L'alba di un monotono giorno

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*plin* *plin*, la rugiada disposta su un germoglio sbucato tra i cementi dei marciapiedi di Elvenbur frana giornalmente sulla pozzanghera che uso ormai per sciacquarmi il mio viso decantando l'alba di un nuovo giorno all'insegna della vergogna...

*cha ching*, il suono del mio portafogli gonfio dopo l'ennesima giornata d'incasso. Come ho fatto a ritrovarmi così? Dal dormire su di un letto di soffici monete d'oro al non riuscir più chiudere occhio infilato dentro uno sporco cartone; dallo svegliarmi per il dolce ticchettio delle aure lancette all'impazzire per il fragoroso fruscio delle foglie cadenti.

Come avete potuto intuire non sono sempre stato un lurido barbone, la sporca ombra che ormai fa da stereotipo a noi goblin, no; un tempo ero il diretto discendente del più grande nobiliare goblin della contea, sir Shepard Sharpear. La gente che passeggia per il sobborgo mi lancia monetine di rame senza che io le chieda, senza che io osi solo pensare di elemosinare, IO ELEMOSINARE, rendiamoci conto. Cresciuto in maniera retta e quasi elfica dalla più grande famiglia goblin per oltre 32 anni, sono riuscito a finire sul lastrico per la mia bramosia, per la mia voglia di superare per ricchezza "il più nobile dei goblin", per colpa del gioco d'azzardo...

"Inesorabile gira, sfiora tutti i segmenti in maniera impercettibile, continua il suo ticchettare rimbalzando continuamente lungo la superficie circolare tempestata di numeri e colori infernali, la biglia non conosce ostacoli, solo l'ubicazione che deciderà la sorte dei miei soldi, del mio lavoro stabile, della mia famiglia, del mio futuro. Quasi in un momento estraneo dal tempo rallenta, comincia a toccare le divisioni tra rosso e nero in modo nitido, i numeri si percepiscono e le voci alle mie spalle si ovattano... sono passati 20 secondi. La biglia sta decidendo il suo posto: 26 nero, 12 rosso, 18 rosso, 15 nero; percepisco solo la montagna d'oro scintillante posta tra me ed il mio avversario, solo la montagna d'oro creatasi dall'unione dei nostri due patrimoni... sono passati 25 secondi. Ricontrollo con la mano tremolante la mia puntata, 27 rosso... la biglia si ferma. Osservo il mio rivale, sorride, ricambio, controllo, 00.".

Un'altra giornata ha inizio, almeno oggi la ciotola che ho intagliato si è riempita di rugiada e posso lavarmi il viso. Noto che dentro la mia scatola ci sono cinque gettoni di rame, li raccolgo e provo a racimolarci qualcosa giocando a White Jagger, un passatempo azzardoso diffuso tra i vicoli della capitale; le regole del gioco sono semplici: con la puntata minima di due gettoni di rame e la puntata massima di dieci vengono assegnate un numero di carte pari alla metà della tua scommessa. Se vengono ammesse puntate dal valore dispari viene assegnata al giocatore di tale somma una carta aggiuntiva scoperta, visibile, quindi, dall'avversario. Lo scopo del gioco è, superati 3 turni, di ritrovarsi con 3 carte in mano, il giocatore con la somma più alta vince, in caso di pareggio entrambi i giocatori pescano dal mazzo e si ricalcolano i punti. Il gioco inizia con la distribuzione delle carte e il posizionamento della prima carta rovesciata del mazzo vicino a quest'ultimo; un turno si esaurisce quando si scambia una carta con una avversaria, si decide di scartarne una propria e posizionarla al centro del tavolo da gioco o si decide di raccoglierne una dal centro del bancone. Se un giocatore, allo scadere dei turni, ha più o meno carte del dovuto perde, se ha un punteggio inferiore a quello avversario perde, se capovolge il bancone in preda ad un'insensata rabbia dovuta alla precedente sconfitta viene bandito dal locale. Oggi è il turno dell'osteria "dal cavallo ubriacone", speriamo che il quarto locale sia quello giusto per ricominciare a guadagnare.

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⏰ Last updated: Jun 22, 2020 ⏰

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La giornata di un goblin in rovinaWhere stories live. Discover now