L'equilibrio del silenzio

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Questo bellissimo mondo sconclusionato dove stiamo lo ha costruito mio nonno, assieme ad altri tre appartamentini attorcigliati come il nostro, in un vecchio fienile.
Luca sbadiglia, geme come un bimbo mentre di stiracchia.
-"ieri che cosa è successo?" chiedo fingendo una consapevolezza a riguardo.
-"guarda non saprei dirti, credo che dopo le 10 mi sia andato il cervello in mona" mi risponde con il suo bellissimo accento veneto.
L'ho sempre adorato, lo trovo bellissimo addosso a lui, come fosse un abito.
-"ma chi c'è nell'altra stanza?"
-"credo che quella raggomitolata delle coperte sia Ludovica, poi sul letto a castello c'è Marco e Matteo, poi boh, ieri c'era anche Francesco e Stefano da qualche parte" mi risponde ridendo.
La sua voce fa vibrare il materasso e lui sembra stia prendendo il sole.
Ha abbassato le braccia sino a portarle dietro alla testa come a fare da cuscino, e con lo guardo rivolto al soffitto ricompone il puzzle della sera prima. Voglio abbracciarlo con tutta me stessa, è li a pochi centimetri da me, come un dio si gode l'aurora, e io non riesco a togliergli gli occhi di dosso.
-"ho voglia di una sigaretta, vieni con me?" mi chiede assonnato.
-"ok dai, così guardiamo anche se ci sono anche gli altri da qualche parte" rispondo mettendomi a sedere dandogli le spalle.
Mi chino a terra rimanendo seduta sul letto, cerco i miei calzini da qualche parte, ne vedo uno, lo afferro e melo metto -"hai visto l'altro calzino" gli chiedo guardandomi attorno.
Lui in silenzio si gira verso di me e mi porge uno dei suoi, io lo guardo come se stessi aspettando un segno di scherno da parte sua, ma nulla.
-"sei serio?" gli chiedo ridendo.
Lui rimane immobile così lo afferro e lo metto.
-"guarda che stile, è il doppio del mio piede" dico mentre ridendo mi lascio cadere all'indietro sul letto. Rallento la caduta sino ad arrivare ad appoggiare la testa sulla sua pancia, ancora sotto le coperte.
Sposta una mano da sotto la sua testa alla mia, dove comincia ad accarezzarmi i capelli.
-"sono stra lunghi " dice sorridendo.
Sento un tremore ad ogni parola che dice e un continuo contrarre e distendere degli addominali.
-"credo che ti siano arrivati in faccia tutta la notte, scusa" dico ridendo.
-"ma no,vai tranqui" mi risponde,
-"se andiamo però perché secondo me Fra si è perso davvero per il bosco, o magari lo hanno rapito gli orsi".
Trovo irresistibile la sua cadenza ironica e veneta, la combo perfetta.
Mi alzo e infilo le birkenstok, quelle grazie a dio ci sono tutte e due.
Aprendo la porta della stanza trovo Ludovica, Marco e Matteo tutti e tre sul letto di lei. Fissano la porta che si apre, io che esco e li fisso a mia volta, sgranando gli occhi. Subito in un trambusto di molle e ferri cigolanti spariscono tutti e tre pure Ludovica che era al suo posto.
Sento la mano di Luca sulla mia spalla che mi spinge in avanti mentre con l'altra chiude la porta della camera.
Il corridoio è davvero strettissimo e pare anche che il soffitto sia molto basso a confronto con lui, che con i capelli va proprio a solleticarlo.
Fissando il letto di Ludovica mi avvicino al primo scalino, sperando di beccarlo e non cadere per tutta la scala.
-"dove diavolo è andata?" chiede osservando il letto.
-"magari è andata a spillare coperte a Matteo" rispondo sperando di non dargli ombra di dubbio.
Schizzandosi le spalle procede nel guidarmi alla discesa della scala.
-"sta attento a non.."
*tonck
Soffoco una risata assurda, lui si trattiene dal bestemmiare mentre si porta la mano alla fronte.
-"porca puttana che male" sussurra mentre fa gli ultimi scalini,
-"proprio così basso doveva farlo il soffitto tuo nonno" dice giungendo nella saletta.
- "eoo lui non era un cammello di tre metri come te" dico girandomi sorridendo.
Lui ancora con la mano alla testa e gli occhi socchiusi dal dolore tenta un sorriso, fatale come al solito. Così mi avvicino e gli prendo dolcemente la testa con le mani alzando lo sguardo. Mi avvicino alla fronte e la bacio.
"passato?" gli chiedo allontanandomi.
-"beh forse con un altro potrebbe andare meglio" risponde ridendo.
-"te piaseria" gli rispondo in dialetto ridendo.
-"anche il dialetto sai?"risponde fingendosi impressionato, così gli tiro un pugno sul braccio, e lui di pronta risposta si copre il punto bersagliato ciondolando il braccio come se lo avessi appena
accoltellato.
-"che violenta la ragazza" dice lamentandosi come un bambino mentre afferrava il suo marsupio.
-"tra te che sbatti dappertutto e noi che urliamo abbiamo già svegliato tutti" dico guardandolo.
-"a beh avete il passo leggerissimo, contando che la scala è in ferro" dice Francesco mentre si rialza dalla cassapanca all'angolo della stanza
-"Fra, ma allora sei vivo" dico.
- "stavamo andando a cercarti, c'è ieri sei sparito, poi sei ricomparso e poi non mi ricordo nulla"
dice Luca massaggiandosi il punto dolorante.
-"e io che sono andato dietro a Stefano fino a un certo punto poi boh siamo tornati indietro perché abbiamo visto un cervo e avevamo un paura fottuta" risponde Francesco ridendo.
- "ma quindi hai dormito qui in sala tutto il tempo" chiedo.
-"si vecchia, un male alla schiena assurdo".
-"beh ma allora sali su vai nella stanza con il letto matrimoniale e dormi lì un po'.
-"invece Stefano dov'è?"
-"credo sia su con la Ludo e gli altri" mi risponde Francesco mentre si stropiccia gli occhi.
-"a vabbè tu vai su e riposa, noi andiamo a fare un giretto" interviene Luca.
-"basta che non ci abbiate fatto robe strane" dice ridendo.
lo mi giro e guardo Luca, cerco di captare ogni sua espressione. Guardo la figura tutta storta per il mal di schiena salire le scale ed andare di sopra, poi dopo la porta che si chiude sbattendo.
-"porca vacca, poi siamo noi che fanno casino" dice Luca già fuori dalla porta.

Note dell'autrice:
Weilaaa spero che il primo capitolo vi piaccia, non so quando caricare il prossimo ma spero presto. Se avete consigli o osservazioni sono ben accetti :D  M.S.

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⏰ Dernière mise à jour : Oct 07, 2021 ⏰

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