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Od Cutiemare

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-๐’„๐’๐’๐’•๐’†๐’๐’–๐’•๐’Š โ€ข ๐‘๐‘œ๐‘ฆ ๐‘ฅ ๐‘๐‘œ๐‘ฆ โ€ข ๐‘˜๐‘Ž๐‘”๐‘’โ„Ž๐‘–๐‘›๐‘Ž โ€ข ๐‘ ๐‘š๐‘ข๐‘ก ๐‘ฃ๐‘–๐‘œ๐‘™๐‘’๐‘›๐‘ก๐‘Ž -๐’•๐’“๐’‚๐’Ž๐’‚ ยซIl fato, og... Vรญce

~prologo~
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Od Cutiemare

Gli allenamenti di quel giorno si conclusero prima del solito, come previsto, e dopo esserci cambiati e aver lasciato i borsoni nel negozio del coach ci incamminammo tutti insieme verso il centro città.

Era il 27 giugno e quella sera a Miyagi si sarebbe tenuto un festival al quale non volevamo assolutamente mancare.

Tutti stavamo indossando lo yukata e dovevo ammettere che non era così scomodo come credevo.

Attraversammo quelle stradine desolate della prefettura avvicinandoci sempre di più alla realizzazione della serata più importante della mia vita.

Faceva caldo, terribilmente caldo, ma questo fattore fu lievemente soffocato dal tipico venticello estivo serale.

Sentivo i suoni ovattati, le chiacchere dei miei compagni e il cinguettio degli uccellini sembravano rimbombare e abbassarsi di tono, come i suoni prodotti da una cassa immersa nell'acqua.

Il mio sguardo era catturato dal fantastico corpo di uno dei miei compagni, quello di Hinata per l'esattezza, e le uniche cose che riuscivo a sentire chiaramente erano i miei pensieri che continuavano a ripetere sempre le stesse frasi: "quello yukata sembra fatto apposta per lui" "è bellissimo" "Hinata...ti amo"

Arrossii leggermente a quei pensieri mentre le mie iridi, dello stesso colore dei mirtilli, continuavano a riflettere il sodo fondoschiena del rosso, che tanto avrei voluto tutto per me.

I minuti passarono e dopo un po arrivammo al cuore del festival.

C'erano numerose bancarelle, stend con tipici giochi da feste, moltissime lanterne e, ovviamente, c'era più gente di quanta immaginassi.

<<Non perdetevi e non combinate pasticci, potete andare dove volete ma una volta finiti i fuochi d'artificio tornate tutti qua>>

Sawamura-san ci rivolse quelle parole e dopo un "Si capitano" detto all'unisono ci sparpagliammo tutti, in gruppetti da due, per quella parte della città che era stata occupata da bancarelle e musica.

Io ero in coppia con Hinata e i pensieri di qualche minuto prima tornarono vividi nella mia mente facendomi arrossire e puntare lo sguardo per terra.

<<Hey Kageyama-kun! Che succede? Mi sembri strano. Non ti piacciono i posti affollati?>>

<<No...è che è la prima volta che vengo in un posto del genere>>

<<davvero?! Allora perché l'anno prossimo non ci torniamo insieme?!>>

<<Mi piacerebbe>>

Il rosso sfoggiò un sorriso energico e solare e io tornai a fissare l'asfalto di quella strada che stavamo percorrendo inclinando leggermente i lati della bocca dando vita a un piccolo sorriso imbarazzato.

<<...buona fortuna...>>

Sentii sussurrare quelle parole al mio orecchio e mi voltai di scatto per vedere chi fosse stato, ma dietro di me non c'era nessuno.
Hinata mi guardò confuso per poi chiedermi cosa fosse successo, io risposi con un "niente" strategico per poi indicare un gioco dove bisognava colpire con una pallina dei piatti in modo da vincere dei premi, proponendo di giocarci.

<<certo che fai proprio schifo a questo gioco, boke!>>

<<eh sta zitto! Non ho mai avuto una buona mira...>>

Il tempo dato a disposizione al piccoletto finì e Hinata non riuscì a prendere neanche un piatto.

Arrivò il mio turno e con tutta la concentrazione del mondo iniziai a rompere un piatto dopo l'altro.
Quel gioco, se paragonato alle alzate precise che dovevo fare tutti i giorni al rosso, era una bazzecola.

Il gestore dello stand si avvicinò a noi portandoci una scatola piena di regali tra i quali ne avrei potuto scegliere uno.

Erano tutti premi alquanto discutibili e non mi interessava nessuno di quegli oggetti.

<<Hinata sceglilo tu il premio, te lo regalo>>

<<davvero?! Kageyama sei il migliore!>>

"Mi piacerebbe che tu lo pensassi veramente"

Il rosso scelse un portachiavi e poi tornammo a camminare per le stradine del festival.

<<Ahhh! Sto morendo di fame!>>

<<panino?>>

<<panino!>>

Ci addentrammo nella zona street food per soddisfare le esigenze del nostro stomaco e lì incontrammo Nishinoya e Tanaka.

Stavano facendo a gara a chi mangiava più ramen in cinque minuti e subito Hinata propose di unirci a loro per mangiare qualcosa.

La cosa non mi piaceva per niente, volevo rimanere da solo con Hinata ma il rosso sembrava così contento quando stava con loro...
Molto più di quando stava con me.

Mi presi un panino e poggiai la schiena sopra una staccionata vicina ai tavoli nei quali i tre stavano facendo a gara di cibo.

Stetti ad ammirare per tutto il tempo gli occhi color ambra di quella magnifica creatura trovando dentro di essi una luce che a me non avevano mai mostrato.
Sembravano pieni di gioia e felicità.

Iniziai a fissare il terreno asciutto sotto i miei piedi.

"Davvero gli sto così antipatico? Davvero mi odia così tanto?"

Poi nella mia mente tornò un ricordo di qualche anno prima: io aggrappato ad una rete al centro di un campo da pallavolo ad urlare cose come: "che cosa hai fatto durante questi tre anni?" "Fai schifo!" "Uno come te non dovrebbe neanche giocare a questo sport" rivolte al rosso.

"È normale che mi odi...dopo tutto quello che gli ho detto"

Sul mio volto si fece spazio un'espressione di ira ed amarezza.

"Merda. Sono uno stupido!"

Preso dalla frustrazione tirai un calcio ad un sassolino che si trovava in quel prato colpendo il povero ginocchio di Hinata, il quale si stava avvicinando verso di me, facendogli emettere un lamentio di dolore.

<<ahia Kageyama! Ma che ti prende?! Stavo solo venendo a vedere che stavi facendo!>>

<<s-scusa...Non volevo colpirti...>>

<<h-hey...stai bene? Mi sembri strano...non è da te scusarti in questo modo>>

<<Sto benissimo boke! Non preoccuparti per me>>

"E invece fallo, voglio che tu ti preoccupi per me"

<<Kageyama...che ne dici di andare? Tra poco iniziano i fuochi! Non vorrai mica perderli, vero?!>>

<<se andiamo nella zona del parco, quella occupata da meno bancarelle, si dovrebbero riuscire a vedere meglio...>>

<<no,no,no>>

<<cosa?>>

<<seguimi, ti voglio portare nel mio posto speciale>>

Il rosso strinse nel suo pugno il mio braccio destro iniziando a correre trascinandomi dietro di lui.

<<dai Kageyama muovi quelle gambe! Se non ci sbrighiamo li perderemo!>>

Hinata iniziò ad addentrarsi in un bosco e la mia preoccupazione stava salendo, mano a mano, sempre di più.
Ero sicuro che mi avrebbe portato a sperdere o che sarebbe finito per farsi male, ma fortunatamente non successe nulla di quello di cui temevo.

Finimmo di attraversare quella foresta per poi ritrovarci sopra ad un pendio privo di alberi, il quale si affacciava perfettamente sopra al festival, come un balcone di casa sopra al giardino.

Si sentivano i vocii di stupore in lontananza mentre il primo dei botti esplose in cielo riflettendo il suo colore acceso sulla candida pelle del rosso, il quale portò il naso all'insù iniziando ad indicare il cielo con la mano, mentre i suoi occhi iniziarono a brillare di gioia.

<<whoo Kageyama guarda! I fuochi d'artificio sono così colorati e potenti! Non riesco a sentire niente!>>

<<già...È bellissimo>>

Iniziai a fissare il punto del mio braccio, che fino a pochi secondi prima era stato a contatto con il palmo sinistro di Hinata, iniziando a stringerlo con l'altra mano.

Il mio sguardo si fece serio ed intenso.

"di più...ne voglio di più!"

Ma di cosa esattamente non lo sapevo neanche io.

Tornai con lo sguardo su Hinata il quale aveva gli occhi puntati al cielo e la bocca semi aperta.

Era adorabile.

Adorabile e maledettamente sexy.

"Hinata...ti amo...ti amo...t-ti amo, ti amo, TI AMO!"

<<H-Hinata...io...ti amo>>

Pronunciai quelle parole puntando lo sguardo sul prato leggermente bagnato per l'umidità.

In quel momento non sapevo se essere felice, per essere riuscito finalmente a dire quelle stupide parole davanti a lui, o imbarazzato, ma sicuramente la frustrazione aveva la meglio visto il fatto che il maggiore continuò ad ignorarmi.

"Maledizione! Girati! Non ignorarmi! R-rispondimi! Ti prego..."

Il rosso era ancora assorto dai colori che il cielo stava acquisendo grazie a quello spettacolo di luci ed esplosioni e il rumore assordante che producevano gli avevano impedito di sentire.

"MALEDIZIONE"

Mi portai una mano fra i capelli e mi sedetti sconsolato sul verde prato mantenendo lo sguardo basso, mentre un'immensa quantità di calore iniziò a fuori uscire dai miei pori facciali.

"Voglio il suo tocco sulla mia pelle, voglio il suo profumo nelle mie narici, voglio i suoi graffi sulla mia schiena."

Una lacrima solitaria iniziò a solcare il mio volto.

"Quello che più desiderio al mondo...È QUESTO!"

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Spazio autrice

Ciao cari lettori!
Come state?

Ecco a voi il primo capitolo di questa nuova kagehina e spero davvero che come inizio vi sia piaciuto.

Mi sto divertendo davvero molto a scriverla e sinceramente mi piace come sta venendo.

Detto questo vi saluto.
Al prossimo capitolo~

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