I Fratelli Moon

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Capitolo 4

Dopo il giorno della partita, quando Justin si è offerto di entrare nel mio branco, abbiamo cominciato ad uscire insieme - non come una coppia - per conoscerci un po' di più, e mi sbagliavo riguardo lui, non era come pensavo, non era come lo pensavano tutti, insomma, a volte ci lavoravo alle lezioni di Chimica, ma non lo credevo così... diverso.

Il ragazzo che si faceva tutte le ragazze del campus non era veramente il ragazzo che si faceva tutto il campus, ma era semplicemente un ragazzo a cui piacevano le coccole.

Mi misi a ridere quando l'ho detto, non riuscivo a crederci, ma Justin portava le sue ragazze sul suo J's beddie solo per le coccole e nient'altro.

"...e poi alla fine della giornata le loro espressioni - deluse -mi facevano talmente ridere da farle andare via"

mi raccontava mentre stavamo passeggiando in centro città, oggi non c'erano le lezioni perché la scuola era tutta sporca: un semplice regalo da parte della Beacon Hills College - dopo la partita di pallavolo.

"Eh tu come mai vorresti far parte di un branco?" mi chiede mentre ci eravamo fermati per sederci su una panchina.

"Mia madre mi costringe a farne parte... o mi metterà in una in cui non voglio" dico abbassando lo sguardo

"Ribellati! Io ti ho sempre visto ribellarti a scuola" Justin dice

"Si, ma sai. Pian piano sto realizzando che non mi sto spingendo a far parte di un branco solo perché lo vuole mia madre, ma anche perché non vorrei rimanere un Omega per sempre"

"Non esiste un per sempre" dice lui sorridendomi.

Justin cominciava dei gesti strani, come se stesse allontanando qualcuno - o era solamente strano - si era alzato e continuava a girarsi intorno

"Tutto okay?" gli chiedo, ma lui annuisce continuando a fare quello che faceva

"Justin?" dico guardandolo attentamente.

Si era fermato per guardare un punto dritto, poi mi alzai anch'io per vedere cosa stava succedendo

"L'hai visto anche tu?" avevo visto una figura - un uomo - correre verso il centro commerciale

"No...no" dice Justin scuotendo la testa

Erano già alle 6 di pomeriggio ed io e Justin non eravamo ancora tornati a scuola per via della nostra pigrizia.

Sono ormai da ore che parliamo e che siamo seduti nella stessa panchina.

"L'hai sentito?" dietro di noi c'era un enorme albero dove proveniva un passo, ma quando abbiamo guardato non c'era nessuno.

Mi sono alzata e pian pian mi avvicino

"Malia che fai?!" urla Justin che era rimasta seduto - dovrebbe esserci lui qui e vedere cosa ci sta -

"Ok Malia! Torna qui!" continuava ad urlare.

Dietro l'albero sentivo un battito accelerato, quando finalmente ero vicina un ragazzo si fa vedere e a me quasi quasi non veniva un attacco di panico

"Ciao..." dice mentre usciva, era Austin

"Ma che facevi qui?" chiedo, dietro di me Justin fischiettava, era la stessa figura di prima e lui l'aveva vista

"Niente di che Malia, adesso noi tre andiamo tutti al Campus, yeah!" dice ironicamente - al yeah -

Il centro era lontano di 30 minuti dal nostro College - il Campus - e durante il viaggio i due fratelli non avevano ancora aperto bocca da quando siamo entrati in macchina

"Vedete quella auto? È da prima che ci sta a dosso " dice Austin guardando lo specchietto in alto, mi sono girata e c'era un'auto nera presso a noi.

L'auto dietro accelera il motore, e così lo fece anche Austin per seminarlo, ma eravamo arrivati ad un semaforo rosso
"Io non sento altre macchine in arrivo, vai dritto! " dice Justin - questi due stanno tentando un suicidio - ce n'era una proprio davanti a noi, però ferma, e la trapassammo.

L'auto ci stava ancora inseguendo e ci raggiunse mettendosi davanti all'auto di Austin. Erano scesi degli uomini con le balestre e fucili, erano cacciatori.

"Credo proprio che dovremo combattere" i Fratelli scesero dall'auto così come feci io - dopo due minuti di ripensamento - anche se avevano i loro giocattolini, noi avevamo degli altri pronti ad essere insanguinati.

Vedevo tutta la forza dei fratelli che combattevano contro i cacciatori, e sotto sentivo anche una forte ira... ma facevano di tutto per cercare di non ucciderne uno - il codice valeva per tutti - o sarebbero tornati con più uomini

Mentre combattevamo contro i cacciatori una macchina era arrivata, qualcuno è sceso e sparò un colpo nel cielo per dire di smetterla, erano altri cacciatori, i Serebro.

Austin continuava a dare dei pugni ad un cacciatore, ma Justin lo fermò

"Cosa ci fate qui?" lo riconoscevo, era il padre di Samuel Serebro, che si avvicinava di più a noi

"Ci hanno pagati per uccidere i fratelli Moon" dice uno dei cacciatori che ci inseguivano

"Oggi no, forse la prossima volta!" aveva preso la balestra dell'altro cacciatore e poi ci guardò "E voi tornate a scuola è tardi"

Siamo entrati subito nell'auto e Austin accelerò il più possibile per allontanarsi - Quei cacciatori erano stati pagati per uccidere i fratelli Moon, perché? -

"Conoscevate quei cacciatori?" chiedo

"I Serebro?" chiede Justin

"No, gli altri" dico, i due si erano guardati a vicenda senza rispondermi per un paio di minuti

"Sono gli stessi cacciatori che uccisero nostra sorella maggiore" dice Austin

Non sapevo che i fratelli Moon avessero una sorella, ecco perché mentre combattevano erano molto arrabbiati.

N.A

A me piacciono molto i Fratelli Moon, ma povera sorella :/. Uhm ;)

Credo che questo capitolo rimarrà l'ultimo per un paio di giorni , non vorrei aggiornare ogni giorno :)

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