Cabin Three [italian translat...

Autorstwa weedarry

95.6K 5.3K 1.8K

Cosa succede al campeggio rimane nel campeggio. © inthepants Więcej

i n t r o
t w o
t h r e e
f o u r
f i v e
s i x
s e v e n
e i g h t
n i n e
t e n
e l e v e n
t w e l v e
t h i r t e e n
f o u r t e e n
f i f t e e n
s i x t e e n
s e v e n t e e n

o n e

11.9K 556 275
Autorstwa weedarry

Campeggio per sole ragazze o casa temporanea progettati per convertirmi al lesbianismo?

+

u n o :

I miei occhi corsero a guardare in basso sulla lista sudata e sbavata sul mio braccio abbronzato. L'inchiostro di una penna semplice ed economica era a malapena leggibile mentre strizzavo gli occhi nel tentativo di leggere la mia stessa scrittura.

I nervi salgono sempre quando è troppo tardi per tornare indietro.

Leggendo la lista per la sesta volta da quando ero nel veicolo, cercai di calmarmi, mettendo gli auricolari per quella che sapevo sarebbe stata l'ultima volta per le prossime tre settimane.

La melodia calmante di una rock band indie fu interrotta da un braccio che mi schiaffeggiava la coscia e una voce nasale che gridava.

"Jesse! Tesoro!" Risucchiai un respiro, sperando di non sospirare quando mi sarei tolta le cuffie.

"Sì, mamma?" Dissi lentamente, cercando di tenere a bada il respiro.

"Hai lo spazzolino e il dentifricio?" Sospirai.

"Sì."

"Lo shampoo e il balsamo?"

"Sì."

"Vestiti?"

"Certo."

"Scarpe."

"Mmhmm." La mia pazienza stava diventando sottile, proprio come l'attaccatura dei capelli di mio padre.

"Biancheria intima?"

"Per l'amor di Dio mamma, sì! Ho tutto!" Mia madre sicuramente conosceva modi piuttosto facili per salutarsi. Non che fossi triste di lasciarla. Le file e file di mais che coprivano l'Indiana e la mancanza di persone interessanti non attiravano particolarmente la mia mente rumorosa.

"Non fare la furba con me, signorina. E modera il linguaggio. Il nome di Dio è sacro," mi rimproverò, come se fossi una bambina.

"Non stavo pronunciando il suo nome invano. Stavo semplicemente dicendo che se lo ami allora dovresti renderti conto che ho tutto." Mormorai di fatto.

Ignorando il mio commento, infilò la testa tra i sedili per guardarmi con un inquietante sorriso sul volto. "Ti mancherà la mammina?"

Roteai gli occhi. "Ho quasi diciotto anni. Posso sopportare la breve assenza di mia madre, non 'mi mancherà la mammina'."

Il suo viso si rattristò e fissandomi pressò le labbra. "Dovresti ringraziarmi, Jesse. Saresti potuta venire con noi in Indiana. Siamo stati così gentili da lasciarti andare a questo campeggio, solo perché ti amiamo." Battei gli occhi lentamente, il viso senza emozioni.

"Grazie."

"Pensavo di aver fatto nascere una bambina, non una pietra." Roteando cerimoniosamente gli occhi, appoggiai la fronte al finestrino, guardando albero dopo albero passare accanto a me in una sfocatura di marrone e verde.

Gemette e ritornò alla sua precedente posizione rivolta in avanti, le mani in grembo.

"Jesse," parlò la voce da fumatore accanito che potrebbe essere solo di mio padre. "Dovresti davvero provarci e mostrare la tua gratitudine." Sospirai, leccandomi le labbra.

"Grazie, Mamma e Papà. Odio davvero l'Indiana, perciò grazie." Le mie parole erano forzate, ma ciò nonostante erano la verità.

"Cosa c'è di così male nell'Indiana? Hai vissuto lì per 12 anni!" Chiese mia madre per quella che credevo fosse la quattromillesima, cinquecentesima, sessantacinquesima volta.

"Sì, mamma. Vivevo in Indiana. Ed era perfetto viverci solo per voi. Infatti io ho odiato ogni singolo momento. Adesso, visto che ne stiamo parlando, starò al campo per tre settimane, e comunque sarò con Stevie," provai. L'argomento Indiana era abbastanza snervante.

"Chi è Stevie? E' un ragazzo? Tu non starai con un ragazzo," mio padre si infuriò, facendo fatica a non sbandare.

"No, no. Stevie è una ragazza." Sospirai internamente per la contentezza che il momento "ragazzo" fosse finito. Una ragazza della mia età non dovrebbe avere a che fare con questo. "Ma, visto che stiamo parlando di questo-" Dannazione. "Ho letto la lista. Ci sono un paio di ragazzi della tua età che lavorano lì. Uno di loro è il figliastro del proprietario. E' un anno più grande di te." Il mio viso si contorse in un modo che non so spiegare.

"Come fai a sapere che il suo figliastro lavora lì, e come fai a sapere la sua età?" Chiesi, tristemente; non scioccata.

"Beh, ho chiamato per informarmi su di loro. Ho specificatamente chiesto di assicurarsi che non avessi troppi ragazzi in giro-"

"MAMMA!"

"-perché ti ho mandato in un campeggio per sole ragazze per una ragione." Stabilizzai il ritmo del mio respiro.

Per farmi diventare gay, pensai.

"Perciò è meglio se non senta di giochetti compromettenti o di sesso." Gemetti.

"Quanto manca affinché io venga liberata da questa prigione?" Mormorai, sperando di sentire, "siamo arrivati!"

Invece, si ritornò con, "davvero? Non ci vedrai per settimane e ti stai lamentando di essere con noi?" Potei sentire la voce di mia madre rompersi. "Bene," volevo rompermi il cranio a furia di sbatterlo ripetutamente contro il finestrino, "mi mancherai. Spero che te lo ricordi." A questo punto, stava singhiozzando.

Succedeva un bel po' di volte, se devo essere onesta. Ogni giorno, almeno.

A volte più volte al giorno.

Era adorabile.

"Mi mancherai anche tu, Ma," mi sforzai. Almeno cercavo di alleviare il suo dolore.

"Beh, se non lo pensi, non lo dire."

Come mai potrei voler dire addio a questo?

***

Dopo molte lacrime, molti rimproveri, e molti abbracci, stavo camminando nel campeggio; da sola. Avevo troppi bagagli; fisicamente, a meno che non si considerino bagagli metaforici, come fanno i miei prepotenti e affettuosi genitori. Goffamente provai a tirare il foglio fuori dalla tasca, il manico della valigia ancora in mano, facendo cadere tutti i bagagli per terra.

Guardai in basso.

Ah, gravità. Sei una puttana senza cuore.

Tirai fuori il foglio comunque, rileggendolo attentamente. Cabina Tre. Mi guardai intorno nel campo deserto. Pensieri del film Left Behind mi giunsero in mente ma li cacciai subito via.

Jesus channel mi ha fatto diventare paranoica.

Dopo aver ripreso in mano tutte le mie cose, mi inoltrai nella strada più in profondità nel campo. Guardai le cabine intorno a me, che erano delle dimensioni di casette. Poi realizzai perché la mia cabina era chiamata "The Orange Cabin." Non era pitturata di arancione o niente, che forse era quello che mi aspettavo io.

Mi aspettavo tipo che esportassero arance, ma suppongo che in Nevada non facciano davvero queste cose. Visto che questo campo è chiamato "Camp Clementine", voglio dire, non avrebbe senso?

Comunque, su ogni gradino che portava alla porta c'era la vernice arancione scheggiata e stagionata, e la stessa vernice invecchiata intorno alle finestre.

Barcollai fino alla cabina, aprendo la porta per vedere le cose della mia migliore amica e di altre quattro ragazze sul pavimento, intorno agli armadi, e anche sui letti. Tuttavia, le ragazze a cui appartenevano questi oggetti, non c'erano.

La cabina era carina. C'era una scala di legno fatta a mano che portava a quattro letti sopra altri due.

Non ero sicura di potermi fidare di quella scaletta.

