Capitolo cinque.

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Sento il sole picchiare sulla mia pelle, la leggera brezza del mattino accarezzarmi, fresca e accogliente.
Mi giro di lato, tentando di sfuggire ai raggi solari che tanto si ostinano a darmi fastidio agli occhi.
L'erba sotto di me è fresca, avvolta ancora da piccole goccioline di rugiada, e mandano un profumo intenso e armonioso, cosa che mi fa rilassare ulteriormente.

-Ehi...non puoi dormire ora che ci sono io.- Sento dire da una voce, mentre cerca di scuotermi.

Sbarro gli occhi e me lo trovo davanti.

-Lucifero...?!- Sibilo incredula, guardando dopo tanto tempo quegli occhi così splendidi e chiari che mi scrutano in quel modo che sono loro sanno fare.
Sorride appena, vedendo la mia espressione meravigliata, nella sua espressione compare anche una piccola fossetta, cosa che mai prima d'ora avevo notato.

-Si, sono io.- Mi guarda a mo' di superiorità, ma non ci faccio caso, sento le lacrime combattere per uscire, mentre io gli salto letteralmente al collo, facendoci rotolare per un po' di metri.

Il suo profumo...dannazione come mi era mancato il suo bellissimo profumo, è proprio come me lo ricordavo, pungente, intenso, che ti entra fin dentro le viscere, pronto a regalarmi nuova vita.

-Esageri sempre.- Sbuffa facendo uno strano verso con la bocca, e allontanandomi appena.

-E vedi tu, sarà un mese e mezzo che non ti vedo.- Faccio in lacrime, guardando come un cucciolo guarderebbe il suo padrone dopo che lo ha sgridato.

-Lo so piccola, lo so.- Mi accarezza leggermente la guancia. -Ma non cantare vittoria, non hai idea di quanto ho dovuto faticare per fare tutto ciò.- indica il paesaggio.

-Ma cosa stai dicendo, questa è la valle vicino ai cancelli, mica l'hai creata tu al momento.- Ridacchio, tentando di asciugarmi le lacrime.

-Eppure prima non eri così stupida...molto probabilmente stando dietro a quel diamante, oltre che l'energia, ti sta portando via anche un po' del tuo quoziente intellettivo.- Assume quel suo tono simile allo schifato, ma mescolato all'altezzoso.

-Lucifero dannazione, devi sempre rovinare tutto !- Sbotto, tentando di dargli un colpo sull'addome, cosa che lui non permette bloccandomi il polso.

Mi lancia un'occhiata veloce e quasi elettrica, quando poi in uno strattone mi porta a sdraiarmi su di lui, mi guarda per un po' negli occhi, per poi prendermi il viso tra le mani e portandoselo con avarizia sulle labbra, donandomi quella sensazione di piena energia che mi regala il suo bacio.

Le sue labbra calde e passionali sulle mie, la sua lingua che cerca la mia in modo quasi disperato, baciandomi con vigore e assoluto bisogno, non lasciando andare neanche per un'attimo la presa sul mio viso.

Ci stacchiamo dopo un bel po' con i fiati corti, e lui porta la mia fronte a combaciare con la sua.
Mentre lui mantiene gli occhi chiusi, io lo sguardo interdetta e confusa, è successo tutto così in fretta.

-Cazzo, quanto mi sei mancata.- Sussurra piano, tra un respiro e l'altro.
Sto per proferire parola quando lui mi blocca, non dandomi il tempo. -Lucia scusa, scusami tanto per averti lasciata da sola in mezzo a tutto questo casino.- mi lascia andare, permettendomi di allontanarmi un po' e vedere la sua espressione seriamente turbata.

-Ma no tesoro cosa dici...ora sei qui, adesso ce la faremo insieme.- Sorrido per rassicurarlo, accarezzandogli leggermente il viso.

-Stammi a sentire molto attentamente.- Fa' però lui serio, bloccandomi con il suo sguardo. -Per risvegliare la tua parte Angelica al momento è un casino, i fattori scatenanti adesso non servono più a niente dato che è repressa da quel vecchio lassù che doveva farsi meglio gli affari suoi. Ebbene, per risvegliarla dovrai farlo in modo più diretto, cosicché si risvegli in modo perfetto.
Dovrai bere il sangue di un Serafino, solo il sangue più puro tra quelli degli angeli può risvegliare tale pare.
Bleh, al solo pensiero mi viene da vomitare.- Spiega, facendo un'espressione di puro schifo.

