§ Capitolo Dodicesimo §

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Dov'era Lily?

Al suo ritorno dalla casa dei Potter non era uscita alcuna sillaba da Tom a suo riguardo.

Non che non avesse riflettuto sulla possibilità di cercarla, ma...era quello che voleva? Sarebbe potuta essere morta e sepolta per quanto ne fosse al corrente.

Toccò la croce celtica di una tomba di pietra, storta, immersa a metà nel manto erboso.

Non se l'aspettava finisse così. Non l'aveva previsto e non si era perdonato nel modo più assoluto per una tale défaillance. L'aveva teletrasportata in un bosco e non ricordava quale. Quel vuoto di memoria era come una punizione per non essere stato in grado di difendersi ed essere stato guidato dal cieco egoismo. Non aveva calcolato che quel neonato avesse un simile potere, o meglio, che Lily osasse sigillarlo con un incantesimo protettivo talmente antico.

E ora che cosa gli era rimasto?

La causa? A distanza di anni si accorgeva che i suoi sforzi erano stati vani, tuttavia non poteva perdere contro Albus. Che differenza c'era tra loro due? Ognuno faceva i suoi interessi e aveva i suoi scheletri nell'armadio. Il punto era che quel vecchio centenario non aveva ammazzato nessuno nel corso della sua venerabile vita...almeno a quanto sapesse. Tom era nel torto, sapeva di esserci, però per una questione d'orgoglio non l'ammetteva. I maghi non avevano cambiato mentalità durante il decennio del suo dominio, anzi...Il suo obiettivo non era stato affatto quello di trasformare la società magica in una maggiormente pura e immune da contaminazioni. Non gli interessava ora, come in precedenza. Non era uno stupido. Aveva bisogno dei soldi dei purosangue per instaurare un nuovo governo e li aveva fatti abboccare al suo amo sfruttando l'odio atavico di questi verso la razza babbana. Non era necessario mascherare la sua menzogna per il fatto che l'attenzione dei vertici dello Stato Magico doveva essere attirata da azioni forti, brutali, come attentati e omicidi, che non si vergognava di commissionare. Vi capitavano anche dei purosangue: non era un problema, non si erano uniti alla sua organizzazione e ciò non destava perplessità. I suoi scopi erano stati diversi e non si erano realizzati. Era riuscito a far precipitare il Ministero nel caos, a rendere più efficienti gli Auror, ad inasprire le ostilità tra classe dirigente e medio-borghesia. Scarsi risultati. In definitiva, aveva sbagliato l'approccio.

Il vento turbinò intorno ad un mucchietto di pietre accatastate. In un attimo Lucius Malfoy fece la sua comparsa. Il biondo spazzò via con nonchalance i fili d'erba dal mantello nero.

- Mi hai chiamato?

Tom assentì.

Si scrutarono a vicenda.

- Niente di nuovo. Stiamo setacciando cimiteri, archivi con l'elenco dei morti dal 1982 a oggi. Nulla.

La bocca di Lord Voldemort si stirò in un ghigno beffardo.

- Dovete cercare tra i vivi. - ebbe l'impressione che la realtà di quelle parole diventasse tangibile non appena le ebbe pronunciate.

Lucius alzò un sopracciglio, piuttosto colpito dal consiglio.

- Fidati.

Il nobile annuì con energia e fece una riverenza.

Non era vero, non ne era convinto, l'intuito gliel'aveva suggerito. Tom era determinato a stanare Lily, sperando ardentemente che il caro Silente non l'avesse sotto la sua ala protettiva.

Sarebbe stato un guaio.


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La Sinuosa Linea del Serpente - The Sinuous Line of the SnakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora