capitolo 10

1.3K 61 21
                                    

POV'S IRIS

Vengo svegliata da delle urla.

"Se non si sveglia, giuro che manderò in rovine questo ospedale!!" sento dire da un Xavier arrabbiato.

"Per favore, si calmi" sento dire da qualcuno e apro leggermente gli occhi per vedere.

"Devo calmarmi?!! ma con chi credi di star parlando??!" Urla  Xavier.

Gemo dal fastidio, girandomi nel letto in modo che abbia la testa spiaccicata al cuscino.

"È SVEGLIA!" Sento urlare felice da Martina.

"Iris!!" Dicono tutti.

"Cazzo, non urlate!! Voglio dormire!" mi lamento, buttando un cuscino verso di loro, per poi rilassarmi intenta a dormire.

"Signorina, dobbiamo fare degli esami, non può dormire" mi informa quello che suppongo sia il dottore.

"Posso eccome" dico io rimanendo ferma dove sono.

"La dobbiamo portare a fare degli esami, come facciamo?" Sento chiedere dal dottore.

Sento dei movimenti e all'improvviso mi sento prendere in braccio.

Io spalanco gli occhi, e mi aggrappo alla persona che mi tiene tra le sue braccia.

"Ethan!" Urlo.

Lui mi guarda negli occhi e io deglutisco silenziosamente, portando il mio sguardo agli altri presenti.

-ho la sensazione che se continuo ad obbiettare mi succederà qualcosa di brutto. Credo che si siano preoccupati molto - penso mentre Ethan mi porta non so dove.

È permesso di entrare solo un accompagnatore insieme al malato, in questa zona dell'ospedale, quindi stiamo solo io, Ethan e il dottore un po' più avanti di noi.

Avvolgo le mie braccia attorno al suo collo per reggermi.

"mi dispiace per aver rovinato il pranzo" dico con sincerità.

Silenzio

Continua a guardare davanti a se, ignorandomi.

"Ethan" lo chiamo io.

Ancora nulla.

"Oii" continuo ma mi sta totalmente ignorando.

"Ahh" faccio finta di gemere dal dolore, ed è allora che ricevo l'attenzione del ragazzo.

"Cos'hai?" chiede allarmato.

"Fa male essere ignorati." dico.

"Iris" dice con un tono di rimprovero lui.

"Ethan, posso camminare sai?"

-Lasciami camminare da sola, se lo venissero a scoprire Martina e Daniela, sono sicura che non parlerebbero mai più con me-

"Se dici anche solo un altra parola non sarò responsabile di ciò che farò" Dice lui e io lo guardo confusa ma decido di non dire nulla.

Dopo un po' arriviamo ad un ascensore ma il dottore ci blocca.

"Da qui in poi, non saranno consentiti accompagnatori. Signore, le devo chiedere di posare la paziente" dice il dottore.

Sento che Ethan stringe la presa su di me.

"Perché non posso accompagnarla?" Chiede severamente luomo.

"Signore, è il regolamento." dice il dottore.

"Ethan" dico gentilmente e lui mi guarda.

Vedo una strana luce nei suoi occhi.

"Posso farcela da sola, puoi mettermi giù" dico.

"Sei sicura?" mi chiede preoccupato e io annuisco.

Lui lancia un ultima occhiata diffidente al dottore, ma alla fine cede e mi lascia.

"Prego signorina, può sedersi qui" dice il dottore prendendo una sedia a rotelle che si trovava vicino all'ascensore.

Io annusco e mi siedo.

"Potete aspettare la paziente nella sua stanza, ma vi avviso, ci vorrà tempo" dice.

"So attendere" dice Ethan.

"Bene" dice il dottore per poi girarsi ed entrare nell'ascensore.

Mi gira e mi trovo di fronte ad Ethan.

Solo ora mi accorgo che ha i capelli scombinati come se ci avesse passato un sacco di volte le mani.

È leggermente pallido come se si fosse preso un gran spavento.

Ma nonostante ciò, è incredibilmente sexy.

"Per qualsiasi cosa, siamo tutti qui" dice lui e io annuisco.

"Parla Iris" dice con una leggera punta di disperazione.

-penso che non dimenticherà mai la scena di me a terra che non riesco ne a muovermi ne a parlare -

"Non preoccuparti Ethan, dillo anche agli altri" dico mentre l'ascensore si chiude.

Il dottore preme il tasto per andare al 9 piano.

-spero vivamente di non incontrarla - penso.

Arriviamo al piano in cui mi dovranno fare dei test.

Il dottore mi trasporta verso la stanza 4, ma ovviamente più non vuoi che accada una cosa e più c'è la certezza che accadrà.

Nella stanza non c'è niente di meno che il medico che da sempre si prende cura di me e che sicuramente tra poco mi picchierà.

Vengo fucilata dagli occhi di una donna con le braccia incrociate e con un viso rosso come un pomodoro, ma non penso che sia rossa per l'imbarazzo...

Sbuffo rassegnata, già preparata per la strigliata che tra poco mi spetterà.

"Ciao mamma" dico con un sospiro rassegnato.


Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 01 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Una relazione a 6Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora