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By sannieung

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[completa] ispirata al bl "love mechanics" ❝ jeon jungkook ha una cotta per jimin, ma il suo amore unilateral... More

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By sannieung

«aspetta, cazzo.. sei pesante.» con una mano sulla schiena lo accompagnai sino all'interno dell'edificio.

mi assicurai che le luci fossero spente, segno che gli altri studenti dormivano. richiusi la porta alle mie spalle con un leggero calcio e jungkook si lamentò ancora. continuava a scalciare per aria e a sbuffare ad ogni passo.

se avessi saputo che fosse così terribile non l'avrei portato con me.

lo adagiai sul letto e la sua uniforme si alzò appena, mostrando l'addome pallido e piatto. distolsi lo sguardo e mi allontanai per recuperargli un cuscino ed una coperta. quando tornai era seduto e si premeva la tempia con le dita, borbottando qualcosa su un forte mal di testa.

gli preparai quindi un bicchiere d'acqua e due pillole che avrebbe dovuto ingerire la mattina seguente, ma le mandò giù ancor prima che potessi dirglielo.

sospirai, l'idea di averlo in camera di certo non mi entusiasmava.

i suoi abiti stracciati puzzavano ancora di alcol, così come il suo alito. i capelli in disordine sparsi sul materasso ed una espressione corrucciata in viso. sembrava stesse per piangere da un istante all'altro.

e vista la situazione, non mi sarei sorpreso di nulla.

quella stessa mattina aveva trovato il coraggio di confessare i propri sentimenti a park jimin, liceale di solo un anno più grande. aveva aspettato la cerimonia di inaugurazione per poter parlare con lui ed in cambio aveva soltanto ottenuto delle risate.

jimin si era scusato con lui dicendo di avere il cuore già impegnato ed i presenti lo avevano deriso e perseguitato per il resto della giornata. così alla sera avevo trovato il suo corpo disteso nella toilette di un pub. aveva bevuto parecchio ma non sembrava importarsene, continuava soltanto a chiamare a gran voce il maggiore.

ed anche in quel momento lo stava facendo.

«jimin..» si lamentò e il suo sguardo si posò sul mio. si sollevò col busto per essermi più vicino. «sei così bello stasera.»

«non sono jimin, coglione.» avrei voluto schiaffeggiarlo così forte da fargli riprendere conoscenza.

brontolò qualcosa sottovoce e portò entrambe le mani sulla mia nuca, attirandomi verso di lui. le sue labbra rosse erano sporche e le fissai a lungo, infastidito da quell'estrema vicinanza.

cercò di baciarmi ma mi scansai ancor prima che potesse farlo. mi alzai disgustato e lo spintonai dalle spalle per farlo tornare disteso.

«sei ubriaco come un cane.» dissi forse troppo forte e dovetti controllare il volume della mia voce pur di non risvegliare nessuno.

«sei qui soltanto perchè hoseok mi ha costretto a portarti via da lì. non pensare che pulirò il tuo vomito domattina.» parlai vicino al suo volto e jungkook sorrise in risposta, gli occhi socchiusi.

«sei preoccupato per me, jimin.» roteai gli occhi per aria, era fin troppo ubriaco per poterci discutere. lasciai perdere ed uscì dalla stanza poco dopo.

mi appoggiai con la schiena al muro del corridoio e digitai velocemente dieci cifre sul telefono. aspettai che l'altra persona rispondesse e quando lo fece, addolcì il tono e sorrisi.

«piccola, mi dispiace. non possiamo più uscire questa sera.» jihyo* piagnucolò ed improvvisamente mi pentì di aver portato quel ragazzo in camera mia.

* [ jihyo, membro delle twice. ]

«domani per farmi perdonare ti porterò a mangiare del cibo delizioso. cosa ne pensi?»sorrisi alla sua risposta affermativa e chiusi la chiamata.

tornai dentro e jungkook continuò a chiamare a gran voce il maggiore. dovetti portare una mano sulla sua bocca per zittirlo. «cazzo, si sveglieranno.» ringhiai contro il suo orecchio ed in tutta risposta continuava a sorridere.

odiavo quella sua espressione, quel suo profumo inebriante nonostante l'alcol e quel suo corpo più in forma del mio. era stato sempre il migliore in tutto, lasciando che fossi io al secondo posto. e per questo lo detestavo e speravo si trasferisse altrove. speravo di non dover più rivedere i suoi occhi altrove, nè di sentire la sua voce dolciastra che tanto mi infastidiva.

«jimin.. posso chiederti una cosa?» stetti al suo gioco.

«se fossi jimin cosa faresti, mh?» il suo sorriso si allargò maggiormente e con una mano sulla mia schiena mi trascinò giù sul letto.

«scopare.» parlò di getto e deglutì, anche in quello stato riusciva ad essere sincero e senza peli sulla lingua. «voglio che mi scopi.»

«soltanto per una notte.» i suoi occhi si addolcirono e così anche il suo tono, mentre prese ad accarezzarmi il viso.

chiusi gli occhi e resistetti pur di non prenderlo a pugni. quando li riaprì era ancora lì a guardarmi e la sua mano era scesa sulla propria camicia. aveva aperto il primo bottone dandomi così una piccola visione dell'inchiostro inciso sulla sua pelle.

ero curioso di sapere cosa si fosse tatuato, ma d'altra parte pensai che quell'idea fosse terribile. tutti sapevano del suo orientamento e a me piacevano le donne. inoltre, avevo una splendida ragazza ad attendermi in dormitorio.

scossi il capo e provai ad alzarmi, ma mi tenne ben saldo e si avvicinò tanto da sfiorare il naso con il suo. «soltanto per questa notte, ti prego.» sembrava disperato mentre lo ripeteva.

sospirai, quella situazione si era fatta improvvisamente scomoda.

