Compagni Di Guerra - Cicatrici

tainay

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TERZO VOLUME DELLA TRILOGIA "COMPAGNI DI GUERRA" (Non riesco a modificare l'ordine dei capitoli, seguite i nu... Еще

Prologo
1. Ritorno a casa
2.Parole non dette
3. Il bruciore delle ferite
4. L'ombra del passato
10. Quindici ombre
5. Mondo di sangue e cicatrici
11. L'arte del sopravvivere
6. Lacrime d'addio
12. Polvere di stelle
7. Sguardo fiero
13. Sangue nero
8. Ali spezzate
14. Verso le nuvole
9. Imparare a volare
15. Il tradimento del Demone
16. La rabbia del Demone
17. Il lupo cattivo
L'ombra del fantasma
Il mostro
Mai porgere il fianco
Papà vi saluta
Tu sei il prossimo
Volere è potere
Immobilità e impotenza
Campi bruciati
Il passaggio della corona
La salvezza
La caduta
La mela avvelenata
La resurrezione
Il profumo della vittoria
Pezzi rotti
Punta Mörker
INTERVISTA
La vetta dei campioni
Sulla lista
Il ponte del sud
Era necessario
Troppo facile
Le responsabilità di un Capo
La cosa più sbagliata
La Fenice
SOS
Di nuovo all'origine
Stai attento Hunt
Il debito della volpe
Profumo di casa e salsedine
Prendere o lasciare
Io non volevo questo
A cuore aperto
Sorrisi nella notte
Speranza sotto forma di volpe
La Morte arriva per tutti
Cenere
Per amore
Il principe esiliato
Oltre la debolezza
Vinci, Fenice
La fuga- parte 1
La fuga-parte 2
La fuga-parte 3
Guerra senza eserciti
Il confine della follia
Dolci sguardi e teste fracassate
"Stai una favola."
Due disastri
Blocco dello scrittore
Quattro minuti
Tra le canne da zucchero
Calorosi benvenuti e coltelli alla gola
Serpe in seno
Salvare l'insalvabile
Il Corvo
Come due comete
Una vita come tante
I tre orfani
Sangue sulla roccia
Il ramo d'ulivo
La guerra chiama
La famiglia Hunt
L'ultima notte
Il banchetto degli avvoltoi
Occupare lo spazio
Insetti nell'ambra
I Compagni di Guerra
L'ultima preghiera
Il sapore della follia
Oro e sangue
La sala del Consiglio
Il mondo trema
Epilogo
Ringraziamenti

Torna per te stesso

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tainay

Haley

"Ho un piano." lo dico con un tono sicuro che stupisce anche me. È il contrario di quello che mi sento ora e l'unica cosa che mi tiene ancorata a questo momento è il peso di Ardin tra le mie braccia.

Il trucco per vincere è non essere visti. Non è vero che i Vuoti riescono a a vedere oltre la magia: semplicemente all'ingresso del tunnel c'erano delle telecamere e quindi venendo comandati da remoto, sapevano la nostra precisa posizione.

Devo credere a questo, altrimenti la nostra missione si può anche concludere qui.

"Cosa hai in mente?" Chiede il guerriero, il tono appena allarmato.

La verità è solo una: non ho un piano, ma sto fingendo di averlo per rassicurare il guerriero.

Quello che faceva Logan era semplice: buttarsi a capofitto in una situazione senza pensare alle conseguenze e miracolosamente riusciva a salvarsi.

Faccio fluire la magia nel mio corpo, rendendoci invisibili agli occhi dei Vuoti sotto di noi, che cominciano a ringhiare più forte, confusi sulla nostra sparizione.

Non posso fare magie troppo potenti altrimenti sverrei e in un momento come questo nessuno vuole un peso morto da portarsi dietro. Quindi il fuoco è fuori discussione: l'ultima volta sono rimasta fuori gioco per una giornata intera.

Più rapida dei pensieri nella mia mente, volo in avanti, lasciandomi indietro i Vuoti che si stanno disperdendo in direzioni diverse, ormai senza un obiettivo da seguire.

Alcuni hanno il muso puntato verso l'altro mentre annusano l'aria alla ricerca di un odore che possa indicare la nostra posizione.

Una goccia di sudore mi scende lungo la tempia, facendomi rabbrividire.

Non ci metteranno molto a scoprirci.

"Haley cosa hai in mente?" Adesso il suo tono è velato da un accenno di panico ed io deglutisco a vuoto, sentendo il cuore iniziare a battermi più forte contro la gabbia toracica. 

Non ho nulla in mente.

Il ramo non trema neanche quando ci posiamo su di esso, e subito il guerriero si volta verso di me, una smorfia a deturpargli il viso. 

"Io li distraggo il più possibile mentre tu ti allontani da qua verso ovest. Non guardarti indietro e continua semplicemente a correre. Non avrai dalla tua l'invisibilità, quindi i Vuoti ti vedranno appena farai il minimo passo sbagliato...stai attento." 

Non dico molto, forse fin troppo poco, ma nella mia mente non c'è altro. Un silenzio statico, che crepita e annulla qualsiasi pensiero, sta avanzando come un'onda anomala nel bianco nebuloso che è la mia testa. 

Il nulla. 

Neanche mi accorgo di essermi rialzata in volo finché non sento la mano di Ardin intorno al mio polso, l'espressione cupa negli occhi castani mentre si tiene in equilibrio precario sul legno nodoso. 

"Aspetta, non fare la stupida! Non ci guadagni nulla ad andare là da sola-" cerca di farmi ragionare, ma io allontano delicatamente il braccio dalla sua presa, sapendo che questa è l'unica scelta che abbiamo. 

Senza poteri non si può fare nulla e rimanendo uniti si rischia troppo per una missione dall'esito incerto. Non voglio pensare alle conseguenze di ciò che sto per fare perché non voglio farmi distrarre da pensieri oscuri, ma allo stesso tempo non posso fare a meno di chiedermi cosa succederebbe se le cose si mettessero veramente male. 

Sento che la mia magia è poca, ma la combinazione della disperazione e adrenalina riesce sempre a portare esiti inaspettati in gioco, che non possono essere previsti tanto facilmente. 

L'unica cosa a cui mi aggrappo prima di chiudere gli occhi e gettarmi verso le creature ai miei piedi, è: non voglio morire.

Per un solo momento, il mio corpo rimane in bilico nell'aria, senza peso, senza tempo. Sono immobile, come incastrata nel tessuto della realtà, a chiedermi se anche Logan si è sentito così prima di lasciarsi cadere dal dirupo quel giorno alla Base 26. 

Incastrato.

Poi l'aria mi entra brutalmente nei polmoni, come se qualcuno mi avesse aperto la bocca e l'avesse infilata a forza. I miei occhi si sgranano mentre compio una capovolta, senza peso, e il mio arrivo viene accolto dai ringhi eccitati dei mostri assetati di sangue, come un pubblico in attesa della posa finale. 

I capelli mi finiscono davanti agli occhi e il vento mi fischia nelle orecchie prima che io arresti la caduta proprio sopra le loro teste, rimanendo un istante ferma, come a volermi prendere gioco di loro. Poi mi lancio in avanti, i muscoli rigidi e guizzanti. 

Rimango sempre alla stessa distanza, abbastanza in alto per non essere afferrata ma non troppo per mantenere l'attenzione su di me. 

Il trucco è trattarli come bestie. Probabilmente i Vuoti sono esseri suggestionati dall'energia dei Consiglieri e pertanto dotati di intelligienza e volere. Forse sono addirittura innocenti. Ma trattandoli come mostri diventa tutto più facile e seppur sbagliato, la semplicità delle cose è sempre utile in termini di sopravvivenza. 

Se li reputo dei mostri, diventa facile anche prevedere le loro mosse. Per cui quando sento l'aria spostarsi ai miei lati, i miei riflessi si attivano, e come non succedeva da tempo, il mio corpo si risveglia, schivando all'ultimo momenti degli attacchi delle creature che si sono arrampicate sugli alberi. 

Devo uscire da questa foresta al più presto, altrimenti non riuscirò mai ad attirarli abbastanza lontano per proteggere Ardin.

Per proteggere Ardin. Mai prima di allora un pensiero del genere mi aveva sfiorato e trasalisco come se mi avessero colpito, provando una vergogna infinita. Che razza di Alium non vuole proteggere il proprio Compagno, il proprio amico? 

È solo una folata leggera, uno spostamento d'aria che appare impercettibile contro la pelle morbida del mio collo. Non è niente, in qualsiasi altra situazione non significherebbe nulla. Ma non in questa. Non in mezzo ad una battaglia e anche se sono stata in ricovero per quasi un mese, mi ricordo perfettamente cosa vuol dire quel rivolo di vento. 

