Kintsugi (prima versione)

By Raelchel

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"Spero di essere l'oro per il tuo cuore." More

0. Intro
1.Finalmente a casa*
2. Claire
4. Arrivi
5. Bentornata
6. La realizzazione di un sogno
7. Scatoloni
8. Piccola palla di pelo
9. James & Adele
10. Strategie
11. Doti Culinarie
12. Colloqui e sorprese
13. Piccolo irlandese biondo
14. Girasoli e peonie
15. Kintsugi
16. Meravigliosa
17. Pancake ai mirtilli
18. Grandi notizie
19. Cocktail e istinto
20. Sono talmente innamorato di te
21. She's a rainbow
22. Scommessa
23. Paure, inchiostro e promemoria
24. Elsie
25. Primo amore
26. Per favore
27. Sono davvero felice per te
28. Appuntamento
29. Voglio raccontarti tutto
30. Claire, sei davvero così stupida?
31. Abiti importanti
32. Insieme
33. Papà
34. Non avere paura
35. I tre moschettieri
36. Andrà tutto bene
37. Déjà vu
38. Realizzazioni
39. Non fermarti
40. Tappi per le orecchie
41. Grease
42. Guerriera
43. Il mio cuore è tuo
44. Ovunque
45. Senza vergogna
46. Ti meriti un amore
47. Fenice
48. Ti aspetto
49. Rifugio
50. Restare
Epilogo

3. You've got a friend

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By Raelchel




Appena apro gli occhi realizzo che finalmente è arrivato il grande giorno: oggi arriva Claire. È da quando mi sono svegliata stamattina che sono in fibrillazione, non ero così agitata e felice dal giorno della mia tesi e ho talmente paura di arrivare in ritardo che ho impostato sul telefono una cosa come circa 10 sveglie. Tra mezzora ho appuntamento con Lou, pranzo veloce e poi possiamo partire. Appena finisco di prepararmi recupero la borsa e le chiavi dell'auto, ma mentre sto uscendo di casa il classico bip mi avvisa dell'arrivo di un messaggio.

13.00 da Louis:

Lizzie ho finito ora, ci vediamo tra 10 minuti al solito posto. x

13.01 a Louis:

Perfetto! Sto uscendo ora di casa. A dopo. X

Infilo il telefono in borsa e salgo in macchina, accendendo il motore parto verso il solito chiosco che io e Louis frequentiamo da anni. In realtà non è un vero e proprio locale, ma un piccolo track food, che si trova in una zona sopra il mare,lontano dalla confusione della spiaggia con giusto qualche posto a sedere, ma qui fanno i panini più buoni di tutta la zona. Dopo una decina di minuti, sono arrivata, parcheggio e raggiungo Louis, che mi sta aspettando seduto al nostro solito tavolo, mentre chiacchiera con Joe, il proprietario.

"Ciao Lou! Ciao Joe!" li saluto con un sorriso, accomodandomi accanto al mio amico.

"Ciao Liz, è sempre un piacere vederti. E poi ogni volta che ti vedo sei sempre più bella!" ricambia il mio saluto Joe con un caloroso sorriso sul viso.

"Ehi, anch'io sono sempre più bello!" esclama Louis, fingendosi offeso per le parole dell'uomo.

"No, sei solo sempre più stupido!" ribatto, facendo scoppiare Joe in una grassa risata e ottenendo un dito medio dal mio migliore amico.

"Ah ragazzi siete fantastici! Allora cosa vi porto?" domanda cortesemente.

"Per me il solito, tu che prendi?" dice Louis.

"Oggi è giornata da avocado toast e the verde freddo, grazie." dico rivolgendomi Joe.

"Perfetto! Vado a mettermi al lavoro." Afferma, prima di allontanarsi da noi, solo dopo averci rivolto l'ennesimo sorriso. Questo uomo ci conosce da quando eravamo ancora dei ragazzini e praticamente tutti i giorni passavamo di qui, che fosse per un pranzo o anche solo per un saluto. L'ho adorato dal primo momento che l'ho conosciuto, come tutte le persone che hanno avuto la fortuna di incontrarlo sulla loro strada; gli sono veramente affezionata, per me e Lou è un po' come un vecchio zio. Non era solo quello che ci preparava i panini, ma è stato anche un confidente e molto spesso ha ascoltato i nostri sfoghi, ci ha aiutato a risolvere i nostri problemi e ci ha sempre donato i suoi saggi consigli. Ancora oggi, quando abbiamo bisogno di un'opinione sincera, veniamo  da lui, perché sappiamo che pur volendoci un bene infinito, sarà sempre onesto e imparziale quello che ci dirà.

"Che merda!" sbotta all'improvviso Lou, riportando l'attenzione su di se.

"Che merda cosa?" corrugo le sopracciglia confusa dalla sua esclamazione, perché non capisco che cavolo può essere successo.

"Il tuo ordine! Come fai a mangiare quella merda di avocado toast!?" e alle sue parole non posso che scoppiare a ridere, dopotutto dovevo immaginarlo che sarebbe stata l'ennesima delle sue tante cazzate.

"Louis è un semplice avocado toast."

"Ormai quel fottuto avocado lo mettono dappertutto." blatera ancora facendomi ruotare gli occhi al cielo.

"Piantala!Non devi mangiarlo tu, ma io, perciò smettila di polemizzare."

Fa per aprire bocca per rispondere, ma viene interrotto dall'avviso della mia sveglia e Dio, non ho mai amato così tanto sentire questo suono come adesso. Frugo in borsa alla ricerca del telefono e la disattivo, ma sapendo di averne altre impostate lascio il cellulare sul tavolo.

"Chi era?" domanda Lou.

"Solo la sveglia, non voglio arrivare tardi da Claire."

"Immagino che non vedrai l'ora di rivederla. Per ora dove starà?" mi domanda, poggiando le braccia sul tavolo.

"Finché non troverà un appartamento tutto suo starà da me. Sarebbe dovuta andare da mamma, ma come sai ora è via e non tornerà prima di sei mesi." gli spiego e nel frattempo Joe arriva con le nostre ordinazioni e lascia il tutto davanti a noi.

"Buon appetito ragazzi!"

"Grazie mille!" esclamiamo in coro io e Lou, prima di dedicare tutta la nostra attenzione ai panini di fronte a noi. Louis addenta il suo e poi mi mugugna qualcosa di incomprensibile, facendomi scuotere la testa disgustata.

"Eddai, schifoso! Non puoi ingoiare quello che hai in bocca prima di parlare?"

"Che principessa che sei!" mi prende in giro l'idiota. "Comunque stavo dicendo, dov'è ora Rachel?"

"Sta partecipando ad una missione umanitaria in Africa, ma non mi ricordo di preciso dove."

Rachel è ovviamente mia madre, un medico pediatra. Dopo il divorzio e appena io e mia sorella eravamo indipendenti, ha iniziato a dedicarsi al volontariato nei paesi dove c'è più bisogno di assistenza medica. Aveva un ottimo posto da primario in un facoltoso ospedale di Los Angeles, ma quello che realmente le importava era aiutare come meglio poteva il prossimo. Capitava spesso che ci portasse a fare volontariato nelle mense dei poveri, negli orfanotrofi o anche semplicemente nei canili. Ovviamente già ai tempi avrebbe voluto fare di più, ma mio padre non era d'accordo, perché fare volontariato quando bastava partecipare a quelle lussuose cene di gala,firmare un assegno ad un ente di beneficenza qualsiasi e poi sentirsi a posto con la coscienza!? Non che questo sia sbagliato, ma suppongo che ti ripaghi molto di più fare qualcosa più da vicino, in prima persona, anche se solo nel tuo piccolo. Ringrazio il cielo di avere una madre come lei, gentile e di buon cuore, ma comunque con una forza d'animo e di carattere immense. Ci ha insegnato che, seppur nate in una famiglia ricca, non dobbiamo dare nulla per scontato e che dobbiamo meritarci tutto quello che vogliamo, perché c'è gente meno fortunata di noi che deve lottare con le unghie e con i denti per ottenere quello che desidera o anche solo quello di cui ha bisogno. Ci ha cresciute, facendoci capire che siamo tutti uguali e che non è quello che abbiamo sul conto in banca o la grandezza della nostra casa o il prezzo dei vestiti che indossiamo che ti rendono migliore di qualcun altro. Tutto l'opposto di nostro padre in pratica e non posso che pensare che se mi vedesse in un posto del genere in questo momento non approverebbe per niente.

"Ehi Liz, ci sei?" sbatto le palpebre e faccio un cenno di assenso al mio migliore amico.

