Capitolo 6: Ho un debole per Romeo e Giulietta

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Dopo aver girovagato per dieci minuti, riuscii ad arrivare a scuola poco prima del suono della campanella. Cominciai a camminare nei corridoi pieni di ragazzi che trafficavano con i loro armadietti, tirando fuori i libri che gli avrebbero usato durante le lezioni della giornata, io ero in cerca del mio. Quando lo trovai mi avvicinai ad esso. Prima di inserire la combinazione vidi l’unica persona che poteva aiutarmi.

<<Hey Marissa>> la chiamai.

Quando mi vide, mi si avvicinò e notai subito grazie ai suoi occhi che era ansiosa di sapere cosa fosse successo il giorno prima. Inserii il codice del mio lucchetto che istantaneamente si aprii. Dentro questo c’erano i miei libri e la mia borsa che usavo a scuola, si trovavano nello stesso posto in cui li avevo lasciati il giorno passato, ad eccezione per un foglietto che probabilmente era sfilato da un libro mentre cercavo di aprire il lucchetto. Peccato che non ricordavo di averlo inserito in nessuno dei miei libri.

<<cos’è successo ieri? È bella la sua casa? È ricco? Com’è fatta? Cosa accadrà alla tua casa? Devi dirmi tutto!>> la sua voce faceva eco nel mio cervello, ma la mia attenzione era concentrata su quel foglietto. <<cos’è?>> mi chiese, prendendo il foglietto prima che lo facessi io. <<Marissa non lo so, dammelo>> cercai di prenderlo ma Marissa era molto più alta di me e me lo sventolava dove non ero in grado di afferrarlo. <<c’è un ragazzo di cui non conosco l’esistenza?>> mi chiese scioccata, poi spiegò il pezzo di carta.

I suoi occhi rimasero sbalorditi mentre guardava il foglio senza battere ciglio, la sua espressione sembrava quella di chi aveva appena visto un fantasma. Oddio Marissa! Sei così melodrammatica!

<<cos’è?>> le chiesi, seccata.

Visto che era sotto shock, ne approfittai per toglierle il foglio di mano. Finalmente ci riuscii! Dopo che finii di godermi quell’istante, lessi velocemente quello che c’era scritto e capii istantaneamente il motivo dell’espressione di Marissa. Sul pezzo di carta, con una grafia disordinata, c’era scritto:

hey Lea. Verresti alla mia festa stasera?

Inizierà alle otto.

18, Widow Drive, Brentury.

Puoi invitare quanti amici vuoi,

Nick Convey.

O mio Dio.

Nick Colvey, bellissimo, capitano della squadra di football, intelligente, popolare (anche se non quanto “i tre”) mi aveva invitato alla sua festa? No, non era possibile. Con gli occhi fuori dalle orbite vidi Marissa mordersi la mano, lasciando il segno dei denti sulla pelle.

<<Si, sono sveglia!>> disse, guardandosi la sua mano che intanto era diventata rossa.

<<Dovresti mordere anche la mia>> sussurrai, mi sentivo un groppo in gola.

Io? Lea Wilson. Invitata ad una festa?

<<ci devi andare!>>mi urlò nell’orecchio dopo che  finalmente realizzò che era la realtà e che non stava sognando – e che aveva un morso sulla sua mano.

Feci un passo indietro coprendomi l’orecchio con la mano che non teneva il foglio.

<<scusa…>> mi disse dolcemente, abbassando la voce.

<<e, no. Non ci andrò>> Dissi rinfilando il foglio nell’armadietto, Marissa mi guardava incredula.

<<per favore dimmi che stai scherzando!>> si massaggiò le tempie tenendo gli occhi chiusi. Di solito lo faceva quando aveva mal di testa.

Mr Popular and I - Versione in ItalianoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora