LONDON MADHOUSE

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Da correggere.
Potete trovarmi su Twitter @chatxv .

Ero finalmente laureata in psichiatria e in psicologia.Trovavo questo tipo di lavoro un attività interessante,ma allo stesso tempo strana.A scuola ero piuttosto incuriosita da questo tipo di studi.Sembrerebbe che noi psicologi cerchiamo di leggere i pensieri delle persone,ma non è così.Credo che i pazienti abbiano solo bisogno di qualcuno che li capisca,qualcuno che ha voglia di parlare dei loro problemi o qualcuno che semplicemente li ascolti.
Ecco perché mi ritrovai nella splendida Londra,con un'umile casa e un neo-lavoro come psichiatra.Tutti credettero che ero troppo giovane per avere una vita indipendente ma,mi sapevo dare da fare.
Camminavo dritta per la mia strada,pronta per il mio primo giorno di lavoro.La mia destinazione era la T.L.M ovvero la famosa "The London Madhouse".
Avevo seguito le indicazioni del mio navigatore sul mio IPhone per arrivare davanti a questo edificio,così lussuoso,da poter sembrare la dimora di un sovrano,ma non era niente di affascinante o allegro,era un manicomio.
"Qui i pazienti saranno trattari come dei re" pensai.
Era un edificio enorme,sul bianco,con numerose colonne alte più di 5 metri all'entrata,e tende color porpora.Ciò che mi colpiva di più era il grandissimo cancello in ferro battuto nero,con l'abbreviazione T.L.M,era molto imponente,quasi faceva paura.
Pressi il citofono e mi aprirono subito,nessuna voce aldilà dell'emettitore.Entrai e percorsi un vialetto costellato di viole.Quando arrivai alla porta la spinsi e mi trovai in questa sala immensa.Una persona con un camice ,una dipendente,sulla quarantina,con i capelli raccolti una crocchia malridotta e degli splendidi occhi azzurri, mi fermò:
<<Scusi lei é?>> chiese lei.
<<Ah salve sono Rebecca,la nuova psicologa/psichiatra>>risposi io e le porsi mano.
<<Ah mi scusi!Capisco,la pensavo più avanti con l'etá,piacere sono Katrine,ma tutti mi chiamano Kate,sono una dipendente del centro,mi occupo della reception.Venga pure Rebecca,le faccio fare un giro turistico per ambientarsi.>>disse lei è mi prese delicatamente il polso,guidandomi in ogni stanza.
Guardai in giro:una sala enorme,stanze private,divanetti in pelle bianca e numerosi tappeti rossi.
Mi fece conoscere qualche altro dipendente,tra cui Will , Jenna è un bellissimo ragazzo di nome Luke:si era parecchio carino ...
Kate era molto cordiale e mi fermó davanti ad ogni stanza spiegandomi i vari motivi per cui i pazienti erano qui:alcuni per droga,altri per attacchi rabbiosi,chi non gestisce le emozioni,malati di soldi e altre cose così...
Passammo al secondo piano con numerose stanze.Qualcosa mi colpì.C'era un vassoio,per terra davanti alla stanza...116.
<<Mi scusi Kate,quel vassoio perché é li?>> chiesi io piuttosto incuriosita.
Lei fece scorrere il dito su una cartellina per fermarsi davanti al numero 116.
<<Oh signorina ultimamente quel paziente sta mangiando davvero poco lui si chiama...mhmh vediamo ....Ah!Trovato!,Lui é Harry Styles.>>disse lei.
Io mi ero già avvicinata allo spioncino della porta,e Kate non mi fermò.
Spiai quella figura,stesa sul letto,con addosso una semplice tuta,che dormiva.
Non dormiva serenamente,continuava a muoversi e a parlare è a sudare,era di certo un incubo.
Era un ragazzo dai lunghi capelli castani e due esili gambe.Sembrava molto alto.
Continuó a dimenarsi nel sonno,quando urló,urló così forte che mi presi uno spavento.
Kate mi prese di forza il braccio e mi fece segno di continuare a camminare.Non smisi di fissare quella porta, 116.
Kate mi fece un itinerario completo del posto,ma la mia testa era solo da una parte : il paziente della 116.
Sembrava un ragazzo così tranquillo.
Poco dopo sentii Kate:
<<Rebecca mi sta ascoltando?>> rimproveró lei.
<<c'è si...ehm...no,cioè..>>dissi io parecchio incerta.
<<Sta pensando ad Harry vero?>>
Annui.
<< la sua storia ha davvero intristito anche me,non è colpa sua se è così>>rispose in tono amareggiato.
<<La prego,sono qua per aiutare i pazienti,voglio sentire tutta questa storia,tutta.>>ribattei io in tono molto deciso.
Avevo così tante domande che mi ronzavano nella testa,un sacco,ma ero pronta a tacere per ascoltare la storia di quel ragazzo che aveva catturato in modo orribile la mia attenzione.
Kate mi portó nella saletta della reception e mi fece sedere su un divanetto.
Mi offrì del the ma rifiutai.
Così dopo essersi accomodata Kate cominciò a parlare.

Notte autore
fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo AKA commentate ora subito adesso.
Anyway dovreste amarmi perche questa storia è stupenda!
COMMENTATE.

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⏰ Last updated: Dec 29, 2015 ⏰

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Psycopath. (H.S)Where stories live. Discover now