Lift Me

By Hannamargo

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π™Žπ™šπ™œπ™ͺπ™ž 𝙑'π™–π™˜π™˜π™€π™ͺ𝙣𝙩 π™ͺπ™›π™›π™žπ™˜π™žπ™–π™‘π™š π™™π™šπ™‘π™‘π™– π™¨π™©π™€π™§π™žπ™– 𝙨π™ͺ π™„π™£π™¨π™©π™–π™œπ™§π™–π™’ @hannamargowt... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Lift Me su Instagram
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Ringraziamenti

Capitolo 25

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By Hannamargo

"Mamma mia, quella casa sembrava la reggia di Caserta! Se fossi in te, farei le valigie adesso" sostiene Aurora euforica, masticando una gomma da masticare e mentre ci aggiriamo tra i reparti del supermercato.

"La nostra relazione è appena cominciata. Credo sia troppo presto per parlare di convivenza" le rispondo, dando un'occhiata ai prodotti refrigerati.

"Beh sì, ma se tu glielo chiedessi, sicuramente ti darebbe il suo consenso. Stravede per te!" esclama, confermando la sua teoria.

"E io stravedo per lui perché mi sento felice quando trascorriamo del tempo insieme. Avverto che posso finalmente fidarmi di un uomo, nonostante le cattive esperienze. Sono innamorata" ammetto con tutta me stessa, nel frattempo che Arianna sgattaiola via nel reparto dolciumi.

Anche se Gabriel è il secondo uomo della mia vita, percepisco un intensa connessione tra noi due.
Da quando siamo ritornati da Parigi, non faccio che pensare a lui, anche nei momenti stracolmi di impegni.
Perfino quando dormo, me lo ritrovo nei miei sogni e nelle mie fantasie più oscure e segrete.
Mi si è conficcato nella mente e resterà lì a lungo, se non per sempre.

"Piuttosto, com'è andata la tua uscita con l'infermiere?" ficcanaso, assestandole una gomitata.

"La prima parte è stata molto tranquilla, parlavamo a turno dei nostri interessi e ho scoperto che la pensa come me su diverse tematiche. Dopo la cena, abbiamo passeggiato nel centro storico e si è rivelato un uomo davvero simpatico e curioso" svela, annuendo con gli occhi a cuoricino.

Rare volte ho visto Aurora così presa. Aveva avuto una reazione, anni fa, con un ragazzo che faceva il tatuatore.
La loro relazione durò all'incirca cinque anni tra litigi, incomprensioni e riappacificazioni e alla fine, tra loro non funzionò.
Non scoprii mai le reali ragioni che portarono alla conclusione del loro rapporto, poiché Aurora tende sempre a tergiversare su questo argomento e io rispetto la sua scelta.

"In che senso, curioso?"

"Non lo so, non saprei spiegarti. C'è qualcosa in lui che non riesco a leggere, qualcosa di misterioso che mi intriga..." afferma raggiante, soddisfatta nel non aver trovato un individuo patetico e banale in quanto amante delle sfide.

"Buon per te. Se tu stai bene, allora lo sono anch'io. Finalmente tutto gira per il verso giusto, amica mia! Chissà, questa potrebbe essere la volta fortunata"

"Era anche ora! Sapevo che il karma non ci aveva abbandonato. Hey, Arianna! Metti giù i Choco Krave, ne abbiamo già due pacchi a casa" comanda poi, mentre la immagino con dei bambini tutti suoi che le scombussolano la vita.

Ad Aurora non sono mai piaciuti particolarmente i bambini: è sempre stata quel genere di persona che preferisce la vita smodata in coppia, senza alcun progetto di procreazione.
Almeno, questi erano i suoi piani fino a poco tempo fa.
Quando ci trasferimmo nello stesso appartamento insieme, lei si dimostrò riluttante all'idea di gestire le crisi isteriche di una bambina di quattro anni.
Non sopportava sentirla piangere, né lamentarsi ed averla in casa, la faceva uscire di senno.
Nel corso degli anni, però, ha saputo comprendere e si è sempre mostrata disponibile nel tenere a bada Arianna, nei momenti in cui mi era impossibile.
Alla fine, nonostante l'iniziale avversione, si è innamorata dei bambini anche lei (la osservo cercare video divertenti di bambini teneri su YouTube)

"Cosa c'è? Perché mi guardi in questo modo?" mi dice confusa, spostando i prodotti sul nastro e ponendo un divisore.

"Sarai un'ottima madre" le rivelo con una faccia più che soddisfatta.

"Cosa c'entra adesso?" ride, tirando fuori le banconote e la carta fedeltà.

Io, intanto, ripongo il tutto nelle buste di plastica e concedo ad Arianna di portarne una leggera.
Dopo aver pagato, ritorniamo al parcheggio e mettiamo al suo posto il carrello.
Carichiamo le buste in macchina, entriamo e ci avviamo verso casa.

"Non te l'ho detto ma esco anche stasera" annuncia Aurora al volante.

"D'accordo, non fare tardi" la avviso, togliendo il telefono dalle mani di Arianna nonostante le sue proteste.

D'un tratto, il bip del telefono mi segnala l'arrivo di un messaggio che
recita "𝙃𝙖𝙞 𝙙𝙖 𝙛𝙖𝙧𝙚 𝙤 𝙥𝙤𝙨𝙨𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙘𝙚𝙣𝙖𝙧𝙚 𝙞𝙣𝙨𝙞𝙚𝙢𝙚?" da parte di Gabriel.
Se Aurora non c'è, vuol dire che mi tocca stare con mia figlia oggi.

"𝙇𝙖 𝙢𝙞𝙖 𝙘𝙤𝙞𝙣𝙦𝙪𝙞𝙡𝙞𝙣𝙖 𝙝𝙖 𝙪𝙣'𝙪𝙨𝙘𝙞𝙩𝙖 𝙨𝙩𝙖𝙨𝙚𝙧𝙖. 𝘿𝙞 𝙘𝙤𝙣𝙨𝙚𝙜𝙪𝙚𝙣𝙯𝙖, 𝙘'𝙚̀ 𝙖𝙣𝙘𝙝𝙚 𝘼𝙧𝙞𝙖𝙣𝙣𝙖" digito.

"𝙉𝙤𝙣 𝙘'𝙚̀ 𝙥𝙧𝙤𝙗𝙡𝙚𝙢𝙖. 𝙁𝙖𝙞 𝙨𝙘𝙚𝙜𝙡𝙞𝙚𝙧𝙚 𝙖 𝙡𝙚𝙞, 𝙢𝙞 𝙖𝙣𝙙𝙧𝙖̀ 𝙗𝙚𝙣𝙚 𝙦𝙪𝙖𝙡𝙨𝙞𝙖𝙨𝙞 𝙘𝙤𝙨𝙖" risponde pochi minuti dopo.

"𝘾𝙝𝙚 𝙣𝙚 𝙙𝙞𝙘𝙞 𝙙𝙞 𝙖𝙣𝙙𝙖𝙧𝙚 𝙖𝙡 𝙘𝙞𝙣𝙚𝙢𝙖? 𝙉𝙤𝙣 𝙛𝙖 𝙘𝙝𝙚 𝙥𝙖𝙧𝙡𝙖𝙧𝙚 𝙙𝙚𝙡 𝙣𝙪𝙤𝙫𝙤 𝙛𝙞𝙡𝙢 𝙙𝙞 𝙈𝙚 𝙘𝙤𝙣𝙩𝙧𝙤 𝙩𝙚 𝙙𝙖 𝙜𝙞𝙤𝙧𝙣𝙞" scrivo.

"𝙑𝙖 𝙗𝙚𝙣𝙚. 𝙑𝙚𝙣𝙜𝙤 𝙖 𝙥𝙧𝙚𝙣𝙙𝙚𝙧𝙫𝙞 𝙩𝙧𝙖 𝙪𝙣 𝙦𝙪𝙖𝙧𝙩𝙤 𝙙'𝙤𝙧𝙖. 𝘼 𝙙𝙤𝙥𝙤, 𝙢𝙞𝙖 𝙚𝙨𝙘𝙖𝙧𝙜𝙤𝙩 𝙖̀ 𝙡𝙖 𝘽𝙤𝙪𝙧𝙜𝙪𝙞𝙜𝙣𝙤𝙣𝙣𝙚" ribatte, causandomi una fragorosa risata.

"Riva?"

"Mh" confermo.

"Dove ti porterà oggi? Cena al Colosseo?" mi canzona beffarda.

"Cinema con Arianna" proclamo.

"Davvero, mamma? Andremo a vedere..." si scalda Arianna dal sedile posteriore.

"Sì, sì, il film di Luì e Sofì. Contenta?"

"Siii!!!" controbatte con enfasi.

Giungiamo nel quartiere in cui è collocato il nostro appartamento e, nel frattempo che Aurora parcheggia nel primo spazio vuoto, ispeziono le vetture nel dintorno e mi concentro su una Aston Martin, il cui proprietario mi sembra un viso conosciuto.
Abbraccio la mia miglior amica, augurandole di trascorrere una magnifica serata, e raggiungo Gabriel appoggiato alla portiera della sua costosa automobile con la camicia blu notte leggermente aperta sul collo.

"Ciao" debutto.

"Ciao" reagisce con tanto di bacio a stampo sulle labbra "Abbiamo una piccola intrusa stasera?"

"Pare proprio di sì" constato, facendo un occhiolino alla piccola Arianna.

"Non vi darò fastidio!" ci assicura teneramente.

Ci accomodiamo nella Aston, stracolma di tasti e funzioni all'avanguardia che noi comuni mortali possiamo soltanto immaginare.
Lui manovra diligentemente i comandi con solo un paio di movimenti e partiamo in modo fulmineo.

"Quant'è che costa un mostro del genere?" domando intrigata.

"Circa trecentomila euro" confessa come se fosse una cifra ragionevole.

"Non è tanto" affermo ironica, passando lievemente le mani sul morbido cuoio del sedile e inebriandomi del profumo di nuovo della sua macchina.

"Già, sono proprio due spiccioli" continua anche lui.

Contemplo la sua imponente e raffinata figura, perdendomi tra i ricci dei suoi capelli bruno scuro e le sue  labbra rosse e carnose.
Se non ci fosse Arianna, mi ci fionderei sopra, divorandolo e assaporandolo senza alcun ritegno.
Lo desidero da tempo e la sua presenza scatena in me un vortice di passione mista a proibizione.

"Mamma, Gabriel è il tuo fidanzato?" demolisce la quiete mia figlia con ingenuità.

Lui mi rivolge una fugace occhiata, invitandomi a fornire una risposta.
Non so come spiegare la situazione perché io e Gabriel abbiamo iniziato una frequentazione, assidua ma solo nell'ultimo periodo.
Non ci siamo mai definiti con il termine 'fidanzati' ma è illogico affermare che non ci sia nulla tra di noi.
Vorrei dire qualcosa ma ho le mani legate.

"Arianna, come si chiama il film che vuoi vedere?" temporeggio, deludendo le aspettative di Gabriel che fa finta di mostrare un'espressione indifferente.

"La vendetta del signor S" replica Arianna dopo aver compreso di non insistere sulle domande delle questioni amorose.

Nel giro di cinque minuti, siamo davanti al Cinema Adriano, sovraffollato e caotico.
Le file davanti alle biglietterie sono interminabili e c'è un baccano assurdo.
Ci aggiungiamo alla coda e attendiamo un monotono quarto d'ora, in cui Gabriel mi ignora e sinceramente penso di meritarmelo.
Quando giungiamo alla cassa, prende il suo portafoglio e paga, nonostante vorrei pagare la mia parte e quella di Arianna.
Tuttavia, non proferisco parola perché l'ultima cosa che voglio è discutere con lui.
Prima di entrare in sala, lo fermo un attimo.
Nel mentre, Arianna va a prenderci posto.

"La mia domanda è: se non sono il tuo fidanzato, cosa sono? Un amico con benefici?" sbotta infastidito, serrando la sua prorompente mascea.

Perfino quando ha i nervi a fior di pelle, è un'opera d'arte.

"No... È solo che non abbiamo mai affrontato il tema 'fidanzamento' e abbiamo appena cominciato a vederci" gli rivelo senza peli sulla lingua.

"E allora come mi definiresti se dovessi presentarmi a qualcun'altro?"

Non apro bocca, incerta sul rispondergli.
Non vorrei ferire i suoi sentimenti né illuderlo, tantomeno prenderlo in giro.
Siccome non riceve alcuna risposta, entra in sala e prende posto accanto ad Arianna.
Io mi avvicino e mi accomodo al suo fianco, mentre il proiettore fa partire il film in seguito alle urla impazienti dei bambini.

Mi sento in colpa per tutta questa situazione e vorrei chiarire al meglio.

"Gabriel...Io ti amo" gli sussurro, tentando di scatenare in lui un minimo di interesse nella conversazione.

"Come dici? Non siamo amici?" reagisce sarcastico, mantenendo lo sguardo fisso sullo schermo.

Vorrei tanto dimostrargli che tengo a lui, che mi fa sentire bene e ha riacceso in me emozioni che non credevo esistessero.
Vorrei gridarlo davanti a questo pubblico di bambini eccitati e genitori tediarti.

