Amicizia o fratellanza?

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Clary si abbandonò sul letto in una specie di stato confusionale costellato di infiniti puntini che le annebbiarono la vista. Le bruciavano gli occhi ma non capiva se per le lacrime o per qualcosa di più struggente. Si appoggiò al cuscino, pensando che si sarebbe sentita meglio, ma così non fu e se è possibile una sensazione ancora più amara crebbe in lei come un'ombra che non svanisce nemmeno spegnendo la luce. Respirò a pieni polmoni e un ondata di ricordi la travolse. Le lenzuola avevano il profumo di bucato appena fatto e lavanda. Profumavano di Simon. Guardando quella stanza, piano piano emersero i ricordi come le bolle increspano la superficie dell'acqua. Quante volte lei e Simon avevano passato il pomeriggio stesi su quel tappeto a discutere su quale fossero i pro e i contro di D&D. Quanti fortini avevano costruito con quei cuscini per difendersi dalle creature maligne e dai mostri quando erano bambini. Quante partite avevano giocato per ore con quella stessa play station. Sorrise debolmente ripensando all'espressione di un Simon appena undicenne mentre veniva battuto da una ragazza. Clary si mise a sedere, come per assaporare al meglio ogni singolo centimetro di quella che una volta era la loro 'grotta delle meraviglie' sul quale ingresso capeggiava(?) la scritta 'se non sei una principessa o un cavaliere gira al largo'. Clary si rese conto che stava ancora sorridendo solo nel momento in cui questo sparì dal suo viso senza lasciare alcuna traccia. 'Era così bello quando erano solo storie' pensò con una punta di dolore. Quando i vampiri esistevano solo in televisione e le fate vivevano nei libri di favole della buonanotte. Non le dispiaceva essere una Shadowhunter, una cacciatrice di demoni, in fondo perché per anni si era sentita come se non appartenesse a quel mondo di autobus e scuola. Da quando aveva conosciuto il mondo invisibile finalmente si sentiva a casa. Da quando era arrivato Jace a stravolgere il suo mondo si sentiva veramente viva. Strinse le mani sulla pancia come per trovare conforto da un dolore da cui non poteva scappare: lei aveva rovinato la vita a Simon. Da quando lui le aveva confessato il suo amore segreto era come se fossero due estranei. Ed essere estranei a Simon era come perdere una parte di sé. Sentiva una fitta al cuore ogni volta che Simon la guardava o le parlava, come se solo la sua presenza lo facesse soffrire. Come se il solo guardarla lo struggesse, perché sapeva che non sarebbe mai stata niente più che la sua migliore amica e questo portava via con sè un pezzo del suo cuore che aveva ormai smesso di battere. Clary lo aveva coinvolto nella guerra contro i demoni e lui era stato costretto a pagare il prezzo più alto per di starle accanto: la sua vita. E ancora continuava ad amarla. La frustrante sensazione di non meritarlo crebbe arrogantemente dentro di lei. Clary dovette combattere contro lo sdraiarsi di nuovo come se le coperte potessero proteggerla da tutte le sue paure e si addormentarsi nel caldo abbraccio delle coperte. Ma qualcosa dentro di lei le diceva che non era la cosa giusta da fare. Doveva dimostrargli cosa realmente significava per lei: Simon era una parte di lei e non poteva tradirla. Non di nuovo. Non questa volta. Scattò in piedi e con passo deciso si avviò verso la porta considerando quel 'ti prego di non venirmi a cercare' come un semplice e amorevole consiglio facilmente trasgredibile.


Questa è la terza parte di una storia che sto scrivendo con una mia amica. Per le prime due parti cercare 'marzia6' (:

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⏰ Last updated: Mar 14, 2019 ⏰

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Cuori impavidi degli insicuriWhere stories live. Discover now