Ma sorprendentemente non era come un letto a castello. E' difficile da spiegare la semplice complessità della stanza. Il modo migliore in cui posso farlo, è dire di un secondo piano/soppalco che si compone di soli materassi e un cassettone.

Siccome la cabina era vacante di persone, mi presi il mio tempo per tirare fuori la Polaroid che avevo programmato tutto il tempo di portare con me, scattando una foto della cabina. Sorrisi.

Camminai fino in fondo alla cabina, solo per vedere che il letto all'angolo destro aveva un biglietto con scritti il mio nome e una faccina sorridente con la scrittura della mia migliore amica.

Misi le mie coperte e le altre cose sul letto accogliente, spruzzando un po' del mio profumo per coprire il buon odore di bosco. Era un odore piacevole, ma a questo punto, volevo comfort.

Ero sollevata di aver avuto un letto che stava al piano terra. In questo modo, non avrei dovuto preoccuparmi di rompere la scala.

I miei pensieri intelligenti furono interrotti da un forte fragore di ragazze che ridevano. Posai le borse in un angolo della stanza e iniziai ad uscire dalla cabina.

Dopo aver chiuso la porta, aver sceso le scale, essere quasi caduta, aver trovato un bruco, aver chiamato il bruco Marijuanita, aver accidentalmente fatto cadere il bruco, aver fatto un emozionante funerale per Marijuanita, aver canticchiato Amazing Grace sulla sua tomba, arrivai ad una porta. Non ero sicura di dove portasse, ma potevo sentire delle voci attraverso il legno. Girai la piccola maniglia, entrando rapidamente nel grande edificio che supposi fosse la "grande casa" di cui Stevie mi aveva parlato.

Quando aprii gli occhi e guardai in sù, c'erano disinvoltamente circa 30 occhi che fissavano direttamente me. Sgranai gli occhi e mi spinsi contro la porta, la bile mi salì su per la gola. Mi rende nervosa solo parlare con la cassiera del Walmart, perciò questa esperienza era proprio favolosa.

Risucchiai un breve respiro, guardando tutte le persone, i loro occhi ancora su di me. Una risatina infantile risuonò da un angolo della stanza, e alzai lo sguardo per vedere un ragazzo intorno alla mia età con le mani dietro la schiena nella parte anteriore della folla, insieme a quello che supposi fosse lo staff. Il suo sorriso era niente di meno che la totale luce del sole, ma tuttavia, stava ridendo di me. Cosa che tende a ridurre l'attenzione sull'attrattività di qualcuno, ma diamine. La sua bocca si aprì per parlare, e io involontariamente sussultai.

"Elegantemente in ritardo?" Chiese, con un basso tono inglese. Che cavolo ci faceva lì un ragazzo inglese? Sicuramente non veniva dal Nevada. Tutte le ragazze risero. Era una risata forzata, ma ciò nonostante ridevano. Non capii perché stessero ridendo, visto che quello che aveva detto non era poi così divertente, ma immaginai che fosse perché era l'unico cazzo che avrebbero potuto avere per le prossime tre settimane.

"Harry!" Una donna di mezza età con lunghi capelli neri increspò le labbra e guardò in basso verso la riga di impiegati per rimproverare il ragazzo che presunsi fosse suo figlio.

"Ciao!" Una graziosa ma professionale voce mi interruppe dall'osservare. Girai la testa per localizzare l'origine della voce per trovare un uomo alto dai capelli scuri, con delle striature grigie a rovinargli i capelli, ma facendolo in qualche modo sembrare migliore. Degli occhi di un marrone sfumato mi sorrisero calorosamente. "Io sono Mr. Davids, dirigo il campo. Tu come ti chiami?" La mia voce era persa in quel momento, con tutti gli occhi su di me, ma poi riuscii a parlare;

"I-Io-- M-Mi chiamo-... J-Jess." Harry rise ancora.

"Parli la nostra lingua?" Anche se realizzai che lo stava dicendo solo per essere divertente, o figo, o un coglione o quello che è, fece comunque un po' male. Scelsi di fregarmene, comunque, perché in quel momento abbassai lo sguardo e vidi la mia migliore amica con le gambe incrociate a indiana sorridermi.

"Sii gentile, Harry," lo rimproverò Mr. Davids. Harry alzò gli occhi verde smeraldo al cielo e io annuii internamente.

Ti capisco, fratello. Anche se ti stai comportando da stronzo con me. Capisco perché tu abbia bisogno di alzare gli occhi al cielo. E' okay, amico. Puoi farlo.

Ma che cavolo di nome è Harry? Possiamo parlare di questo invece?

Harry. Harry. Harold. Harry.

Non sta migliorando.

"Signorina Jess, puoi trovare le tue compagne di cabina e sederti. Più tardi ti spiegheranno tutto quello che hai perso." Annuii, correndo goffamente tra due ragazze e sedendomi con le gambe incrociate, poi le gambe distese, poi le gambe sottosopra, poi le gambe in aria, per poi raggiungere finalmente la mia migliore amica.

Tuttavia la stanza era veramente piena, e non c'era spazio per me per sedermi accanto a lei. Alzò lo sguardo con una faccia dispiaciuta. Sogghignai, lasciandomi cadere sul suo grembo, solo per ricevere un grugnito da parte sua. Sorrisi fieramente, girando la testa per guardare i suoi grandi occhi marroni sorridenti. Ridacchiai e diressi la mia attenzione di nuovo di fronte a me, dove Mr. Davids aveva già ripreso a parlare. I miei occhi appositamente fissi su nientemeno che Harry, che mi stava sorridendo. Mi contorsi un po', fino a che non sentii dei palmi pressati sulle mie cosce.

"Fai attenzione, stronza," sussurrò Stevie al mio orecchio. Ritirai la mia risatina, e provai a spostare la mia attenzione.

"Non ci dovranno essere relazioni tra i campeggiatori e lo staff. Se siete attratti da qualcuno di questi tre ragazzi, o anche qualcuno dello staff femminile o altro, i vostri pensieri dovranno lasciare il campo insieme a voi, all'istante. Ho zero politica di tolleranza verso queste cose. Non sarete puniti per aver flirtato, sono consapevole che il nostro Harry 'non può evitarlo'." Mr. Davids sembrò infastidito dal ghigno arrogante di Harry, sospirando. "Sarete puniti solo se sarete trovati a interagire fisicamente l'uno con l'altra. Non penso di dover spiegare cosa intendo. Questo si tradurrà nell'immediata espulsione dal campo." Mi guardai intorno, dovendo trattenere la risata che stava morendo dalla voglia di uscire, alla vista dei volti inorriditi delle adolescenti. Presunsi che alcune delle ragazze avessero addirittura dodici anni.

Sì, perché potrebbe essere.

"Questo è più o meno tutto quello che ho da dire. Se siete arrivati in ritardo, le mie scuse, ma le vostre compagne di cabina e il supervisore della cabina-" strofinai il mio culo su Stevie.

"Smettila!"

"Perché, ti sto eccitando?"

"-vi riferiranno tutto quello che avete perso. Okay. Siete congedate alle vostre cabine."

A U T H O R N O T E :

Mi scuso per il ritardo ma il capitolo è piuttosto lungo e non ho avuto molto tempo. Spero che questa mia nuova storia vi piaccia e scusate per gli errori :)

Dieci stelline per il prossimo capitolo, enjoy the story xx

Ps: la foto in alto è la foto della cabina scattata da Jesse con la polaroid :)}

Czytaj Dalej

To Też Polubisz

9.8K 634 25
Fanfiction holdarah
5.9K 258 23
Ginevra frequenta l'ultimo anno di liceo. Ha una grande passione per il giornalismo e vuole viaggiare il mondo proprio come suo padre. Una sera viene...
286K 10.1K 74
Chiara e Kumo li osservavano da lontano "Quei due si completano" parlò il ragazzo "Hanno uno un pezzo di anima dell'altro" continuò la bionda "già...
112K 5.1K 53
Where... Camilla Leclerc e Lando Norris scoprono cosa c'è oltre la linea sottile che divide il punzecchiarsi e l'amore. Non possono o meglio non vogl...