Wild love - Italian Translati...

By _larry_1D

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"Bene", dice Julia, chiaramente compiaciuta del fatto che entrambi siano a disagio e incapaci di guardarsi. ... More

Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Epilogo

Capitolo 1

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By _larry_1D

"You and Me"- You+Me

"You and me were always with each other,
Before we knew the other was ever there.
You and me, we belong together,
Just like a breath needs the air."

*

Inizia a nevicare non appena Louis raggiunge il limite delle sue forze. Il mondo all'esterno sembra una sfera agitata di neve con il cielo di velluto nero che si apre sulla cima dei palazzi. É come se le luci della strada fossero dei riflettori e i fiocchi di neve dei ballerini. Louis traccia il percorso di uno dei fiocchi con i suoi occhi, fino a quando esso non si perde tra la massa. É abbastanza sicuro che questa sia la prima volta in cui abbia mai guardato fuori dalla finestra nel momento esatto in cui ha iniziato a nevicare.

Questo, in qualche modo, sembra importante.

Più importante del file InDesign aperto sul suo computer, almeno. Sta lavorando alla stessa disposizione da quando è uscito da lavoro; spostando i vari elementi attorno, guardando come i progetti si fondono e si torcono sotto il suo occhi critico. É molto più semplice guardare la neve cadere invece, la televisione silenziata nello sfondo e un blu tenue che sfarfalla sullo scaffale.

Controlla l'orario e sospira; sono già le nove passate e la sua produttività notoriamente inizia a rallentare dopo le sette. Non che avrebbe dovuto lavorare a quel progetto comunque- non quando ha già trascorso l'intero pomeriggio su di esso. Sposta i suoi occhi dalla finestra quando il suo stomaco brontola con la bassa promemoria di non aver cenato prima di sedersi alla scrivania quella sera. Lancia uno sguardo laterale alla cucina- non che ci sia comunque qualcosa di eccezionale da cucinare. Salva il suo progetto e mette il computer in modalità sospensione prima di alzarsi e lasciarselo alle spalle.

Vivere a New York City da quattro anni e mezzo non ha reso, sotto nessun punto di vista, le nevicate attraenti. Crescere a Seattle significa più tempo piovoso che qualcos'altro, quindi ha ormai iniziato ad abituarsi alla sua versione fredda. Non è più tutto quel divertimento. Indossa il suo pesante capotto nero e un paio di guanti che tiene vicino alla porta, controlla per essere sicuro di avere le chaivi e il portafoglio, e dopo esce alla ricerca di una cena. Di una cena e di un drink, ammenda silenziosamente.

I marciapiedi non sono troppo pericolosi; o almeno, non ancora. Louis infila i guanti nelle tasche e prosegue nelle stradine secondarie, non in vena di turisti in piedi al centro del marciapiede che guardano il cielo come se non avessero mai visto la neve prima d'ora.

Per quel che ne vale, Manhattan si è svuotata dato che le vacanze sono finte una settimana fa- festeggiare il capodanno è sempre la celebrazione finale per una città troppo stretta per essere funzionale.

I suoi piedi lo conducono nella via famigliare verso il suo pub preferito. Adocchia la famosa insegna non appena si avvicina; la "M" di Max's più luminosa delle altre tre lettere. Nonostante ami loro drinks e panini, ha un debole per Max's per un'altra ragione: quello è il bar in cui ha incontrato i suoi migliori amici- prima che sapesse che sarebbero diventati amici, in realtà.

Era la vigilia di Capodanno- il quinto mese di anniversario del suo trasferimento a New York e una notte deludente tutta intorno. Era arrivato al Max's durante l'orario di chiusura, in qualche modo rimosso dal gruppo con cui era uscito e mentre cercava di sfuggire al bacio della mezzanotte che sembrava un po' troppo appiccicoso. Fuori dal bar era molto freddo- troppo freddo pur per nevicare, come i meteorologi avevano annunciato allegramente la mattina presto. Il logoro maglione nero di Louis non stava facendo nulla per riscaldarlo mentre si lasciava alle spalle la porta chiusa del Max's; la sua pelle già formicolava provocando la pelle d'oca.

Un altro ragazzo uscì dalle porte un secondo dopo ed era in condizioni peggiori,dato che indossava una sola maglia a maniche corte. Louis ricorda, ancora oggi, di averlo adocchiato stancamente come se fossero in competizione per un taxi, concedendogli solamente un secondo di vantaggio per quanto fosse carino; alto e magro con zigomi alti e mascella affilata, capelli lunghi abbastanza da sfiorargli le spalle.

Quasi simultaneamente, lui e lo sconosciuto adocchiarono un taxi fermarsi lungo la strada ed entrambi iniziarono a muoversi verso esso. Dopo essersi scambiati uno sguardo, risero leggermente. "Ti dispiacerebbe condividere?" Chiese lo sconosciuto dopo che nessuno di loro fermò l'avanzata verso l'auto. "Non passano molti taxi da questa parte."

Louis non era di umore caritatevole- aveva freddo e voleva essere lasciato in pace- ma quando finalmente inchiodò i suoi occhi in quelli del ragazzo, Louis notò che le sue labbra stavano iniziando a diventare blu e non sarebbe stato capace di dirgli di no. "Certo,amico," disse.

Il taxista era silenzioso mentre entrambi scivolavano nei sedili posteriori, mentre il passeggero che era già dentro era, al contrario, un po' più loquace. "Cosa cazzo pensate di fare?" A Louis non piace ammettere il modo in cui era saltato a causa della voce, il modo in cui si era scagliato contro il corpo dello sconosciuto che era fuori il taxi, come se fosse una sorta di protezione dal nuovo sconosciuto.

"Pensavamo fosse vuoto," disse il primo ragazzo da dietro Louis. Mani gentili lo rimisero dritto e Louis non era troppo alticcio per rendersi conto che era saltato in braccio al ragazzo come un gatto spaventato.

Attraverso la luce del lampione che filtrava, Louis poteva vedere a malapena il nuovo sconosciuto, ma poteva comunque affermare che assomigliasse ad un angelo; capelli scuri e ciglia lunghe, labbra carnose ed una mascella perfetta. "Ti andrebbe di condividere?"azzardò Louis, utilizzando le stesse parole che avevano funzionato con lui un attimo prima.

Bello e Scuro- aka Sconosciuto Numero Due- guardò entrambi stancamente e alla fine scrollò le spalle. "Si, va bene. Sto andando comunque a fare colazione."

Louis lanciò un'occhiata a Sconosciuto Numero Uno ed entrambi alzarono le spalle mentre il taxi si allontanava dal marciapiede. "Potrei mangiare anche io," disse Louis in generale, seguito dal primo sconosciuto mentre diceva "Amo i pancakes."

Il resto, come tutti amano dire, fu storia. Seduti ad una tavola calda a Brooklyn alle tre del mattino fino a quando la folla regolare di gente non si era recata per fare colazione intorno alle otto, condivisero segreti e parlarono assolutamente del niente mentre bevevano caffè e mangiavano pancakes, il sole che sorgeva sulla città senza che loro se ne rendessero conto.

Max's è sempre lo stesso di quella sera- discreto e tranquillo, nascosto tra una paninoteca e un salone. La luce al neon lampeggia APERTO quando Louis entra, il calore del pub lo avvolge immediatamente. Si toglie i guanti mentre fa un cenno al cameriere- Taylor, il ragazzo che lavora durante i finesettimana.
Una veloce occhiata mostra la maggior parte dei tavoli vuoti,un paio di coppie vaganti e bevitori soli sparsi attorno. Louis si avvia verso il loro solito tavolo, nell'angolo più lontano, quando si ferma, una risata che inizia a formarsi.

È un bizzarro deja vu vedere Harry Styles già seduto al loro solito tavolo, mentre legge un libro, tra tutte le cose che si possono fare in un pub. Ora ha i capelli corti e un caldo maglione marrone invece di una maglia a maniche corte come la prima notte di quattro anni fa. Sembra più grande, ovviamente, ed elegante nel modo in cui solo New York può renderti.

Louis sogghigna mentre strattona la sua solita sedia da sotto il tavolo, bruscamente e rumorosamente- abbastanza da far sobbalzare Harry mentre alza lo sguardo. Louis ride alla sua reazione fino a quando non vede gli occhi vuoti di Harry e allora si schiarisce la gola. "Aspetta. Prendo un drink."

Ordina al bar- una birra e un cheeseburger con patate dolci- e dopo ritorna indietro. Appoggia la giacca sul solito posto di Zayn e si siede, poggiando la sua birra sul sottobicchiere. I sottobicchieri del Max's sono tutti album retrò, l'elemento che attrae i clienti abituali. Louis ha trovato Tom Petty stasera. "È bello vederti qui," incomincia, notando un bicchiere di acqua vicino al libro di Harry invece di una birra.

"Avevo voglia di bere," dice Harry, chiudendo il libro e mettendolo al lato.

"Dell'acqua?" Louis lancia un sguardo al suo bicchiere e prende un sorso dalla sua birra.

Harry sogghigna, "Questa potrebbe essere vodka liscia, sai."

Louis sorride, "Lo so, ma non lo é."

Harry sospira e si gratta il lato del collo. "C'è stato un cambio di programma." Louis rimane in silenzio,il che sta a significare che sta chiedendo altro. "Ho avuto un appuntamento," aggiunge. Le sopracciglia di Louis scattano all'insù, ma continua a non dire nulla.

"Mi ha dato buca," Harry lo dice come se fosse una sconfitta da dire ad alta voce. Spinge fuori le labbra e allarga gli occhi comicamente. "Come ho detto, cambio di programma."

Louis arriccia il naso, "Beh, merda."

"Già. Merda." Harry lascia cadere la sua mano dal collo e picchietta le sue dita sul tavolo. "Si supponeva dovesse essere il nostro secondo appuntamento, il che lo rende anche peggio."

"Sulla scala dell'essere stato bidonato," concorda Louis.

Harry sospira. "E perché tu sei qui da solo di mercoledì sera?"

"Certamente per motivi meno emozionati dei tuoi. Non ho cenato e ho dovuto lavorare fino allo stremo su un progetto."

Le labbra di Harry si curvano, "Quindi il solito?"

"Fanculo," dice Louis, ruotando gli occhi. Come se Harry non avesse fatto la stessa cosa altre volte. "Sai come va a finire quando incominci."

"Lo so," dice Harry, ricambiando il sorriso.

Louis lo guarda solo per un secondo, la curva dispiaciuta delle sue labbra nonostante il suo tentativo di nasconderla. "Dovremmo ubriacarci un po'? Ti farebbe sentire meglio?"

Harry fa un sorriso che questa volta raggiunge quasi i suoi occhi, "Da quando hai bisognodi chiedere?"

Iniziano lentamente fino a quando Louis finisce di mangiare e in seguito continuano con ritmo costante, del whiskey con ghiaccio per Louis e una tequila con lime per Harry.

"Chi ti ha dato buca? Lo conosco?" chiede Louis quando finisce il suo primo drink e spinge via il piatto vuoto.

"Si chiama Ryan," dice Harry, spremendo il lime sulla tequila e facendolo poi cadere dentro. "Lavora per Giants."

"Un atleta?" Louis solleva le sopracciglia. Ha visto abbastanza da sapere che gli atleti non sono mai stati il genere di Harry- né uomini né donne.

Harry scuote la testa, "Lui è nel Marketing."

Louis mormora; questo ha molto più senso. "E tu pensavi che il vostro primo appuntamento fosse andato bene?"

"Pensavo di si. Siamo andati a cena e lui mi ha invitato a casa sua per un drink. Abbiamo parlato molto e sembrava che pensasse che fossi divertente." Si strofina il viso con le mani e dopo poggia i palmi sul tavolo. "Come diavolo dovrei trovare la mia anima gemella se la persona che io pensavo fosse perfettamente interessata a me, non è riuscita a venire ad un secondo appuntamento e non mi ha neanche scritto per spiegarmi il motivo? "

"Non ti ha neanche scritto?" Louis scuote il capo. Inviare un messaggio per annullare un appuntamento che teme un'ora prima di questo è il suo preferito modo di agire. "Potrebbe star male or potrebbe essere rimasto bloccato nella metropolitana senza alcun servizio," dice, cercando un pizzico di ottimismo nel fatto che Harry non abbia scelto un coglione certificato con cui andare ad un appuntamento.

"Oppure è un completo stronzo che posta sulle sue instagram story l'uscita con i suoi amici ma che si dimentica di dirmi che non verrà a cena." Harry sorride con le labbra strette.

"Che stronzo," dice Louis. Muove la sua mano come se volesse spazzare completamente via la questione e Harry fa un sorriso, uno di quelli veri, prima di prendere un altro sorso di tequila.

Dopo questo parlano un po' di lavoro- di come Louis abbia tre scadenza che lo aspettano e di come Harry debba presentare la settimana successiva un progetto a cui ha lavorato. Harry menziona che uno dei megazines che lui rappresenta potrebbe aver bisogno di un lavoro grafico per l'edizione primaverile e dice che ha già suggerito l'impresa di Louis perché, ovviamente lo ha fatto. Loro tendono ad essere in diverse sfere professionali- Louis in disegno grafico e Harry come mente creativa dietro gli editori- ma queste sfere coincidono una volta tanto. Per la maggior parte nei parties, agli stessi galas e pranzi, o qualche volta quando Louis è assunto da uno degli editori di Harry.

"Quanto sarebbe divertente se Zayn entrasse proprio ora?" dice Harry dopo il suo secondo cicchetto di tequila, guance e labbra rosse a causa dell'alcool.

"Sarebbe destino,"dice seriamente Louis. Prende il telefono dalla tasca dei suoi jeans e ci vogliono due tentativi per aprire la chat del loro gruppo prima di inviare, "dove sei z?".
Il telefono di Harry vibra dall'altra parte del tavolo per il messaggio di Louis e dopo entrambi aspettano, gli occhi sui loro telefoni. Il messaggio arriva un secondo dopo, non da Zayn, ma dal quarto membro del gruppo chat: Niall.

"Ugh," dice ad alta voce Harry mentre ingrandisce la foto che Niall ha inviato nello stesso momento in cui lo dice Louis.

Non è particolarmente esplicita eccetto per il fatto che Zayn è chiaramente sdraiato sul letto di Niall con solo un paio di mutande su, e lenzuola smosse a circondarlo. "Disgustoso," si lamenta Louis mentre invia una serie di emojis che ruotano gli occhi. Il suo messaggio coincide con quello di Harry che consiste in emojis verdi che vomitano e segnali di avvertimento.

"Sono molto meno divertenti ora che vanno a letto insieme," dice Harry,bloccando il telefono e poggiandolo di schermo sul tavolo.

"Avremmo dovuto sapere che sarebbe stato inevitabile," commenta Louis, roteando il whiskey nel suo bicchiere. "Non era Zayn quello che lo ha trovato per primo?"

Harry ride, "Zayn è quello che ha bussato alla sua porta alle due di mattina pensando fosse la tua. E dopo ha insistito affinchè Niall lo lasciasse dormire sul divano anche se non si erano mai incontrati."

"Che in realtà è molto meglio considerando che io stavo avendo una notte di fuoco con –cazzo, come era il suo nome?"

"Dylan?" Harry alza le sopracciglia, "Il noioso assistente editoriale del Cosmo?"

Louis schiocca le dita, "Si, è lui."

"Qualsiasi ragazzo che scrive che le donne devono soddisfare gli uomini 'in cucina e nella camera da letto'", usa le virgolette e un tono di voce più alto per citare il titolo dell'articolo, "è un pezzo di merda."

Louis ride rumorosamente ma concorda pienamente. Non è mai iniziata una relazione con Dylan; sono stati più che altro due appuntamenti che non si sono mai più ripetuti.
"Nel frattempo Niall e Zayn si stavano innamorando nella porta affianco."

"Solo per ignorare i sentimenti per tutto l'anno successivo," sottolinea Harry.

Louis fa schioccare la lingua, "Quella era la parte angosciante dell'arco della loro storia, piccolo. Tutte le storie le hanno."

Harry ruota gli occhi e prosciuga la tequila. "Nel frattempo la mia storia non è nemmeno iniziata."

"Non puoi saperlo," dice Louis, leccandosi il labbro inferiore. "La tua anima gemella potrebbe essere seduta proprio qui a Max's." Entrambi si guardano attorno, il bar che è diventato sorprendentemente vuoto tranne per loro due; una donna più grande delle loro madri è addormentata sul tavolo all'angolo con un bicchiere di acqua sul tavolo di fronte al suo.

"Spero vivamente di no," dice Harry quando l'adocchia.

Louis annuisce,"Beh, potrebbe essere Taylor." Entrambi danno un'occhiata al cameriere e lo vedono grattarsi i fianchi con gli occhi chiusi per apparentemente nessuna ragione e entrambi scuotono la testa simultaneamente.

"Che mi dici di te, Lou?" chiede Harry mentre Louis finisce il suo drink."Pensi mai a quando la tua storia inizierà?"

Louis scuote il capo. "Fa tutto parte della mia storia. Le sveltine e le rotture e baci random con gli stranieri." Scrolla le spalle, "È tutta una preparazione fino ad arrivare al punto cruciale in cui troverò la persona con cui ho intenzione di stare."

Harry poggia il mento sul suo palmo, "Qual è la differenza tra la tua storia e la mia?"

"Tu pensi che la tua storia inizi quando trovi Il Solo. Stai aspettando per una storia d'amore. Io sono nel mezzo del mio romanzo racconti-di-crescita in cui culmine sarà io che mi innamoro di qualcuno. Il resto è il sequel."

Harry arriccia il naso, "Sono troppo ubriaco per questa conversazione."

"Anche io," ammette Louis, realizzando che non può ripetere cosa ha appena detto- più che altro perché lo ha già dimenticato.

"Facciamo un giro",dice Harry, piazzando la sua carta di credito sul bordo del tavolo.
"Voglio far passare la sbornia prima di andare a dormire."

Louis tira fuori il suo portafoglio dalla tasca per prendere la sua carta di credito, concordando con Harry. Non hanno più ventitre anni e riprendersi da due whiskey certamente non avverrà in tempo per l'incontro delle otto di mattina, ma almeno un passeggiata può diminuire il colpo.

Pagano e si coprono, Harry con una di quelle giacche con pelliccia sintetica attorno il cappuccio che, sembra, tutti a New York abbiamo. "Non hai i guanti?" domanda Louis quando escono, la neve ha formato un delicato manto mentre erano dentro.

Harry scuote il capo e infila le mani nelle tasche. "Stavo sperando in un ragazzo carino da notarlo e tenermi la mano stasera."

Louis scuote la testa con gli occhi serrati. "Sfacciato." Harry ride mentre si dirigono verso il parco.

Ha per lo più smesso di nevicare, ci sono solo fiocchi vaganti ora. I loro respiri escono in leggere nuvole e i loro stivali scricchiolano sul primo strato di neve. È abbastanza tardi e la città è quasi silenziosa, molta neve intatta mentre loro creano il loro percorso. Entro domani sarà stata spazzata e spalata via dalla strada, un inconveniente per una città affollata.

Central Park è vuota quando arrivano al ciglio. Louis usava venire qui di più quando si trasferì, quando l'insonnia e l'ansia lo tenevano sveglio. Si domandava e domandava cosa cazzo stesse facendo lì. Chiedendosi perché si fosse trasferito da Seattle a New York senza sapere niente della vita o di se stesso. Se lo chiede ancora di tanto in tanto ma ora ha persone come Harry, che si fanno le stesse domande.

Camminano in silenzio con nient'altro che piedi che sfregano e il strano tirar sul col naso che attraversa l'aria. Il freddo sembra far smaltire loro la sbornia velocemente o almeno a Louis. "A cosa pensi?" chiede Louis quando getta un'occhiata ad Harry e lo trova con la faccia più seria che richiede una passeggiata di mezzanotte.

L'espressione sul suo viso svanisce quando scopre Louis guardarlo. E sogghigna.
"Non vuoi saperlo."

Louis sorride, "Uhm,no. Voglio davvero saperlo."

"E se uscissimo insieme?" Non esita o non aggiunge nessuna dichiarazione in merito, solo la butta lì come se fosse serio.

Louis scoppia a ridere, troppo rumorosamente nel parco silenzioso, troppo chiassoso per l'ora. Si ferma solo quando realizza che Harry non si unisce. Invece, Harry sta studiando il suo viso con occhi silenziosi, le labbra premute insieme. Louis smette di camminare. "Aspetta, sei serio?"

Louis si ferma di fianco a lui. "È così ilare pensarlo?"

"Più o meno." Almeno è onesto, pensa. "Da dove è sbucata fuori questa domanda?"

Guarda come lo sguardo di Harry finisca sul pavimento prima di guardare su. "Non so. Credo da quando stavamo parlando del fatto che nessuno di noi due riesce a trovare qualcuno. Che abbiamo avuto sfortuna negli appuntamenti o quello che è."

"Quindi hai pensato che la soluzione potrebbe essere frequentarci?"

Harry scrolla le spalle e ricomincia a camminare. "Non pensavo ti avrebbe fatto ridere, questo sicuro."

Louis pensa riguardo a tutte le posizioni compromettenti in cui ha visto Harry durante la loro amicizia. Alcune di loro portano immediatamente un sorriso sulle labbra di Louis: Harry chiuso fuori dal suo appartamento con una manetta attaccata al suo polso dopo una scopata andata male e Harry con un'intossicazione alimentare mentre vomitava sul marciapiede.

"Sappiamo così tanto l'uno dell'altro," è dove arriva. "Abbiamo visto così tanto."

"Non dovrebbe questo renderci dei candidati ideali?" Chiede Harry e, con la mano sopra il suo cuore, Louis pensa potrebbe essere serio.

"Non sei serio,H. Non puoi esserlo." Ci sono così tante ragioni sul perché non possono frequentarsi, così tante per Louis da elencare nello stato inebriato in cui si trova, ma abbastanza da sapere, anche ora, che non è un'opzione.

"Nel senso, puoi decisamente riderci su e considerarlo uno scherzo, ma sono serio."

Louis sbatte le palpebre due volte, gli occhi fissi sul viso di Harry, aspettando che lo guardi. Quando lo fa, Louis vede i suoi occhi seri ma sicuri, le sue guance rosa ma dovuto per lo più dal freddo ora. "Sei ubriaco."

"Possibile," concorda, con un mezzo sorriso. "Ma credo comunque che non sia una cattiva idea."

Louis si ferma di nuovo e guarda Harry. Lo guarda veramente: la cicatrice sotto il suo mento da prima che Louis lo conoscesse e il neo sulle sue labbra che Louis da ubriaco(ed in modo rumoroso) puntò la prima volta al locale. È una persona che ha visto nel suo meglio, peggio e in ogni possibile condizione sparse nel mezzo.

"Sappiamo così tanto,"ripete Louis quando la pausa diventa prolungata e silenziosa. Sa che dovrebbe avere argomentazioni migliori ma non riesce a pensarne. Sembra un'imboscata; una che non ha visto arrivare. "Non c'è mistero o eccitazione in una relazione in cui conosci già tutto."

Harry a malapena sorride e annuisce. "Questo sei tu, giusto Lou? Sei quello alla ricerca del mistero e dell'eccitazione. Io sono quello alla ricerca del romanticismo."

Louis stringe i suoi occhi quando sente le parole di Harry, "Dovrei sentirmi offeso? Credo che io debba sentirmi offeso."

Harry ride e scrolla le spalle, "Non so. Dovresti?" e riprende a camminare, i fiocchi di neve diventano più grandi mentre si dirigono fuori dal parco. "Sono piuttosto misterioso così."

"Sta' zitto," dice Louis, ruotando gli occhi. "Sei un idiota."

Harry sorride, "Si,si. Così mi è stato detto."

Si separano un paio di blocchi prima dai loro appartamenti proprio quando la neve incomincia ad essere notevolmente più forte, il vento che fischia nelle strade silenziose mentre iniziano a camminare in direzioni diverse, trascinandosi verso casa.

                              *

A Louis piacerebbe dire di svegliarsi giovedì mattina con un post sbornia e senza alcun ricordo di Central Park, ma ciò non accade. Invece, s'imbatte in un forte mal di testa e con la faccia di Harry impressa nella sua mente, le sue labbra che si deformano attorno le parole, "E se ci frequentassimo?", ancora e ancora.

È una cosa bizzarra, l'essere invitato ad un appuntamento dal suo miglire amico- una cosa che, prima della notte precedente, non era decisamente mai accaduta. È anche ridicolo, ecco il punto.
Non possono in alcun modo uscire insieme. Solo...non possono. Harry è il suo migliore amico e questa è la fine della frase. Vuole il mondo per lui, farebbe qualsiasi cosa in un batter d'occhio per lui, ma sicuramente non può fare questo.

Quasi ride mentre si siede sul letto con un giramento di testa. Harry doveva essere più ubriaco di quanto pensasse. Getta le gambe oltre il bordo e si alza, si strofina gli occhi e decide che questa sarà l'ultima volta a cui ci penserà.

*

Nonostante la sua ostinazione nel volerlo dimenticare, il pensiero resta nella mente di Louis per tutta la settimana, spuntando fuori di tanto in tanto ogni volta che meno se lo aspetta; richiedendo la sua attenzione nei momenti pigri della giornata e a tarda notte quando cerca di andare a dormire.

Frequentare Harry. Frequentare il suo migliore amico. Non è uno dei punti della sua lista di cose da fare, eppure il pensiero non sparirà del tutto. Spunta fuori come un brutto cartone animato, ricordandogli della possibilità.

Ci pensa ancora anche la domenica mentre s'incontra con Harry, Zayn e Niall per un brunch, curioso di sapere se ci pensa anche Harry.

L' incontro mensile del brunch è Una Cosa del loro gruppo, nello stesso modo lo è per le casalinghe di ogni grande città nel mondo e la cosa più vicina alla tradizione che riescono a gestire. Toasty's è il loro posto preferito- un brunch a base di carboidrati come piace a Niall, di carichi Bloody Mary's come piace a Zayn e Mimosa infiniti con due caraffe di succo- uno all'arancia, il preferito di Louis, e un altro al melograno, scelto da Harry.

Questa domenica, si presentano in diverse condizioni. Louis è in anticipo per prendere il loro solito tavolo mentre Niall e Zayn arrivano con un post sbornia da sfidare la morte e Harry arriva puntuale assomigliando ad una rock star spettinata come in realtà dovrebbe essere.

Ordinano la loro solita gamma di piatti da mangiare come una famiglia, Zayn inizia a scolarsi il suo Bloody Mary's per far passare la sbronza, mentre Louis ed Harry sorseggiando le loro Mimosa; leggere con i succhi. Si aggiornando riguardo la loro settimana mentre aspettano il loro cibo- il breve viaggio di Harry a Boston dove ha nevicato, l'uscita serale di giovedì di Louis assieme al suo team di designers, la vita noiosa da contabile di Niall, della settimana leggermente più eccitante di Zayn come scrittore di un articolo su un'industria porno.

"E cosa diavolo vi è successo ieri?" domanda Louis quando finisco il loro discorso sul porno. "Avete un aspetto tremendo."

È un inno al loro post sbornia che né Niall e Zayn combattono mentre iniziano a parlare nello stesso momento. Louis si appoggia allo schienale della sedia e li guarda in soggezione mentre discutono su ciò che stavano bevendo, se fossero drink alla vodka di mirtilli rossi o di lamponi, mentre Harry mastica un pezzo di melone e guarda Zayn e Niall come se fossero animali in uno zoo.

È in quel momento che il ricordo di Central Park spunta di nuovo nella mente di Louis e si fa strada in avanti e fuori dalla sua bocca. "Cambiando argomento," dice Louis durante l'ultima pausa, non sicuro di dove sia arrivata la sua interruzione nel discorso, "Harry mi ha invitato ad un appuntamento mercoledì."

Il tagliente "Louis"di Harry, coincide con il "Oh merda," di Zayn e Niall si strozza con qualsiasi cosa avesse messo in bocca.

Louis sorride, compiaciuto per la reazione, mentre fa un sorso della sua Mimosa. "Era confidenziale?"

"Ti odio," dice Harry familiarmente, nel modo in cui lo ha detto tante volte prima.

"Ci ho pensato," dice Louis, ignorando gli sguardi curiosi di Zayn e Niall, " E credo di poterci stare." Non è sicuro di averci pensato a fondo ma ha avuto diverse idee nei giorni passati.

Harry ruota gli occhi e si versa un altro drink, mischiando il melograno e l'arancia con dello champagne. "L'offerta non è neanche più valida. Eravamo ubriachi."

"Siamo davvero venendo esclusi da questa conversazione?" domanda Niall guardandoli.

"Tuttavia,ho avuto un'idea migliore del solo frequentarci," dice Louis, gli occhi su Harry. Niall fa un suono offeso quando viene ignorato, ma Louis non può davvero concentrarsi sui suoi bisogni al momento.

Harry lo fissa senza espressione, sbatte le palpebre due volte. "Ovvero?"

"Quindi usciamo insieme, giusto? Ma non è un normale appuntamento ."

"Non sono una mamma normale, ma una mamma cool*?" chiede Harry, con un sopracciglio incurvato.

"Cosa?" s'interrompe Louis e si tira leggermente indietro.

"È un citazione di Mean Girls," interviene Zayn e Harry alza il suo bicchiere in ringraziamento, mentre Louis va avanti.

"Quello che è. E se lo rendessimo tipo, un esperimento sociale?"

"Devo dire no ora o devo aspettare che tu finisca di spiegare la tua brutta idea?"

Louis non si ferma neanche, guadagnando terreno mentre parla. "Potremmo farlo diventare un affare. Tipo, 'cosa succederebbe se due migliori amici si frequentassero?'. È una storia a cui tutti sarebbero interessati."

Harry scuote la testa e prende la sua forchetta. "Non mi piace."

"Cosa non ti piace? È divertente."

"Frequentare il tuo migliore amico per interesse pubblico, non è  divertente," dice Harry.

"Mi sento leggermente offeso," dice Zayn mentre Niall concorda con lui.

"Non voi ragazzi," dice Harry con un gesto della mano. "Voi eravate realmente interessati l'uno all'altro."

"Stai dicendo che non sei interessato a me?" chiede Louis.

"Uh, d'altra parte sono abbastanza sicuro," dice Harry, ruotando gli occhi. "Di averti chiesto di uscire e tu mi hai respinto come se fossi fuori di testa."

"Eravamo ubriachi," dice Louis alzando il tono di voce, probabilmente un po' troppo dato che un paio di occhi dai tavoli accanto si posano su loro. "Eravamo ubriachi," ripete con più calma. "Lo hai detto tu due secondi fa."

Harry non sembra avere una risposta per quello, tagliando la sua patata arrostita con una forchetta e portandola alla sua bocca aperta.

"Sarebbe divertente," Louis ripete la sua affermazione precedente. "E potremmo anche presentarlo da alcune parti appena finito, vedere se decollerà come storia vera."

"Qui," interviene, puntandogli la forchetta contro, "è dove mi perdi. Non farò questa cosa per far andare l'esperimento di qualcuno virale. Non presenteremo la nostra storia all'opinione pubblica."

Louis ruota gli occhi, "Questo non è l'unico motivo per cui farlo. È anche interessate dalla nostra prospettiva, sai. È come stavi dicendo, entrambi abbiamo terribili storie di appuntamenti, nessuno dei due è così interessato nel frequentare qualcuno, c'intendiamo," portando il numero delle ragioni sulle mani mentre le dice, "È la chiave per il successo, onestamente."

Harry ingoia e scuote la testa. "Non lo è." Lo dice come se fosse la fine della conversazione e la punta tagliente nella sua voce lo trattiene dall'insistere.

"Ad ogni modo," dice Louis, riconoscendo l'ostinazione da parte di Harry. "Qualcuno andrà alla mostra del MET la settimana prossima? Quella di architettura?"

Niall e Zayn fanno la stessa espressione di incredulità, un pezzo di bacon a metà strada dalla bocca di Niall. "Stai davvero cambiando argomento in questo modo?" chiede Zayn, parlando chiaramente di loro due. "Dopo avergli fottutamente proposto di uscire insieme proprio davanti a noi?"

Harry mastica attentamente un altro pezzo di patata, determinato ad ignorare Zayn.
"Non sono sicuro di andarci," dice, "La recensione che ho letto dice che è piuttosto piatta per quanto riguarda i suoi elementi unici e reali e che potrebbe essere un sobborgo da qualsiasi altra parte."

Louis annuisce, "Interessante. E non certamente cosa mi aspettavo dal nuovo curatore."

"Cosa cazzo sta succedendo?" sussurra Zayn a Niall nonostante tutti possano sentirli. Niall ruota solamente gli occhi e scrolla le spalle, non avendone la più pallida idea.

C'è una silenziosa regolarità mentre masticano silenziosamente e dopo Niall si rassegna e dice che gli piacerebbe presenziare alla mostra se a qualcun'altro va di farlo. Facilmente, ritornano alle loro solite conversazioni, la discussione tra Harry e Louis che si affievolisce.

*

"Sono giù, fammi salire."

"Si, Harry, è un piacere vederti anche per me."

"Louis, mi sto congelando il culo."

Louis ride a quello e clicca il tasto per sbloccare la porta principale per l'ingresso del suo edificio. Calcia una scarpa nell'angolo della sua porta per tenerla aperta e ritorna sul divano, premendo play su "The Crown". Ha avuto un lunedì tremendo e non riesce a trovare l'energia neanche per essere curioso sul perché Harry si sia diretto a casa sua senza avvertire.

"Lasciare la porta aperta è pericoloso," grida Harry un momento dopo per annunciare il suo ingresso.

"Non lo faccio sempre," dice Louis, rimettendo di nuovo il gioco in pausa. Non si aspettava che Harry salisse così velocemente. Doveva essere di fretta. "Sapevo fossi tu quello che stava arrivando."

"Quel che è," dice Harry, entrando nella stanza principale e individuando la posizione di Louis sul divano, "Possiamo parlare della tua sicurezza dopo."

Louis ride mentre osserva l'abbigliamento di Harry. Scarpe da corsa e calze solevate fino ai suoi polpacci, leggings con sopra dei pantaloncini, una felpa oversized con i lacci legati insieme, due cuffiette che fuoriescono dal colletto, una bandana blu tra i capelli, guance rosse. "Hai corso fino a qui?"

"No," dice Harry. "Non qui specificamente. Stavo correndo tipo, nei dintorni. Pensavo."

"E cosa, pensare ti ha portato qui? Oh no," dice Louis quando Harry annuisce.

"Questa cosa del frequentarci," dice Harry, mani suoi fianchi. "Cosa ne pensi?"

"Non penso a niente." dice Louis con una scrollata di spalle. "Da ieri mattina, quando tu mi hai detto che non lo faremo, ho ufficialmente smesso di pensarci."

Harry sospira e si getta sulla poltrona più vicina a dove si trova. Si strofina le mani sulla faccia e dopo appoggia il mento sui suoi pugni. "Qual era la tua idea? Come doveva funzionare?"

Louis tira fuori una gamba da sotto di lui sul divano. "Veramente,H. Non ci ho pensato così tanto. La mia idea era di renderlo un esperimento sociale. Questa era tipo, il mio grande contributo."

Harry ruota gli occhi, "Certo che lo era. Cosa stavi pensando, comunque? Tipo frequentarci per dieci giorni? Di più?"

"Dieci giorni?" Louis solleva le sopracciglia, "Ho visto quel film. Proverei a frequentarti non a perderti."

Harry scuote la testa in confusione, "Di cosa stai parlando?"

"Come Perdere Un Ragazzo In Dieci Giorni, ovviamente." Louis sussulta, "Non dirmi che io ho visto una commedia romantica e tu no?"

"Puoi essere serio per un minuto?" domanda Harry, riappoggiandosi alla sedia con un sospiro.

"Sono serio. Lo vedremo in uno dei nostri dieci appuntamenti."

Harry alza il suo sguardo. "Louis."

"Un mese," dice Louis, cedendo. "Avevo immaginato un mese."

"Dovremmo iniziare l'inizio del mese? Tipo aspettare fino a febbraio? Non voglio."

Louis si strofina la fronte, già stremato dalle domande di Harry riguardo una possibile proposta. Non è neanche ancora sicuro se debbano davvero considerarlo. "Non è così serio,H."

"No, lo è." Harry si tira su e questo gli ricorda uno di quei giochi in cui se colpisci il clown questo continua a saltare. Cerca di non ridere

"Ho capito," dice Louis. "Sarò serio."

"Quaranta giorni," dice Harry. " Ecco a cosa stavo pensando."

"Quaranta?," gli occhi di Louis si allargano. "È un bel salto da dieci." Non sa nemmeno dove fosse quaranta giorni fa, che mese fosse. Novembre?

"È realistico," dice Harry. "Non puoi prendere una decisione realistica su una relazione prima di almeno un mese." Scrolla le spalle, "E mi piace più quaranta giorni che un mese".

Louis batte le sue mani sul suo grembo, ancora incredulo che stiano avendo questa conversazione, come se fosse qualcosa che faranno davvero. "Va bene, quaranta."

Harry preme i suoi pugni sugli occhi e dopo li lascia. "Aspetta, lo stiamo facendo? Lo stiamo davvero facendo?"

Louis incontra i suoi occhi. È la stessa improvvisa sensazione che ha provato la notte in cui ha detto ad Harry di no, gli stessi ricordi vagabondano nella sua mente. Prende un respiro profondo e prova a considerarlo del tutto. Forse sarà divertente provare-solo per vedere cosa accade. Prende la sua decisione e annuisce. "Lo faremo".

Harry sembra sorpreso,ma cerca di rendere la sua espressione neutrale. "Ok. Quaranta giorni. Noi. Frequentarsi."

Louis pensa ad un'altra domanda per non lasciare che la sua mente corri.
"E dopo, cosa succede?"

Harry morde il suo labbro inferiore e scrolla le spalle. Suppongo decideremo se funziona o se dovremmo lasciarci" Usa le virgolette per "lasciarci" il che viene apprezzato da Louis. "Resteremo amici nonostante tutto?"

Harry annuisce. "Amici nonostante tutto."

Louis annuisce di rimando. "Quindi iniziamo ora? È questo il nostro primo appuntamento? Sto indossando la tuta."

Harry ride e scoppia come coriandoli. "Io sto indossando i miei migliori vestiti sportivi. Sono anche sudato." La sua risata sfuma in un sorriso, "Se lo facciamo, dobbiamo farlo bene. Appuntamenti veri e propri."

"Quaranta giorni di appuntamenti veri e propri?"gli occhi di Louis escono dalla testa. Ha avuto diversi aumenti ma non abbastanza da consentirgli quaranta giorni di appuntamenti veri proprio con il suo migliore amico.

"No," dice Harry, accigliandosi. "Non possiamo farlo. Lavoriamo entrambi troppo per permettercelo."

Louis ride, "E qui c'e uno, indubbiamente uno dei molti, difetti della nostra relazione. Cosa ne dici di tre alla settimana? Dobbiamo vederci ogni giorno ma possiamo andare ad appuntamenti veri propri tre volte a settimana?"

"Mi sta bene." Harry lecca il suo labbro inferiore, "E se vedessimo un terapista di coppia?"

"Come?"

"Un terapista di coppia," dice Harry. "Qualcuno che può aiutarci a rimanere sinceri sui nostri sentimenti. Se dobbiamo farlo non possiamo solo uscire, frequentarci per quaranta giorni. Abbiamo bisogno di progredire la nostra relazione come se fossimo due sconosciuti che si frequentano."

Louis copre i suoi occhi con le mani, premendo abbastanza forte da vedere le stelle.
Harry ha chiaramente utilizzato troppa fantasia in ciò ma le parole "sentimenti" e "progredire" hanno causato a Louis una vampata. "Conosci un terapista di coppia?" Chiede una volta che ha fatto cadere le mani e che si è riconcentrato nuovamente.

"Vedo un terapista regolarmente-"

"Davvero?"

"Si," dice Harry come se fosse di dominio pubblico. "É catartico. Ha altri terapisti nel suo studio. Potremmo chiedere ad uno di loro."

Louis prova ad immaginare sé e Harry seduti su un divano e discutere dei loro sentimenti con uno sconosciuto- nel modo in cui lui immagina come tutte le sessioni possano andare- e ride. Harry gli lancia un'occhiata. "Va bene. Vedremo un terapista."

"Aggiudicato," dice Harry con un sorriso. "Stiamo andando già bene."

"Dovremmo fare un viaggio di fine settimana," dice Louis, provando a contribuire e dimostrare la sua disponibilità . "Verso la fine dei quaranta giorni. Sento che questo è un grande test per le nuove coppie."

Harry prende un respiro profondo e Louis si domanda se le sue idee stiano causando ad Harry delle vampate nello stesso modo in cui le idee di Harry le stanno causando a lui. E non in un modo sexy. "Si, okay. Un viaggio. E non possiamo vedere nessun altro."

"Come credi di poterlo gestire? Camminando con delle bende sugli occhi?"

Harry scuote la testa e mostra a Louis il dito medio. "Intendo romanticamente. Nessun appuntamento o scopata con qualcun altro."

Per alcune ragioni, quella regola è ciò che lo cattura maggiormente. L'esclusività. Non è mai stato non fedele ma le relazioni lo fanno sentire claustrofobico. Forse un'altra di quelle debolezze e ragioni che lo portano ad essere ancora single. Annuisce. "Accordato. Esclusivi per quaranta giorni. Tre appuntamenti a settimana , una gita, terapia di coppia, e un pernice su un pero*."

"Dovremmo firmare un contratto o qualcosa del genere?"

Louis è quello che ruota gli occhi questa volta. "No, credo che possiamo cavarcela anche senza."

"Quindi, siamo pronti allora," dice Harry, alzandosi dalla sedia e battendo le mani. "Sono felice di essermi fermato."

Louis ride, "Anche io. Ed io che pensavo di aver pianificato un lunedì sera rilassante."

Harry fa una smorfia, "Scusa?"

Louis scuote la testa, "No, questo va bene. O andrà "

"Giusto." Harry annuisce. "Vedremo."

Quel momento è sospeso tra loro, l'onestà di esso. Stanno per portare la loro amicizia ad un livello in cui non è mai stata e nessuno di loro in realtà consoce l'esito.

Louis si alza a suo volta quando Harry fa un passo verso la porta. "Scopri se potremo vedere un terapista e dopo decideremo quando iniziare."

Harry deglutisce, "Okay." Fa un altro paio di passi e si ferma. "Lou,sono nervoso."

Non deve dire nient'altro per far capire a Louis cosa voglia dire. È nervoso riguardo tutto ciò che stanno rischiando. Louis annuisce. "Anche io. Ma resteremo amici nonostante tutto, si?"

Harry prende un respiro profondo e dopo annuisce. "Amici nonostante tutto."

*

Il primo imprevisto nel loro piano arriva il giorno dopo quando l'idea di Harry riguardo la terapia di coppia viene rifiutata- dagli stessi terapisti- "Loro, uh, non credono sia una buona idea," dice quando chiama Louis dopo essere stato rifiutato da un secondo psicologo.

"Sembra un brutto segno," Louis riflette, ruotando sulla sua sedia per guardare fuori la finestra invece di concentrarsi sul suo attuale progetto.

"Solo un po'," dice Harry, la sua voce attutita dal vento mentre ritorna al suo officio.

"Ti hanno dato una motivazione specifica?"

Non vuole andare troppo nei dettagli ma è curioso di sapere perché le persone pensano siano pazzi nel volere fare questa cosa.

"No, in realtà. Anche se la prima donna che ho chiamato mi ha legittimamente riso in faccia."

Louis si gratta il naso e ritorna indietro con la sua sedia per fronteggiare il suo computer. "Hai altre opzioni?"

"Sempre," dice Harry, il rumore del vento termina come fosse entrato. "Ci sono sempre terapisti da chiamare. Sto solo cercando di capire se dovrei farlo. Sembrano campanelli d'allarme e non abbiamo ancora fatto niente."

Louis preme le sue labbra insieme e considera di cancellare l'intera cosa. A questo punto è ancora possibile riderci su come se fosse un semplice scherzo. Eccetto che non è mai stato uno che si arrende. "Chiamane ancora un paio," dice. "Qualcuno lì fuori dovrà pur concordare sul fatto che non siamo completamente pazzi."

Harry ride seccamente. "Si, vedremo."

Due giorni dopo Louis riceve un messaggio da Harry, "Ci siamo," con il link di uno studio a Tribeca per una certa Julia Dawes. Louis potrebbe come non potrebbe avere un'altra vampata.

*

MERCOLEDÌ ~ Giorno 1

Louis si sveglia la mattina del giorno uno con le farfalle nello stomaco e quasi dodici ore prima di quando dovrebbe incontrare Harry per il loro primo appuntamento: una cena al The Fast Radish. Fa del suo meglio per ignorare le farfalle ma queste non si placano. Sebbene è per lo più un innocente eccitamento, alcune di queste hanno i denti.

Nel suo ufficio trascorre la mattinata tra i suoi progetti il che, è dove la sua mente dovrebbe stare, ma dopo la sua concentrazione si affievolisce quando i suoi pensieri si rivolgono ad Harry. Ha ogni ragione per pensare che Harry sia nervoso quanto lui, ma è troppo spaventato per mandargli un messaggio, troppo spaventato di terrorizzarlo.

Nel pomeriggio, Louis si ritrova a tramutare la sua emozione in un grafico matematico fatto di equazioni e punti interrogativi in tutti i colori dell'arcobaleno. Anima l'equazione "You + Me x 40", aggiunge in corsivo : "sei pronto per questo? " e scopre che in realtà è abbastanza carino. Gli piace il modo in cui il disegno si muove nello schermo e il modo in cui la scritta si distingue dalle equazioni.

Riflette se cancellare totalmente l'intera cosa ma al contrario apre una nuova email, allegando il file e digitando la prima parte dell'email di Harry prima che questa si completi automaticamente. Preme invio proprio quando il suo telefono inizia a squillare per una sorta di emergenza di progettazione al terzo piano.

*

Il resto della giornata passa più velocemente di quando Louis si aspettasse e improvvisamente è in ritardo e sta correndo fuori dall'edificio per prendere un taxi, con la mente esausta e la cravatta storta mentre cerca di ricordarsi l'indirizzo del ristorante.

Controlla la sua email mentre il taxi è bloccato nel traffico e sorride quando vede il messaggio di Harry in risposta alla sua email . È qualcosa di veloce, ma deposita le farfalle nel suo stomaco tutte assieme : Non c'è nessun altro con cui vorrei farlo.

Harry è già seduto al The Fat Radish quando Louis entra con un solo minuto di anticipo. Deve a malapena fermarsi al bancone prima di vederlo, a metà della fila di posti a sedere lungo il muro, un tavolo per due con il posto di Louis vuoto in attesa. È un piccolo ristorante con le pareti fatte di mattoncino bianco e un pavimento in legno invecchiato.

Louis fa un respiro mentre si dirige verso Harry. Osserva il modo in cui prende un sorso di acqua dal suo bicchiere di vetro e il modo in cui dopo raddrizza le posate al suo fianco, forse anche lui sta combattendo le farfalle. Louis quasi ruota gli occhi per entrambi. Loro due hanno condiviso numerosi pasti – in grandi gruppi e da soli come in questo caso – senza mai farci un secondo pensiero.

Harry sembra acconciato nel suo solito modo; il maglione arrotolato fin sopra gli avambracci e con un paio di anelli sulle dita. I suoi capelli sono pettinati all'indietro e al lato come se avesse impiegato del tempo per sistemarli. Sembra ancora il solito Harry, ma questo è leggermente qualcosa di più,forse per far colpo. In quel momento Louis si rende conto di aver visto diverse versioni di Harry, ma mai questa.

Non per la prima volta Louis considera di dire ad Harry di dimenticare completamente l'intera cosa e di prendere solo una birra. Eccetto che Harry decide proprio in quel momento di alzare lo sguardo e di incontrare i suoi occhi con un sorriso cauto e Louis ingoia le sue parole. Cosa hanno da perdere?

*

Tutto. La risposta alla domanda retorica di Louis fatta prima di sedersi è: hanno decisamente tutto da perdere. Una volta essersi scambiati dei veloci saluti e aver ordinato da bere da un cameriere invadente – le specialità della casa, margarita di jalapeno – la conversazione si trova a un punto morto. Per la prima volta in quattro anni, Louis non riesce a pensare a qualcosa da dire ad Harry e il silenzio persiste su di loro come se fosse una forza fisica.

È solo quando Louis sta considerando di urlare, "Pesce d'Aprile", e scappare via che Harry s'intromette nei pensieri di Louis come se lo stesse leggendo. "Sono io o tutto questo è terribilmente imbarazzante?"

Louis ride e sembra come se stia prendendo fiato per la prima volta in tutta la giornata. "È fottutamente imbarazzare, in realtà."

Le labbra di Harry si contraggono mentre cerca di non sorridere. "Stessa cosa."

"Non riesco a pensare a qualcosa da dire," dice Louis, decidendo di essere completamente onesto. "E tu sai che non mi succede mai."

Quello a ridere è Harry questa volta, le sue spalle si rilassano mentre lo fa. "Ti ho portato qualcosa per inaugurare questi nostri quaranta giorni," dice. "Probabilmente è davvero stupido ma almeno ci darà qualcosa di cui parlare."

"Sono sicuro che non sia stupido," dice Louis mentre Harry prende qualcosa da sotto il tavolo e tira fuori un sacchetto di carta bianca ricoperto di carta velina nera. "Non sapevo che dovessimo farci dei regali,comunque."

Harry scuote la testa, "Non è un regalo formale. E, ad essere sinceri, te l'ho preso dopo aver ricevuto la tua email oggi."

"Delle scuse patetiche su un biglietto di auguri?" chiede con un sorriso mentre Harry mette il sacchetto sul tavolo, tra di loro.

"Ho pensato fosse una cosa molto dolce," dice Harry. "Non rovinare tutto ora."

Louis ride quando la parola dolce si dissolve su di lui. Il suo sorriso non vacilla mentre prende il sacchetto e strappa la carta velina.

"È tipo un cesto regali per gli appuntamenti," dice Harry, leggermente timido mentre Louis scarta il regalo. C'è una barretta energetica, una bottiglietta di acqua riutilizzabile, una bottiglia di vino, antidolorifici, delle caramelle, e dei burro cacao.

"Questo è totalmente meglio del mio bigliettino," dice dopo aver risistemato il pacchetto attentamente. "Quindi, grazie per aver fatto meglio di me al nostro primo appuntamento."

Harry ruota gli occhi ma non ha il tempo di ribattere che il cameriere ritorna indietro con le loro bevande. Ordinano un assortimento casuale di piccoli piatti per il loro pasto concordando per lo più su tutto,tranne quando Harry ordina del formaggio di capra per la sua insalata e Louis quasi vomita.

Assaggiano i loro margherita una volta che il cameriere è andato via e mentre a Louis piace immediatamente, nota che gli occhi di Harry sono lucidi e sta sventolando la sua mano davanti alla bocca. "Troppo jalapeno," dice, afferrando il suo bicchiere d'acqua.

Louis alza le sopracciglia e ruba il margarita d Harry per provarlo lui stesso. "Sei proprio un bambino piagnucolone," dice dopo aver ingoiato. È uguale al suo. Per non essere da meno, Harry si riprende il bicchiere e prende un sorso continuo senza mai interrompere il contatto visivo, con la sua mano sinistra che fa il dito medio a Louis. Apparentemente, la tensione tra i due si è dissipata in un instante.

"Di cosa parlano le persone ai primi appuntamenti?" chiede Louis dopo che il loro cibo è stato portato al loro tavolo, lo spazio a malapena sufficiente per tutti quei piatti per riuscire a sedersi comodamente.

"Cosa vuoi dire con "Di cosa parlano le persone?" chiede Harry, leggermente incredulo con una forchettata di insalata a metà strada dalla sua bocca. "Sei stato ad un primo appuntamento prima."

Louis mastica pensieroso un fungo ripieno mentre cerca di ricordare il suo ultimo primo appuntamento, "È passato parecchio tempo. Di solito incontro le persone quando sono ad un pub o tipo, in gruppi. E dopo semplicemente usciamo. Di solito non andiamo ad appuntamenti insieme." Fa un segno a loro due per indicare la differenza.

Harry ingoia e inizia a servirsi delle verdure rosolate nel suo piatto. "Okay, ma devi comunque riuscire a riconoscerli in qualche modo, anche se non vi sedete ad un ristorante come in questo caso. Forse non hai mai realizzato di essere ad un primo appuntamento."

Louis preme le sue labbra insieme, ancora non capendo di cosa stiano parlando. "Credo che potremmo semplicemente parlarne e imparare dall'altro. Sei una specie di esperto di primi appuntamenti?"

Harry annuisce, "Sfortunatamente. Sia che vado a tanti appuntamenti. In realtà gli appuntamenti non superano mai il sesto incontro, il massimo è il quinto".

"Qual è l'appuntamento in cui si dovrebbe scopare?" Chiede Louis e poi ride quando Harry lo guarda con occhi spenti. "Scusa, non è un argomento da trattare al primo appuntamento?"

"No, solitamente. Però questo non è un vero appuntamento standard. Ti ho già visto vomitare sui miei stivali prima," dice Harry, con un ghigno sulle sue labbra.

Louis quasi si strozza mentre ingoia e si riprende a malapena prima di mormorare. "Quello è stato un incidente. E ti ho comprato degli stivali nuovi."

Harry sorride, "Lo so. Sto solo dicendo che questa cosa non è solita."

"Quali sono le cose taboo per un primo appuntamento?" Louis schiocca le sue labbra, "Parliamone."

"Chiedere quando si scoperà, prima di tutto."

Louis annuisce, "Questo l'ho capito. Cos'altro?"

Harry ruota gli occhi ma qualcosa in ciò mostra più affetto che irritazione. "Credo che un bollino rosso sia quando qualcuno inizia a parlare del motivo della fine della propria relazione o farfugliare i motivi per la quale tutte le relazioni sono andate in rovina."

"O lamentarsi del propri ex," aggiunge Louis con un movimento della testa. Sorride leggermente, "Quindi, Harry, dimmi perché sei single."

"La terapia é domani, Lou."

"Ci portiamo avanti."

Harry sospira, "Conosci tutte le mie storie. Del tipo, tutte."

È una dichiarazione vera. Hanno parlato dei loro fallimenti amorosi a lungo e Louis sa che le relazione più lunghe di Harry sono durate qualche mese- tranne per la relazione di due anni al college con un ragazzo che nessuno di loro ha mai incontrata ma che ha spezzato il cuore di Harry con un coraggio sbalorditivo. Harry si è trasferito a New York dopo quello.

Louis preme le labbra insieme, "Hai ragione. Ma qual è la ragione per il quale sei single? Tipo, da un'altro punto di vista, perché non sei con la persona dei tuoi sogni in questo momento?"

Harry strappa un pezzo di piadina con i tuoi denti e mastica drammaticamente. "Capisco perché le persone non parlando di questo al loro primo appuntamento. È una seccatura."

Louis sorride, "Il mio obiettivo è compiacere."

"Credo di non aver scoperto se il problema sono io o le persone che decido di frequentare." Arriccia le labbra come se stesse considerando il suo prossimo pensiero. "Inoltre credo che il fatto che non mi piaccia uscire é l'altra cosa. È faticoso conoscere qualcuno e poi vedere tutto svanire qualche settimana dopo. Preferirei solamente stare in una relazione a lungo termine."

"Ma?" Induce Louis, sapendo già la parte successiva.

Harry stringe gli occhi verso Louis. "Se vedo che le persone si avvicinando troppo a me, solitamente sono il primo a chiudere tutto."

"Paura d'impegnarsi," dice Louis come se avesse una laurea in psicologia.

Harry sbuffa una risata, "Non voglio che il mio cuore venga spezzato."

"Ma vuoi innamorarti?"

Harry ghigna, "Non ho mai detto di essere perfetto, no?"

Louis prova a sorridere mentre mastica, ingoiando prima di rispondere. "Non colpevolizzarti per questo."

"Più facile a dirsi che a farsi."

C'è una pausa mentre il cameriere toglie alcuni dei loro piatti vuoti e porta loro dei margarita freschi- ma questa volta ordina uno normale, non un jalapeno. "Non posso crederci che non ti sia piaciuto," Louis riflette mentre Harry prende il bicchiere dal cameriere. "Tu ami la salsa piccante."

"Non con la tequila. È un insieme di cose."

Louis sorride, "Dimentico che bevi tequila liscia sorseggiando."

"Disse quello che beve whiskey con ghiaccio come se fosse acqua."

"Touché." Louis non può nemmeno far finta di essere offeso. È diventato il suo drink -firma durante il college ed è sempre il primo drink durante una nottata fuori.

"È il tuo turno, sai." Ride Harry, quando Louis lo guarda confuso. "Devi dirmi perché pensi di essere single. Occhio per occhio."

Louis fa una smorfia, "Odio quell'espressione. Occhio per occhio. Mi mette i brividi."

Harry alza le sopracciglia, "Non eviterai così la risposta."

Louis alza le mani, ammettendo la sua resa. "Si, si. Sono single perché non ho trovato nessuno capace di sopportarmi." Sorride alle sopracciglia alzate di Harry. "Cosa? È vero. Non sono semplice da gestire." Alza le spalle perché è una cosa di cui è consapevole.

"Non credo che insultarti è la risposta alla mia domanda."

"Non mi sto insultando," dice Louis, scuotendo la testa. "Ne sono conscio. Ho difficoltà a impegnarmi in una cosa perché mi spaventa e deve ancora esserci qualcuno che lo capisca e mi convinca ancora a restare. La maggior parte delle persone vede il pazzo e scappa dall'altra parte".

"Non puoi impegnarti e io ho paura di impegnarmi?" Harry sorride: "Andrà a gonfie vele".

Louis non può fare a meno di ridere. Quanto è appropriato scoprire che sono due opposti polari nel mondo degli appuntamenti al loro primo appuntamento insieme. A meno di un miracolo, è sicuro che nessuno dei due sarà in grado di cambiare molto nei prossimi quaranta giorni.

Quando arriva il conto Louis insiste per pagare e in realtà dà un colpetto al polso di Harry per fargli lasciare il portafoglio di pelle, dopo che il cameriere ha posato lo scontrino sul tavolo. "Siamo ad un appuntamento," dice Louis quando Harry squittisce per essere stato colpito e tira indietro la mano per ispezionarla. "Sto pagando."

"Mi hai anche appena colpito come se fossimo in prima elementare," dice Harry, alzando il polso come prova.

Louis sorride, "Sapevi che uscire con me sarebbe stato così divertente o sei sorpreso?" Harry alza gli occhi al cielo e non risponde.

Dopo vanno insieme a piedi verso la metropolitana, le mani infilate nelle tasche del cappotto, manovrando intorno ai mucchi di neve ribelli che devono ancora sciogliersi. "Quindi è andata bene", osserva Louis. Sente che hanno bisogno di chiudere la notte, darsi dei punti per superare il primo giorno.

"Aspetta domani", dice Harry, "quando saremo psicanalizzati".

"Wow, l'attesa potrebbe uccidermi."

"Non credo andrà così male," dice Harry pensieroso mentre scendono le scale verso la stazione della metropolitana. Non è troppo affollato data l'ora di metà settimana ed entrambi trovano posto sul treno diretto a ovest, con i binari che cigolano di tanto in tanto mentre si snodano sotto la città. Scendono alla stessa fermata e fanno il resto della strada, i loro appartamenti si estendono a pochi isolati di distanza.

"Quindi ci vediamo all'ufficio di Julia domani pomeriggio?" chiede Harry mentre si avvicinano per primi al suo edificio.

"Sì, mandami di nuovo l'indirizzo così non mi perdo", dice Louis con un sorriso.

"Sicuro." Si ferma mentre si fermano davanti al marciapiede. "Grazie per stasera, Lou. È stato molto divertente."

Louis deglutisce e annuisce, incerto su cosa dire. Questo è tutto un territorio inesplorato e per quanto vogliano prenderlo in giro, si stanno frequentando. Sembra esserci una linea sfocata con la loro autoironia, ma è ancora reale. Il promemoria fa vibrare stranamente lo stomaco di Louis. "Anch'io mi sono divertito, H", dice. "Sarà divertente."

Harry rimane in silenzio, gli occhi che tracciano il viso di Louis. "Divertente", ripete infine con un cenno del capo. "Ci vediamo domani?"

"Alle tre in punto," conferma Louis mentre Harry si allontana. Louis guarda Harry entrare nell'atrio e premere il pulsante di chiamata per l'ascensore prima di voltarsi per iniziare la sua breve passeggiata per il resto della strada verso casa. Fa un respiro profondo e lascia che l'aria fredda gli riempia i polmoni. Non per la prima volta, si chiede in cosa si siano cacciati.

                               *

GIOVEDì~ Giorno 2

"Direste che siete attratti l'uno dall'altro?"

L'aria rimasta nell'ufficio di Julia Dawe torna indietro attraverso la porta alla sua domanda. Louis si sposta leggermente sul divano e Harry rimane perfettamente immobile; il divario di diciotto pollici tra loro improvvisamente non sembra abbastanza. Julia, terapeuta straordinaria e l'unica che ha deciso di dare loro una possibilità, guarda pazientemente, indifferente alla loro capacità di contorcersi.

Louis non osa guardare Harry, invece si concentra appena sopra la spalla di Julia. Sono alla loro prima sessione di terapia da dieci minuti e le domande sono state relativamente semplici fino ad ora. Julia ha detto che voleva orientarsi verso l'esperimento e la loro storia, ma all'improvviso chiede loro di rivelare qualcosa che non hanno mai nemmeno ammesso l'uno all'altro.

"Harry," dice Julia, concentrandosi prima su di lui. "Trovi Louis attraente?"

Harry si schiarisce la voce e poi risponde. "Si."

Le due parole fanno sobbalzare Louis come se gli fossero state urlate nell'orecchio, ma fissa risolutamente il muro. Non riesce a credere che stiano facendo questo volontariamente.

"E tu,Louis," Julia rivolge a lui i suoi occhi blu ghiaccio, un dolce sorriso. "Pensi che Harry sia attraente?"

Oggettivamente parlando, Louis pensava che Harry fosse decisamente carino la prima notte che lo vide fuori da Max's. Da allora, è sempre stato uno dei tratti di Harry - carino - a cui Louis non ha pensato molto. Non è come se lui sia l'unico a pensarlo: il fatto che Harry sia carino non è la più grande scoperta del mondo.

Attraente, però. Louis sbatte le palpebre un paio di volte per guadagnare tempo. Attraente significa che Louis è attratto da Harry, attratto dalla bellezza e da tutto il resto: la sua personalità, il senso dell'umorismo, la vulnerabilità emotiva. Tutte cose facili da ammirare sulla carta e più difficili da ammettere ad alta voce. Deglutisce. "Sì. Lo penso."

Julia annuisce poi rimane in silenzio nel modo terribile che fanno i terapeuti quando vogliono tirarti fuori un'altra risposta. Louis non ha necessariamente un terapeuta normale come Harry, ma questo non significa che non abbia provato (e fallito) a superare una sessione prima. Nonostante il suo silenzio, non ha più niente da offrire alla conversazione in questo momento. Tutto ciò a cui riesce a pensare è se lui e Harry hanno già danneggiato la loro amicizia solo ammettendo di essere attratti l'uno dall'altro.

Prima che possa pensare di star avendo un pieno un attacco di panico, Julia sorride di nuovo. "Va bene, considerando che avete deciso di uscire insieme."

L'aria che aveva lasciato così gravemente la stanza un momento fa filtra indietro lentamente mentre entrambi ridono leggermente. Louis lancia un'occhiata a Harry mentre si muove e trova le sue guance leggermente rosee, ma per il resto intatte.

"Se siete così buoni amici e siete attratti l'uno dall'altro", chiede Julia, "allora perché non vi siete frequentati prima?"

Louis pensa che questo sarà un altro lasso di tempo in cui il silenzio permane, ma Harry si offre volontario per parlare questa volta. "Penso che siamo passati così rapidamente da estranei a diventare amici", dice, "che abbiamo, in qualche modo, superato la possibilità di uscire insieme senza renderci conto che sarebbe potuta essere un'opzione".

Louis annuisce: "Sono d'accordo con questo. Dopo la prima notte che ci siamo incontrati siamo diventati amici molto velocemente, non mi è passato per la mente."

Julia sbatte le palpebre. "Ti è mai passato per la mente, Harry?"

