Ecco, quella sensazione.

"Non sono perfetta e se sapessi cosa frulla in questa testa da qualche settimana probabilmente saresti pienamente d'accordo con me" mi riferisco al pensiero di voler lasciare Lando.

"Non sono nella tua testa e Pierre mi ha spiegato che non ami aprirti con le persone quindi non ti chiederò cosa succede" afferma.

Annuisco.

Cerco di scacciare tutti i brutti pensieri dalla mai testa e poi mi accorgo di un particolare che mi sono lasciata sfuggire.

"Martina?"chiedo sorridendo.

Avevo intuito del feeling che c'era tra i due, però non mi aspettavo fosse qualcosa di serio.

"Si, pensavo te ne avesse parlato, mi aveva detto che lo avrebbe fatto prima di questo weekend" dice confuso.

Consocevo Martina è sapevo che quando non parlava con me, Reb e Sof dei ragazzi, voleva dire che questi per lei erano solo un passatempo.

Max era davvero nella merda e io non sapevo proprio come dirglielo.

"No, non me ne ha parlato, ma sono sicura che lo farà presto" sorrido pronta a fare la ramanzina alla ragazza.

"Grace, eccoti, ti vuole tuo padre" dice Horner interrompendo qualunque cosa si fosse creata in quell'ambiente.

"Grazie, ora vado" gli sorrido.

Prendo le mie cose e guardo Max "Non sei alla fine, tieni duro ancora per un po', fallo per te stesso" sorrido, lo abbraccio un ultima volta e poi lascio i due uomini parlare di cose serie mente io mi dirigo ai box Mercedes.

Cammino lungo la pit-lane e arrivo ai garage con un enorme deja-vu in testa.

Amavo camminare o correre lungo tutta la pista, lo facevo spesso anni fa, ma avevo perso l'abitudine; in realtà avevo perso l'abitudine di tutto da quando Anthoine non c'era più.

"Scricciolo" sorride papà appena mi vede.

"Ciao papo" dico con la testa ancora assopita nei miei pensieri.

"Ti devo presentare delle persone" dice guidandomi verso il suo ufficio.

"Devono essere importanti dato che hai chiesto ad Horner di chiamarmi" rido.

Ero sempre nervosa quando papà doveva presentarmi qualcuno, avevo paura che potesse sostituire la mamma.

Era un controsenso, lo so.

Da una parte non capivo come avessi potuto accettare il fidanzamento di mia madre con Tom e allo stesso tempo non volere vedere mio padre con un'altra donna.

Dall'altra parte ero consapevole che senza Tom saremmo annegate nel nostro dolore.

Seguo Toto all'interno del suo piccolo ufficio dove due ragazzi mi guardano quasi impauriti.

"Ragazzi, lei è mia figlia, Grace, Piccola, loro sono Nyck De Vries e Stoffel Vandoorne" ci presenta Wolff.

"Ok, ciao a tutti, e perché io sono qui?" chiedo sottovoce all'uomo al mio fianco.

"Portali a fare un giro tra i paddock e fagli conoscere qualcuno, tu sai tutto di tutti" spiega con un tono di voce basso.

"Perché io? Volevo andare da Lando, puoi chiedere a Lewis, a Valtteri o ancora a George" dico con faccia da cucciolo bastonato.

"Tu sei il mio amore" dice dolcemente, poi diventa serio "Vai".

"Pensavo che lo volessi un piccolo Wolff-Norris che gira tra i paddock, ma se non mi lasci un po' di tempo con Lando la vedo dura" dico mentre mi avvicino alla porta seguita dai ragazzi.

LOVE ON THE RUNजहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें