La fuga e la cattura

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Siamo attraccati al 9° molo del lato Est della stazione spaziale di Treinn.

La stazione era immensa e migliaia di pattuglie di cloni di Kamino passavano in una stanza ogni giorno.

Abbiamo attraversato tre stanze molto grandi e illuminate da dieci led per lato. La quarta stanza era il grande BAR Est della stazione.

Ma noi dovevamo girare subito a destra per andare dal meccanico spaziale. -E stata colpita? - chiede il meccanico -No, e' stata un po' abbrustolita... - dico io in risposta al meccanico -Ok sara' pronta fra un' ora e mezza.

-Signore, gironzolando per la base e abbiamo avvistato la polizia marziana, che facciamo?- mi chiede il mitragliere seguito dal copilota- tenete occupata la polizia il più a lungo possibile, ancora poco tempo e la nave varcherà nuovamente la velocità della luce-.

Usciti dalla stazione vediamo la polizia partire all'inseguimento e andare a 65mxh (la loro velocità è ogni volta maggiore), fortunatamente la mia velocità costante era di 100mxh, ma non ero abbastanza sicuro della distanza ottenuta quindi accellero. 110mxh. Accelerano. 70mxh. 85mxh. 100mxh. -iperspazio,- ordinai-seminiamo questi seccatori!-. La Phoenix si allungò come una molla tesa ed entrò nell' iperspazio. Siamo salvi. La velocità della luce è pari a 577 mxh, velocità troppo alta per una comune nave della polizia, ma solo qualche giorno dopo scoprii che era invece una velocità raggiungibile dalle navi della Federazione Intergalattica contro la Pirateria e la Contrabbanderia (FICPC) e dalle navi imperiali.

15/2/5986 D.P.M. 42-569

Atterato sul pianeta di Kamino in data 14/2/5986 D.P.M. io e il mio equipaggio, ormai composto da 5 membri, di cui io, il mitragliere, il copilota Tarfful del pianeta Kashyyyk, un astrodroide unità BB (BB2) color arancio su sfondo nero e un droide protocollare di color argenteo comprato su Jakku, trovammo un'apparente ospitalità dai clonatori indigeni, ospitalità che si dimostrò essere fasulla perché durante il nostro soggiorno furono avvertite le forze imperiali e le squadre della Federazione Intergalattica contro la Pirateria e la Contrabbanderia, e guarda caso sono sia un pirata che un contrabbandiere intergalattico. Entrati nell'ipespazio ad una velocità di 596 mxh mi sono diretto verso il secondo ritrovo di feccia Intergalattica dell'orlo esterno situato su Takodana e gestito dalla piratessa Maz Kanata, secondo solo allo spazioporto di Mos Eisley su Tatooine. Ma non potevo portare al rifugio gli imperiali e la FICPC, così sono stato costretto a passare per il sistema di Kessel, dove sono stato catturato grazie ad un'astuta tattica di accerchiamento imperiale. Mi agganciarono con un potente raggio traente che trainò la Phoenix nell'hangar principale della nave ammiraglia, dove c'erano gli alloggi di sua maestà, L'Imperatore Palpatine, conosciuto anche come Lord Sidious, il Signore dei Sith, e il suo apprendista Darth Vader. Arrivati, io e il mio equipaggio fummo "accolti" da alcuni cloni che ci portarono subito nella zona delle prigioni, situata al 3º livello. Qui fummo divisi e rinchiusi in due celle differenti: la 2964 e la 2980. Io fui rinchiuso con BB2 e Tarfful mentre C7-PK fu rinchiuso con il mio fedele mitragliere. Dopo circa due ore dall'arrivo arrivò uno stormtrooper unità 456 che mi chiese:- siete voi il pirata e contrabbandiere intergalattico Mattfener?- -si pronuncia Mattvader, comunque si, sono io. Perché lo chiedete?- dissi io curioso per la risposta. -L'Imperatore Sidious richiede la vostra presenza... Forza, mi segua-. Lo seguii fuori dalla cella e, attraversando parecchie stanze notai un uomo che non vedevo da tempo, Han Solo. Lo stavano scortando alle prigioni del 3º livello, più precisamente alla cella 2967, tre celle più in là di quella in cui ero stato segregato, dove alloggiava con il suo copilota Chewbecca e un amico residente sulla città tra le nuvole chiamata Cloud City su Bespin conosciuto come Lando Calrissian. Arrivai nella stanza di sua maestà dopo qualche minuto e fui accolto in modo gentile, per poi essere cacciato in modo "elettrizzante". L'unica cosa che ricordo dell'incontro è la perseveranza con cui l'Imperatore ottiene ciò che vuole, e da me voleva sapere dove si era cacciato il maestro jedi Sifo Dias, apparentemente morto 29 anni prima. Ma infine, per mancanza di energia e per via della mia tenacia non lo seppe. Fui infine riportato nella mia cella esausto, dove mi misi a riposare. Nel riposare percepii urla e fui ad un tratto avvolto dal freddo, il quale mi svegliò di soprassalto. Era solo un'incubo. Il giorno seguente fummo svegliati presto e portati sul ponte principale, dove ci fu presentata la nuova arma imperiale, la Morte Nera, ormai quasi ultimata e pronta a sparare. La sua potenza ci fu mostrata su una nave-traghetto che viaggiava tra Corouscant, ex sede della Repubblica intergalattica, e Naboo contente più di mille forme di vita. Allo sparo un fascio di laser verde partì dal generatore e colpì in pieno la navetta, che si distrusse come un vaso in caduta. Un brivido mi passò per la schiena subito prima che la nave fosse colpita, come se io sapessi già ciò che stava per succedere. Finita la dimostrazione fummo riportati nelle nostre celle, dove rimanemmo segregati per un altro giorno, fino a che...

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