30 Challenges for you

ASimpleGirlWhoWrites

1.6K 265 202

Susan, subito dopo la morte di Kira, non è pronta a tornare all'università e sedersi su quel banco della quar... Еще

Cast e premessa
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Extra - Victor
Capitolo 21
Capitolo 22
Extra - Ian
Capitolo 23
Extra - Brigette
Capitolo 24
Extra - Caleb
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Extra - Kira
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37

Capitolo 25

32 5 2
ASimpleGirlWhoWrites

THALION

«Io e Nix siamo solo amici» sento il bisogno di ripete. Sanaz mi guarda, ma resta assente. Per tutto il tragitto rimaniamo in silenzio, non so cosa dirle, né di cosa parlare effettivamente. Ogni tanto le lancio qualche occhiata notando che guarda fuori dal finestrino assorta nei suoi pensieri.

Quando arriviamo al dormitorio, non mi ringrazia nemmeno, apre lo sportello e corre fuori, ancora prima che io spenga il motore dell'auto. Mi precipito al suo inseguimento, intento a fermarla, ma è già all'ingresso.

Spero di chiarire questa situazione, perché non può prendersela con me dopo che lei con Ian ha fatto di peggio. Me lo ha raccontato il mio amico - senza scendere nei dettagli - cosa è successo quella sera d'estate. E va bene così, infondo io e Sanaz non siamo legati, non dobbiamo legarci sul serio. Io non posso permettermelo.

La mia testa vaga immediatamente altrove. Mentre mi incammino nella stanza, penso a quello che è successo ieri, forse, infondo, il fatto che lei abbia scoperto la verità è un bene. Anche se, immagino che ne stia soffrendo come un cane. Sanaz da quello che dice, o dimostra, aveva solo Kira, la quale brillava per lei come un faro nel buio; ecco, ora ha scoperto che quel faro non era esclusivo, si è sentita tradita sicuramente. Se solo sapesse tutta la verità, non lo penserebbe e forse si metterebbe anche l'anima in pace. E volevo dirglielo ieri sera, ma credo che spetti a Caleb parlarle, io mi sono messo in mezzo già troppo volte.

Ian si palesa di fronte alla porta con una ragazza, la sta baciando così passionalmente che non riesce neanche a girare la chiave oltre la sua schiena. Una scena che mi fa molto ridere, pertanto non mi trattengo. Il mio coinquilino è costretto a fermarsi.

«Oh, sei tornato, non ti aspettavo» dichiara.

«Sono le undici di mattina, e tra poco esco con Nix. Vengo a cambiarmi» spiego, avanzando per finire il compito in cui non riusciva.

«Nix? Esci con Nix?» ripete seguendomi all'interno. Si dimentica pure di colei che è alla porta.

«Sì, siamo amici, come tu e Sanaz» chiarisco, ma Ian schiocca la lingua in senso di negazione.

«Io voglio entrare nei pantaloni di Sus, veramente» dice, senza nessun pelo sulla lingua. Mi scappa da ridere, anche se dentro me, provo un certo fastidio, devo ammetterlo.

«E perché non lo fai?»

«Porto rispetto nei tuoi confronti, comunque scherzo, va bene, ma fai il bravo e poi raccontami come va» conclude tornando a considerare la povera ragazza. Io, invece, inizio a preparami, indossando dei semplici jeans e una maglia nera, senza troppe pretese.
Il telefono vibra, segnandomi l'arrivo di un messaggio.

"Thalion, io sono pronta, quando vuoi".

"Nix, ci sono, arrivo, vieni al parcheggio alla mia auto. Ma dove andiamo a mangiare?"

"Tu lascia fare a me".

Scendo di corsa, dopo aver salutato con un ciao generale il mio amico. Arrivo all'auto prima di lei, ma la vedo comparire pochi istanti dopo con un cesto abbastanza grande.

«Ti manca solo il mantello rosso e diventi cappuccetto rosso» commento con un sorrisetto. Lei ricambia subito.

«Lo terrò a mente per la prossima volta, senti ho pensato a un Pic Nic, ti va? Se non vuoi si va a pranzo fuori»

«Hai cucinato tu?» chiedo, sapendo che loro hanno anche la cucina, come Greg e Thiago.

Annuisce timida, perciò mi impedisce di rifiutare a priori.

«Allora sono proprio curioso di vedere le delizie che hai preparato, andiamo» le dico, aprendole pure la portiera.

Mi indica lei dove andare. Nemmeno ci spostiamo di molto in realtà, il prato non è molto distante dall'università, potevamo pure spostarci a piedi. In ogni caso, Nix ha pensato a tutto, estrae una coperta e la adagia a terra, io la aiuto ovviamente, dopodiché posa nel mezzo il cesto e si siede a lato di esso. Mi accomodo a mia volta e attendo l'estrazione del cibo.

E partono: i panini, la frutta, gli affettati, da bere, qualche patatina e snack salato. C'è una quantità esorbitante di roba.

«Uh, che meraviglia» esclamo pieno di felicità. Mi sento un bambino gioioso in questo momento.

«Grazie, ma aspetta di assaggiare il tutto». Tira fuori anche un barattolo di cioccolato, da utilizzare per le fragole.

«Non ti fai mancare proprio niente, sorprendente» le dico. Nel frattempo, tra un boccone e l'altro passa un'ora, forse due. Parliamo in generale dei corsi, del campus, del tempo, dei nostri amici, un po' di tutto quanto, veramente.

«Cosa stai leggendo adesso?»

«Un dark romance» risponde sistemandosi qualche riccio cadutogli sulla fronte.

«Sul serio? Pensavo fossi più da romanzi rosa e lieto fine, non pensavo ti piacessero i Dark» replico, guardandola. Mi rivolge un leggero sorriso. Siamo uno accanto all'altro con tutta la distesa di cibo nel mezzo.

«Non mi piacciono infatti» ribatte, quasi con disgusto appunto.

«E perché li leggi allora?»

«Una sfida personale, cerco nei Dark una giustificazione a ciò che piace al mondo. Mi spiego meglio, sembra che il mondo sia impazzito dietro questo canone di uomo rapitore, maschilista, red frag, ecco, io cerco un motivo, ma uno solo che mi dica, eh ma cavolo, vedi è perdonabile tutto il comportamento di merda, ha un motivo valido. Non l'ho ancora trovato, sai?»

Non ci metto molto a capire che ha qualcosa di passato in sospeso, che sia il padre o qualche ex.

«E ci credo» mormoro «Non conosco bene i dark romance, non li leggo, ma lì gli uomini sono patologici, non hanno motivi per farlo, se non traumi passati, ma qua c'è bisogno di uno psicologo non di amore»

«La penso come te, dunque, perché alla gente piace?»

«Perché la mente umana è stupida e masochista e si rifugia in quell'amore totalizzante: "ha i suoi traumi, ma farebbe di tutto per me. Mi ama." Concetto ancora più sbagliato a mio avviso».

Annuisce. «Ecco perché mi piacciono i romanzi rosa, quell'amore puro, sano. Mi distraggono dalla situazione...»

«Situazione?» ripeto. «Hai una situazione sentimentale disastrosa?» indago, quasi sentendomi di troppo.

Nix si distende guardando ora il cielo e non più i miei occhi: «Oh beh, il ragazzo che mi piace non mi guarda come vorrei essere guardata», dichiara. Girandomi verso di lei, noto subito il leggero rossore che dipinge le sue guance. Il modo in cui evita il contatto visivo mi permette anche di capire che è proprio di me che sta parlando.

Mi distendo a mia volta guardando la distesa di nuvole bianche che copre l'azzurro.

Vorrei avere la forza di dirle: "siamo solo amici", solo che non mi va di caricare la dose di dispiacere, anche perché lei è ben consapevole della situazione in corso.

«Che silenzio» dico a un tratto, assaporando la pace che solo la natura offre.

«Imbarazzante» conclude, erroneamente, Nix. Mi volto verso lei di scatto, ha i capelli tutti sparpagliati che vanno a creare un misto di color castagna e verde. Un paesaggio d'autunno.

«Non lo trovo imbarazzante» replico, ma lei non è d'accordo.

«Beh, rimanere in silenzio significa che non abbiamo niente da dire, quindi è imbarazzante»

«Ti sbagli Nix, stare in silenzio con una persona accanto e stare bene, cioè non sentirsi a disagio è segno di grande legame» la correndo, spigandole il mio punto di vista almeno.

Sorride, distogliendo ancora una volta lo sguardo. La sua timidezza, mi diverte. È molto dolce, le dona.

«Thal, posso farti una domanda?»

