Part One

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Eccomi qua di nuovo, amori della Lappi! Ok, che la Lappi fosse pazza ve ne eravate già accorti/e da tanto tempo, ma che potesse addirittura arrivare a scrivere una cosa così, forse non lo immaginavate. Bene, chi gioca a Pokemon GO questa storia la apprezzerà, ma magari anche chi non ci gioca ma ama il fatto che uno dei Larry possa essere una strana creatura, come nella saga UNiquely del resto! Bene, enjoy e ditemi cosa ne pensate:)

Love ya, Lappi<3

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"Ecco, ecco! Fermati qua! C'è una palestra!", urló Harry dai sedili posteriori dell'utilitaria di Niall, facendo prendere uno spavento anche a Liam, che quasi si stava per addormentare, cullato dal dolce suono di una canzone lenta di un artista sconosciuto alla maggior parte della popolazione mondiale.

"Harry, per dio, è la terza volta che ti dico di non urlarmi nelle orecchie! Sto guidando e se facciamo un incidente-..."

"Sì, va beh, muore solo il conducente! Stai a vedere che 'sta cosa è vera!", disse Harry, sarcastico, ma fiero della sua battuta. Liam ridacchió mettendosi la mano davanti alla bocca, seppur davvero quella specie di freddura in rima non facesse ridere nemmeno un pollo spennato.

Il biondo sbuffó spazientito roteando gli occhi, cambiando ed alzando la musica della radio, cercando di concentrarsi sulle parole e le note della canzone dei Nickelback, per poi riprodurla con la sua adorata chitarra. Guardó e si accertó anche, tramite lo specchietto retrovisore, che fosse ancora intera ed appoggiata per bene nel bagagliaio, sorridendo poi. Un gioiellino, pensó, il suo gioiellino. Un modello Gibson autentico, lucida e tenuta di tutto punto.

"Liam, non ti muovere, hai un Bulbasaur sulle ginocchia!", esclamó Harry, "Almeno tu collabora con me, visto che il tuo amichetto biondo tinto non mi ha fatto allenare Poliwag nella palestra"

"Ehi, bada a come parli dei miei bellissimi colpi di sole!", Niall non ne poteva più di Harry e quel gioco maledetto che aveva scaricato. Pokemon Going, Pokemon Stop o come cavolo si chiamava. Pareva che il mondo fosse impazzito tutt'ad un tratto. In giro non facevi altro che trovare pazzi da legare che si facevano chilometri a piedi per cercare 'sti benedetti esserini, totalmente inutili all'avviso di Niall. La sua idea era quella di andarsene in campeggio, trovare una bella area attrezzata per piantare la tenda - magari con qualche griglia utilizzabile liberamente nei dintorni - fare un bel faló, cantare davanti ad esso con la chitarra e ogni tanto prendere la
macchina e scendere al mare, per ottenere un colorito dorato e godersi le acque cristalline del mare d'Irlanda, costa inglese.

Con Harry sembrava impossibile. Già si vedeva carico di legna e lui in giro con quel dannato telefono a cercare quelle maledette creature che non esistevano nemmeno.

"Perfetto, ho guadagnato altre pokeball!", disse Harry, appoggiandosi comodo allo schienale dei sedili posteriori e sorridendo soddisfatto, "Lo faró esplodere questo Pokemon Go!".

Ecco come si chiamava, pensó Niall, e pensó anche, anzi speró, che non prendesse il telefono nel posto in cui si sarebbero fermati. È vero, poteva risultare egoista e cattivo, ma davvero non ne poteva più.

"Senti, Harry, spegni per un secondo quel giochetto per scemi e decidiamo in quale di queste aree piantare la tenda!", ordinó il biondo al riccio, passandogli la cartina.

