9 ottobre 1963: le strade che da Belluno salgono verso il Cadore sono invase da mezzi di soccorso, auto della stampa e delle forze dell'ordine, a sirene spiegate e con i fanali che bucano la notte. Alla radio passa una sola notizia: la diga del Vajont, presso Longarone, è crollata e la fiumana ha ucciso centinaia di persone. Ma i pochi giornalisti che accorrono alle prime ore del mattino non sono preparati alle dimensioni dell'evento. Apocalisse. Sciagura. Un lampo di luce, il ruggito di una montagna. In pochi istanti, duemila persona sono scomparse dalla faccia della terra. Tra le parole di conforto, le vuote promesse verso una popolazione dilaniata, e la retorica dell'uomo impotente di fronte alla natura, si leva una voce: "Assassinio". DISCLAIMER: si tratta di un romanzo che ripercorre gli eventi del disastro del Vajont e della storia processuale che ne seguì; non ha la pretesa di essere un libro tecnico, né un'antologia degli eventi, ma personaggi, luoghi e fatti sono ispirati alla realtà o tratti da testi autorevoli. Cover by me