E' solo una questione di contingenza, la causa della rabbia verso coloro che hanno una situazione economica da nababbo? Insomma e detta in termini pragmatici, se una famiglia riesce a campare, ed altri (magari intrallazzoni e scarsamente portati al lavoro) guadagnano 100 o 200 o 500 volte più, ci si può indignare ma, poi, non soffrirci più di tanto? Quindi e seguendo questa esegesi, solo se quella famiglia giunge alla "alla fame", avrebbe pienamente diritto ad incazzarsi? E' così? Io penso che sia un'ingiustizia tremenda permettere a chiunque, genio artistico o politico o qualsiasi altra qualifica, di impossessarsi di beni che - per forza e comunque la si voglia vedere la faccenda!-saranno tolti agli altri meno fortunati. Per qualsiasi causa. Già, ma questa situazione, com'è percepita dalle persone 'comuni'?