Viaggiare attraverso di te.

L'inizio

L'8 marzo, non so come, fu un giorno importante, il nostro giorno importante. Dovevamo vederci, uscita da scuola presi il treno per arrivare alla stazione del paesino accanto al suo. Il mio progetto era anche quello di dormire da lui, con la scusa di rimanere a dormire da un'amica. Lo zaino era pieno di cose, più che libri avevo vestiti e pigiama per rimanere una sola notte fuori casa; tutte noi donne lo facciamo, ormai è un vizio! Presi il treno e nell'arrivare li, panico e ansia mi sovrastavano. Era più forte di me, la parte più debole, insicura e timida, di me stava avendo la meglio ma questo non poteva essere possibile, non adesso. Fermata: Orbetello, arrivo, scendo dal treno, scendo nel sottopassaggio, risalgo le scale, entro in stazione: di lui non c'era traccia. Dentro di me l'ansia era scomparsa, adesso c'era solo tristezza. Mille domande mi soffocavano la testa, oltre che il cuore. Perché non era lì? Dove sarà stato? E se è qui che mi vuole fare uno scherzo? E se invece non gli piaccio più? Se mi ha presa in giro fin dall'inizio?
Esco dalla stazione, l'acqua della grossa rotonda fontana era scaldata da un caldo sole primaverile e lui non c'era. Dove era?
Mi guardo intorno, finalmente lo vedo. Ecco di nuovo l'ansia.
Si avvicina a me, io a lui. Mi prende lo zaino e mi saluta con un bacio sulla guancia. UN BACIO SULLA GUANCIA?! SOLO?!
Per cercare di non rimanere zitta butto lì la prima cosa che mi viene in mente:
"Quale è la tua macchina?"
"Quella li", rispose lui indicando una Renault clio nera un po' sbiadita e non molto nuova.
"Scherzi? Questo catorcio?" ironizzai io quasi con la risata pronta.
"Guarda che se vuoi ti lascio a piedi"
"Ehm, no grazie!" replicai velocemente.
Saliti in macchina mi disse di avere una sorpresa per me.
Tirò fuori dai sedili posteriori una rosa finta confezionata con dei Baci.
Rosa+Baci = era già amore.