26. Kiss me

1.4K 82 0
                                    

Ennesima giornata passata a dannare il giorno in cui ho deciso di fare giurisprudenza e allo stesso tempo fare la modella.

È stato inaspettato trovarmi sommersa di richieste di collaborazioni. Ho perfino un manager, mi sento come Kyle Jenner. Torino - Milano è diventata la mia tratta preferita e per questo più volte mi sono trovata a dover salutare Matias per almeno una settimana.

Odio quando capita, ma razionalmente so che non posso annullarmi per lui o viceversa. Amore vuole anche dire saper bilanciare entrambe le cose, sapersi dire arrivederci ed essere pronti più che mai a riabbracciarsi ad ogni ritorno.

Per questo adesso, cercando di fare meno rumore possibile, rientro a casa dopo tre giorni passati a Milano per un lavoro. Matias ama sostenermi il più possibile come io faccio ad ogni sua partita.

Mentre rientro però capisco che Matias è già sveglio nonostante siano le sei di mattina.

"Ehi amore"

Saluta la persona con cui sta a telefono, dedicandomi un enorme sorriso. Corre a riempirmi di baci facendomi sentire amata come non mai. Sul tavolo trovo dei pancake venuti abbastanza male, ma che capisco essere starai fatti a mano proprio dall'argentino.

"Ti sei svegliato presto solo per me?"

Potrei perfino piangere a quest'immagine, ancora di più quando imbarazzato mi risponde di sì.

"Ti amo da impazzire, lo sai?"

"Anche io ti amo da morire"

Mangiamo i pancake mentre si gode ogni dettaglio dei miei racconti, poi però gli tocca chiudersi in bagno per andarsi a preparare. Tra poco avrà l'allenamento quindi non lo trattengo essendo anche molto stanca dal viaggio appena fatto.

Sto per mettermi a letto quando il suo telefono squilla e, sapendo che non gli da fastidio che io risponda alle sue chiamate, vado per rispondere. Rimango incuriosita però dal nome del mittente "F", che non riesco a ricollegare a nessuno.

"Amo, ti sta chiamando F"

"È quella scassacazzi di Federica, la fotografa. Devo andare insieme a Kenan a fare delle foto per le sponsorizzazioni e pensa che farò tardi"

"Allora ti conosce bene, perché sei in ritardo"

"Sono dettagli questi"

Scoppio a ridere, allontanandomi dalla porta del bagno a cui mi ero avvicinata per chiacchierare.

Lascio squillare il telefono a vuoto, andando a mettermi a letto. Quando poi mi risveglio sono ormai le dodici e mezza, quindi sapendo di essere troppo in ritardo per andare all'università chiamo Miriam.

La trovo stanca come non mai, dato che ieri sera è andata a fare serata con delle ragazze conosciute alla sua facoltà. Mi racconta di come si è divertita, di come però Nicolò l'è andata a riprendere dato che era troppo ubriaca per capire anche dove fosse.

"Sei una pazza, fattelo dire"

"Sì sì, qualche problema? Comunque sabato la vai a vedere la partita? Dimmi di sì ti prego"

So già il perché di questa sua richiesta, vuole un passaggio e odia andare con Nicolò che è obbligato a stare lì almeno tre ore prima.

"Va bene, te lo do il passaggio"

Alla fine ci lasciamo e passo la giornata a recuperare gli appunti delle giornate in cui sono stata fuori.

Non so cosa la vita ha in futuro per me, se questa cosa della modella possa durare oppure no. Io ho sempre sognato di fare l'avvocato, di difendere gli innocenti. Eppure mi piace tremendamente la sensazione di essere così apprezzata anche nel campo della moda.

Ho ancora molto tempo prima di dover intraprendere definitivamente l'una o l'altra strada.

Il giorno della partita arriva e con essa anche io e Miriam allo stadio. Ci avviciniamo ad Alice già pronta a tifare il suo ragazzo. Ho sempre visto Alice e Kenan come il mio roman empire. Stanno insieme dopo moltissime difficoltà e penso che più degli altri si meritano un per sempre.

Non riuscirei a credere che potrebbero mai lasciarsi.

Alla fine Matias non parte dall'inizio, sostituendo Kenan al 57'. La Juve di quest'anno ha grinta, sarà che sono di parte. Matias ha spazio e lo lasciano giocare senza troppi schemi, dato che lui è solito romperli.

È proprio in quel momento, quello in cui penso che sta per fare una delle sue magie che la butta in rete in modo spettacolare.

Si fionda ad abbracciare i suoi compagni, che lo esaltano come se avesse vinto il mondiale. Si avvicina alle fotocamere che non perdono occasione di congelare nel tempo la sua esultanza.

Un bacio volante, seguito poi da un occhiolino. Nulla di eclatante, che però domani finirà su tutte le testate sportive.

Ennesimo gol della stella argentina, o qualche descrizione del genere.

La Juve porta a casa i tre punti per la lotta scudetto e tutti vanno negli spogliatoi.

Ormai non ci facciamo problemi ad andare anche noi, o meglio ad attendere i nostri ragazzi fuori le porte di quella stanza.

Noto però una cosa che mi fa rimanere di stucco. Vedo l'argentino abbracciare una ragazza. Obbligo sia Miriam che Alice ad attendere li, nascoste dietro il muro per cercare di capire qualcosa di più.

"Te l'avevo detto che avrei segnato"

"Non sei così tanto una pippa come pensavo"

Sembra una conversazione normale, so quanto Matias odia le persone che lo sottovalutano e so anche che fa di tutto pur di farle ricredere.

Quindi, capendo che non c'è nulla di strano, ritorniamo a camminare.

"Amore sei stato spettacolare"

"Questo perché c'eri tu, il mio portafortuna"

Mi bacia emozionato di aver contribuito alla vittoria della sua squadra. Tutto è così magico con lui, anche le cose più banali.

"Sei la mia vita, sarò sempre orgogliosa di te"

➸ Attention || Matias SoulèWhere stories live. Discover now