«non sono gay.» mi ritrovai a dire ma a jungkook non importò.

le sue labbra toccarono le mie in un leggero tocco. rimasi a fissare il suo volto sul mio, incapace di riflettere. mi morse la bocca ed il suo sapore non era così terribile come avevo immaginato. era più intenso a causa dell'alcol rispetto a quello di una ragazza.

in quell'istante mi ricordai di jihyo e lo spintonai via dalle spalle, allontanandomi dal suo corpo. mi passai in fretta la manica della giacca sulla bocca e provai a spazzare via quell'orribile sensazione.

non dissi nulla mentre si avvicinava ancora, nè quando portò il volto sul mio collo per poterlo mordicchiare. sospirai e d'istinto gettai la testa d'un lato. non importava che fosse un uomo, quello era il mio punto debole e sentivo le gambe tremare al solo contatto con i suoi denti.

le sue mani scesero esperte sino alla cintura che slacciò, abbassò la zip in fretta e la sua mano scivolò nell'intimo prima ancora che potessi accorgermene. provai a spingerlo via ma quando si inginocchiò e i suoi occhi mi guardarono dal basso, persi la ragione.

portai una mano sulla sua testa e la spinsi contro il mio membro. strinsi i suoi capelli tra le dita mentre faceva spazio per prenderlo interamente.

aprì la bocca e lo inglobò sino alla gola, spingendoselo contro. gettai la testa all'indietro quando la sua lingua cominciò a giocare col glande arrossato.

era un uomo e sapeva bene quali fossero i punti più piacevoli.

rafforzai la presa con un ringhio sommesso mentre gli scopavo la bocca. era anche più calda e accogliente di quella di una ragazza.

dettai il ritmo, lasciando che muovesse il capo avanti e indietro, sino alla base. risucchiò e si tirò via tossendo, ne approfittai per zittirlo abbassandomi e portando le labbra nelle sue.

lo baciai, la sua lingua si intrecciò alla mia e mugolò contro essa. portai le dita sui suoi fianchi e li graffiai da sopra la camicia, che lasciai scivolare via in fretta. lasciai che indietreggiasse durante il bacio tanto da atterrare sul letto, e mi portai sopra il suo corpo.

la sua pelle era chiara e liscia e ne fui meravigliato. non pensavo che un uomo potesse essere così piacevole alla vista. quando lo liberai dai pantaloni, la sua erezione rigida gli sbattè sullo stomaco. l'afferrai in un pugno che mossi velocemente e jungkook si morse con forza la bocca, trattenendo un gemito di piacere.

la visione di un jungkook sottomesso a causa del piacere mi rendeva orgoglioso delle azioni che stesse svolgendo, così non persi altro tempo. allargai le sue gambe che mi portai sulle spalle e mi posizionai meglio fra di esse.

«nella tasca..» indicò tra i sospiri l'uniforme sul pavimento. «prendi il.. preservativo.»

sorrisi e mi inumidì due dita che portai alla sua entrata per massaggiarla. «non ce ne sarà di bisogno.»

scivolai dentro più facilmente di quanto mi aspettassi, ma era molto più stretto di una donna e non faceva altro che stringersi attorno al mio membro, procurandomi dolore. graffiai le sue caviglie e mugolò in disapprovazione.

«cazzo, non stringere.» lo rimproverai, cercando di farmi spazio tra la sua carne calda.

mi avvolse completamente e chiusi gli occhi, godendomi quella sensazione. trovai che fosse anche più piacevole del farlo con una donna.

cominciai a spingermi in lui soltanto qualche minuto dopo, quando si ebbe abituato alla mia grandezza. con le mani ben salde sui suoi fianchi lo penetravo in profondità ed ad ogni spinta la sua voce si spezzava dando spazio così a dei singhiozzi continui.

«jimin..» continuava a chiamare il suo nome e mi infuriai.

lo scopai con forza, la sua testa sbatteva contro il letto ma non me ne preoccupai. le sue gambe cominciarono a cedere stanche e ne approfittai per voltarlo di schiena. lo sollevai dai fianchi per avere i glutei in aria e lo penetrai ancora, stavolta senza alcuno ostacolo.

la sua pelle liscia mi avvolgeva alla perfezione e mi chiesi se tutti i ragazzi fossero così piacevoli da fottere. «chiama il mio nome.»

jungkook scosse il capo e premette il viso contro il cuscino. rafforzai la presa sui suoi fianchi sino ad impremergli il segno delle dita.

«chiama il mio nome.» ripetei e gemette a bassa voce, mugolando qualcosa.

«jimin..» le sue labbra erano incurvate verso l'alto mentre gli sollevavo la testa e gli ficcavo la lingua in gola.

non ero solito fare del sesso cosi violento, ma jungkook mi aveva fatto perdere ogni briciolo di ragione.

gli succhiai la lingua e gli morsi le labbra soffici e che sapevano ancora di alcol. infastidito si tirò indietro quando le tirai con i denti sino a spaccarle.

«taehyung..» alla fine disse, prima di portare una mano sul suo membro per darsi auto-piacere.

venne poco dopo e alla visione del suo corpo nudo e caldo avvolto da una patina di sudore, strofinante contro le lenzuola bianche, mi fece arrivare al limite.

mi rilasciai al suo interno e lo penetrai un'ultima volta, prima di tirarmi fuori.

mi distesi stanco al suo fianco, soddisfatto di quella notte. al momento non mi interessò neanche di aver fatto sesso con un uomo, perchè era stato il sesso migliore della mia vita.

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