Morte. 

Eppure il colpo non arriva. Il ringhio vittorioso non lo sento, come non percepisco alcun dolore. Rimango semplicemente ferma a guardare il nulla, desiderando per un momento soltanto averlo sentito quel male della carne, solo per sentirmi viva. 

Invece i miei occhi si focalizzano su una massa di capelli rossi davanti a me, la spada tremante in mano e un'espressione impaurita sul viso, nascosta male sotto una maschera di indifferenza apparente. 

"Perché lo hai fatto?" gli chiedo, la voce roca come se non parlassi da anni e il rosso trasalisce, voltandosi a guardarmi per un singolo istante, le sopracciglia aggrottate. 

Non dice nulla. Semplicemente rimane fermo a guardarmi con uno sguardo che non riesco a identificare ma che rasenta la confusione.

È come se mi stesse chiedendo perché non avrebbe dovuto farlo. 

Gli alberi si interrompono all'improvviso e subito posso vedere l'infinita linea dell'orizzonte sorridermi, il sole alto nel cielo, che brucia contro la mia pelle. L'erba sotto di me è alta e a vederla da vicino sembra quasi soffice mentre il vento ne piega gli steli.

È un luogo di pace, ed io sto per rovinarlo. 

Forse mi sono fermata, oppure mi sono abbassata troppo. Non capisco cosa sia successo perché tutto avviene così velocemente che non riesco a pensare a nulla. Semplicemente mi ritrovo a terra, nell'erba alta, circondata da quelle creature senz'anima che si avventano su di me senza pensarci due volte. 

Non respiro e ovunque guardi vedo solo pelliccia nera e artigli. Un dolore lancinante alla gamba mi fa urlare e la paura mi assale. Mi sento soffocare, sentendo il peso di quei Vuoti combattere intorno a me per decidere chi avrà la prima fetta di carne. 

Non voglio morire.

Delle lacrime si formano agli angoli dei miei occhi ed io vedo il mondo muoversi a scatti. Non capisco nulla, non vedo nulla. Sento solo l'odore del sangue, il mio sangue, bagnare l'aria e mi faccio prendere completamente dal panico. 

Il mio urlo è assordante e acuto, addirittura doloroso, come se le mie corde vocali si stessero strappando una ad una. La magia fluisce al tempo di quel grido mostruoso ed è come se una diga si fosse crepata, facendo fuoriuscire l'aqua ad una pressione tale da rompere qualsiasi cosa al suo passaggio. 

È quello che succede a me con la magia. 

Un momento prima mi sento soffocare e il momento dopo non sento più nulla intorno a me. È come se il mondo intero fosse svanito, lasciando solo me come unico essere umano ancora vivo. 

Poi apro gli occhi e vedo una sostanza grigia volteggiare in aria, facendomi aggrottare le sopracciglia per la confusione e solo dopo un paio di secondi la mia mente ritorna a funzionare come si deve. 

Li ho bruciati.

Intorno a me, per una circonferenza che misura più di quaranta metri, è visibile solo terra annerita: l'erba verde è completamente svanita, lasciando dietro di sé uno strato di cenere che mi fa pizzicare il naso. 

Un gemito mi esce dalla bocca mentre mi tiro su a sedere, asciugandomi le lacrime che tuttavia non sono scomparse nonostante il calore emesso dal mio fuoco.

Poi la prima stilettata arriva, come il morso di un serpente velenoso ed serro le labbra, urlando a bocca chiusa la mia disperazione. Tutti i muscoli nel mio corpo di contraggono, come attraversati da una scarica elettrica ed io scivolo nuovamente a terra, boccheggiando alla ricerca d'aria.

Eppure finisce subito. Le altre volte la Scossa non era così breve.

Mi fa male tutto il corpo, ma almeno sono ancora qui.

E sono ancora viva. Anzi, sono ancora sveglia e cosciente

L'ultima volta che ho fatto una cosa del genere ero a Shele, e sono svenuta un istante dopo esausta, l'energia magica e non completamente prosciugata. Quella volta è già tanto se non sono morta. Mentre ora seppur non percepisco la magia scorrermi in corpo, sento di riuscire ad alzarmi in piedi. 

Che sia cambiato qualcosa?

"Haley!" l'urlo di Ardin raggiunge le mie orecchie ed io alzo lentamente un braccio per farmi vedere da lui, anche se forse è un gesto inutile dato che sono seduta al centro di un cerchio di erba bruciata.

Il rosso non ci mette molto a raggiungermi, i poteri da guerriero che gli donano la velocità di un ghepardo, anche se la corsa lo ha lasciato affannato e solo quando è vicino sembra quasi che zoppichi.

"Ho sentito-" dice,quasi strozzandosi con la sua stessa saliva e si getta davanti a me, prendendomi per le spalle, come per ancorarsi al momento "Ho sentito dolore. Ho sentito la ferita alla tua gamba." 

Normalmente non dovrebbe essere una notizia così sconcertante. I Compagni di Guerra riescono a sentire il dolore dell'altro praticamente fin da subito, ma io e Ardin non siamo stati capaci fino ad...oggi. 

Non credevo neanche fosse possibile. 

Rimango completamente in silenzio, ammutolita e sgomenta, non sapendo come prendere la notizia.

Siamo Compagni, è perfettamente normale che sia accaduto. Ma forse questa è la prima volta che effettivamente penso ad Ardin come il mio Compagno.

Ho sempre rifiutato il legame, all'inizio volontariamente e poi inconsciamente fino a ridurmi così? Sono io stessa l'artefice delle Scosse?

Il legame tra Compagni di Guerra influisce su come il microchip agisce sul nostro corpo, soprattutto sulla quantità di linfa usata. Ricordo ancora quando nei primi tempi dell'Accademia Suprema quando ho avuto degli scontri spiacevoli con Logan, che la mia magia non era più la stessa. 

E con il senno di ora mi viene naturale pensare che tutto ciò che mi è successo da quando i Consiglieri mi hanno legato forzatamente ad Ardin, sia in parte a causa mia e del mio stare male per la morte di Logan. 

Io non volevo essere la Compagna di Ardin.

"Mi dispiace." ho la forza di dire, lo shock per l'epifania appena avuta che mi impedisce di dire molto altro. 

"Cosa-" chiede lui, aggrottando le sopracciglia rosse e causando la formazione di tre righe orrizontali sulla sua fronte ricoperta di lentiggini.

"Mi dispiace per come mi sono comportata, io...sono stata orribile con te! Hai dovuto sopportarmi anche quando il mio astio era evidente e-" sento nuove lacrime rendermi gli occhi lucidi e tutte le emozioni che non ho avuto il coraggio di esprimere da quando siamo arrivati in questa terra isolata formano un groppo in gola difficile da deglutire.

Ma io me le asciugo in fretta e furia sotto lo sguardo quasi addolorato di Ardin, che non dice nulla, ma il suo silenzio parla più forte di un discorso intero. 

"Abbiamo entrambi commesso degli sbagli, Haley. Non prenderti tutta la colpa." mormora, prima di prendermi per mano e aiutarmi a tirarmi in piedi. 

Le mie ginocchia tremano qualche istante, ed io prendo dei respiri profondi mentre la cenere si deposita ai miei piedi, leggiadra come neve.

Ardin non mi ha mai fatto nulla di male se non preoccuparsi per me, e le sue parole pungono più del dovuto, ma non c'è tempo per l'autocommiserazione. Bisogna andare avanti. 

"Li hai eliminati tutti, quindi possiamo prendercela con calma." aggiunge dopo qualche istante il guerriero, facendo un passo verso la direzione in cui abbiamo stabilito il ritrovo ed io mi ritrovo ad annuire, sapendo di non avere più risorse con me. 

Con calma.

§§§

Il fuoco scalda la punta dei miei polpastrelli, facendomi rilassare istantaneamente. I muscoli si sciolgono dopo le fatiche della giornata, producendo un tipo di dolore latente che però mi aiuta a rimanere sveglia in un momento come questo. 

Sulla riva del lago non fa così freddo, ma la notte è calata velocemente, non dando neanche il tempo al mio corpo per recuperare le energie. Nemmeno il cibo che ho ingurgitato forse troppo velocemente non è servito a granché.

Tra noi quattro aleggia un'atmosfera cupa, peggiorata ulteriormente dallo stato in cui ci troviamo: Samantha è arrivata con una gamba rotta, sorretta da un Samael appena cosciente. Hanno raccontato di essere riusciti ad ucciderli tutti dal primo all'ultimo, ma li ci è voluto quasi l'intera giornata. Durante la fuga sono riusciti a suddividere i Vuoti in piccoli gruppi come bestiame portato al macello e ne sono usciti a malapena vivi. 

L'unica cosa che ci tiene ancora svegli, è la pesantezza del viaggio e i pensieri che ognuno si sta facendo sull'effettiva riuscita di questa missione suicida.

Il problema fondamentale è che abbiamo fatto previsioni fin troppo rosee: nessuno si aspettava che il primo giorno avremmo dovuto combattere contro un esercito di Vuoti con a malapena due ore di sonno in corpo in due giorni di marcia. 

Lo vedo nei loro occhi: i dubbi e le incertezze hanno fatto perdere loro il colore dal viso, apparendo come fantasmi evocati da menti malate. 

"È possibile che sappiano dove ci troviamo in ogni momento, quindi dobbiamo misurare alla perfezione le nostre mosse. Per quanto mi riguarda anche accendere il fuoco è stato uno sbaglio." Dice Samantha dal nulla, distendendo davanti a sé la gamba appena guarita grazie alla magia del mago. 

Nessuno la contraddice, ma nessuno toglie le mani da davanti il fuoco. È che quella fonte di calore e luce in un certo senso mi fa stare meglio. Mi da una sicurezza, una fonte a cui guardare invece che perdere lo sguardo nel buio della notte. 

"Il fuoco non si spegne. Io e Haley possiamo fare a turno per tenere una barriera invisibile intorno a noi per tutta la notte."  afferma Samael spostandosi i ricci scuri da davanti gli occhi, le ginocchia vicino al corpo. Sembra quasi spento, piccolo.

"Come ci organizziamo?" chiedo, trattenendo uno sbadiglio, che però non passa inosservato agli occhi degli altri. 

"Faccio io il primo turno." si offre il mago, ma a giudicare dal suo sguardo, so che non si sta offrendo perché all'improvviso gli importa il mio benessere. Piuttosto sembra quasi che stia evitando qualcosa, lo sguardo puntato a terra. 

"Andate a dormire. Soprattutto tu Ardin: non hai chiuso occhio da quando siamo arrivati." dice la bionda gesticolando con una mano e quando mi sento addosso lo sguardo del guerriero, mi limito a scrollare le spalle. 

L'hanno deciso loro. Eppure c'è qualcosa di strano nell'aria, una sorta di calma prima della tempesta che mi fa rabbrividire anche quando mi distendo con la schiena contro il fuoco, affacciandomi sul nulla assoluto. 

La collina ricoperta di erba si fonde con il cielo oscuro, regalando una distesa di oscurità tutta intorno a noi.

E quando chiudo gli occhi, nulla cambia.

Una mano si posa sulla mia spalla, ma a differenza dell'ultima volta, i miei occhi si riaprono su un viso femminile: Samantha mi indica di alzarmi con un cenno della testa e un debole sorriso che non raggiunge gli occhi. 

"Sono passate quattro ore." mormora come spiegazione davanti alla mia faccia confusa ed io realizzo con ritardo ciò che intende dire. Per un attimo mi ero dimenticata di dove fossimo. 

"Grazie." sussurro schiarendomi la gola con un colpo di tosse e solo dopo essermi rimessa seduta, vedo Samael guardare il vuoto con sguardo perso e le iridi scure trasformate, segno che sta tenendo ancora in piedi la barriera.

Subito mi metto all'opera, sentendo la magia fluire dal mio corpo ad ondate e visualizzo nella mia mente una cupola che ci circonda completamente, cercando di farla il più stretta possibile per non sprecare nessuna goccia di linfa così preziosa per me. 

Non è una magia così complicata, per cui mi limito a rilassarmi e anche se la mia fronte si imperla di sudore, sono cosciente che dovrò sopportare tutto questo per almeno altre quattro ore. 

Accanto a me anche Ardin si alza, silenzioso come non mai e per un bel po' nessuno dice nulla. L'altra coppia di Alium cade in un sonno profondo nel giro di una decina di minuti e neanche la natura sembra emettere alcun suono.

Tutto sembra immobile, come cristallizzato in una pietra d'ambra. 

"Vuoi un po'?" finché la voce del rosso rompe il silenzio ed io apro un occhio per guardare nella sua direzione e soffermarmi sulla sua mano tesa, che tiene stratta una bottiglia di vetro.

Si è portato l'alcol anche qui. 

"Non ti fa sentire il freddo." è una mera giustificazione e ci sono mille domande che vorrei porgli su cosa pensava quando ha preparato lo zaino. Eppure non apro bocca. Semplicemente scrollo le spalle e afferro la bottiglia prendendo un sorso di quel liquido ambrato. 

Resisto all'istinto di tossire e deglutisco la sostanza che lascia una scia calda lungo la mia gola. Il sapore è amaro e non mi piace per niente, ma come ha detto lui, per un attimo la frescura della notte non punge più le mie guance e mani. 

"Grazie." mormoro, guardando l'acqua del lago incresparsi in dolci onde. 

"Haley...cosa faresti per amore?" la sua domanda improvvisa mi fa voltare completamente verso di lui, stupita che abbia tirato fuori un argomento del genere in un luogo come questo. È un quesito che sa di profondità e finalità, qualcosa che appartiene solo ad una notte stellata e non annuvolata come questa.

"Perché questa domanda?" gli chiedo, forse temporeggiando sulla risposta. 

Se me lo avessero chiesto un anno e mezzo fa, avrei detto loro un'unica parola: tutto. Mentre ora non credo che valga più come affermazione. 

Il guerriero sospira, la bottiglia appoggiata in equilibrio precario sui sassi che costeggiano la riva pulita. 

"Hai una famiglia a casa, giusto? Hai persone che ti aspettano, che attendono il tuo arrivo. Faresti di tutto per tornare da loro, giusto?" chiede, e la mia mente si riempie di immagini di persone a cui voglio bene e che ritengo speciali: Sha che ride, mia mamma che sorride, Leyla ed Ethan che mi stringono in un abbraccio, Occhiolino che fa ammicca con l'occhio sano, Yuki e Cal che mi salutano con la mano...Logan che mi guarda. 

"Tu cosa faresti per amore?" gli rigiro la domanda, continuando a temporeggiare, esitando su una risposta che dovrebbe essere ovvia.

"Io non ho nessuno da cui tornare." la sua è una confessione appena sussurrata e il mio cuore ha un tuffo.

"Non dire così...avrai degli amici-" cerco di intervenire, ma basta lo sguardo penetrante del guerriero a farmi desistere dal continuare. E mi limito a guardarlo mentre avvicina alle labbra la bottiglia di vetro, percependo distintamente i vecchi demoni che tornano a tormentargli l'anima. 

"Torna per te stesso, Ardin. Renditi fiero. E torna con i tuoi amici." affermo infine, guardandolo negli occhi e indicando intorno a noi, riferendomi alla squadra che ormai si è formata.

E qualcosa si ammorbidisce nei suoi lineamenti affilati, facendomi sorridere. Ma lui non ricambia il gesto e semplicemente beve un sorso di whiskey, guardando in lontananza con le emozioni che sono un turbinio nelle sue iridi nocciola.

"Grazie Haley." dice annuendo, improvvisamente convinto di qualcosa, ed io lo imito, perdendomi in quell'oscurità infinita. 


Spazio Autrice

Godetevi questi ultimi istanti di pace, ragazzi miei, perchè da qui in poi è tutta una discesa verso l'inferno. 😇

Comunque...capitolo intenso! Haley è così brava che mi viene voglia di entrare nella storia e regalarle un pacco di biscotti e un abbraccio. Ne ha bisogno. In questa parte abbiamo una Hal del passato -gentile e che si preoccupa per i suoi cari- che si scontra con quella badass che è diventata da sola. E niente la AMO.

Poi abbiamo un cambiamento nel rapporto tra Hal e Ardin e stavolta non dirò nulla sull'amicizia, perchè sono stanca di ripetere le stesse robe. Io sono una fan dei Loley ma insultare altre persone perchè shippano HaleyxArdin mi sembra esagerato.

Niente ship war in questo fandom.

Infine cosa ho da dire? Ah sì non vedo l'ora che arrivi lunedì perchè sono gasata (come una fanta) di farvi leggere il prossimo capitolo, che sarà comunque dal punto di vista di Haley! Preparatevi 😘

Come al solito spero che questo capitolo vi sia piaciuto 🥺 e vi auguro un buon fine settimana ❤

Baci ❤

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