Our Glade - Zenzonelli

נכתב על ידי haaarib0_

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«La sua attenzione poi venne attirata da qualcos'altro: un piccolo esserino stava raccogliendo fiori, seduto... עוד

Crediti/Copyright
1. Christian
2. Mattia
3. Class
4. Wonderful
5. Sleep
6. Art
7. Pain
8. Stop
9. Alone
10. Don't touch him
11. Next to you
12. The best night of my life
13. Surprise
14. Flower
15. Like Brothers
16. Happiness
17. Don't go away
18. Arms
19. Sweeties and movies
20. Isn't he lovely
21. Disgusted
22. Butterflies
23. You can't hurt me
24. Can I take a photo of you?
25. You're a good person
26. Goodnight, Matthew
27. Past
28. I'm sorry
29. Where do broken hearts go?
30. It's You
31. Our Glade
32. I'm not scared of love
33. Tea
34. West Coast
35. Fly Away
36. Home
37. Fight
38. More Than This (M)
39. Our Adventure
40. Forgive Me
41. Promise
Epilogo

42. Him

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נכתב על ידי haaarib0_

dopo questo capitolo rimane solo l'epilogo (che posterò in giornata). mi mancherà così tanto questa storia... spero con tutto il cuore vi sia piaciuta e vi abbia lasciato qualcosa di bello al vostro interno.

La mattina seguente si svegliarono esattamente nel modo in cui si erano addormentati la sera precedente.

Mattia tra le braccia di Christian, Christian tra le braccia di Mattia.

Aprirono gli occhi solo quando la luce del sole iniziò ad illuminare con prepotenza la stanza, annientando così il buio che aveva regnato sino a quel momento.

Il più piccolo si mosse lentamente e nascose il viso sotto le coperte, tentando di continuare a dormire. Christian lo notò, e per questo spinse via le lenzuola e attirò a sé il ragazzo.

«Ti lancio dalla finestra se non mi la-»

La voce irritata e presuntuosa del ragazzo venne interrotto dalle labbra rosse di Christian, che in un istante si scontrarono con le sue. Portò le mani sui suoi morbidi fianchi mentre il più piccolo ricambiava dolcemente il bacio.

Mentre Christian stava accarezzando la sua pelle nuda, percepì i segni dei tagli della sera precedente. Si allontanò, facendo preoccupare Mattia, e li osservò.

Erano rossi, ma sembrava stassero guarendo in fretta. Il biondo si avvicinò nuovamente a lui e gli lasciò un bacio a fior di labbra, tentando di rassicurarlo. In quel momento il moro si abbassò fino a raggiungere la vita del più piccolo, facendolo sobbalzare. Sfiorò il suo ombelico con il naso e prima che Mattia potesse dire qualcosa, iniziò a baciare ogni graffio, uno dopo l'altro. Percorreva la lunghezza di ogni segno con le labbra come dovesse rimettere insieme i pezzi di un oggetto prezioso, dedicando maggiore attenzione a quelli più rossi e profondi.

Baciò poi il suo petto e infine le sue labbra, le sue guance rosse come il sole al tramonto e il suo naso. Mattia si sistemò contro il di lui sorridendo, baciando ogni porzione di pelle scoperta mentre accarezzava i suoi ricciolini morbidi con una mano. Il più grande sembrava tranquillo, ma guardandolo negli occhi Mattia capì che non era ancora completamente sereno.

«Christian» sussurrò poi, con l'intenzione di cambiare discorso e distoglierlo dai suoi pensieri.

«Voglio andare in quel posto»

Il profumo di pino e muschio fresco aveva ormai invaso le narici dei due ragazzi. Calpestarono, come altre volte, il terreno soffice, e percorsero mano nella mano la distanza che li separava dal loro posto preferito. D'improvviso, facendo attenzione a non lasciare che Mattia inciampasse su qualche arbusto, Christian iniziò a pensare a quante cose fossero cambiate in quei mesi.

Ricordava perfettamente il momento in cui aveva deciso di svelare il suo luogo segreto al più piccolo. Quel giorno aveva deciso di aprire il proprio cuore, confidando a lui qualcosa che nessuno conosceva. Quando gli aveva chiesto di accompagnarlo nella radura aveva saputo sin dall'inizio che avrebbe accettato, ma mai avrebbe immaginato che tutto il suo mondo stava per essere completamente stravolto.

Mattia Zenzola era entrato nella sua vita come il più bello dei colori. Aveva portato luce dove c'era il buio, facendo scoprire a Christian angoli sconosciuti di se stesso. Aveva dato vita ad un cuore che non era più in grado di amare come fosse la più semplice e naturale delle cose. Aveva donato un nuovo profumo, un nuovo suono e una nuova tonalità ad ogni suo sogno, pensiero e azione, da quando era diventato il centro assoluto del suo intero universo.

Mattia era senza dubbio la creatura più meravigliosa e straordinaria del mondo intero per Christian, indipendentemente da quanto sarebbe accaduto in futuro. Per Christian Stefanelli, il ritratto di amore, tranquillità, pace, casa, sarebbe sempre stato Mattia, magari seduto nel prato con centinaia di fiori colorati intorno, che sorrideva mentre tentava di sistemarne il più possibile in un mazzetto. Mattia che dormiva sul suo petto, per poi spalancare gli occhi e mostrare quell'azzurro che non smetteva mai di lasciarlo senza fiato. Mattia che imprecava davanti alla tv quando i personaggi dei film o cartoni animati non ascoltavano i suoi suggerimenti. Lo stesso Mattia che lo salvava ogni giorno e in ogni modo, ad ogni condizione.


