La Nave (seconda parte)

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Berk, Arcipelago Barbarico

Harpa


Aveva sentito l'esplosione e senza esitare era corsa fuori, poteva vedere la colonna di fumo nonostante la lontananza. Il cuore le balzò in gola.

Hiccup. Si voltò trovandosi Testa Bruta che la fissava spaventata, il suo istinto la portò a notare Tempestosa che scrutava l'orizzonte. Non esitò: « Tieni d'occhio Stoick ».

« Come scusa? » la vichinga vide Astrid correre verso l'Uncinato Mortale e praticamente arrampicarsi sopra questo, senza sella o altri appigli. Il drago più sorpreso aprì le ali e in meno di un secondo spiccò il volo.

Testa Bruta udì il grido di puro terrore dell'amica e l'unica cosa che le venne da dire fu, più che altro a sé stessa dato che nessuno l'avrebbe sentita: « Ma ... non sei mai salita su un drago ».


Panico.

Solo così si potevano descrivere le espressioni di Moccicoso ed Eret, i quali erano come pietre non sapendo come reagire. Fu quando una scintilla balzò dinanzi ai loro occhi che i due vichinghi, sembravano risvegliarsi.

Si lanciarono verso la nave, facendo attenzione alle fiamme, iniziando a urlare il nome di Hiccup, disperati.

« Merda merda! -Moccicoso riuscì ad evitare una fiammata- Astrid ci uccide! ».

« Seriamente? Ora pensi lei? ».

« Ehi! Se quello muore i prossimi siamo a noi e ... -si interruppe e assottigliò lo sguardo- quella è Tempestosa? ».

Eret inarcò un sopracciglio, poi le udì delle urla di terrore, si voltò e fece in tempo a abbassarsi perché Tempestosa volò pericolosamente accanto a lui, un artiglio che gli sfiorò la testa.

Astrid stava cavalcando il drago, o meglio, era aggrappata al collo della bestia terrorizzata e tra le urla sconnesse cercava di dare indicazioni peccato che Tempestosa fosse assai confusa.

« Ma che cazzo ... » sussurrò Moccicoso.

Eret non perse tempo: « Vola dietro di lei e fai in modo che atterri, io e Spaccateschi cerchiamo di avvicinarsi il più possibile alla nave per recuperare Hiccup. Una volta che hai aiutato Astrid chiama rinforzi ».


Tempestosa era fuori controllo, volando senza una direzione e una velocità fuori dal comune e Astrid--ora decisamente pentita della sua scelta--aveva piantato le unghie in quella porzione di pelle sotto il collo non coperta da squame, per lo meno quanto bastasse per reggersi.

« Astrid! ». La voce ottavata di Moccicoso giunse alle sue orecchie, aprì un occhio e lo vide a dorso di Zannacurva che volavano accanto a lei, cercando di starle dietro.

Le urlò qualcosa ma non riuscì a capire, si sporse appena ma fu un errore poiché perse equilibrio e fu sufficiente per sbilanciarsi, cadendo nel vuoto.

Moccicoso si accertò di essere ben saldato alla sella e si sporse oltre: « Ti prendo! -incrociò lo sguardo terrorizzato di Astrid constando di averla mancata per pochi centimetri - No ... non ti prendo ... Zannacurva! » e l'Incubo Orrendo si gettò in picchiata.

La ragazza vide l'acqua avvicinarsi pericolosamente, chiuse gli occhi preparandosi all'impatto, tuttavia rimbalzò contro qualcosa di duro, pelle. Ouch. Pensò mentre cercava di capire dove fosse, tastò e sentì delle squame, aprì un'occhio. Il rosso brillante di Zannacurva fu la prima cosa che vide, cercò di tirarsi su a sedere ma nel momento che rischiò di cadere di nuovo, con uno slancio, si aggrappò alle spalle di Moccicoso.

The Dragon LadyOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz