Pugnala - Pugnala!

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"Avanti - avanti, guerrieri! Le cose nano non potranno resistere alla nostra potenza! Pugnala - pugnala!" latrò il Signore della Guerra Razhar, e migliaia di skaven ripresero il suo grido, cercando di darsi coraggio, spingendosi e mordendosi tra di loro. Il Rattogre Spezzaossa su cui sedeva si dimenò, cercando di divorare un guerriero troppo vicino, ma Razhar conficcò gli speroni nei suoi fianchi e lo costrinse a desistere. "Dopo avrai tutti le cose nano che vorrai, piccola mia!" le disse, accarezzandone la pelle rugosa e glabra con delicatezza. 

Dall'alto della sella lo skaven godeva di un'ottima vista del campo di battaglia e, cosa ancora più importante, era ben lontano dalle armi da tiro dei nani. Questo secondo assalto sarebbe stato anche l'ultimo, si ripromise. La prima linea di difesa della Roccaforte era caduta dopo aspri combattimenti, ma la sua orda era ben lontana dall'essere stata sfoltita. Sghignazzò pensando alle migliaia di schiavi lanciati contro l'artiglieria delle cose nano, giusto per fargli sprecare polvere da sparo. Le loro carcasse coprivano la piana, cumuli ancora fumanti e ridotti in poltiglia. Ora i barbuti si erano ritirati verso un anello difensivo più alto, e Razhar poteva sentire i loro gutturali urli di guerra levarsi nell'aria. Scrutando meglio, lo skaven vide un guerriero alzare un brillante martello ed incitare i guerrieri. "Urla quanto vuoi, cosa nano. Tra poco soffocherai nel tuo stesso sangue!" Alzandosi sulla sella, il Signore della Guerra puntò la pesante alabarda in avanti ed ululò un ordine. "Pugnala - pugnala! Nominerò Capitano il primo di voi che mi porterà la testa del nano con il mantello nero!" promise, e l'idea di una promozione spinse alcuni grossi skaven a scattare in avanti. Zampettando e riempiendo l'aria di urli e squittii, la marea murina coprì finalmente lo spazio che li separava dal muro di ferro dei nani. L'impatto fu terrificante: lance, spade arrugginite e denti ingialliti colpirono scudi ed armature di puro gromril, e in cambio asce e martelli spezzarono ossa e sbudellarono topi. Osservando la mischia da un'onorevole distanza di sicurezza, Razhar dovette ammettere che le cose nano stavano combattendo bene. Tuttavia, non sarebbe servito: in mezzo ai cumuli di cadaveri che iniziavano a  formarsi lo skaven vide con piacere anche un discreto numero di barbuti. Avrebbe fatto fondere le loro armature e ne avrebbe create due, una per sé e una per la sua cavalcatura... per un attimo si perse a fantasticare, immaginando di poter finalmente camminare senza timore di un pugnale nella schiena o nel ventre.

"Mio signore - signore!" la voce viscida di Zirkezz, il suo primo Capitano, lo strappò dai suoi pensieri. Lo skaven aveva il fiatone, l'armatura ammaccata e un taglio sul braccio, ma nei suoi occhi brillava la follia. "Le file delle cose nano si assottigliano - assottigliano!" "Bene!" alzandosi sulla sella con un ghigno ferino sul muso, il Signore della Guerra mosse una zampa in avanti, e al suo gesto un migliaio di Ratti d'Assalto si fecero avanti: erano la sua scorta personale, il suo orgoglio, e ora Razhar li mandava a finire il lavoro. "Pugnala - pugnala!" gridò di nuovo. "Spezzate le loro linee, colpiteli alle spalle! La Rocca delle cose nano è nostra ormai!" Per infondere ancora più sicurezza nei suoi guerrieri, il Signore della Guerra spronò il Rattogre Spezzaossa, facendolo avanzare di una decina di metri. 

Con le alabarde tese in avanti, i Ratti d'assalto sciamarono sul pendio, diretti contro il muro di scudi dei nani, travolgendo nella loro carica qualsiasi altro skaven non abbastanza lesto da spostarsi.

Vide il luccichio con la coda dell'occhio, ma per un attimo non volle crederci. Quando l'aria venne trafitta dal temuto suono dell'artiglieria, tuttavia, il Signore della Guerra sentì le proprie budella contorcersi come vermi. Le cose nano lo avevano ingannato! Non avevano finito le munizioni, ma glielo avevano fatto credere affinché si decidesse a schierare le sue unità più forti... Razhar cercò di ordinare la ritirata, ma tutto quello che riuscì ad emettere fu un debole sussurro e una potente vampata di muschio della paura.

Gli artiglieri avevano atteso con calma, prendendo la mira e caricando la miglior polvere da sparo rimasta: quando i primi colpi raggiunsero il bersaglio, l'effetto fu spettacolare. Centinaia di Ratti d'assalto vennero dilaniati, consumati dalle fiamme e scagliati contro le solide pareti di roccia. Il terrore si diffuse a macchia d'olio, e il caos che si scatenò non fece altro che peggiorare le cose: gli skaven iniziarono a colpirsi tra di loro pur di sfuggire da quell'inferno, formando mucchi che mordevano, gridavano e zampettavano alla ricerca della salvezza.

"I Guerrieri muoiono - muoiono?" voltandosi con un misto di terrore e ira sul muso, il Signore della Guerra si trovò davanti Lord Zharaxx, il Veggente Grigio che si era unito alla sua spedizione. Lo skaven non pareva turbato: puntò il suo nodoso bastone verso il pendio, dove i Ratti d'assalto stavano morendo a frotte. "E' solo una tattica - tattica! Io ora..." iniziò a biascicare Razhar, ma l'altro lo zittì. "Non temere, Signore della Guerra. Il Consiglio dei Tredici approva questo attacco, e sono qui per aiutarti." Dalla folla spuntarono una decina di accoliti, tutti avvolti da lacere vesti sporche di chissà quali sostanze. 

Lord Zharaxx si pose in mezzo a loro, frugando nella borsa che portava a tracolla.

Quando estrasse la zampa, tutti vennero per un attimo accecati dal bagliore verde emanato dal frammento di pietra.

Intuendo quello che stava per succedere, Razhar riuscì persino a sorridere. La battaglia non era ancora perduta.

Il Ratto Cornuto, ora, sarebbe sceso in mezzo a loro.

GROMRIL E WARPIETRAWhere stories live. Discover now