7|| brava Giulia, prenditi la vita che vuoi...

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Scrivilo sui muri

io voglio vivere senza mai

senza mai chieder troppo alle occasioni.

Io non mi siedo lì

io voglio vivere sopra,

io voglio vivere una volta sola.

- Brava Giulia, Vasco Rossi.

Sono oramai trascorsi dieci minuti da quando siamo partiti e nessuno ha ancora proferito parola, dentro l'abitacolo della supercar non vola una mosca.
Mi faccio coraggio e mi volto verso Charles e nel momento in cui apro la bocca per chiedergli cosa diamine ci faccia qui, mi spiazza completamente con le sue parole.


«Ti ho pensata molto in questi giorni e non ti nascondo di esserci rimasto male quando, dopo due ore rimasto ad aspettarti come un cretino seduto sulla panchina dove siamo stati la notte che ci siamo incontrati dato che non ti ho vista arrivare a casa mia, ho capito che non saresti venuta» confessa con tono ferito, continuando a prestare attenzione alla strada
«Senti Charles... » cerco di spiegarmi portandomi le mani a coprirmi la faccia più innervosita che mai, ma il monegasco pensa bene di interrompermi
«No fammi parlare, io veramente non capisco il tuo comportamento! Che ti ho fatto di male per meritarmi questo trattamento?» continua imperterrito mentre il suo tono di voce comincia gradualmente ad alzarsi «Credevo di essermi comportato bene, non sono stato maleducato, abbiamo dormito insieme sul mio divano abbracciati cazzo!» esclama battendo le mani sul volante dopo esserci fermati in un parcheggio desolato di un supermercato.

«Non rispondi alle mie chiamate, ai miei messaggi, mi ignori come una ragazzina delle medie! E poi spunta quel tizio, che poi, ma chi cazzo è quello?» ora sta praticamente urlando e si è tolto gli occhiali che coprivano i suoi fantastici occhi.

In quegli occhi ci vedo riflessa tutta la frustrazione e la tristezza che ha accompagnato anche me nelle ultime settimane.

«Perchè non mi hai detto di essere fidanzato?» chiedo e sento già il mio labbro cominciare a tremare 
«Cosa?»
«Non fare quello che cade dalle nuvole ora! Perchè non mi hai detto di avere una ragazza!»
«Io non ho una ragazza, sennò non ti avrei mai invitata ad uscire!»

«Ti prego smettila di raccontarmi cazzate! Non negare l'evidenza, quella mattina è stata lei ad aprirmi la porta di casa tua!» ora sto urlando anche io. 
Sta cominciando a mancarmi l'aria dentro questa macchina, devo assolutamente uscire da qui o rischio di avere un attacco di panico.
Con le mani tremanti cerco di aprire la portiera e quando ci riesco schizzo via come un fulmine, alla ricerca di più aria possibile. Comincio a fare respiri profondi con il naso, per evitare di sentirmi male e sento subito una mano afferrarmi la spalla.

Mi volto giusto per incontrare lo sguardo preoccupato di Charles che ritorna in men che non si dica il ragazzo dolce e gentile, con cui ho passato una delle migliori serate della mia vita.
Mi fiondo nelle sue braccia e affondo il naso nel suo petto, inspirando a pieni polmoni il suo profumo.
La sua presa sui miei fianchi si allenata leggermente per permettermi di guardarlo negli occhi
«Scusami per essermi arrabbiato e per aver alzato la voce in quel modo è solo che, mi sono dannato per cercare di avere un minimo la tua attenzione e venire rifiutato per poi vederti con quel tizio, mi ha mandato su tutte le furie» si scusa lui

«Scuse accettate e comunque "il tizio" come lo chiami tu ha un nome ed è semplicemente il mio nuovo vicino di casa»
«Buon per lui, ora puoi spiegarmi con calma che cosa è successo quella mattina a Monaco? Giuro che sta volta non do in escandescenza» mi promette mentre vedo un accenno di sorriso comparirgli sulle labbra.

Dio quanto mi era mancato il suo sorriso.

Annuisco e successivamente risaliamo in macchina e con le mie indicazioni, riusciamo ad arrivare nella meravigliosa Villa Borghese, dove gli racconto tutto quello che mi è capitato con quella che scopro essere, la sua ex.
Io non sarò bella e magra come Charlotte.
Non sarò mai perfetta quanto lei.
Ma non credo che lo abbia mai portato a pranzo in uno dei posti più magici di Roma, con una pizza ed una coca cola.

Quando finisco il mio monologo mi sembra per un attimo di rivivere la nostra nottata insieme, a parlare di tutto e di niente sotto le stelle, con il mare del porto del Principato a farci da sfondo.
Questo perchè quando mi giro per controllare che mi stia ancora ascoltando lo trovo imbambolato a guardarmi, con uno sguardo stregato

«Che c'è, ho qualcosa in faccia?» chiedo subito cominciando a passarmi le mani sulle guance, che lui subito scosta e con un sorriso mozzafiato chiede
«Vieni con me a Monza, ti voglio con me per recuperare il tempo che abbiamo perso e poi...» continua lui «...mi devi ancora un caffè»
«Sei pazzo! E con l'università come faccio? Non posso prendere e mollare tutto così»
«Dai saranno solo 3 giorni, poi ti riporto subito a casa» esclama spalcancando le braccia e mettendosi in piedi «...e poi non eri tu quella che voleva una relazione da film americano?» mi domanda alzando un sopracciglio

«Sì, ma io e te non stiamo insieme e questo non è un film!» rispondo senza smettere di sorridere, alzandomi anche io per andargli incontro
«Non ancora almeno» mi conferma facendomi un occhiolino che mi fa scoppiare a ridere di cuore, in più vedo che comincia a camminare
«Ehi, bello pe sette, dove vai?»
«Andiamo a casa tua a fare la valigia no?»
«Sì, va bene, ma Charles...»
«Dimmi»
«L'uscita è dall'altra parte» detto questo vedo le sue guance prendere leggermente colore, per poi proseguire insieme verso l'uscita.

***

📌Monza, 8 settembre 2019

Ha vinto.

Il ragazzo dei miei sogni ha riportato la Ferrari sul podio più alto dopo nove anni.
A Monza, la casa di tutti gli italiani ferraristi.
Quel ragazzo di appena 21 anni è riuscito a riportare gioia e felicità in tutti i cuori dei tifosi della rossa, ed io non potrei essere più fiera.
Con le lacrime agli occhi vengo portata dai meccanici sotto al podio dove Charles, fa un gesto a dir poco inaspettato nei miei confronti.

Lì, sotto gli occhi di tutti, in diretta nazionale, il monegasco poggia delicatamente le sue labbra sulle mie.
Inizialmente stupita da tutto ciò non ci metto molto a riprendermi e con lo stomaco completamente sotto sopra, lego le mie braccia attorno al suo collo e ricambio appassionatamente il bacio.

Attorno a noi tutti applaudono e fischiano, incitando il ragazzo che ha deciso di rendermi la persona più felice del mondo.
Nel momento in cui ci stacchiamo poggio la fronte sulla sua, ancora sudata per la corse e ci sorridiamo dolcemente guardandoci con gli occhi pieni di amore.

 «Con questo ai film americani gli facciamo un baffo...» sussura a pochi centimetri dalla mia bocca, ed io scoppio a ridere con il cuore che mi trabocca di gioia prima di dargli un ultimo bacio a stampo e mandarlo a ritirare il suo premio.

Come in un film di Sandra Bullock || Charles Leclercजहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें