ACTIONS SPEAK LOUDER THAN WORDS

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                                                                                     Victoria's Pov


L'ultima settimana era stata davvero estenuante. Avevo lavorato duro per aiutare lo staff del Kindy ad organizzare tutti gli eventi degli ultimi giorni festivi. Il capo mi aveva contattata direttamente da New York per complimentarsi per il lavoro svolto quel primo mese ad Istanbul e per fornirmi alcune indicazioni per l'apertura dell'hotel di cui mi aveva già anticipato Baris. 

Il giorno precedente, avevo organizzato  una riunione con architetti ed ingegneri. Si erano uniti anche il manager di Parigi e quello di Amsterdam. Il gruppo Kindy era intenzionato ad espandersi su scala mondiale ideando questo concept di Hotels aventi solo suites. Alla riunione aveva preso parte Baris, ma di Kurt neanche l'ombra. Sapevo fosse impegnato con le riprese, me l'aveva detto un paio di volte Scarlett, che aveva ripreso ad uscire con Alp ed i suoi amici come i vecchi tempi. 

" Dai vieni con noi, lui non c'è. E' sempre sul set " mi aveva detto qualche giorno prima per convincermi ad aggregarmi a loro. 

Immaginarlo "impegnato" sul set mi aveva fatto pensare a tantissime cose e tutte vietate ai minori. Avrei preferito saperlo con loro in qualche bar, o a cena in qualche ristorante, piuttosto che a girare scene con la sua fidanzata. Mi era anche capitato di svegliarmi in piena notte immaginando scene di sesso tra loro, anche se poi tornare alla realtà era stato molto peggio. Quei due stavano insieme e sicuramente le cose peggiori le facevano quando erano soli.

Dopo ore intense a lavoro, tornavo a casa e mi dedicavo a Charlotte. Quella settimana avevamo fatto una bellissima crociera sul Bosforo. Aveva adorato la maggior parte dei quartieri sul lato asiatico della città. Si era divertita a rincorrere gabbiani sulla riva del fiume. Eravamo state anche al cinema a guardare un film. Aveva insistito tantissimo pur non conoscendo il turco ed alla fine mi aveva chiesto di poter imparare quella lingua che le piaceva moltissimo. A breve avrebbe cominciato la scuola materna in città ed era euforica di conoscere i suoi nuovi amichetti. Avevo scelto di iscriverla in una scuola bilingue proprio per non farla sentire esclusa. Anche se ero certa che il suo carattere le avrebbe permesso di essere amata sin da subito. Mia madre mi aveva definita una stupida per non aver scelto di tenerla a casa con un insegnante privato. Il loro bigottismo mi mandava fuori di testa. 



Finalmente, eravamo giunte al sabato indenni. Scarlett mi stava raccontando di voler uscire anche quella sera ed io continuavo a chiederle come facesse ad essere sempre così arzilla. Da dove tirasse fuori tutta quell'energia. Charlotte stava divorando i suoi spaghetti al pomodoro e Diamond stava ultimando di sistemare il puzzle che avevamo fatto insieme poco prima. La Tour Eiffel in 3D, una meraviglia che avevamo deciso di mettere sulla libreria all'ingresso.

<< Stavamo pensando di trascorrere una notte fuori con i ragazzi >> disse Scarlett prendendo qualcosa dal forno.

<< Quali ragazzi? >> chiesi di getto e forse in modo un pò irruento.

<< Gli amici di Alp, ovvio >> chiarì lei, senza fornirmi ulteriori spiegazioni.

<< Quando? >> chiesi fingendomi disinteressata. In realtà ero curiosa di sapere se tra gli amici di Alp fosse incluso anche Vulkan.

<< Proprio questa notte >> ammiccò. 

<< Buon divertimento allora, Scar >> replicai versandomi del vino nel bicchiere dell'acqua.

<< Ho detto che ci saresti stata anche tu Victoria. Domani non ci tocca andare al ristorante e Diamond potrebbe restare qui con Charlotte, che ne pensi? >> disse accarezzando la testa di mia figlia. Faceva sempre così quando voleva corromperla. 

TWICE - Like a stormWhere stories live. Discover now