-E allora ? Basta che chieda a mio padre Metadron e non c'è nessun problema.- Alzo le spalle, segnando quanto la cosa sia facile.

-Lucia no, non la prendere con leggerezza dannazione. Tu devi letteralmente prosciugare un Serafino e con il vincolo in atto, è un casino.-

-Cioè ?-

-Cioè che se mai tu dovessi fare una cosa del genere senza il permesso di nessuno, uccidendo tra l'altro uno delle razze più sacre del Paradiso, io ci rimarrei secco, non so se mi spiego.-

Merda, anche questa non ci voleva.

-Ma aspetta...ora che ci sei tu non c'è più nessun problema scusa ! Non c'è più bisogno che ripristino l'equilibrio oppure cerco un modo per sconfiggere Demangelus, basta solo che recuperiamo la Corona Di Venere e il gioco è fatto no ?- Sorrido trionfante, ma mi blocco appena vedo la sua espressione come se quasi mi volesse uccidere con un solo battito di ciglia.

-Lucia, vedi di trovare una soluzione a ciò e con un po' di fortuna tornerò ad essere operativo.-

Ma che cosa significa ?!

-Adesso dobbiamo seriamente andare prima che esaurisca gli ultimi residui di forza vitale che mi sono rimasti. - Sbuffa alzandosi, ed io con lui.

-Cosa intendi dire ?-

-Dopo lo scoprirai. Ah a proposito, il Diamante non ti sta catapultando indietro nel tempo, ma nei miei ricordi, giurami che qualunque cosa vedrai ne farai tesoro, non scordarti mai che il Diamante è fatto della mia stessa essenza.- Mi regala un piccolo bacio sulla fronte. -Ti amo, non scordarlo, e se qualche demone ci prova con te non ucciderlo, segnati il nome che lo farò io appena tornerò.-

-Perché dove vai ?!- Sbotto già nel panico, afferrandolo per le braccia.

Lui sorride.

-Fatti valere, intesi ?-

-Intesi.- Sibilo, poi la figura di Lucifero piano piano si dissolve da davanti ai miei occhi, così che io veda solo nero.

Apro gli occhi in uno scatto, saltando seriamente fuori dal letto. Mi guardo attorno quasi in modo convulso, non trovando nulla di cambiato dalla sera precedente.

Non ci penso nemmeno due volte e con tutto che sono in camicia da notte ed ho i capelli ridotti in poltiglia, esco fuori dalla stanza e corro verso la camera dove Lucifero dovrebbe essere ricoverato.

Entro senza alcun permesso, facendo spaventare le infermiere e allarmare le guardie, che appena mi riconoscono abbassano le armi.

Lucifero è sdraiato sul letto come al solito, e lo guardo stralunata, reduce dal risveglio traumatico.

-Mia signora, sono le sette del mattino, cosa succede ?- Domanda una donna paffuta avvicinandosi di fronte a me con timore.

-Non...non è successo nulla ? Cioè...che ne so, qualcosa.- Farfuglio alternando lo sguardo tra lei e il Re.

-No...cioè ecco, qualcosa c'è stato, poche ore fa ha avuto qualche problema di respirazione ma si è sistemato quasi subito, ecco.- Comunica lei con meno timore di prima, ma anche più confusa.

-Impossibile...- Sussurro appena, uscendo fuori dalla stanza per catapultarmi subito in un'altra.

Sto per aprire la porta quando vedo questa spalancarsi, mostrando la figura eretta in modo impeccabile di Belzebú, il quale appena mi vede alza un sopracciglio.

-Una regina non dovrebbe girare per gli Inferi con queste vesti.- Mi rimprovera richiudendo piano la porta.

-Belzebú è per caso possibile che io possa risvegliare la mia parte Angelica prosciugando un Serafino ?- Domando frettolosa, non badando minimamente il suo rimprovero.

Belzebú in un primo momento socchiude gli occhi, come se avessi detto chissà quale cosa senza senso, quando poi li sgrana piano piano, illuminandosi.

-Ma certo ! Come ho fatto a non pensarci prima ? Il sangue angelico sarebbe un principio attivo diretto per la tua parte pura. Come hai fatto a capirlo ?- Domanda curioso e pieno di positività.

-Non ci crederai mai.- Socchiudo gli occhi, e vedo il suo sguardo cambiare.

Infiltrata nei ricordi. (INM3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora