Tipi Psicologici, una guida u...

Gaia_Mic द्वारा

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Con questa breve guida, voglio presentarvi la versione più accurata, utile e corretta di una bellissima intui... अधिक

Introduzione
1. La più significativa differenza tra gli esseri umani
2. Dieci parole chiave
3. Dicotomie: Introversione ed Estroversione
4. Dicotomie: Giudicanti e Percettivi o anche Razionali e Irrazionali
5. Dicotomie: Pensiero-Sentimento e Sensazione-Intuizione
6. Acronimi: iniziamo a capire qual è il nostro Tipo!
7. Cosa NON sono le funzioni cognitive
8. I Tipi Estroversi: attitudine generale
9. Pensiero Estroverso: ESTJ ed ENTJ
10. Sentimento Estroverso: ESFJ ed ENFJ
11. Sensazione Estroversa: ESTP ed ESFP
12. Intuizione Estroversa: ENTP ed ENFP
13. I Tipi Introversi: attitudine generale
14. Pensiero Introverso: ISTJ e INTJ
15. Sentimento introverso: ISFJ e INFJ
16. Sensazione introversa: ISTP e ISFP
17. Intuizione introversa: INTP e INFP
18. Criteri di raggruppamento dei Tipi Psicologici
19. I Quattro Temperamenti: la più bella teoria proto-psicologica
Le funzioni cognitive ─ MBTI vs Tipi Psicologici Junghiani
Una teoria scientifica?
A cosa servono i Tipi Psicologici?
Le cose buone dell'MBTI
Test MBTI ed Effetto Barnum

20. Sulla verità e sul tempo

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Gaia_Mic द्वारा

Caro lettore (o caro ascoltatore, a seconda della piattaforma che stai utilizzando e del formato di questo piccolo manuale che hai adesso davanti a te), spero di averti tenuto buona compagnia, in questo breve viaggio.

Con questa lettera si chiude un percorso ... e forse se ne apre uno nuovo! Ma di questo ne riparleremo in chiusura. Per adesso, ti ringrazio di avermi seguito fino a questo punto e di avermi supportata attraverso condivisioni, like, voti e quant'altro.

Spero davvero che il mio manuale abbia suscitato in te un qualche interesse, se non addirittura la voglia di conoscere te stesso più a fondo. Io non so quanto sia stata brava o utile come guida, ma credo e spero di averti perlomeno messo sulla strada giusta.

Come ho detto più volte, e come sento di dover ripetere anche adesso, quello che hai cominciato in queste pagine è un viaggio lungo da compiere per lo più da soli. Per quanto la spiegazione di Jung sia perspicace e accurata e per quanto io abbia tentato di mantenere la mia pulita e chiara, certe cose non si possono spiegare o insegnare: la verità, infatti, può essere soltanto intuita e, specie quella su noi stessi, possiamo scoprirla e conoscerla solo noi.

Io, infatti, posso fare delle allusioni e cercare di offrire brevi spiegazioni, o tutt'al più dare qualche consiglio o indicazione. Ma se tu che mi stai leggendo o ascoltando non ti prendi il tempo necessario di assimilare, intuire e capire davvero ciò di cui sto parlando, allora la tua comprensione rimarrà solo di tipo concettuale e avrai sempre la sensazione di brancolare nel buio, o di camminare su un terreno terribilmente franoso.

In questo capitolo, in questa lettera conclusiva, caro lettore o ascoltatore, vorrei parlarti di due cose molto importanti, prima di lasciarti a riflettere in silenzio e a proseguire da solo nel tuo viaggio. Queste due cose sono, per l'appunto, la verità e il tempo: due parole importanti, impegnative, spesso abusate, se non del tutto fraintese.

Che cos'è la verità? O meglio, cosa intendo io quando parlo di verità? Come sempre, cercherò di essere chiara e concisa il più possibile.

Innanzitutto, bisogna fare una distinzione fra la realtà e la verità: la prima è quella materiale, concreta, è il divenire, è ciò che esiste. La seconda è astratta, trascendentale, è l'essere, è ciò che è. In apparenza possono addirittura sembrare la stessa cosa, ma non è affatto così, anzi, spesso avere un'attitudine per una delle due rende quasi del tutto ciechi all'altra e incapaci di comprenderla. Questo, comunque, non ci impedisce di capire almeno a livello concettuale quella delle due che per noi è più ostica.

Parlando dell'essere umano, la realtà è ciò che egli è a livello fisico e culturale: il suo aspetto e il rapporto che egli ha con esso, i suoi gusti, le sue ambizioni, i suoi talenti, i suoi desideri, le sue paure, la sua storia personale, la sua evoluzione, le sue credenze, la sua cultura, tutto questo, insomma, fa parte della sua realtà.

La verità, invece, è l'anima eterna che si nasconde dietro tutto ciò. È l'essere umano, o l'individuo, nella sua essenza più pura, al di là del suo divenire, al di là di come il tempo e le esperienze lo hanno plasmato e lo plasmeranno ancora.

La verità è come il vento: non puoi fare un disegno del vento, o scattargli una foto, o chiuderlo in un barattolo. Puoi solo ritrarre un albero un po' inclinato, o scattare una foto a una persona con i capelli arruffati, o tutt'al più farne un disegno simbolico, una rappresentazione ideale. Puoi persino soffiare, o costruire una ventola, ma anche queste saranno semplici imitazioni, allusioni, figurazioni.

La verità è così. Ed è questo ciò che intendo quando dico che quella dei Tipi Psicologici è una verità.

Nell'analizzare e nel comprendere i Tipi Psicologici bisogna fare molta attenzione a non lasciarsi accecare dalla sola percezione della realtà concreta o, peggio ancora, lasciarsi sviare dall'idealizzazione, dai propri desideri personali, dalle proprie paure e dai propri scopi.

A proposito del tempo, invece, ci sono due cose da dire e sono entrambe molto importanti. Questo, fra l'altro, ci dimostra come la realtà sia importante quanto la verità, poiché il tempo è, a conti fatti, l'essenza stessa della realtà, dato che è indissolubilmente legato alla percezione del divenire. Anzi, il divenire è proprio la misura e la definizione del tempo.

John Archibald Wheeler, un importante fisico statunitense del secolo scorso, che lavorò con geni del calibro di Niels Bohr ed Enrico Fermi, diceva che il tempo è ciò che impedisce alle cose di accadere tutte in una volta. Può sembrare un'affermazione banale, ma non lo è affatto.

La teoria della relatività ci dice che il tempo, in realtà, è un'illusione. Per noi sulla Terra scorre a una certa velocità, per qualcuno su un altro pianeta, in un'altra galassia, scorre ad un'altra velocità ancora, per un uomo su un'astronave scorre ancora ad una velocità diversa e per i fotoni di luce, beh, il tempo praticamente non esiste affatto.

Curioso come qualcosa di così relativo e inconsistente sia tanto importante per noi esseri umani. Il divenire, infatti, come abbiamo detto, non è meno importante dell'essere. La realtà non è meno importante della verità, anzi, è un'espressione di essa. E noi esseri umani è solo attraverso la prima che possiamo, pian piano, cercare di comprendere la seconda.

Oggigiorno viviamo in un mondo, in un ambiente umano, che ha completamente perso di vista il senso del tempo, dell'attesa, della ciclicità, del ritmo, del divenire. Lo abbiamo già detto qualche capitolo fa, ricordi? Vogliamo tutto e subito. Corriamo sempre più veloce. Andiamo sempre più di fretta. Pensiamo sempre al futuro. E il tempo sembra non bastarci mai ... Sarà perché lo stiamo utilizzando in modo sbagliato, forse?

Il senso dell'esistenza, per come la vedo io, non è avere tanto tempo o realizzare quante più cose possibili in quel determinato tempo. Ogni vita ha un suo ritmo, ogni evento una sua progressione, ogni tappa un suo momento, ogni apprendimento un suo spazio di assimilazione e comprensione. La vita è un'esperienza, non una gara. È fatta di lezioni, non di oggetti.

Conoscere e capire davvero se stessi è ben più importante che darsi delle etichette.

E per conoscere e capire davvero se stessi cosa occorre? Diciamolo insieme, dai: TEMPO! Occorre tempo, caro compagno di viaggio: tempo per esplorare, per sperimentare, per osservare, per riflettere, per dialogare, per ragionare, per comparare, per cercare, per trovare, per ricominciare, per tornare indietro, per andare avanti, per cambiare punto di vista, per adattarsi, per capire ...

Se alla fine di questo percorso ancora non ti è tutto chiaro, caro lettore o ascoltatore, sappi che è perfettamente normale: non sei tu ad essere stupido e non è nemmeno la teoria dei Tipi Psicologici ad essere troppo difficile. È solo che si tratta di qualcosa che richiede del tempo per essere compresa. Così come ogni altra cosa del resto.

Perché, certe volte, si ha comunque la sensazione di non essere capiti, anche se ci si è spiegati perfettamente e chi ci ha ascoltato potrebbe ripetere per filo e per segno tutto ciò che abbiamo detto? Perché esistono diversi livelli di comprensione: il fatto che abbiamo capito qualcosa a livello concettuale non significa che abbiamo davvero capito. Di nuovo: realtà e verità sono due cose diverse e capire una non significa capire anche l'altra automaticamente, anzi.

Perciò, non preoccuparti se non ti è ancora tutto chiaro. Al contrario: preoccupati piuttosto se credi di aver già capito tutto! Perché in quel caso, senza offesa, è molto probabile che tu non abbia capito assolutamente nulla! Io studio questa teoria da quasi dieci anni, mio caro, e ci sono ancora così tante cose che non capisco, così tanti dubbi da fugare e domande a cui rispondere.

In questi dieci anni, inoltre, ho imparato un'altra cosa: la coerenza non sempre è un valore e cambiare idea è una cosa giusta e positiva. Nel nostro divenire e nella comprensione della verità, passare da uno stato di dubbio a uno di certezza e poi di nuovo al dubbio è normale ed è giusto così. Nessuna certezza deve essere assoluta, ma anche i dubbi non possono durare per sempre. Il primo atteggiamento, infatti, porta alla stagnazione. Il secondo alla mancanza di solidità e sostanza.

Questo mi porta alla seconda cosa da dire sul tempo, e con questo ci avviamo alla conclusione. L'ho ripetuto più volte, nel corso del manuale, e l'ho detto più volte anche in risposta ad alcuni commenti, ma non fa mai male ripeterlo ancora. Infatti, Wattpad è una piattaforma frequentata soprattutto da adolescenti e anche l'utenza media di Youtube si attesta su quella fascia di età. Quindi è importante essere chiari e persino ripetitivi su questo punto.

Caro lettore o ascoltatore, nel caso tu abbia meno di venticinque anni, apri bene occhi e orecchie e presta attenzione, perché questo è importantissimo: tu non puoi ancora sapere per certo qual è il tuo Tipo Psicologico, perché sei ancora troppo piccolo.

Suona paternalistico? Forse. Chi mi credo di essere? Nessuno. Perché dovresti darmi ascolto? Nessuno ti vieta di fare di testa tua, tanto è un errore che capirai da solo, un giorno.

Ti dirò una cosa, però: statisticamente, la percentuale dei Tipi N ed F, nell'età adulta, è drasticamente più bassa rispetto all'adolescenza. Soprattutto quella dei Tipi N. Per non saper né leggere né scrivere, cosa possiamo dedurre da ciò?

Rileggiamo un secondo la lista di caratteristiche generali dei Tipi Intuitivi: ispirare, ipotizzare, artista, visionario, immaginazione, variazione, evoluzione, possibilità ...

Adesso rileggiamone anche qualcuna dei Tipi Sentimentali: comprensivo, valori morali, gentile, cuore, caloroso, armonia, complimenti, compassione ...

Ora ... quale adolescente non si sente un artista visionario, ribelle e alternativo? O un esistenzialista che si chiede quale sia il suo scopo nella vita? Quale adolescente non ama la variazione, l'avventura, la sperimentazione, le nuove tecnologie, il progresso, il romanticismo, la poesia, i rapporti umani significativi, le meraviglie della scienza? Quale adolescente non si sente moralmente superiore, pieno di immaginazione, persino incompreso?

Quasi tutti. Il cambiamento, la variazione, il romanticismo, la ribellione, l'immaginazione, le emozioni tumultuose, l'entusiasmo per il futuro, l'astrazione, sono tutte caratteristiche tipiche del periodo adolescenziale. È più difficile trovare un adolescente concreto, tradizionalista, obiettivo, rigido, fattuale, e quant'altro che non uno con tutte le caratteristiche elencate sopra.

Se testati, gli adolescenti risulteranno quasi sempre, o comunque molto spesso, degli Idealisti o dei Razionali, talvolta degli Artigiani e quasi mai dei Guardiani (i gruppi di Keirsey, vedi capitolo 18). Nell'età adulta questa statistica si ribalta completamente.

Perché? Perché certe caratteristiche tipiche dell'adolescenza spesso si perdono, una volta diventati adulti. E anche perché, come abbiamo detto qualche puntata fa, l'immaginazione, l'innovazione, l'amore per la scienza o per l'arte, l'esistenzialismo, la creatività e tante altre qualità solitamente attribuite ai Razionali e agli Idealisti, in realtà non sono affatto appannaggio di questi due gruppi.

I Tipi Psicologici, come abbiamo ripetuto fino allo sfinimento, sono un qualcosa di molto più vago, astratto e difficile da definire. Prenditi tempo, sia per crescere che per capire meglio queste cose.

E, per favore, non usare mai le mie parole e le mie indicazioni per rafforzare le tue paure o i tuoi desideri personali: il mio unico scopo è di aiutare le persone a conoscere e a capire meglio se stesse. Tutto qui. Se questa è la ragione per cui sei qui, quindi, sentiti libero di dialogare con me e di discutere su qualunque cosa tu voglia. Se è solo il bisogno di rafforzare o scolpire il tuo ego che ti ha portato qui, invece, ti pregherei di tenerti per te i tuoi commenti e le tue affermazioni, perché non abbiamo nulla da dirci.

Mi scuso se in questo passaggio ti sono sembrata un po' dura, caro lettore o ascoltatore, ma era necessario che fossi chiara e schietta su questo punto.

Detto questo, io ti ringrazio ancora una volta per la compagnia e il supporto. Resto aperta ad eventuali domande e suggerimenti, ma con questo capitolo chiudo definitivamente questa guida un po' insolita.

Se ho altri progetti futuri relativi a questo argomento? Sì, ne ho qualcuno in mente, ma inizierò una nuova storia e una nuova serie di video dedicata ad essi.

Ad esempio, di recente stavo prendendo in considerazione l'idea di iniziare una piccola raccolta di capitoli e di video in cui analizzerò il Tipo Psicologico di personaggi famosi o di finzione. Potrebbe essere anche un buono spunto per dialogare insieme e fare un po' di allenamento.

Semmai dovessi realizzarla, però, sappi che non dovrai prendere le mie parole come oro colato e che tutti i miei typing (come vengono chiamati in inglese) andranno considerati come provvisori. L'ho detto già altre volte: non mi ritengo un'esperta, ho tanti dubbi su alcune cose, stabilire il Tipo degli altri è difficilissimo e, inoltre, ho qualche difficoltà a cogliere l'inconscio degli altri, essendo io un Tipo Giudicante (i Giudicanti, infatti, sanno vedere con più chiarezza la parte conscia dell'Io).

Se può interessarti un progetto simile, resta nei paraggi. Altrimenti, caro lettore o ascoltatore, è stato un piacere averti come compagno in questo viaggio. Spero di averti lasciato qualcosa di positivo e che tu riesca a realizzare appieno tutto il tuo potenziale umano. Addio, o alla prossima ... in ogni caso, buona fortuna!

Gaia Micolucci

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