Prologo

171 5 1
                                    

Vi ricordate quella storia, particolare, che parlava di Alice nel paese delle meraviglie? Sapevate che ci sono altre Alice? E tutte queste hanno avuto una storia molto triste? No? Ve la racconto? Ma sì, dai... tanto ho tutto il tempo di farlo.

Tanto, tanto, tempo fa... esisteva Alice. Un giorno vide un coniglio bianco, me, e mi seguì nel mondo delle meraviglie! Ma questa storia la conoscete tutti, dunque evito di raccontarvela. Ma non era l'unica alice, è di lei che parleremo! Lei, che venne privata della vita a dieci anni, a causa di in incendio. Lei, l'unica che in quel periodo possedeva un cuore puro e innocente, rideva e scherzava come i normali bambini ma il fato fu crudele con lei.
Circa vent'anni dopo si reincarnò, diventando Isabella: bellissima nell'anima e ancor più stupenda fisicamente. Morì, anche lei, a dieci anni. Uccisa da un uomo, adulto, che la voleva tutta per lui.

Tornò in vita molte volte, ma altrettante volte morì. Le sue morti non erano mai per cause naturali, vi era sempre qualcuno invidioso che l'uccideva a 10 anni. E questi invidiosi, ogni volta, la facevano franca. Così dentro di lei cresceva l'odio, un odio profondo e viscerale, mentre aspettava di rinascere nel suo fiore, nella rosa sua casa a Wonderland.

Ma quell'odio scompariva ogni volta che tornava in vita, tornando quel cuore puro e innocente che era.
Vorrei dire che ce la fece, ma non fu così. Continuò a morire, senza sosta. Ma visto che l'odio non era una cosa che poteva avere, una volta tornata in vita, il primo sentimento che la giovane Alice provava era il dolore.
"Perché non posso vivere? Perché non posso amare?" Si chiedeva con disperazione, ogni volta che tornava nel suo fiore. Ma nessuno poteva sentirla, nessuno poteva udire le sue richieste d'aiuto, tranne il sottoscritto. Però al tempo non avevo mai tempo, eheh. Perdonate il gioco di parole, non è adatto a un signore. Ero sempre di corsa, non potevo ascoltare la povera Alice, non potevo aiutarla.

Il senso di colpa ora mi divora, voglio aiutarla, voglio che non soffra più. Ora, dopo più di un secolo, sono riuscito a raggiungere il suo fiore, che con l'andare avanti aveva costruito intorno a lei immensi cespugli spinati, le sue radici in questo mondo fantastico. Il fiore era una rosa bianca, pura e innocente come era lei, chiusa ancora in un bocciolo. Al suo interno vi era una bambina, chiusa in forma fetale, che si abbracciava le ginocchia mentre aspettava di rinascere. Intorno alla figura, ombreggiata, riesco a vedere i capelli lunghi volteggiare dentro la rosa.
Tocco il gambo alla base del fiore, con le mie pelose zampette, osservando poi come il colore della rosa cominciava a cambiare. Il colore cambiò in un rosa chiaro, scurendosi fino a un rosso scuro, diventando poi un blu scuro e infine azzurro. Un azzurro che tornò ad essere bianco. L'ombra adesso era cambiata, non vi erano più i capelli lunghi.

Ecco, Alice, un regalo per te dal Capellaio matto e il bianconiglio.
Una nuova vita, ma diversa.

Stai attenta, sarà difficile sin dall'inizio.

Ti staremo sempre, sempre, accanto nostra bambina.


E te...

Si, tu, che stai leggendo. Vuoi vedere come andrà la vita di Alice con noi? Vedere se ce la farà questa volta, a vivere?

In una città, nel 2600, una donna stava dando tutta se stessa per dare vita a una creatura dentro di lei. Il marito le stava di fianco, le teneva la mano mentre i medici la incitavano a spingere più forte. Erano li da ormai ore e la donna era esausta. Dopo un'ultima spinta, finalmente la donna si liberò del suo fardello. Ma pure della sua vita. Non tutti però se ne accorsero, solo la creatura che era uscita, che iniziò a piangere.
"E' un maschietto! Signora Frost? Signora Frost! Codice rosso, codice rosso!"
Il dolore, per Alice, era appena cominciato.

Alice's LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora