Incipit

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Miliardi. Siamo miliardi di persone in questo mondo. Sette miliardi di esseri viventi dotati di intelligenza che alzano lo sguardo verso il cielo e non sanno a cosa pensare.

Evita si trovava in quella fase dell'adolescenza in cui non si sa bene a cosa credere. Quella in cui, seduti sul sedile dell'autobus per andare a scuola e guardando il finestrino appannato con le cuffiette nelle orecchie, ci si fanno mille domande. Come ogni mattina ella stava pensando: aveva una vita semplice e soddisfacente, frequentava il liceo scientifico, aveva una migliore amica a cui teneva moltissimo e che l'aveva accompagnata per otto anni di scuola, un fratello più grande sempre disposto ad aiutarla e due genitori che la spronavano sempre ad andare avanti in tutto quello che faceva, ma pensava, con un sorriso malinconico, a tutto ciò che non sapeva, e che non poteva sapere. Guardava il sole sorgere e sorrideva leggendo gli appunti di scienze che le avevano scritto sulla mano i compagni il giorno prima, con un pennarello indelebile. Si era soffermata su una scritta, sul palmo della mano, diceva "ci sono milioni e milioni di stelle solo nella nostra galassia". Se questa frase vi sembra banale, insignificante e ovvia aspettate il resto del racconto. Questa storia non è una storia felice.

L'individuoDonde viven las historias. Descúbrelo ahora