Harry alzó il capo e il dito indice, "Nah-ah, Niall! Questo non è un giochetto per scemi, punto primo, anzi ti apre gli orizzonti e ti fa scoprire nuovi luoghi. Seconda cosa, ti ho già detto dove dovremmo metterci, ho fiutato odor di Pokemon rari nella seconda piazzola sopra la collina", puntualizzó Harry. Niall non rispose, sbuffó di nuovo e continuó a schiacciare il piede sull'acceleratore, per arrivare prima e isolarsi a piantare la tenda e gli altri aggeggi, per non aver più a che fare per un po' col suo amico pazzo da legare. O magari, andava bene anche un'area di servizio e un caffè forte, una pisciata e una sigaretta in santa pace. Tanto sapeva che Harry si sarebbe messo a cercare Pokémon anche tra gli scaffali del cibo. Mise la freccia e cambió corsia per immettersi in quella che portava al parcheggio dell'area di sosta, "Bravo biondo, vedi che ogni tanto mi capisci? Fermati qua, che magari trovo un Charmender tra i marsh mallows!"

"Che ti si possa fulminare il cellulare!", disse a bassa voce, rivolto al suo amico.

"Come dici?", chiese Harry, che non capì perchè ancora troppo immerso nel gioco.

"No, dicevo 'che io possa trovare qualcosa da sgranocchiare'...ho una fame!", in cuor suo sperava che Harry avesse colto, cosa che peró non successe. Liam gli diede una pacca sulla spalla e cercó di tirargli su il morale, "Dai, lascialo stare! Lo sai che ama queste cose..."

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Non trovavano una bacca da almeno qualche ora, erano affamati e affranti. Non conoscevano nemmeno il posto dove si trovavano. Ed era tutto molto fastidioso. Gli sarebbe piaciuto tornare a qualche mese fa, prima di quell'errore incommensurabile che avevano commesso. L'occulto e la magia, per loro, avevano sempre avuto un velo di mistero, che andava in qualche modo scoperto, addirittura violata. Certo, lo avevano considerato anche un gioco, ma forse non era stato così. Armati di candele, un pentolone di rame e delle spezie strane, avevano provato ad invocare uno stregone perchè, da quanto diceva quella maledetta enciclopedia, avrebbe potuto restituire loro la memoria e degli ottimi risultati a scuola, per non finir a perdere l'anno. Quello stregone esisteva davvero, non era solo frutto di una leggenda riportata su una di quelle pagine, troppo impolverate per non starnutirci sopra. E per averlo disturbato solo per curiosità e per l'ammontare di cupidigia dei due ragazzi, lui come premio - se così possiamo definirlo - li aveva trasformati in due esserini magici. Pokémon si chiamavano.

"Non lo sopporto più 'sto coso dorato in testa!", si lamentó il più grande, "E poi ti sembra normale che debba mangiare solo bacche e vivere in un bosco così cupo?"

"Smettila di lamentarti inutilmente! Ce lo siamo cercati e ce lo siamo meritati", gli rispose Zayn, seduto di fianco ad un albero gigante con le ginocchia al petto che giocava con un legnetto e la terra, "Io te l'avevo detto che stavamo facendo una cazzata!"

"Ah, tu me l'avevi detto? Peccato che io ricordo che quasi ti rideva il buco del culo quando abbiamo deciso di farlo!", sputó Louis, "E guardaci ora! Io sembro un gatto con dei problemi e tu una tartaruga uscita male!"

"Beh, sempre meglio avere dei poteri come miei piuttosto che rincorrere gomitoli come te!", lo schernì il moro.

"Rincorro gomitoli perchè sono bellissimi, ma se uso il mio graffio ti stendo in pochi secondi!", disse e poi gli fece la linguaccia.
Zayn sbuffó, poi si alzó ed andó incontro al suo amico, "Senti, è inutile litigare, tanto ormai quel che è fatto è fatto! Pensiamo piuttosto a come attivare l'antidoto..."

Louis annuì e diede un lieve abbraccio al suo amico, "Sul libro diceva che dovevamo ricevere una dose di un sentimento diverso da quello che ci ha spinto a fare tutto ció...", spiegó Louis, "Sì, ma quale?"

"Non lo so, ci verrà in mente qualcosa sicuro. Per ora continuamo a procacciarci del cibo...il mio stomaco sta implorando pietà!"

Gotta Catch 'Em All! - Mini Long - #Wattys2016 ON H OLDWhere stories live. Discover now