«Tutto ciò che desideri»

«Sei mai stato innamorato?» chiede a bruciapelo. Tutto mi aspettavo fuorché questo, poteva chiedermi dei miei viaggi, persino di mia madre, avrei preferito rispetto a una domanda tanto diretta.

«Sì» rispondo dopo poco. Si lascia sfuggire a un'espressione sorpresa. «E... sei ancora innamorato?» osa aggiungere. Comprendo il perché delle sue interrogazioni, probabilmente vuole giusto sapere e magari chissà, farsi avanti.

«Avevi detto una domanda, sono due adesso» tento di sviare il discorso, con Sanaz funzionò a Pasqua; Nix non abbocca.

«Lo prendo come un sì allora»

«E perché?»

Torna su mettendosi a sedere, mentre le braccia sono ancora all'indietro. «Altrimenti mi avresti detto no, non rispondere...»

«Lo rende un sì?» indago. Non regge come teoria, anche perché così si creano i disguidi nella vita.

«Non lo rende un no» ribatte, seria.
Mi scappa un sorrisetto. «La verità è che non lo so» confesso, forse anche a me stesso. È successo tutto così in fretta che non mi sono fermato ad analizzare i miei sentimenti e sinceramente, non vorrei nemmeno farlo. Per ora sto bene così.

«Capisco, va bene, scusami se ho rotto i coglioni», abbassa lo sguardo mortificata.
«Ma smettila. Vieni qua, distenditi» e così finisce questa conversazione, ma ci imbattiamo in altre.

Fermi a guardare il cielo, in un pomeriggio di dolce far niente se non il semplice piacere di parlare, di raccontarsi e di ridere.

«Quindi ami l'Africa tra tutti i luoghi che hai visitato?»

«Sì, soprattutto il safari. Di una grandiosità immensa» continuo, raccontandole.

Passano così ore, non me ne rendo conto finché l'azzurro lascia spazio al roseo.

«È stata davvero una giornata meravigliosa, eppure siamo rimasti distesi quasi tutto il tempo» nota, come se una serata così non l'avesse mai passata.

«La prossima volta, replichiamo, ma sotto la pioggia»

«La pioggia?» ripete, quasi spaventata.

«Non sei mai stata distesa sotto la pioggia? Devi rimediare»

«Thalion, odio la pioggia» dichiara, rimarcando bene il concetto con l'espressione del suo volto. Non so perché automaticamente penso a un qualcosa del suo passato.

«Ti farò cambiare idea. Prometto di venire a prenderti una seconda volta, per stare sotto la pioggia», e nello stesso istante in cui finisco la frase vedo il suo sorriso comparire ampio.

«Secondo appuntamento?» chiede ridendo nervosamente.

«Può darsi» dico infine, mentre raccogliamo tutto l'occorrente e la riporto al dormitorio. Sono le otto di sera, oramai si sta avvicinando il buio, e io devo tornare a casa di zio Diego.

«Ci vediamo lunedì» mi saluta con un lungo abbraccio. Ricambio volentieri scombinandole poi i capelli ricci, che mi piacciono particolarmente, lo ammetto.
Parto dal parcheggio e mi immetto verso casa, quando noto che il cruscotto non è chiuso bene, senza smettere di guidare, dunque, tiro una spinta, ma ancora una volta qualcosa lo blocca, così, mi fermo in un viale vicino casa; tento una seconda volta di chiuderlo, ma qualcosa me lo impedisce, così lo apro del tutto, notando all'angolo una busta, pare essere una lettera.

Ne rimango primariamente confuso, la prendo in mano e la rigiro, cercando di scorgere qualche indizio. Dall'altro lato, noto un 2 inciso sopra. Non arrivo subito alla conclusione, ma poco dopo la mia mente inizia a pensare a qualcosa; qualcosa che pare impossibile. Qualcosa che ho paura di scoprire se è vero. Apro la busta e nel triangolino di essa, prima di estrarre la lettera leggo una frase che conferma ogni mia teoria: "Quando i tuoi occhi sorridono".
Penso a perché mi sia capitata tra le mani ora.
"Ma certo" commento dopo una lunga riflessione, Alis questa mattina ha pensato che fossi contento per l'appuntamento con Nix e zio deve aver colto il segnale.

Forse, dovrei dirglielo che in realtà sorridevo perché avevo appena visto la foto di Sanaz su Snapchat, quella dove ero accoccolato a lei e sentivo – oltre al suo seno – il battito irregolare del suo cuore.

Tremolante leggo la lettera:

Mio piccolo Sloth,

ancora una volta, spero che tu possa leggere queste mie parole.
Se ti conosco bene, questa la leggerai dopo un bel po' di tempo. So che sarà molto difficile, a tratti ti sembrerà impossibile. So che ti conforterai nella pioggia, come facevamo insieme, nella natura.

Sappi che sono immensamente fiera di te. Se sei arrivato a questo punto, significa che ti stai godendo la vita come ti suggerii, significa che hai preso a cuore i miei insegnamenti.

Parliamo un po' di te, ora, che dici?
I tuoi occhi sorridono per via di una ragazza, vero? Raccontami, com'è?

«Una gran rompicoglioni» commento, nel mentre.

È nel tuo cammino perché deve stare lì. Tienilo bene a mente e adesso non avere paura bimbo mio. Buttati, vivi a fondo con tutte le conseguenze. Prendi in faccia il vento e sfidalo per dominarlo, nel caso in cui non dovessi riuscirci, impara da lui.
So che credi poco nell'amore, anche perché della ragazza di cui sei stato innamorato è andata solo a peggiorare, ma ciò non significa che tutto andrà male.
Se i tuoi occhi sorridono è perché quel cuore grande che hai, ha aperto un varco in attesa che qualcuno lo apra fino a passarci dentro.

Mi dispiace non essere al tuo fianco, questo è l'unico modo che ho trovato per accompagnarti in qualche attimo della tua vita. Sappi che se mi parli ti ascolto, ovunque io sia, avrò l'orecchio teso per ogni tua lamentela, come sempre, d'altra parte.

Ti ricordi la spedizione in Portogallo? Eravamo a fare volontariato e tu non hai fatto amicizia con nessuno perché non facevi altro che lamentarti, del lavoro e di lei.

Dicevi di odiarla, a tratti, senza renderti conto che non facevi altro che parlare di lei. Ma dimmi, è ancora così? La tua nuova fiamma, come si comporta?

Innamorati, bimbo mio, senza paura.
Ti ascolto sempre, avvolta tra le nuvole, nascosta bene così che tu non possa vedermi.
Con amore,

MAMMA

L'ultima parola mi fa esplodere in un pianto incessante. Abbraccio il foglio di carta più stretto possibile. Alzo poi gli occhi al cielo catturando l'immensità di blu scuro. C'è qualche nuvola qua e là a coprire le stelle, perciò la immagino lì: mamma che gioca a nascondino per non farsi vedere.

Sorrido tra le lacrime e scuoto la testa.

Dicevi di odiarla, senza renderti conto che non facevi altro che parlare di lei.

Penso sia la descrizione perfetta di ciò che è stata la mia situazione sentimentale... Spero solo non ricapiti, anche perché ora di innamorarmi io non me la sento proprio, lei mi prosciugò tutte le energie.

Metto via la lettera e guido fino a casa. È ora di cena, ma non ho fame, anche perché ho passato tutto il giorno a mangiare. Non appena suono, ad aprirmi è Alis, vestita di tutto punto.

«Dove vai?» le chiedo.
«Thal, ma allora sei venuto»
«Ma ti avevo detto venivo, solo un po' più tardi»

«Eh, pensavo dopo cena. Comunque, vado a casa di una mia amica, mangio lì e torno, non faccio tardi, promesso» chiarisce dandomi un bacio al volo sulla guancia. Non faccio in tempo a chiederle chi la accompagna che zio esce fuori dal garage. Ci salutiamo con la mano e io entro, andandomi a sedere sul divano.

Vengo raggiunto poco dopo da Fiona che prende posto accanto a me.

«Thalion, come stai?» la sua voce è molto premurosa, materna. Immagino che pure lei sappia delle lettere di mamma, dubito proprio che zio non le abbia detto nulla.

«Tutto bene, un po' scosso ultimamente, ma bene» confesso.
«Com'è andato l'appuntamento con la ragazza... mh, Nix?»

«Oh, molto bene, siamo stati tutto il pomeriggio insieme a parlare e mangiare» racconto sorridendo automaticamente.
«Guarda che occhietti, sono contenta che ti stai avvicinando a una ragazza Thal, penso possa farti molto bene, sai?»

«Io e Nix siamo amici»
«Dici? Non credo rimarrei con un amico tutto il pomeriggio così, pensaci» tenta di immettermi il suo pensiero, ma la blocco.

«È proprio una cosa che farei tranquillamente con Ian, Victor, ma persino Brigette se dovesse capitarne l'occasione»

«E Sanaz?» domanda seria. Mentre, a me diverte il fatto che oramai in famiglia la chiamano tutti così. Che poi, non mi è sfuggito l'enorme sorriso di zio quando Alis l'ha nominata la prima volta in famiglia, lui già aveva capito.

«Non alberga 24h nella mia testa» le faccio presente, ottenendo in risposta un sorriso.
Si alza poi dal divano, avanza di qualche passo, e si volta guardandomi da sopra la spalla: «O semplicemente hai citato i tuoi amici e hai lasciato fuori l'unica che non consideri tale» mormora, dileguandosi senza darmi possibilità di ribattere.

Arriva nello stesso istante zio Diego. Ci salutiamo di nuovo e ci mettiamo a tavola, anche se non mangio, comunque decido di fargli compagnia.
La sera invece, rimango disteso sul letto fino all'arrivo di Alis. Si accomoda nella mia camera e inizia a parlarmi dei suoi problemi adolescenziali che sono ben contento di ascoltare, dato che mi distraggono dai miei.

«Capisci che siamo amici, come ha potuto? Se né uscito con: mi piaci» dice alterando il tono.

«A volte i sentimenti cambiano» replico, ma lei scuote la testa. «No, non tra amici»

«Proprio tra amici, invece» continuo.
Sbuffa sonoramente sistemandosi le pieghe della gonna. «Senti cugino, devi stare dalla mia parte. Io non so come comportarmi, poi cavoli c'è Luis di mezzo, questi sono pure amici» continua dicendo. La lascio sfogare, senza dare altri consigli, ma alimentando la sua rabbia, giusto quanto basta per farla sbollire, una volta fatto, mi lascia un lungo bacio a schiocco e se ne va in camera.

Ora sono davvero solo con i miei pensieri. Non me ne rendo neanche conto che i miei muscoli sono nella chat di Sanaz, pronti a inviarle un messaggio.

Thalion 🐍: Pronta per domani?

Sanaz🌻: Starei volentieri a casa, domani.

Thalion🐍: Passi senza che ti dica neanche di cosa si tratti? Questo ti piacerà

Sanaz🌻: Ti lanci dalla finestra? Questo potrebbe piacermi.

Thalion🐍: hahaha ci hai quasi preso! E sì, lo farò anche io, come sempre! Vestiti comoda

E mi rendo conto che le sfide le ho sempre fatte con lei, forse perché alla fine dei conti servivano a far vivere e respirare me. Nella prima lettera, mamma mi consigliò di godere anche del più insulso sassolino nella mia strada. Ecco come sono arrivato a questo, Sanaz è il mio sassolino nella scarpa. Sempre lì anche quando rovesci per farlo uscire, quello sembra nascondersi e rimanere lì pronto a infastidirti.

Quando la luce filtra dalla finestra, mi rendo conto di essere felicissimo. Ho un sorriso che non riesco a togliermi dalla testa.
Torno in cucina incontrando gli zii.

«Dove vai?» domanda Diego con quelle sopracciglia alzate.

«Al dormitorio e oggi pomeriggio mi lancio» dichiaro. Non mi sfugge il lampo di fierezza nei suoi occhi. Sa che non lo faccio da prima che mamma si ammalasse gravemente.

Annuisce e mi raccomanda come ogni volta prima di farlo. Subito dopo mi dileguo senza salutare Alis, non ho tempo materiale. Raggiungo il dormitorio trovandomi Sanaz già pronta e vestita in tuta e felpa.

«Ehi» la saluto non appena apre la portiera.

«Aspetto solo il momento in cui ti lancerai dalla finestra. Mi porti a casa di Andrew?» chiede, alterata.
«Non mi lancio dalla finestra» replico.

«E da dove ti lanci?»

Sorrido. Non è difficile intuirlo a questo punto, ma lei non sembra arrivarci. Noto come guarda fuori dalla finestra in cerca di indizi e beh, non ne trova gran che, dato che ci lasciamo alle spalle la città inoltrandoci nei campi.

«Thalion, dove diavolo mi stai portando?»

«A ucciderti in un bosco» la prendo il giro, ottenendo il suo broncio. Trattengo a stento una risata. Tolgo la mano dal cambio per afferrarle la guancia in modo carino – almeno credo – anche se non abbocca.

«Idiota, che hai?»

«Niente» ribatte, come da copione.
Vorrei insistere sulla questione, ma ora non ho tempo perché siamo quasi arrivati. Inchiodo la macchina nella via precedente a quella in cui dobbiamo andare, dove ancora non vede la sorpresa. Spero con tutto il cuore non decida di utilizzare il pass ora. Voglio vederla libera, voglio ridarle quella sensazione pura del vento che ti si scaraventa in faccia e ti fa sentire come un'aquila che vola nel cielo.

«Sanaz, Sfida n 13: lancio col paracadute da un elicottero», non aggiungo altro al momento. I suoi occhi si sbarrano leggermente, ma lo vedo, quel luccichio di eccitazione è lì incastrato nelle sue iridi.

«Sei pazzo. Io ho paura dell'altezza» dice però, contraria alle mie aspettative.

«Sì, però ti ho già detto che con le sfide avresti affrontato le tue paure e l'altezza è la minore delle altre tre, perciò, accetti?»

«Come funziona? Se non apro in tempo? Non che mi interessi di morire, ma chiedo»

«Sarai o con un istruttore esperto o con me. Puoi scegliere»

«Se non scelgo te ti lanci comunque?»

«Ovviamente»

«Allora vedrò di farti il culo, andiamo».

Mi torna sul volto lo stesso sorriso di questa mattina. Chiaro e visibile pure dalla luna. La adoro, cazzo.

Metto l'auto in moto per pochi chilometri ancora, finché nella nostra visuale non compare l'elicottero e tutta l'equipe che ci lavora.

«Thalion Slokar» mi chiama Drake da lontano. Quasi corro nella sua direzione lasciando indietro pure Sanaz. Lo abbraccio forte tirandogli qualche pacca sulla spalla in segno amichevole. Lui poi si presenta alla ragazza che mi affianca, guardandomi con attenzione. Scuoto la testa, mentre saliamo. Veniamo imbrattati con tutta l'attrezzatura. Da un lato mi dispiace che Sanaz non abbia scelto me come suo istruttore, dall'altro sono contento perché posso vederla in volto quando si lancia.

In pochi minuti siamo sopra circa 4000 metri.

«Te la senti?» le chiedo ancora, perché è sbiancata all'improvviso. Ho paura possa sentirsi male da un momento all'altro e di sicuro non la obbligherò, mi lancerò io da solo mentre lei scenderà sana e salva in elicottero.

«Sì», mi conferma.

Tre
Due
Uno

Ci lanciamo. Prima lei e subito dopo io. Il vento arriva dritto sul volto, quasi lacerandolo. La sensazione è così carica d'adrenalina che mi sento rianimare. Sembra che a quest'altezza e a questa velocità ogni dolore scompaia dal cervello, lasciando posto al coraggio. Noto di fronte a me Sanaz, sta urlando, che sia dallo spavento o dalla gioia non è possibile comprenderlo, perché le due cose non sono scindibili.

Mi scoppia il cuore, proprio ora e proprio qua.

Tutto ciò nel primo minuto dal lancio, perché istanti dopo i paracaduti vengono aperti per permetterci una caduta più lenta e graduale nel mentre guardiamo la città.

«Dio Thalion, penso di essere impazzita, non sento più il cuore secondo me l'ho perso in volo» grida per sovrastare il vento, mentre io rido, così pure l'istruttore.

«L'hai ancora te lo assicuro»

«Sì, forse sì, senti come batte» mormora. Beh, non posso sentirlo, ma sento il mio, che corre alla stessa velocità.

«Thal, grazie» dice verso gli ultimi momenti.

Il loro atterraggio è più morbido del mio, io mi rotolo un po' con paracadute sopra.

«Thalion» grida Sanaz spaventata.

Sposta il paracadute trovandomi circondato dalle mie stesse risate. Non riesco a smettere, mi distendo pure all'indietro, togliendomi lo zaino di fretta e guardo il cielo, lo stesso che mi ha accolto tra le sue braccia e mi ha cullato, ancora una volta.

Sanaz mi raggiunge, solo per tirarmi un pugno sulla spalla.

«Mi sono preoccupata, idiota» dice, ma non smette di ridere a sua volta. Annuisco e mi alzo quanto basta per prenderla dai fianchi e placcarla. «Thalion» si lamenta, ma non mi interessa, la abbraccio e rido di nuovo, mentre le fa lo stesso. Gli istruttori neanche ci provano a separarci, ci lasciano nel campo abbandonati a noi stessi. Non glielo faccio notare, ma ha le mani inevitabilmente intorno ai miei fianchi a sua volta, quindi, a modo suo mi sta abbracciando anche lei.

Sanaz alza la testa dal mio petto, improvvisamente seria.

«Grazie, mi è servito, ma non cambia niente», subito dopo si alza.

«Sei ancora arrabbiata per Nix?» chiedo, infastidito.

«No, non è Nix il problema, che poi mi ha raccontato è andata benissimo»

«E qual è il problema allora?»

«Tu» grida, ma si blocca per qualche secondo poi continua. «Sei pericoloso. Instabile più che altro?»

«Pericoloso? Instabile? In merito a cosa?»

«Alle cose che dici e alle cose che fai. Dici che non vuoi una storia»

«Non la voglio, infatti» la interrompo.

«E allora io? Cioè Nix?» si impappina. «Nix allora?» ripete, quasi per convincere se stessa, ma io non le credo. Ho capito che quell'io dettato d'impulso non è un caso. Dunque... Sanaz potrebbe provare affetto per me? Sanaz potrebbe innamorarsi di me?

In pochi istanti, cambio il modo di guardarla, c'è una maggiore consapevolezza ora che prima non consideravo.

Io ho sempre detto di volermi astenere dalle relazioni ed è vero, perché non sono pronto, non ora, a maggior ragione non con Sanaz.

«Ti chiedo scusa. Io e Nix siamo amici comunque» ribadisco, perché questa parte della storia è vera. Però è doveroso da parte mia staccarmi da lei, prima che sia troppo tardi.

Mi alzo da terra e dopo aver salutato Drake, vado in auto, la aspetto lì, nel silenzio più tombale di sempre, che ci accompagna fino al dormitorio. Non mi saluta nemmeno quando scende, ma va bene così, mi limiterò a farle fare giusto le sfide e qualche parola qua e là; niente abbracci, niente solletico, niente contatto e soprattutto niente più baci. Non posso lasciarmi andare a quest'attrazione fisica se da parte sua, c'è il rischio pure di quella mentale.

Lunedì mattina sono da solo in caffetteria, ho evitato anche Ian, perché per quanto si faccia gli affari suoi, ogni tanto è curioso e mi fa domande. Ecco, io ho raccontato la vicenda a Victor, mi basta così e lui mi ha consigliato di tagliare un po' la corda.

Sto gustando la mia colazione, quando noto Caleb seduto al solito posto. Lo sgabello accanto a lui è vuoto, non c'è più la ragazza dai capelli biondi e lucenti ad occuparlo. Non ci sono più quei sorrisi nascosti e quei contatti sfuggenti per non essere notati dalle persone... da una persona in particolare.

D'improvviso entra a ordinare al bancone Joshua, non immaginava il casino che si sarebbe scaturito venerdì pomeriggio, ma le sue parole sono ancora impresse nella mia testa, indelebili, marchiate:

"Sei tu, vero? Il ragazzo dei viaggi e delle meraviglie, quello di cui non faceva altro che parlare Kira, anche quando era fidanzata, sei tu?"

🔥🔥🔥

Buonsalveee, finalmente ho aggiornato. Attendo voi e i vostri commentiii, direi che c'è molto di cui parlare!
❤️❤️

Продолжить чтение

Вам также понравится

Me and you Stocazzzooooo

Любовные романы

23.5K 872 47
[completa] Sei in 1 liceo, sei bellissima, bionda, occhi azzurri, fisico perfetto. Sei alta 1,63 cm. Sei molto stronza ma anche dolce quando e con ch...
Il mio vicino ~Jelena~ giusy...

Любовные романы

26.7K 558 32
Infondo era proprio un bel vicino. 1#Selenagomez
Tutto nasce dal nulla|| Carlos Sainz auro

Любовные романы

58K 2.2K 59
Chissà perchè la vita attrae sempre ciò che all'apparenza sembra così lontano. Due mondi opposti. Due vite opposte. Due nazionalità opposte. Due inte...
Caramelle - Faster// bnkr44 ddevastata

Любовные романы

10.2K 679 22
Vi è mai capitato di vivere una situazione talmente coinvolgente, per poi rendervi conto,soltanto a posteriori, che tutto ciò che credevate reale era...