"Scusa, stavo pensando a come reagirebbe mio padre se mi vedesse qui." gli spiego facendolo ridacchiare.

"Cazzo, riesco ad immaginarmi benissimo la sua espressione schifata e irritata. Se poi ci aggiungi anche la mia presenza darebbe i numeri."

"Beh grazie a Dio, non è qui e comunque non riusciva a costringermi a fare quello che voleva quando ero una ragazzina, figurati adesso." dico pulendomi le mani con il tovagliolo, per poi spegnere un'altra sveglia.

"Ma quante sveglie hai impostato?" mi domanda stranito il mio migliore amico.

"Ehm, ne ho giusto messa qualcuna."

"Tu non sei normale." borbotta, alzandosi per andare a pagare.

"Per sopportare uno come te non potevo essere normale." lo affianco prendendolo a braccetto e schioccandogli un bacio sulla guancia. Saldato il conto e dopo aver salutato Joe, ci avviamo alla mia auto.

"Niente 500 oggi?" domanda Lou con tono ironico, mentre saliamo in auto, perché sa bene che su quella non ci saremmo mai stati tutti e quattro più i bagagli, ma anche perché sa benissimo quanto odio usare questa macchina. Emetto un lamento sollevando gli occhi al cielo, ma lui continua a infastidirmi.

"Sai mia piccola Liz ogni persona al mondo sarebbe felice di ricevere in regalo l'ultimo modello di Range Rover Sport e per di più full optional! Ma ricordo ancora la tua espressione furibonda il giorno che l'hai ricevuta; eri talmente incazzata." scuote la testa scoppiando a ridere al ricordo.

"Forse tesoro non è tanto il regalo in se, ma il motivo per cui mi è stato fatto, no!?"

"Lo so, ma cazzo è pur sempre una Range Rover!"

Lo so pure io che è una signora macchina, ma ogni volta che la vedo in garage non fa che ricordarmi il motivo per cui mi è stata regalata e allora quando posso preferisco usare la mia vecchia 500, alla quale sono legati ricordi più felici, visto che è appartenuta a mio nonno. Avvio il motore e mi immetto sulla strada, in mezz'ora, traffico permettendo, dovremmo arrivare in aeroporto. Accendo la radio e l'abitacolo viene riempito dalle note di "You've got a friend" di James Taylor e non riesco a non sorridere, perché ricordo ancora il giorno in cui Louis me l'ha fatta ascoltare, dicendomi che aveva trovato la canzone perfetta per noi due, per ricordarci sempre che ci saremmo sempre stati l'uno per l'altra. Mi giro verso di lui e incrocio subito i suoi sorridenti occhi azzurri, il sorriso già presente sul suo volto si allarga e poi allunga la mano per alzare il volume. Riporto l'attenzione sulla strada e appena la voce di James Taylor intona le prime frasi, anche le nostre si uniscono alla sua.

" When you're down and troubled

And you need a helping hand

And nothing ,whoa nothing is going right

Close your eyes and think of me

And soon I will be there

To brighten up even your darkest night.


You just call out my name

And you know wherever I am

I'll come running, oh yeah baby

To see you again

Winter, spring, summer, or fall

All you got to do is call

And I'll be there, yeah, yeah, yeah

You've got a friend.


If the sky above you

Should turn dark and full of clouds

And that old north wind

Should begin to blow

Keep your head together

And call my name out loud now

And soon I'll be knocking upon your door.


You just call out my name

And you know where ever I am

I'll come running, oh yes I will

to see you again

Winter, spring, summer or fall

All you got to do is call

And I'll be there, yeah, yeah, yeah .


Hey, ain't it good to know

That you've got a friend?

People can be so cold

They'll hurt you and desert you

Well they'll take your soul if you let them

Oh yeah, but don't you let them.


You just call out my name

And you know where ever I am

I'll come running to see you again

Oh babe, don't you know that

Winter, spring, summer or fall

Hey now, all you've got to do is call

Lord, I'll be there, yes I will

You've got a friend

You've got a friend

Ain't good to know you've got a friend?

Ain't no good to know you've got a friend?

You've got a friend."


Già, è proprio bello sapere di avere un amico.


******************************************************************************************

Terzo capitolo.

Lo so, la storia per ora sta andando a rilento, ma pian piano le cose si faranno più interessanti.

Vi lascio alla vostra lettura.

Come sempre spero che il capitolo vi piaccia.

E.

xxx

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