Il Barone Guido della Fortuna

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Il sole di agosto picchia forte, in alto nel cielo dell'una di pomeriggio, come un'ulteriore punizione contro la mia testa già surriscaldata e pesante. Ormai non riesco nemmeno più a pensare. Forse, è perché ho già pensato tanto e a lungo, negli scorsi giorni. Anzi, direi che non ho fatto altro. Ho camminato e pensato, senza concludere nulla. Mi rendo conto che dare la colpa all'afa estiva non è una grande giustificazione: aspettare l'estate, dopotutto, era il mio progetto. Volare in Sicilia, dove il clima è caldissimo ma secco - a differenza della mia umida Milano – e cercare, senza sosta. Cercare un'ispirazione, un'idea, un qualche spunto da cui partire.

Vivere a Milano, immerso per tutto l'anno da un flusso grigiastro di edifici, macchine, eventi, dimostrazioni, locali, giornali, corsi universitari, può essere più debilitante di quanto ci si renda effettivamente conto. Ad un certo punto arriva giugno e le temperature salgono, le giornate si allungano, il ritmo frenetico della città rallenta, anche se di poco. Come molti animali, anche io mi sono svegliato da una sorta di letargo non appena l'estate ha bussato alle porte del tempo. Ed è stato in quel momento che mi sono reso conto di non aver combinato nulla per tutto l'anno. Per un altro anno, ad essere sincero. Anni improduttivi, anni sterili, anni inutili. Dal punto di vista creativo, intendo. Ho partecipato a svariati corsi ed eventi sulla letteratura e sulla scrittura, ma ancora non sono stato capace di scrivere qualcosa di decente. Ci ho provato, a dire la verità, ma sempre invano: ogni cosa che ho messo su carta o su un foglio elettronico mi sembrava banale, scontata, senza sostanza. Il bello della letteratura è che ti fa scoprire che i tuoi sentimenti sono sentimenti universali, vissuti e condivisi da miliardi di altre persone. Citando rozzamente Francis Scott Fitzgerald, mi ripetevo quindi che vale sempre la pena di scrivere ciò che pensiamo e sperimentiamo nella nostra vita, perché può essere quello che molti altri hanno bisogno di leggere. La necessità di sapere che non siamo i soli ad avere certi pensieri e certe emozioni. La necessità di sapere che non siamo soli e basta. Tuttavia, che cosa potevo offrire io al mondo della letteratura, al mondo in generale? Che cosa ha di interessante la mia vita? Quali esperienze che ho vissuto possono essere considerate così significative da valere la pena di essere condivise col resto del pianeta? Una famiglia normale, una carriera di studi normale, vicende normali. Una vita normale. Una vita come tante. E non importa quante sfumature di sofferenza, rabbia, tristezza ed eccitazione io abbia attraversato: le ho viste raccontare già tutte da altre penne.

Ecco perché ho deciso di partire. La Sicilia, ricca di storia e impregnata di una cultura molto diversa da quella del nord Italia, mi è sembrata un'ottima destinazione. Inoltre, avevo un bel po' di soldi da spendere, mettendo insieme le buste regalo per la mia laurea. Questo mi rassicurava che, comunque sarebbe andato quel viaggio, avrei avuto l'occasione di farmi una vacanza, senza pesare economicamente sui miei genitori, coi quali mi toccherà vivere finchè non troverò un lavoro stabile. Ammesso che lo troverò mai, un lavoro stabile. Ormai lo sanno anche i sassi che firmare un contratto a tempo indeterminato qui in Italia è come trovare il biglietto vincente della lotteria. Lo Stato sembra preferire spremere fino all'ultima goccia i settantenni e lasciare i trentenni ancora a casa con mamma e papà, per poi sostenere che i giovani italiani sono dei bamboccioni. Inoltre, le domande di lavoro che ho inviato non riceveranno risposta prima di settembre, quindi ho tutto il mese di agosto a disposizione. Perchè restare immerso nell'afa milanese a deprimermi se ho la possibilità di prendere e partire?

Sono atterrato a Palermo e ho girato la città con un gruppo organizzato dall'agenzia di viaggi. Da solo, come uno sfigato. In realtà, è giusto così: se fossi partito con i miei amici avrei passato i pomeriggi a tentare di ricordare cosa posso o non posso aver fatto la notte prima, con la bocca ancora impastata e la testa in fiamme a causa dell'alcol. Non proprio il contesto giusto, per chi cerca disperatamente un'idea, una buona idea.

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⏰ Last updated: Apr 15, 2019 ⏰

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