Louis è abbastanza sicuro che Harry abbia appena risposto a quella domanda, ma mentre Harry si schiarisce la voce, si rende conto che potrebbe essersi sbagliato.

"Non me lo ricordo."

Louis fa del suo meglio per evitare che le sue sopracciglia si innalzino in faccia. Harry dicendo che non riesce a ricordare se ha mai voluto uscire con Louis, la fa sembrare una dichiarazione che implora una domanda successiva, ma Julia non deve essere d'accordo.

"Capisco", dice. "Da quello che ho capito, siete arrivati qui perché entrambi avete raggiunto un vicolo cieco quando si tratta di appuntamenti. Louis, guardando Harry, perché pensi che abbia avuto un appuntamento senza successo?"

Louis sorride, "In realtà ne abbiamo parlato ieri sera. H pensa di avere paura dell'impegno e lo rende nervoso quando si tratta di quella fase in una relazione. La parte in cui qualcuno potrebbe farsi male."

Julia non ricambia il suo sorriso. "Non ho chiesto perché Harry pensa di essere single. Ti ho chiesto perché pensi che Harry sia single".

Louis alza le sopracciglia e guarda Harry. "Non lo so," dice, riportando lo sguardo su Julia. "Sembra che sia sfortuna o qualcosa del genere."

"Louis", dice Julia, non scortesemente ma sicuramente non dolcemente, "ho bisogno che tu sia completamente onesto in questo esercizio. Una vera coppia che cerca di far funzionare le cose deve essere disposta a mostrare parti nascoste di sé, indipendentemente da quanto possano essere poco carine quelle parti".

Louis si lecca il labbro inferiore e guarda di nuovo Harry. Questa volta Harry lo sta guardando e alza le spalle come per dire, vai avanti. "Penso che a volte scelga le persone sbagliate con cui uscire", dice Louis. "Sento che meriti più di quanto la maggior parte dei suoi partner passati abbia offerto". Si ritrova a parlare con le scarpe di Julia e la riconosce come paura di dover vedere lo sguardo sul viso di Harry. "Penso che dovrebbe stare più attento a quelli con cui sceglie di uscire."

Julia annuisce e prende nota mentre Louis si concentra sul non muoversi, respirando a malapena. Non pensa di aver detto niente di male,ma detesta il fatto che la prima volta in cui ha detto queste cose ad alta voce ad Harry sia stato davanti a uno sconosciuto.

"E Harry, perché pensi che Louis non abbia avuto successo con gli appuntamenti?"

Harry si ferma a malapena prima di parlare e Louis cerca di non offendersi. "Dice di essere difficile da gestire, ma penso che sia lui stesso a renderlo così. Gli piace rincorrere, ma tende ad agitarsi quando trova qualcuno a cui lui piace davvero".

Louis sbatte le palpebre nel silenzio, la mente che gira. Non è sicuro se dovrebbe difendersi o congratularsi con Harry per aver fatto centro. È sempre più facile dire che non è in grado di impegnarsi, che ammettere che non è sicuro di volerlo. Gli piace quando le cose sono leggere e divertenti, ma raramente rimane per le cose buie e pesanti.

"Bene", dice Julia, chiaramente contenta di averli entrambi a disagio e incapaci di guardarsi l'un l'altro. "Ora, ho solo un'altra domanda prima che voi possiate andare. Cosa avete intenzione di fare quando questo esperimento avrà rovinato la vostra amicizia?"

"Abbiamo detto che rimarremo amici nonostante tutto," dice Harry tranquillamnte, il mento che si solleva in difesa.

"È l'unico accordo che abbiamo preso prima di decidere di farlo" concorda Louis. "Restare amici nonostante tutto."

Julia solleva un sopracciglio perfettamente curato. "Questo è tutto molto bello e fantastico. Ma spero abbiate realizzato che alla fine i vostri sentimenti non considereranno questo come un esperimento. Se uno di voi finisce per innamorarsi e scopre che i suoi sentimenti non sono ricambiati, non sarete capaci di riderci sopra come se fosse solo un semplice esperimento. Non vi sto dicendo di non farlo, spero solo che abbiate preso in considerazione tutti i possibili esiti."

*

"Non sono stati i quarantacinque minuti più allegri", riflette Harry, dopo che hanno salutato Julia e si sono diretti verso l'ingresso dell'ufficio.

"Mi sento completamente psicanalizzato,però," permette Louis, chiudendo la zip della giacca. Era preoccupato che sarebbe stato imbarazzante una volta fuori nel corridoio, ma Harry sembra determinato a non renderlo così, quindi Louis ha intenzione di unirsi a lui.

"Molto accurato," concorda Harry. "Sento di dover andare a casa e scrivere nel diario la merda dei miei sentimenti".

Louis ride, roteando gli occhi. Non tiene un diario, ma può sicuramente sentire le sue profonde insicurezze sulle relazioni che gli riaffiorano sotto i polmoni.

"Volevo chiedertelo," dice Harry mentre scendono i gradini per prendere un taxi. Così lontano da Manhattan, condivideranno un taxi per tornare e divideranno il costo. Cercare di risparmiare denaro a New York è un'abitudine che non hanno imparato a rompere.

"Chiedermi cosa?" Louis usa una mano per fermare un taxi e lancia un'occhiata da sopra la sua spalla.

"Pianifichiamo in anticipo i nostri tre appuntamenti ufficiali ogni settimana?" lui chiede. "Sono solo un po' preoccupato che termineremo il tempo e finiremo per rimandarli se siamo impegnati o qualcosa del genere, capisci?"

Louis strizza gli occhi: "Questo dovrebbe essere divertente e spontaneo, non un lavoro meticoloso che dobbiamo annotare nelle nostre agende".

Harry alza le sopracciglia, "Sto solo dicendo che siamo entrambi impegnati, quindi sto cercando di assicurarmi di avere abbastanza tempo per vederti."

Un taxi si ferma davanti a loro e viene suonato da altre tre macchine che sbandano, prima di fermarsi. Louis scivola per primo sul sedile posteriore con Harry alle calcagna che lo segue. "Lo fai con tutti quelli con cui esci? Pianificare ogni appuntamento una settimana in anticipo? Non abbiamo bisogno di un itinerario per superare tutto questo, H."

"Uh, notizia flash, Lou, sono nuovo a questo." Harry sembra un po' irritato mentre chiude la porta. "Siamo appena andati alla terapia di coppia come secondo appuntamento. Chiaramente questo non è ordinario. A meno che di solito non passi dalla terapia con le tue conquiste?"

"Non usare la parola conquista," Louis dice bruscamente, ma Harry parla sopra di lui per dare all'autista l'indirizzo del suo appartamento. "A proposito, oggi non era nemmeno un appuntamento", dice mentre il taxi si immerge nel traffico. "Dobbiamo vederci tutti i giorni, ma le date dovrebbero essere più intenzionali e pianificate, qualcosa che entrambi amiamo fare insieme".

"Quindi sei d'accordo che gli appuntamenti hanno bisogno di un itinerario, allora?" chiede Harry, un sorrisetto che gli tira le labbra.

Louis si gira verso Harry, quasi per dirgli che gli sta facendo venire il mal di testa quando vede il suo stupido sorrisetto. "Che ne dici di organizzarci con due giorni di anticipo, ok?" dice, "Altrimenti tutto questo sembrerà un obbligo e non voglio che sia qualcosa a cui devo pensare, sì? Non è così che funzionano le relazioni reali".

Harry socchiude gli occhi ma Louis mantiene il suo sguardo, immobile. Ad Harry piacciono i piani e Louis può apprezzarlo, ma non tutti i giorni per quaranta giorni. Sostengono la loro gara di sguardi fino a quando il tassista non frena con forza ed entrambi si lanciano in avanti con una risata allarmata.

"Bene, due giorni prima", dice Harry. Poi c'è una pausa, "Allora cosa facciamo domani?"

Louis scuote lentamente la testa, "Ti colpirò di nuovo".

Harry socchiude gli occhi mentre cerca di non sorridere, "Non lo faresti."



*É una citazione di Mean Girls "I'm not like a regular mom.I'm a cool mom".
*Louis sta facendo riferimento ad una canzone Natalizia britannica. Il narratore, dico narratore perché ha la struttura tipica delle filastrocche, elenca i doni che gli vengono consegnati dal suo "vero" amore nei dodici giorni da Natale, tra cui un pernice su un pero. "On the first day of Christmas, my true love sent to me a partridge in a pear tree." Ogni strofa elenca tutti i doni delle strofe precedenti, aggiungendone uno "a partridge in a pear tree " si trova sempre alla fine del verso essendo stato il primo dono. Vi lascio un pezzo per capire meglio:

On the first day of Christmas, my true love sent to me a partridge in a pear tree.
On the second day of Christmas, my true love sent to me two turtle doves, and a partridge in a pear tree.
On the third day of Christmas, my true love sent to me three french hens, two turtle doves, and a partridge in a pear tree.

Eccoci qui ahahahah! Questa è la mia prima traduzione quindi siate caritatevoli per favore <3! Ho letteralmente amato questa storia, i personaggi di Harry e Louis sono, secondo me, qualcosa di straordinario.
I capitoli in tutto sono 10 più l'epilogo e cercherò di aggiornare una volta a settimana. Nel frattempo, se vi va,mentre aspettate il prossimo aggiornamento, lasciatemi sapere cosa ne pensate e se volete potete trovarmi su Twitter con l'#wildlovehl. Xxx

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