CAPITOLO 1°

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Era una calda notte d'estate, la mia gola era secca avevo sete, sarà la pizza che ho mangiato queata sera a cena da Alexie. Mi sveglio e sento sulla gola qualcosa di freddo che preme su di essa.

-Chi sei?- chiedo con poca voce, -cosa vuoi da me?-

-Sono un uomo che vuole vederti morta Annabelle De Monmétre, i tuoi genitori hanno fatto espatriare la mia famiglia perchè erano ebrei, e per colpa loro sono cresciuto orfano perchè nessuno voleva adottare un ebreo- preme il coltello sulla gola, io tremo e respiro a fatica. -ora anche i tuoi piccoli saranno degli orfanelli, raggiungi quello sfigato di tuo marito- e mentre stava per affondare il coltello nella mia gola...

-STOOOOP! Buona, perfetti come sempre, grazie Aline, grazie Dixon, per oggi abbiamo finito con le riprese, ci vediamo domani così giriamo l'ultima scena e abbiamo finito.- Quello che state ascoltando è Tom, il regista del film di cui sono la protagonista. Nel tempo libero mi piace recitare, ma il mio lavoro vero e proprio è gestire un'agenzia di grafiche pubblicitarie. Mi chiamo Aline Garcia ho 25 anni e il mio hobby oltre alla recitazione, sono gli uomini, sedurre e abbandonarli precisamente.

Sento bussare nel mio camerino. -Avanti-

-Aline posso?-

-Dixon certo accomodati- sorriso ammiccante, mi solleva dai fianchi e mi tira sulla sua erezione

-Aline io non ho dimenticato la nostra notte insieme, ti prego concedimene un'altra-

-oh Dixon mi piacerebbe così tanto, ma sono così piena di impegni..- dico accarezzando il suo petto,

lui ansima un po' -facciamolo qui, ora!- succhia la base del mio collo

-non essere inpaziente Dixon- accarezzo il cavallo dei suoi pantaloni

-Aline fremo dalla voglia di sfiorare la tua pelle, di sentire il tuo corpo sul mio- mi rivesto e gli bacio l'angolo delle sue labbra.

Dixon è molto affascinante, le sue braccia hanno molti tatuaggi e sono molto muscolosi, ciò mi concede una presa molto forte, ha i capelli neri come la pece e due occhioni celesti.

-Ciao Dixon- mi tiró ancora e accarezzó tutto il mio corpo fino ad arrivare sotto il mio vestito

-Questa sera Aline-

-Non posso ho una cena- con violenza mi afferra e mi siede sullo specchio, e inizio a dominarlo, fa tutto quello che gli dico facendomi raggiungere il piacere.

Mi ricompongo ed esco -quando ci rivediamo Aline?-

-appena sono libera ti chiamo.- Annuì e restó immobile spiazzato dal movimento del mio lato B. 

Prima di tornare a lavoro, sbrigo alcune commissioni. Parcheggio la mia Audi A4 grigio metalizzata e scendo. Per strada mi sento "chiamare" con dei fischi. Due uomini sulla quarantina squadrano il mio lato B.

Mi volto -ehi bella- uno dei due mi saluta li guardo male

-Aline?-

-la conosco?-

-Aline sono Marc..-

-Marc?- ma chi diavolo è quest'uomo e cosa vuole da me?

-Aline se hai una patente è grazie alle mie lezioni- il mio istruttore. Dio avevo una cotta tremenda per lui. È un po' invecchiato, ma infondo se li porta davvero bene i suoi 40 anni ed è anche dimagrito.

-Oddio Marc ciao, non ti avevo riconosciuto- lo saluto e usa ancora quel profumo che metteva quando facevo le guide.. mi saluta con un bacio sulla guancia

-posso offrirti qualcosa?-

-non ce ne bisogno, grazie-

-dai vieni- mi accarezza la schiena, ah è ancora il solito mani lunghe, fisso la sua mano sinistra, non è sposato bene! quando eri il mio istruttore, non mi degnavi di uno sguardo, ma ti divertivi ad accarezzarmi e guardarmi arrossire. Ora me la paghi!

-vabene- Entriamo in un bar e ci sediamo vicini.

Lui mi fissa -sei dimagrito molto eh?-

-eh si la mamma mi tiene in forma-

-Non vivi con la tua ragazza?-

-No l'ho lasciata-

-capisco mi dispiace- che attrice da Oscar, in realtà è la giusta occasione per vendicarmi di lui.

-oh no non dispiacerti, piuttosto tu, sei bellissima, non ti ho più vista e vederti così cambiata dopo tanto tempo... il tuo ragazzo è molto fortunato- mi prende la mano

-oh no nessun ragazzo, solo relazioni occasionali- gli sorrido. Arrivano i nostri cocktail, scosto un po' i capelli e flerto un po' per provocarlo. Sotto il tavolo faccio scontrare le nostre gambe

-senti Aline, ti andrebbe di rivederci?-

-io e te?- neanche il tempo di provocarlo, tempo record.

-Si, soli, magari per una cena-

-non so se è una buona idea dammi il tuo numero, mi faccio sentire io appena mi libero- passo la lingua sulle mie labbra. -mi passeresti un tovagliolino- me ne allunga uno e gli blocco la mano per poi accarezzarla

-fallo presto!- ho risvegliato bollenti spiriti devo trattenermi dal ridere

-ho molti impegni... vedró tra i miei impegni..- mi sorride -..ora devo andare Marc, ci si sente- gli lascio un bacio all'angolo della bocca e lui sfiora il mio fondo schiena

-Ciao Aline-. Esco e decido che lo avrei fatto aspettare.

Squilla il mio cellulare, un numero che non conosco -Gracia?-

-Aline? Ci hai pensato?-

-Marc, ma mi sono allontanata poco fa- mi ha richiamata, per dimostrare al suo amico che ha un appuntamento con me che squallido

-No?- sento il suo amico in sottofondo che biascica qualcosa di incomprensibile

-Sì, ma sono molto impegnata e forse tra una settimana posso-

-Cosa? No è troppo Aline, questa sera-

-No, ho gia impegni domani  alle 21.00 vieni a prendermi dalla mia agenzia-

-d'accordo-

-un solo minuto di ritardo e vado via-

-non ti deluderó- oh lo spero! riatacco senza salutarlo.

Trono nel mio ufficio, Evelin (La mia segretaria) -Bentornata sig.na Garcia-

-Ciao Evelin, novità?-

-Sì Aline l'agenzia italiana con cui dovremmo collaborare, non vuole firmare il contratto per E-mail, non si fida-

-bene manderemo qualcuno in Italia-

-No Aline, vigliono lei in persona o hanno detto che il contratto salta-

-ma come faccio? domani ho le ultime riprese e non posso mancare e il contratto va firmato entro domani.-

-Posso provare a parlarci io?-

-ok, se ci sono problemi passami la chiamata in ufficio.-

#Till the endजहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें