Virus

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DUE SETTIMANE PRIMA
<<Si mamma tranquilla>>
<<Si ho letto del virus ma tranquilla saranno le solite cose per far paura alle persone,sarà una bufala inventata dai giornali>>
<<Si dovrei tornare domani mattina più o meno>>
<<Anche io ti voglio bene,ci vediamo domani ciao mamma>>
Ho appena chiuso la chiamata con mia mamma,sono in gita con la scuola da ormai tre giorni e domani mattina abbiamo l'aereo per tornare a casa ma le cose stanno peggiorando a causa di questo virus,chi dice che viene dai ratti e chi invece suppone che è scappato da un laboratorio in Francia,non so proprio più a cosa credere.

È sera e tutti i miei compagni sono fuori a bere e a divertirsi come ultima nottata ad Atlanta,io sono in camera a vedere la tv finché non vedo lo schermo diventare rosso e c'è una scritta enorme "Emergency, lock yourself in the house, and do not leave for ANY reason outside your home. All flights or means of transport have been closed or cancelled, the highways are closed. In a few days there will be evacuation and reinforcements will arrive"
Bhe capirlo non è difficile,ho deciso di chiamare mia mamma il più presto possibile,corro verso il salotto e prendo il telefono e inizio a digitare il suo numero ma appena attacco il cellulare al mio orecchio noto che non squilla e quando sto permettere giù anche sul mio telefono appare la stessa schermata che è anche sulla tv, devo capire meglio cosa sta succedendo così mi sporgo dalla finestra della camera d'Hotel e vedo il
delirio,chi corre verso le macchine o chi svaligia i supermarket,fin quando non mi soffermo su un ragazzo che sta correndo verso la auto e un signore lo sta praticamente inseguendo camminando tutto storto e appena lo raggiunge lo morde all'altezza del collo,spalanco gli occhi scioccata e mi dirigo verso il mio armadio,ho intenzione di andarmene via anche a piedi se devo.

Sono uscita ora da camera mia ho il
mio zaino con dei vestiti e il telefono,mi sto dirigendo nella cucina sperando di trovare delle armi e del cibo da portare via,ho preso due coltelli da cucina,un coltellino svizzero e una specie di katana che credo fosse lì per bellezza ma tanto nella mensa non c'è nessuno quindi al diavolo,sono riuscita a trovare anche delle scatolette di tonno e di mais,mi sto incamminando verso l'uscita quando un ragazzo cinese o coreano mi spinge dentro e si chiude le porte dell'edificio dietro,<<Ma che cazzo fai coglione>> dico con il mio accento che di inglese non ha proprio nulla <<Non dovresti uscire,lì fuori è l'inferno>> mi dice tendendomi la mano per aiutarmi ad alzare <<Credi che non lo sappia?Non vivo in una grotta amico>> mi alzo con il suo aiuto e decidiamo di andare a cercare ancora del cibo, mentre rovisto nella dispensa lui parla <<Comunque sono Glenn>> senza girarmi gli dico <<Io Chloe,posso chiederti una cosa?>> continuo a non girarmi e a cercare del cibo,lui ride e dice <<Mi piacciono le domande, spara>> finalmente mi decido a guardarlo <<Hai già ammazzato uno di quei cosi?>> la sua espressione cambia e si rabbuia <<No,ma ho visto un uomo farlo.Devi colpirli al cervello solo così muoiono>> annuisco e lo prendo per il braccio,dobbiamo uscire da qua e soprattutto scappare dalla città.

<<Sei pronto?>> dico a Glenn guardandolo negli occhi,abbiamo deciso di correre il rischio e inoltrarci nel bosco forse lì saremmo al sicuro,corriamo cercando di evitare tutti e tutto fin quando non mi si para uno di quei cosi davanti e quindi mi paralizzo come se avessi visto un fantasma,non so cosa dire né tantomeno cosa fare peró mi ricordo che il coreano mi aveva detto di colpirli al cervello così tiro fuori la katana alla velocità della luce e gli taglio la testa in due e la persona o l'essere davanti a me cade a terra morto,raggiungo Glenn e finalmente arriviamo nei boschi, camminiamo ancora e ancora ma dopo poche ore sentiamo delle esplosioni,la città è stata bombardata probabilmente dall'esercito, decidiamo di continuare a camminare e intanto io lo guardavo <<Dimmi cosa vuoi dirmi Chloe>> divento rossa e tossisco <<Bhe..sono domande personali non so se voglio chiedertele>> dico sottovoce lui si ferma e si gira <<Chiedi e basta ormai siamo amici e in più ci dobbiamo fermare per mangiare>> io annuisco e ci sediamo su dei tronchi e mentre prendo le scatolette mi accorgo di avere ancora il telefono e provo a chiamare casa di nuovo, squilla e già è un buon segno <<Chloe!>> sento dall'altra parte del telefono <<Mamma, come stai?Tutto bene?>> sento tutto a scatti e prima che si chiuda la chiamata lei mi dice <<Stiamo bene,prenditi cura di te,Ti voglio bene>> le rispondo e la chiamata si interrompe, una lacrima scende ma l'asciugo perché devo sembrare forte anche se in realtà sono una sedicenne impaurita,a risvegliare i miei pensieri è Glenn <<Allora?Cosa ti ha detto?>> io sorrido e gli rispondo con gli occhi lucidi <<Che sta bene e che mi vuole bene>> dico e lui guardandomi con pietà <<E basta?>> io sorrido <<No mi ha detto anche di prendermi cura di me stessa>> lui mi abbraccia e io inizio a piangere come non ho mai fatto,per me è sempre stato scocciante e triste stare lontano dalla mia famiglia ma soprattutto da lei,mia madre,la prima persona che ho guardato e l'unica che mi capiva anche quando gli altri sembravano non riuscirci.

Dopo aver cenato abbiamo deciso di allontanarci ancora finché non abbiamo visto un camper sfrecciarci davanti e andando verso una collina così io e il ragazzo affianco a me decidiamo di seguire il mezzo,siamo arrivati in una specie di collina dove c'è un lago e in lontananza il veicolo di prima,andiamo fino davanti ad esso e lì sbucano due ragazze e un vecchio che ci guardano male e una delle due mi punta una pistola addosso e io indietreggio ma il coraggio prende possesso di me e decido di parlare <<Sai la sicura dovresti toglierla almeno,posso farti vedere?>> lei mi guarda ancora un po e poi mi passa l'arma << vedi devi tirare questo così hai il colpo in canna e hai tolto la sicura,sei pronta a sparare>> gliela ripasso e lei la mette via e mi invita a salire sul camper, ci mettiamo tutti comodi e si presentano <<Io sono Amy,lei mia sorella Andrea e infine lui è Dale>> io sorrido e dico <<Io sono Chloe mentre lui è Glenn>> affermo indicando il mio amico,loro annuiscono e l'anziano parla <<Io mi metto sul tetto a fare la guardia mentre voi state qui sotto>> dice prima di prendere il suo fucile e salire tramite delle scalette fuori sul posteriore del veicolo,Amy si mette sul letto e cerca di dormire mentre io e Glenn ci sediamo vicini e nonostante la giornata pesante riesco ad addormentarmi sulla sua spalla.

<<L'inferno è cominciato>>sento dire prima di addormentarmi in un sonno profondo.

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BENE,allora che dire,primo capitolo ambientato due settimane prima dell'arrivo di Rick e del resto del gruppo,nessuno sa se effettivamente Dale e company sono stati i primi del campo di Atlanta ma l'ho voluta immaginare così haha,prossimamente arriveranno tutti e dico TUTTI.

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