Dire che fossi in panico era un eufemismo.
Nonostante il mio cuore lo sapesse da ormai anni, farlo realizzare alla mia mente era stato più difficile del previsto. Come se fosse stata una verità che avevo sempre cercato di coprire ripetendomi che i sentimenti che provavo non erano abbastanza per rovinare un'amicizia.
Avevo soppresso il desiderio di poter stare con Jungkook solo perché pensavo fosse una cotta passeggera e che avremmo finito per lasciarci dopo una settimana ma, parlando con Jimin, mi ero reso conto di quanto fossi perso per quel ragazzo.
Nel momento in cui c'era stata la possibilità di perderlo, a causa anche di Jin, la verità aveva iniziato a farsi largo fra la paura, sostituendola con il puro terrore.
Perché il poter perdere Jungkook, rispetto al poterci lasciare, rovinando la nostra amicizia, era più spaventoso.
Se non ci avessimo provato, sapevo già come sarebbe finita: con un nostro progressivo allontanamento e il cuore del castano nelle mani di qualcun altro.
Ed ero pronto ad accettarlo, pur di non fare quel salto nel vuoto che corrispondeva all'accettare i suoi sentimenti.
Ma stavo solo mentendo a me stesso.
Perché era da sempre. Era da undici anni che tutto ciò che desideravo era Kookie.
Lui con il suo sorriso.
Lui con i suoi modi strambi di fare.
Lui con il suo carattere geloso e lunatico.
E stavo rischiando di perderlo, come era già accaduto tre anni, per lo stesso motivo: perché ero troppo ottuso per comprendere ciò che mi dimostrava ogni singolo giorno.
Quella notte non riuscii a dormire, proprio a causa di tutti questi pensieri ma, il mattino successivo, ero pronto a riprendermi quello che era sempre stato mio.
Mi diressi quindi a passo sicuro all'interno dell'accademia, cercandolo tra i vari studenti.
Niente.
Sembrava essersi volatilizzato.
«Buongiorno, Tae! Cerchi qualcuno?»
Mi voltai verso Jimin, scuotendolo per le spalle come un dannato.
«Dov'è Jungkook? Pensi mi stia evitando?! E se è con qualcun altro?! Oddio mi sta tradendo! Cioè... Non stiamo ancora insieme MA COME SI PERMETTE? Cosa devo fare, Jimin?» piagnucolai, lasciando che si scostasse dalla mia presa, guardandomi a metà tra il divertito e lo stupito.
«Realizzare i tuoi sentimenti ti ha reso pazzo? O sei solo geloso?»
«Entrambe, credo» borbottai, continuando a cercare il soggetto dei miei pensieri con lo sguardo.
«Sei così carino. Purtroppo non l'ho visto da nessuna parte- aspetta non è che...»
«CHE?!» chiesi, in panico, odiandolo per quell'attimo di suspance che aveva lasciato.
«Non stava aiutando Jin? Magari si sono visti di nuovo per continuare con le prove...»
Era ancora con lui?
Continuava a provare con Jin ma evitava me e le nostre prove, senza nemmeno avvisarmi?
Stava pensando di dimenticarmi? Proprio ora che avevo capito tutto?
«Tae-»
«Ci deve solo provare a dimenticarmi»
Il mio tono alto e sicuro causò un'espressione di completo stupore sul viso del mio migliore amico.
Anni fa, mi ero arreso davanti alla sua richiesta di rompere la nostra amicizia ma stavolta non gli avrei permesso di fare ciò che voleva.
Senza aspettare altro, corsi verso l'aula in cui avevo visto Jin e Jungkook ieri, facendomi spazio fra i vari studenti, tra cui anche le altre sette note, che mi guardavano interrogativi.
Non si sarebbe liberato di nuovo di me.
Non glielo avrei permesso.
Trovatomi davanti l'aula, stavolta non indugiai. Spalancai la porta, facendo voltare di scatto il ragazzo che mi aveva rubato il cuore e la testa e che, adesso, mi guardava con le palpebre spalancate.
Fortunatamente, notai fosse da solo.
«C-che ci fai qui?»
Mi avvicinai lentamente, continuando a mantenere il contatto visivo; volevo che stavolta si accorgesse di quanto ero deciso. Non avrei vacillato di nuovo.
«Sono qui per darti una risposta... Se magari la smetti di evitarmi»
Non ero riuscito a trattenere quella frecciatina, soprattutto a causa del pensiero di tutto il tempo che aveva passato con il maggiore, invece che con me.
«Non voglio sentirla...»
Questa volta fu il mio turno di sgranare gli occhi a quella risposta.
Che significava? Non gli interessava più la mia risposta?
Che Jin avesse già preso il mio posto?
Voleva già cedere?
Il mio sguardo si fece improvvisamente più triste ed ero sicuro che sarei scoppiato a piangere, se solo non avesse pronunciato la seconda parte di quella frase.
«Non ho il coraggio di sentire il tuo rifiuto... Sto continuando a scappare da te per evitare di ritrovarmi con il cuore ancora più spezzato. Se non ti ascolto, non sarà reale»
Il cuore mi si strinse.
Era davvero così convinto che lo avrei rifiutato?
In effetti, da come mi ero comportato non potevo biasimarlo ma ora avrebbe dovuto ascoltarmi.
«No, ascolta io-»
«Zitto! Non voglio!»
Sembrava che le parti si fossero invertite: io che cercavo di confessarmi e lui che non voleva darmi ascolto, per paura.
«Junkook-» provai una seconda volta ma, sorprendendomi, mi superò, iniziando a correre verso l'uscita.
Quel dannato ragazzino.
Eppure io avevo fatto lo stesso...
Ah, fanculo.
Senza pensarci due volte, lo inseguii, sbattendo anche contro Jin intanto che uscivo dall'aula. Non mi presi nemmeno il tempo di scusarmi; il mio obiettivo era uno solo e mi stava di nuovo sfuggendo di mano.
Come se stessimo giocando a guardie e ladri, continuavamo a rincorrerci per i corridoi, causando i rimproveri dei professori e tanti sguardi straniti su di noi.
Solo cinque persone non avevano quell'espressione.
Quei cinque che avevano capito ancora prima di noi cosa stesse succedendo.
Proprio mentre gli passavamo accanto, sentii due voci in particolare che ne parlavano: Hoseok e Yoongi.
«Ma stanno giocando ad acchiapparello?»
«In un certo senso... Ma va avanti da troppo tempo questa partita di continuo rincorrersi»
Ignorai il vuoto allo stomaco che provai, riuscendo finalmente ad afferrare il fuggiasco per un polso, una volta arrivati nel cortine del conservatorio.
«Basta scappare» mormorai, a corto di fiato, stando bene attento a non allentare la presa.
«Ho paura, hyung... Perderti per sempre mi terrorizza»
Sorrisi intenerito per quel suo tono da bambino, posando le mani sulle sue guance, in modo da fargli alzare lo sguardo, tenuto basso fino ad ora.
«Non potresti mai perdermi, Kookie... Cioè, a meno che tu non continui ad evitarmi, preferendo Jin a me»
Una sua mano si posò sulla mia, ancora sulla sua guancia, guardandomi con uno sguardo confuso.
«Non potrei preferire nessun altro a te»
«Ultimamente passate tanto tempo insieme... E mi sento stupido perché è semplicemente... Jin, ma vorrei così tanto che tu fossi mio, Kookie»
I suoi occhi sembrarono illuminarsi a quella mia pseudo confessione, ma ero certo che avesse capito dove stessi andando a parare.
Si avvicinò di più a me, facendo un passo in avanti, portando il mio povero cuore ad accelerare la sua corsa.
«Allora dillo. Di' quelle uniche parole capaci di rendermi tuo, perché io non aspetto altro.... Non aspetto altro da anni ormai»
Presi un lungo respiro, affondando le iridi in quelle più scure di Jungkook, capaci di darmi sempre un enorme senso di serenità e protezione.
Ero pronto.
Non me lo sarei più lasciato scappare.
«Sono innamorato di te»
E non appena le sue labbra finirono sulle mie, non appena iniziò a baciarmi con quella dolcezza che apparteneva solo a lui, solo in quel momento mi sembrò di star cominciando a respirare per davvero, dopo anni di apnea.
🎹🎹🎹
Non appena tornammo dentro l'accademia fummo accolti da un lungo applauso causato da quegli idioti dei nostri amici. Non credevo di essermi mai sentito più in imbarazzo.
Abbassai lo sguardo, certo di avere le guance rosse e sentendo una delle mani di Jungkook raggiungere la mia e intrecciare le nostre dita.
Quel gesto mi fece sentire già molto meglio.
Proprio mentre gli rivolgevo un timido sorriso di ringraziamento, un Jimin totalmente allegro corse ad abbracciarmi.
«Non riesco a credere che ce l'abbiate fatta!»
Ridacchiai, facendo vagare lo sguardo sugli altri quattro ragazzi; lo sguardo di Yoongi era così dolce da portarmi a sorridere di nuovo.
Se c'era qualcuno più di Jimin che aveva assistito ai continui rincorrerci miei e di Kookie, quello era di sicuro il menta.
Mi fece un cenno con il capo, come a volersi congratulare anche lui, senza però sprecarsi in estreme smancerie come quelle del suo ragazzo.
«Okay, so che sei contento ma ora staccati dal mio Tae» la voce di Jungkook catturò di nuovo la mia attenzione, portandomi a trattenere una risata.
Nonostante il suo tono scherzoso, si vedeva quel pizzico di gelosia sempre presenti nelle sue iridi.
Prendendolo in giro, il rosa imitó il suo "mio", staccandosi successivamente da me.
«Ora che si sono confessati a vicenda, state attenti che Kook sarà capace di sbranare chiunque si avvicini troppo a Taehyung» scherzó Hoseok, venendo subito dopo fulminato con lo sguardo dal castano... Però non aveva tutti i torti.
«Quello lo faceva già!» intervenne il mio migliore amico, facendo scoppiare tutti in una sonora risata.
Eppure la mia durò pochissimo, sfociando nel momento in cui incontrai le iridi di un certo ragazzo dalle spalle larghe.
Come mi sarei dovuto comportare con lui adesso?
Seguendo il mio sguardo, anche quello delle sette note si posò su Jin, confusi dal mio strano imbarazzo.
«Che fai lì impalato? Vieni ad abbracciarmi, così che possa congratularmi con te»
Il suo sorriso, così sincero, mi destabilizzò per un istante.
Congratularsi?
«Ma io pensavo...»
Scosse la testa, tirandomi letteralmente contro il suo petto per stringermi in uno dei suoi soliti abbracci da mamma.
«Sei così credulone, Tae. Jungkook non mi è mai piaciuto e mi dispiace aver dovuto interpretare la parte del cattivo ma era l'unico modo per darti una spinta... Sono così felice che tu ce l'abbia fatta» mormorò nel mio orecchio, in modo che lo sentissi solo io, con un tono dolcissimo.
E allora capii tutto.
Non mi aveva parlato in quel modo per farmi un dispetto o per irritarmi... Ma per aiutarmi a capire cosa davvero provassi per il castano.
Aveva quasi sacrificato la nostra amicizia per darmi una mano e, ora più che mai, gliene ero davvero grato.
Con gli occhi lucidi, rendendomi conto di tutte le persone meravigliose che mi circondavano, ricambiai l'abbraccio, ringraziandolo più volte.
«Ma che vi state dicendo vuoi due? Devo essere geloso?»
Stupendo tutti, questa frase non proveniva da Jungkook ma da un'altra delle sette note: Namjoon.
Ci voltammo di scatto verso di lui, il cui sguardo era invece puntato solo sul biondo, guardandolo con sconfinato amore.
«Voi due...?»
«Sí, stiamo insieme» annunciarono quasi all'unisono, non sorprendendoci poi più di tanto.
Le occhiate che si scambiavano erano inequivocabili.
«Oddio meno male, fuori due dalle possibili persone che si avvicinano a Tae con intenti romantici» posandosi una mano sul cuore, con aria drammatica, Kookie mi rivolse un'espressione sofferente, facendoci di nuovo scoppiare a ridere.
Tutto era ritornato perfetto.
DATO CHE
L'ESAME È ANDATO BENE
COME PROMESSO
DAN DAN DAAAAN
Taehyung ce l'ha fatta
Cosa ne pensate?
Mi piace molto come prima fosse Tae quello spaventato da una possibile dichiarazione e ora i ruoli si siano invertiti
Ma non vi ho fatto penare tanto, dai
Vi dico che mancano solo due capitoli + l'epilogo
Preparatevi
Inoltre, sempre come promesso, oggi pomeriggio pubblicherò la presentazione della mia nuova kookv
State tuned c: