[Jemma]
La voce di Samantha nella testa di Jemma ritornò sporadicamente, dandole alcune informazioni quando poteva. Inizialmente la mora pensava di essere diventata pazza, poi la cosa iniziò a ripetersi e dovette ricredersi.
Ovviamente, aveva immediatamente informato gli Dei che li accompagnavano, ma loro evidentemente già sapevano quel che c'era da sapere. Si stavano organizzando e per quanto possibile aiutarono i ragazzi a controllare gli elementi grazie al loro aiuto. Nonostante tutto ciò, però, senza le Gemme era ancora difficile e Jemma si sforzò, ci provò fino a quando non ci riuscì senza sentire più quello strano dolore che sembrava quasi le stesse lacerando l'anima. Era più che motivata, lo voleva morto, sofferente, così come aveva sofferto Hunter.
Alzò gli occhi verdi sui giganti che avrebbero dovuto aiutarla. Si sarebbe aspettata di rivederli estremamente arrabbiati per quello che aveva fatto loro e invece l'atteggiamento allegro che avevano avuto la faceva sentire quasi in colpa.
<<Ehi, come ti senti?>>, la voce di Adam la riportò alla realtà. Il moro si era avvicinato di soppiatto, con le mani infilate in tasca e il viso leggermente inclinato. Gli occhi erano lucidi e stanchi, si vedeva che avrebbe tanto voluto piangere, mentre le labbra erano leggermente incurvate verso il basso.
Jemma scrollò le spalle senza rispondere. Non c'era una vera risposta a una domanda del genere, non in quel momento, sapeva che Adam gliel'aveva chiesto soltanto perché non voleva stare da solo. Infatti, alcuni secondi dopo si sedette al suo fianco.
<<Sei pronta?>>, chiese ancora spostando gli occhi azzurri sulle sirene.
<<Forse no. Ma non mi interessa.>>, mormorò Jemma.
Adam sospirò, mentre la mora osservava la sorella pochi metri più avanti che parlava tranquilla con i gemelli dell'Aria.
<<Sarà pericoloso.>>, constatò soltanto, abbassando lo sguardo.
<<Mi manca.>>, sussurrò Jemma all'improvviso guardandolo finalmente negli occhi. Non c'era neanche bisogno di specificare, già sapevano entrambi.
<<Anche a me.>>, rispose lui con un filo di voce.
Jemma avrebbe risposto, forse l'avrebbe abbracciato, ma furono interrotti dalle Viverne, che intimarono loro di raggiungerli.
Erano pronti a combattere.
[Samantha]
Samantha era riuscita a contattare Jemma tutte le volte che Prisco si distraeva o spariva come suo solito. Diverse volte l'aveva beccata e diverse volte l'aveva colpita come la prima, sentiva dolore al labbro, all'occhio, al viso, ma non voleva arrendersi. Se c'era anche una minima possibilità di riuscire a salvare quel mondo come tutti gli altri, doveva provarci.
Gemette, raddrizzandosi e puntando gli occhi sulla schiena del ragazzo. Non aveva più parlato con Ash, ma non riusciva a smettere di pensare alle parole che le aveva detto. Devi uccidermi. Ne avrebbe mai avuto il coraggio? Non riuscì a darsi neanche una risposta, perché a distoglierla dai suoi pensieri ci pensò una voce familiare.
<<Prisco>>, quando la rossa alzò lo sguardo, esattamente al centro di quella grotta era spuntata la donna che le aveva fatto affrontare la prova. Gli occhi gentili erano esclusivamente puntati sul ragazzo, che si voltò a guardarla stupito, mentre la pietra sembrava stesse per fagocitarla, doveva essere l'effetto della Gemma nelle mani del Dio.
<<Tu... - sibilò assottigliando gli occhi dopo un attimo di sorpresa - Cosa ci fai qui?>>, chiese spostando gli occhi dietro di lei, cercando qualcosa o forse qualcun altro.
<<Sono qui per farti ragionare.>>, gli disse con una calma quasi inquietante.
<<Con te non voglio più avere niente a che fare.>>, ringhiò lui.
<<Non mi hai lasciato altra scelta... - mormorò lo Spirito - E lo sai. Se solo tu...>>, provò a parlare, ma fu immediatamente bloccata da un gesto secco del dio che provocò un rumore sordo della roccia che sbatteva contro altra roccia.
<<Tu mi hai tradito! - urlò furioso, le vene che sporgevano dalla fronte - Tu e quegli altri che ti ostini a chiamare fratelli. Mi fidavo di te, ti amavo.>>, sembrava essere estremamente sensibile su questo argomento, doveva esserne rimasto estremamente scottato. Evidentemente era lei la donna a cui si era riferito alcuni giorni prima.
Lo sguardo dello Spirito saettò per pochi istanti sulla rossa, poco prima di sospirare.
<<Non mi lasci altra scelta...>>, sussurrò infine. A quelle parole Samantha si alzò speranzosa, approfittando della confusione di Prisco nel vedere fiamme, vortici, lingue d'acqua e terra che mostrarono gli altri che avevano controllato le prove nelle diverse Zone.
Lasciò sfuggire un sorriso nel vedere che non erano soli e che i suoi amici erano proprio lì con loro. Alzò il viso e con un pizzico di orgoglio riuscì a vedere la sua amica sulla spalla dell'enorme gigante che sfiorava la testa contro la parete della grotta. Sei uno spettacolo, Jemma.
<<Che cosa volete fare, non avete potere. - li schernì Prisco - Ho tutte le Gemme, ho ucciso uno di loro.>>, continuò, mentre Samantha approfittava della sua distrazione per raggiungere la donna.
<<In confronto a noi non sei nulla. Ecco perché ti abbiamo rinchiuso.>>, lo prese in giro un uomo che Samantha ricordava fosse una delle Viverne della Zona del Fuoco.
A quel punto Prisco, punto sul vivo, si lasciò andare alla rabbia e con un movimento della mano lo scagliò contro il muro. Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso: Adam complice dell'aiuto delle due sirene utilizzò l'acqua per respingerlo, permettendo a Jemma di avanzare provando a tenerlo in trappola con della roccia che subito dopo esplose.
Samantha ricordando delle parole di Ash, senza farsi notare si abbasso a raccogliere una scheggia appuntita, con mani tremanti. Quando si alzò sentì una piccola pressione sulla spalla e immediatamente la forza aumentare, si voltò e vide il volto sorridente dello Spirito, che stava annuendo impercettibilmente come per darle coraggio.
Passò del tempo, Samantha non riuscì neanche a capire quanto tra lingue di fuoco e d'acqua, roccia che esplodeva e di tanto in tanto li colpiva, forze invisibili che li tiravano e li sbattevano contro la superficie ruvida della grotta.
Riprendendo fiato, Samantha capì che lui avrebbe potuto continuare all'infinito. Era appena stata lanciata contro la parete e aveva sbattuto la testa, sentiva il sangue colare, ma non le importava.
Con il respiro affannato strisciò, approfittando del fatto che lui fosse impegnato a respingere gli attacchi continui di Adam, fino a raggiungere il piedistallo al centro e con un gesto veloce afferrò la sua Gemma. Nello stesso identico istante, lo Spirito sembrò assumere più potere, la roccia che caratterizzava metà del suo corpo si ritirò lasciando spazio al suo bellissimo viso. Immediatamente la donna riuscì ad avere la meglio sul Dio, bloccandogli le mani e permettendo a Jemma di fermarlo con la roccia.
Finalmente era in trappola, finalmente ce l'avevano fatta, eppure Samantha non era tranquilla proprio per nulla. Continuava a osservare il viso del ragazzo, senza smettere di pensare che presto avrebbe dovuto porre fine alla sua vita.
<<Ti ho amato anche io, Prisco.>>, sussurrò la donna con serpenti pe capelli, avvicinandosi a lui che continuava a ringhiare e inveire contro di loro come un cane rabbioso rinchiuso in gabbia.
<<Bugiarda! Mi hai solo preso in giro!>>, le urlò contro.
Lei si avvicinò ancora, poggiando una mano candida sulla sua guancia.
<<Oh...Se solo avessi saputo quanto ti ho amato.>>, mormorò muovendo le dita, accarezzando la sua pelle.
Il Dio sembrò vacillare, spostando lo sguardo sui suoi occhi. Samantha aveva capito cosa stava facendo, cercava di fargli abbassare la guardia, per permettere ad Ash di riprendere il controllo.
<<Davvero?>>, provò a dire lui, mentre la donna annuiva lentamente.
L'espressione del Dio divenne malinconica e sembrò abbassare del tutto la guardia, perché alcuni istanti dopo la luce nei suoi occhi si affievolì, permettendo loro di vedere gli occhi azzurri del ragazzo.
<<Samantha.>>, mormorò lui spostando immediatamente lo sguardo verso la rossa che si affrettò a raggiungerlo, prendendo il posto che le lasciò lo spirito.
Con le mani tremanti gli accarezzò il viso, senza volere alzare gli occhi lucidi sul suo viso.
<<Guardami. - le ordinò mentre lei scuoteva la testa lasciandosi sfuggire un singhiozzo. - Ti prego.>>, a quelle parole incontrò il suo sguardo, stava sorridendo. Erano in quella situazione e lui sorrideva...
<<Sei forte. - le disse - Io so che lo sei, Sam. Devi farlo e devi farlo adesso, non resisterò ancora a lungo.>>, cercò di convincerla e Samantha sapeva che aveva ragione, sapeva che avrebbe dovuto farlo immediatamente.
Scuotendo la testa e lasciando che le lacrime scendessero lungo le guance, alzò la scheggia appuntita che era riuscita a raccogliere prima, poi alzò lo sguardo su di lui.
Nessuno parlò, nessuno osò muovere un solo muscolo. Samantha deglutì e poi si avvicinò al moro, che stava osservando ogni sua mossa. Ridusse la distanza, in un lungo bacio e all'improvviso, senza staccarsi da lui, con le lacrime che scendevano sempre più copiose lasciò che la roccia infilzasse il suo torace. Lo sentì sussultare contro le sue labbra e lei si lasciò sfuggire un singhiozzo mentre il ragazzo si accasciava, sorretto ormai soltanto dalla roccia di Jemma.
Si allontanò, stordita, mentre tutto ciò che rimaneva di Prisco usciva dal corpo di Ash e veniva rinchiuso in un piccolo cofanetto dai gemelli dell'Aria. La rossa però non riusciva a capire cosa stesse accadendo, si sentiva stordita, aveva appena ucciso una persona e non una qualunque. Avrebbe soltanto voluto urlare, ma quello che fece fu accasciarsi mentre le braccia di Jemma la sorressero giusto in tempo, prima che cadesse per terra.
<<Samantha...È finita, è finita.>>, singhiozzò la mora stringendola a sé, come se in realtà stesse cercando di consolare se stessa. La capiva e quello che aveva bisogno era solo sentirla più vicina, quindi si lasciò coccolare mentre intorno a loro tutta la natura che era morta, ritornava in vita. Stava ritornando tutto come prima che Prisco recuperasse le pietre, si stava sistemando tutto.
<<Cazzo che male...>>, quando Samantha alzò lo sguardo, nessuno di loro aveva parlato.
Si rese conto soltanto quando spostò gli occhi sul viso stupito di Jemma, che stava guardando con gli occhi spalancati un punto oltre la spalla della rossa, della presenza di Hunter appoggiato alla roccia, proveniente dalla parte più interna della grotta. Il cuore sembrò sprofondare, era lì in piedi davanti a loro con la maglia stracciata, pieno di sangue e senza nessuna traccia dell'orribile ferita che lo aveva ucciso. Che fosse davvero tornato tutto come prima? Possibile che quando le Gemme ritornarono ai legittimi proprietari, quel momento in cui si illuminarono, avessero riportato tutto indietro compreso lui? Doveva essere un vero e proprio miracolo.
<<Cosa mi sono perso?>>, mormorò confuso mentre i ricci flosci gli ricadevano sulla fronte.
Ehi!
Contenti? Le Gemme hanno finalmente fatto un bel lavoro.
Spero di essermi fatta perdonare e di farmi perdonare per il futuro con questo capitolo...dopotutto ne mancano ancora 4 ;)
Ah, comunque grazie a tutti voi i Guardiani si trovano tra i suggeriti. Siete meravigliosi♡
~B🌻