«Chri, corri!» La voce delicata del più piccolo allontanò il moro dai propri pensieri. Solo allora il ragazzo si accorse di avere un enorme sorriso sul viso, che diventò ancora più grande quando spostò il suo sguardo sul ragazzo.

Mattia era inginocchiato nel mezzo della radura, e con un dito stava indicando a Christian un punto ben preciso tra erba folta in cui spuntavano alcuni fiorellini gialli, gli unici tra migliaia di fiori lilla, viola e blu. Si sedette nel mezzo del prato iniziando a prendere qualche fiore, e in un attimo fu come la prima volta.

Christian accelerò il passo e fu al suo fianco in un istante. Si sedette accanto a lui e posò le labbra sulle sue, accarezzando i capelli biondi e morbidi. Mattia lo accolse subito nella propria bocca e posò i fiori, per portare le mani tra i ricciolini ribelli del più grande. Fu un bacio lento e allo stesso tempo desiderato, le loro lingue si muovevano dolcemente, mentre le labbra cercavano un continuo contatto come fosse l'unico modo per continuare a respirare.

Amava la radura, i fiori, i loro colori e il loro profumo, ma niente era lontanamente paragonabile al suo Christian.

L'amore in fondo non è perfetto, e forse non deve esserlo.
L'amore ferisce, distrugge, rovina. Può trovarsi davanti qualsiasi essere, dal più grande al più piccolo, dal più importante al più insignificante, ed essere in grado di annientarlo. L'amore può eliminare la propria vittima, è un'arma pericolosa, il pugnale che trafigge la rosa.

Può però essere anche salvezza. Può farti vedere ciò che normalmente non saresti capace di notare. L'amore è l'insieme delle piccole cose che fanno la differenza. L'amore è luminoso, vivo, grande, ed è in grado di assumere molteplici forme agli occhi degli innamorati, che talvolta possono essere ingenui, ma pur sempre follemente e profondamente innamorati.

Agli occhi di Mattia l'amore erano ricciolini scuri e spettinati, grandi mani, lentiggini sparse su tutto il viso e guance rosee, occhi del verde più straordinario e mozzafiato di sempre, un verde screziato da milioni di sfumature diverse. Una voce confortevole, due grandi braccia fatte per stringerlo e scaldarlo, labbra morbide e rosse.

L'amore era addormentarsi sotto le carezze e le attenzioni del suo amato, e svegliarsi allo stesso modo. Amore era sentire le sue labbra sul proprio corpo, il fiato caldo sul viso e le mani tra i morbidi capelli. Amore era ridere fino a notte fonda fino a piangere, tentando di non farsi sentire da nessuno. Amore era guardare quei ricciolini ribelli che gli avevano stregato l'anima incorniciare il viso di colui che era il più grande amore della sua vita. Amore era stuzzicarsi e prendersi per mano. Amore era casa. Amore profumava di mirtilli. L'amore era Christian.

Christian che era arrivato nella sua vita senza preavviso. Christian che era ancora un po' bambino, permaloso e orgoglioso. Christian che aveva affidato a sua volta il proprio cuore ad un ragazzino di diciotto anni, dal momento che sapeva che lui se ne sarebbe preso cura.

Il loro amore era prezioso, e spesso credevano di doverlo mettere in salvo, di doverlo proteggerlo, ma la realtà era che era proprio lui a salvarli ogni giorno.

Si allontanarono di qualche centimetro per respirare, facendolo l'uno contro la bocca dell'altro. I loro sguardi erano incastrati, uniti da un legame quasi magnetico. L'azzurro scrutava labbra rosse, e il verde guance color porpora che non avevano mai smesso di tingersi sin dal primo giorno.

Christian raccolse lentamente i fiori abbandonati poco prima da Mattia. Li guardò e ne prese uno, sapendo che era uno dei preferiti del più piccolo. Era bianco con sfumature viola, e lo mise tra i boccoli biondi del suo amato. Ne prese poi uno lilla e lo sistemò accanto al primo, per poi posizionarne un altro, e un altro ancora.

Il vento fresco stava accarezzando i due ragazzi, i leggeri rumori del bosco li circondavano mentre centinaia di colori rientravano nel loro campo visivo.

Mattia guardava la scena con un sorriso sul volto. Le grandi mani di Christian stringevano quei piccoli fiori mentre il ragazzo era concentrato nel sistemarli. Quando ebbe finito, il moro tornò a guardarlo negli occhi, facendosi ancora una volta avvolgere dall'azzurro. Sorrisero, e il più piccolo accarezzò i fiori che aveva tra i capelli.

«Sei bellissimo, Matthew»

«Davvero, ChriChri?»

«Sì»

Il più piccolo sorrise timidamente, e mentre le sue guance iniziavano a colorarsi di rosso, il più grande portò due dita sotto il suo mento, costringendolo a sollevare il viso e a guardarlo negli occhi.

Azzurro e verde, nient'altro. Niente esisteva più, solo i più bei colori erano uniti a formare qualcosa di straordinario. Mattia si perse ancora una volta in quel verde che era ogni sua certezza e ogni suo desiderio, mentre Christian si lasciò andare nell'azzurro, capendo che lui era tutto ciò che aveva sempre cercato.

«Mattia»

Il ragazzo sorrise, invitandolo a continuare.

«Sei l'amore della mia vita»

E a quel punto Mattia sentì di non aver bisogno di niente. Non gli importava dell'ossigeno, del mondo. Tutto ciò che voleva e che avrebbe sempre voluto, era lui.

Si lasciarono dunque andare e si baciarono per l'ennesima volta, per poi sorridere l'uno contro le labbra dell'altro quando videro un fiorellino giallo cadere sui loro nasi vicini.

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