Capitolo I

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<< K , possibile che non puoi dedicarmi mai un secondo della tua giornata ? Mi avevi promesso che stasera mi avresti fatto compagnia!>> , si avventa contro di me la mia coinquilina.
<< Devo andare assolutamente a questa cena, il mio capo mi ha redarguito quando ho solo accennato a declinare l'invito>>, grido mentre mi dirigo verso la mia stanza facendo a tentoni tra la confusione, << Gigi, una risposta secca, niente giri di parole, quale preferisci >>, le chiedo indicandole i due vestiti che ho in mano.
<< Tubino nero>>, mi risponde con sufficienza, << ti invidio, come fai ad essere continuamente impeccabile, non solo la sorte ti ha donato una bellezza rara, ma oltretutto fai anche la smorfiosa non considerando la tua povera amica che giacerà sul letto a metà tra la disperazione e l'indolenza!>>, mi dice simulando un pianto.
<<Gigi, vedrai che con i tuoi occhioni azzurri ti basterà uscire lungo la strada e qualcuno adescherai>>, infilatami il vestito corro verso l'ingresso, << ti voglio bene, ci vediamo dopo !>>

Sul taxi tento di appisolarmi tra le luci baluginanti della città, New York abbraccia sempre i suoi cittadini di una miriade di colori a intermittenza. Eppure il caleidoscopio che mi si profila davanti non mi ha mai infastidito, anzi riesce sempre a riesumare quel pizzico di tranquillità che faticosamente tento di preservare. Le mie giornate trascorrono all'insegna della monotonia, ma è un ritmo che seppur monotono non mi dispiace più di tanto, perché è proprio nella tranquillità che riesco a trovare il mio equilibrio, oltretutto la mia esperienza presso l'ultimo studio legale sta andando per il verso giusto ed io non posso affatto lamentarmi. Neanche il tempo di riflettere sugli ultimi risvolti della mia vita che arrivo dinanzi ad uno dei ristoranti più lussuosi della città, mi trascino verso l'ingresso e una volta infilatami nel ristorante faccio il nome del mio capo, Paul Vanderbilt. Mi accompagnano verso il tavolo e già in lontananza riesco a scorgere la figura del mio capo.

<< Eccomi, Signor Vanderbilt, scusi per il ritardo>>, il mio capo mi scosta la sedia per farmi accomodare.
<< Non si preoccupi Signorina Jenner, come sempre è impeccabile, oggi sarà una cena molto importante di lavoro, incontreremo Maxwell Styles>>. Non appena sento pronunciare quel nome, mi sembra di avere un mancamento, non è possibile che sia proprio lui.
<< Tutto bene Kendall, ti vedo impallidita? >>, si avvicina per accertarsi che vada tutto bene.
<< Sì, Signor Vanderbilt, mi scusi, vado un momento alla toilette>>, mi alzo goffamente e mi fiondo in bagno, tento di darmi una sistemata e mi guardo allo specchio, ciò che vedo riflesso è il mio sguardo perso. Nell'arco di un anno non mi era mai capitato di incontrarlo, ma ero consapevole che prima o poi sarebbe successo lavorando nel suo stesso ambiente. È strano come in questo momento si mescolino emozioni eterogenee, la voglia di rivederlo, di poter assaporare il momento in cui sul suo viso vi sarà un solo accenno di sorpresa, sul viso dell'uomo che ho amato così visceralmente che solo a rievocarlo mi sembra che il respiro mi si spezzi e il viso mi si accenda di rabbia e brama. L'uomo impassibile dai tratti spigolosi che riesce a coniugare perfettamente il suo ruolo ufficiale di marito devoto e lavoratore impeccabile al passionale Max , di cui ogni tanto riesci anche a percepire una tenerezza ben celata. Ed io quella tenerezza la avvertivo e mi ci crogiolavo, quasi come mi potesse appartenere. Ma lui non era mio.
Mi faccio forza, mi sciacquo le mani e ritorno al tavolo, su cui pare che questa notte dovrò scommettere nuovamente tutti i miei sentimenti, non farò in modo che la mia integrità venga incrinata da questo incontro.
Esco dal bagno e mentre mi incammino verso il mio capo, vedo seduti al tavolo lui e la sua adorata moglie, una bionda tutta d'un pezzo fasciata da un vestito incredibilmente lussuoso e quasi avvolta da un alone di perfezione.

<< Signorina Jenner, le presento Maxwell Styles e la moglie Rosalia>>, mi avvicino per salutarli e Maxwell con il suo charme innato mi bacia la mano, << è un piacere Signorina Jenner>>.
In poco tempo siamo tutti seduti intorno al tavolo e i discorsi sembrano vertere tutti intorno ad un solo tema: affari, clienti e gemellaggi tra studi legali. Eppure non posso fare a meno di provare a percepire un minimo segnale di mancamento nello sguardo glaciale di Max, benché io sappia perfettamente che quello sguardo è impenetrabile. Che paradosso la vita, mi trovo di fronte all'uomo con cui ho trascorso notti di passione e lui mi ignora come fossi stata un vezzo, mentre accarezza con le dita le mani di sua moglie.
Ipocrita. Come vorrei poter sconfessare la gabbia d'oro in cui hai rinchiuso la tua famiglia, ovviamente ero solo un passatempo, ma scommetto non l'ultimo. Sento la rabbia montarmi dentro, vorrei poter urlare la verità, ma io non sono così temeraria e dopotutto non sarebbe neanche giusto. La sete di vendetta non può demolire la tranquillità di una famiglia, questa è una vetrina ed anche io devo imparare a recitare.

<< Scusate il ritardo>>, si avvicina un ragazzo dai capelli lunghi raso spalle, di un nero corvino e con occhi inconfondibilmente suoi, con un abbigliamento piuttosto sbarazzino e allo stesso tempo stranamente elegante.
<< Harry, ti stavamo aspettando, anche oggi le prove ti hanno impegnato fino a quest'ora? Quando imparerai ad essere puntuale?>>, lo redarguisce Maxwell pungente.
<< Suppongo Signor Styles quando lei la smetterà di essere se stesso>>, lo ripiglia il figlio con tono acido, mi si siede accanto e comincia a giocherellare con i miei capelli << tu sei la puttanella del Signor Vanderbilt?>>.
<< No, sono la sua segretaria, ma definiscimi pure la sua puttanella se ti eccita di più>>, rispondo sarcasticamente.
<< Eccitarmi? In realtà lo trovo solo nauseante, ma se vuoi , puoi trovare qualche espediente per eccitarmi>>, gli scosto la mano che stavo giocherellando con i miei capelli e mi avvicino a quattr'occhi , << non sei il mio tipo, mi dispiace piccino, perché non torni dalla tua mamma così ti vizierà per bene?>>, gli sussurro.
<< Pensi che fare la segretaria faccia di te una persona adulta ? È visibile che tu non puoi che essere una mia coetanea, quindi non ti ciondolare su questo cliché dell'età, perché sei ridicola>>.
<< Ma no, ti sbagli, io stavo parlando dell'età cerebrale, non di quella anagrafica>>, finisco di pronunciare questa frase quando mi accorgo che Maxwell ci sta fissando, così decido di troncare la conversazione.
<< Signorina Jenner, ci racconti un po' di lei, è da molto che ha intrapreso questa professione>>, domanda Maxwell a mo di provocazione. Sa perfettamente da quanto ho cominciato a sbancare il lunario facendo la segretaria.
<< Direi da tempo sufficiente da saper riconoscere un avvocato solo dal suo portamento>>, rispondo mentre tracanno lentamente un po' di champagne.
<< Sono curioso, vuole dirci quale sarebbe il tipico portamento da avvocato?>>, sorride malizioso.
<< Il tipico portamento da stronzo>>, sentenzio tranquillamente, mentre il mio capo quasi si strozza con lo champagne, << intendo dire che voi avvocati avete un vero e proprio codice di comportamento, per certi versi siete quasi stilizzati, la vostra eleganza alle volte sconfina quasi nella monotonia e tutto questo può piacere, ma personalmente alle volte riesce solo banale>>.
<< Ha ragione Signorina, sono perfettamente d'accordo, aspetto infatti degli buoni escamotage per fuggire dalla monotonia , me li saprebbe consigliare?>>, mi domanda ridendo.
<< Cambi lavoro Signor Styles>>.

Finalmente la cena si conclude, siamo tutti appostati fuori dal ristorante, quando il figlio di Maxwell mi si avvicina sicuro , << vuoi una sigaretta?>>, faccio segno di no e tento di ripararmi dal freddo , << tieni>>, mi appoggia la giacca sulle spalle, << Kendall, ti chiami così vero? Sappi che io so chi sei, Kendall>>.
<< Come scusa?>>, mi giro di scatto verso di lui, << non capisco cosa tu intenda>>. Mi sorride e poi si dirige verso i suoi genitori per volatilizzarsi.

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⏰ Last updated: Apr 20, 2016 ⏰

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Brown Sugar - Kendall Jenner, Harry StylesWhere stories live. Discover now