Continuo a bisbigliare al suo orecchio per catturare la sua attenzione ma non mi degna di uno sguardo.
Bene, è molto determinato.
Decido così di mettermi a cavalcioni su di lui, così non potrà continuare ad ignorarmi.

"Interessante il film?"

"Molto" replica, leggermente irritato.

"Ti ho detto che ti amo e non mi hai risposto. Hai un cuore di ghiaccio, Gabriel Riva" mi beffo di lui, passando il mio indice sul suo naso.

"Credo di averti manifestato i miei sentimenti una marea di volte. C'è davvero bisogno di un'ulteriore dichiarazione?"

"Sì, hai ragione. Devo chiederti di scusarmi. Tra di noi funziona alla grande e non vorrei incasinare tutto in questa maniera" riconosco, sperando che comprenda.

"Cosa sono io per te?" ribadisce ancora una volta.

"Tu sei molto più di un amico..."

"Allora devi dimostrarmelo" attesta, avvicinandosi sempre di più.

"Cosa vuoi che io faccia?"

Mi accarezza le labbra con il suo indice con un mano e con l'altra mi massaggia delicatamente il collo.
Mi sento sua ad ogni tocco.

"Questo venerdì ci sarà una serata di beneficenza..." mi mette al corrente.

"D'accordo, ci verrò..." gli confermo senza alcun rimorso.

"A Venezia" continua.

Siamo appena ritornati da Parigi e lui vuole che lo accompagni nuovamente ad una serata a Venezia.
Vorrei rifiutare ma glielo devo, ho necessità di partecipare a questo evento.
Se lui vuole che io sia presente, allora lo farò.

"Va bene" garantisco, unendo le mie labbra alle sue e ritornando alla mia postazione, in seguito ad alcuni richiami degli addetti alla sala.

A quanto pare, manifestare il proprio amore è diventato proibito, povero mondo.

𝘼𝙣𝙘𝙝𝙚 𝙞𝙡 𝙘𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 25 𝙚̀ 𝙘𝙤𝙣𝙘𝙡𝙪𝙨𝙤.
𝙇𝙖 𝙥𝙧𝙤𝙨𝙨𝙞𝙢𝙖 𝙨𝙚𝙩𝙩𝙞𝙢𝙖𝙣𝙖 𝙘𝙞 𝙩𝙧𝙤𝙫𝙚𝙧𝙚𝙢𝙤 𝙘𝙤𝙣 𝙈𝙖𝙧𝙞𝙖 𝙚 𝙂𝙖𝙗𝙧𝙞𝙚𝙡 𝙖 𝙑𝙚𝙣𝙚𝙯𝙞𝙖, 𝙡𝙖 𝙘𝙞𝙩𝙩𝙖̀ 𝙥𝙞𝙪̀ 𝙧𝙤𝙢𝙖𝙣𝙩𝙞𝙘𝙖 𝙙'𝙄𝙩𝙖𝙡𝙞𝙖.
𝘾𝙞 𝙨𝙞𝙚𝙩𝙚 𝙢𝙖𝙞 𝙨𝙩𝙖𝙩𝙞?
𝘾𝙤𝙨𝙖 𝙨𝙪𝙘𝙘𝙚𝙙𝙚𝙧𝙖̀?
𝘾𝙞 𝙨𝙖𝙧𝙖̀ 𝙪𝙣 𝙞𝙣𝙘𝙤𝙣𝙩𝙧𝙤 𝙞𝙣𝙖𝙨𝙥𝙚𝙩𝙩𝙖𝙩𝙤 𝙤 𝙨𝙘𝙤𝙧𝙧𝙚𝙧𝙖̀ 𝙩𝙪𝙩𝙩𝙤 𝙡𝙞𝙨𝙘𝙞𝙤 𝙘𝙤𝙢𝙚 𝙡'𝙤𝙡𝙞𝙤?
𝙄𝙣𝙩𝙖𝙣𝙩𝙤, 𝙞𝙤 𝙨𝙤𝙣𝙤 𝙩𝙪𝙩𝙤 𝙞𝙣 𝙖𝙛𝙖𝙣𝙤. (𝙘𝙤𝙣𝙨𝙪𝙡𝙩𝙖𝙧𝙚 𝙞𝙡 𝙙𝙞𝙖𝙡𝙚𝙩𝙩𝙤 𝙫𝙚𝙣𝙚𝙯𝙞𝙖𝙣𝙤)

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