Il tipo da guardare a una festa

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Scorpius sentì un formicolio sulla nuca prima ancora di girarsi per vederla. Non ne aveva bisogno, sapeva che era lì, proprio dietro di lui, e lo osservava. Un classico. Sentì l'eccitazione crescere: sapeva che avrebbero litigato e sperava che finisse come le altre volte -ovvero con loro che scopavano in qualche vicolo, per poi promettersi a vicenda che non sarebbe più successo-. Prima di girarsi socchiuse per un attimo gli occhi, godendosi il brivido dell'adrenalina in corpo.

E ripensò a come erano arrivati a quel punto, lui e Rose.

***

1 anno prima

La stanza delle necessità era piena fino a scoppiare e Scorpius si chiedeva come avrebbero fatto a tornare nei dormitori senza che qualche professore li beccasse. Non che avesse molta importanza, si intende: era la festa dell'ultimo anno, l'indomani sarebbe tornato a casa per non mettere mai più piede nel castello. E la coppa delle case era già stata assegnata. Gli insegnanti tendevano a essere più permissivi quella notte, e anche lui durante gli anni passati era andato in giro la sera prima di tornare a casa, ma non era mai stato il tipo da feste. Non aveva molti amici e di certo tra di loro non ammontava nessun grifondoro, figurarsi poi se aveva mai scambiato due parole in croce con "gli eredi" dei salvatori. Lui era ombra, loro erano luce, e anche se non avevano mai fatto nulla contro di lui, sentiva che avrebbe preferito gli insulti a quella indifferenza glaciale. Non ci si può difendere dal silenzio.

Quella festa era stata organizzata da Rose Weasley e Albus Potter, ma sua cugina Charlotte Zabini gli aveva assicurato che non lo avrebbero neanche notato e che non c'era nessun bisogno di un invito: avrebbero potuto andarci anche i primini, se solo non avessero avuto paura degli scherzi dei più grandi. Nella stanza, quindi, erano stipati praticamente tutti gli studenti dal quarto anno in su, e qualche fortunato più piccolo che si pavoneggiava: per lo più, fratelli o cugini degli amici stretti dei Weasley.

- Vedi Scorpy, ci sono praticamente tutti! Cosa avresti voluto fare per la tua ultima notte nel castello, girarti i pollici? - Scorpius inarcò un sopracciglio.

- Dormire, suppongo. Ma forse chiedevo troppo- Era un po' scherzoso e un po' seccato. Ed era anche discretamente bello, tanto che Charlotte non poteva ancora capacitarsi del fatto che in quel posto sembravano ignorarlo tutte. Quando andavano insieme in Francia con la loro famiglia le ragazze se lo mangiavano con gli occhi.

Per l'occasione, quella sera aveva indossato una camicia leggera e leggermente trasparente di un bianco sporco. I pantaloni invece erano semplici e color caramello, ai piedi aveva solo dei sandali. Suo padre non approvava lo stile babbano, ma era quello che andava per la maggiore ad Hogwarts, quando non erano costretti a portare l'uniforme: avrebbero avuto tempo per mettere le lunghe e inestetiche tuniche da mago. Aveva i capelli biondi lunghi, sottili e ondulati, tenuti indietro con un codino approssimativo mentre all'orecchio destro portava un orecchino con una zanna di drago. Al collo, lasciato scoperto dalla camicia decisamente poco abbottonata, aveva delle collane di legno che sua cugina odiava (diceva che lo facevano sembrare un selvaggio). Ed effettivamente sembrava un po' un selvaggio, un leone dallo sguardo affilato. I suoi occhi, contro la tradizione di famiglia, erano quasi dorati e quella sera luccicavano sotto le luci della festa che lui osservava annoiato.

Scorpius seguì lo sguardo di disapprovazione della cugina verso i suoi sandali e rise, afferrando un bicchiere di meravigliosa birra babbana: la burrobirra era buona, ma per fare follie la birra era decisamente meglio. Se ne versò un bel bicchiere, poi porse la bottiglie alla cugina che storse il naso.

- Ti vesti come un babbano squattrinato. Bevi come un babbano squattrinato. Se non fai attenzione, presto sarai un babbano squattrinato- osservò quella invece.

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⏰ Last updated: Feb 23, 2021 ⏰

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