TWENTY

By SarahAdamo

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🏅I'm on THE WATTYS 2018 LONGLIST - MIA è una ragazza dinamica, solare, spesso e volentieri capricciosa. Ama... More

#SPAZIOAUTRICE❤️
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Ringraziamenti
Twenty 2.. cosa ne pensate?

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By SarahAdamo





Mia's point of view

«Si Mike credo sia un'ottima idea, per l'azienda intendo. Si mi piacerebbe ma dovrei parlarne con il mio capo prima» quando udì quel nome, ebbi una morsa allo stomaco. Mio fratello era in salotto ed io intenta a far colazione sul tavolo bianco della cucina assieme a Lily. Erano passati due giorni, dalla festa di Karen, dallo scontro avuto dinanzi alla mia porta di casa. Sospirai a quel ricordo, guardando con insistenza fuori dalla finestra. Le foglie si schiantavano sul suolo, il venticello faceva smuovere i rami degli alberi e le nuvole coprivano il cielo. Stava arrivando l'autunno, ed da lì a breve sarei dovuta partire per New York, per sostenere il provino alla Juilliard. Nel contempo però, dovevo ricominciare a studiare e a preparami per gli esami di economia.

«Tesoro, sembri turbata è tutto okay?»

«Mh?» saettai lo sguardo verso Lil, distogliendo lo sguardo dalla finestra.

«Sei strana, è successo qualcosa?»

«Uhm no, anzi sto benissimo» sorseggiai il latte dalla tazza, fingendomi il più normale possibile.

«Io non me la bevo, sai? Ho capito tutto» quasi quella bevanda mi andò di traverso, mi pulì con un tovagliolo, per poi aggrottare le fronte.

«In che senso?!»

«Nel senso che.. ho visto come guardi Michael, Mia e credimi sto mentendo a tuo fratello quanto te, dicendoti questo» non le risposi, mi limitai a fissare nuovamente fuori dalla finestra alla mia destra.

«Non capiresti» confessai.

«Forse. Ma, sappi che tuo fratello prima o poi se ne accorgerà, è diventato troppo evidente» la sua mano candida e smaltata di blu strinse la mia leggermente fredda.

«Lo so, ma non possiamo farci nulla. Ci abbiamo provato, sul serio, io ci ho provato ma..è inutile» sospirai pestemente ed abbassai lo sguardo.

«Mi ricordo di quando eri piccola, ora invece.. sei qui davanti a me e sei una donna che parla di sentimenti» gli occhi le divennero lucidi.

«Non posso dirti di lasciar perdere se è ciò che ti rende felice. Ma sta attenta, okay?» le feci un cenno per poi andarle incontro e abbracciarla forte.

«Ti voglio bene»

«Anch' io tesoro, tanto»

Michael's point of view

Un buon profumino di pollo alla fiorentina giunse alle mie narici, mi avvicinai alla cucina ove mia moglie stava preparando con cura e classe il pranzo.

«Ha un buon odore» affermai, e lei sorrise lievemente.

«Già» la tavola era ben apprecchiata, quel giorno sarei dovuto andare in ufficio nel pomeriggio, quando però il suono del campenello mi fece aggrottare le sopracciglia.

«E chi sarà adesso?» mi lisciai la camicia e mi diressi alla porta bianca nell'ingresso. Non appena girai la maniglia una figura alta e grossa mi abbracciò di soprassalto.

«Mike!!!Non ci vediamo da un po!» esclamò l'uomo, quando mi staccai riconobbi la mascella squadrata e i capelli neri lisci.

«Bruce!! Che piacere vederti, come mai sei qui?» egli portava con se una valigia ed era vestito di tutto punto. Gli feci spazio per farlo accomodare, salutò mia moglie con un cenno e poi dalla tasca interiore della sua giacca estrasse una busta bianca.

«Congratulazioni amico» me la porse, io la scartai velocemente giungendo poi al foglio piegato che aprì successivamente.

"Caro Signor Reed  è con grande onore e dedizione che le conferiamo il premio per il miglior imprenditore dell'anno, congratulazioni"

Sentì gli occhi colmi di lacrime e di emzione, dopo tanto e duro lavoro ero stato ricompensato nel migliore dei modi. Lessi poi il piedi pagina.

"L'aspettiamo al gran Gala nel palazzo Fairmont Olympic Hotel alle ore 20.00 il giorno 24, per deliziarvi con una magnifica cena e ritirare infine il premio"

«Io..non so cosa dire sul serio, ma perchè ce l'avevi tu?»

«L'hanno data a me per consegnartela, verrò anch'io alla premiazione» abbracciai l'uomo dinanzi a me.

«Puoi portare anche tua moglie ovviamente» aggiunse, rivolgendosi ad a mia moglie.

«Si, certo verrai no?»

«Certamente» confermò mia moglie mostrandoci un sorriso smagliante.

«Siediti, pranza con noi sei il benvenuto» gli feci cenno di accomodarsi.

«Oh no Mike ti ringrazio ma ho giàn prenotato un hotel qui vicino con pensione completa» disse, controllando il suo orologio.

«Ma non dirlo neanche per scherzo, ho tantissime camere a disposizione puoi restare qui senza nessun problema»

«Io.. non so se posso accettare»

«Si che puoi , insisto»

«E va bene» gli paccheggiai la spalla entusiasta portando poi di sopra le valige del mio amico. Pranzammo tutti assieme, Bruce ne rimase davvero ammaliato del piatto cucinato da mia moglie. Imprenditore dell'anno, a dire il vero non l'aspettavo ero elettrizzato all'idea ma anche un po confuso, ero modesto e forse non mi meritavo tutto quel successo.

I giorni passarono velocemente, uno di questi ero seduto nel mio ufficio, tutto era ritornato alla normalità. Sfogliai delle carte misi qualche firma qua e la per poi prepararmi per una riunione.

«Selly, mi porteresti gentilmente un caffè? Grazie» comunicai alla mia segretaria, tenendo saldo il dito sul pulsantino grigio.

«Subito Signore» esclamò lei. Mi sistemai la cravatta, mi lisciai il completo elegante e mi diressi in sala riunioni. Non molto dopo, la mia segretaria arrivò con il mio caffè la ringraziai con un cenno di capo e attesi i miei colleghi seduto sulla sedia nera girevole.

Avrei dovuto comprare un'altro abito per la cermonia?

In ogni caso ci avrebbe pensato Annie, aveva sempre buon gusto e di lei mi fidavo. La mia decisione era salda, ben stampata e incisa nella mia mente, avevo soltanto bisogno di quella spinta in più per darmi coraggio. Sospirai e guardai l'orologio mentre bevvi l'ultimo goccio di quel liquido marrone. La porta poi si spalancò rivelando i miei colleghi e collaboratori.

«Salve Signor Reed, congratulazioni per la premiazione!» esclamarono in coro, mi si avvicinarono per stringermi la mano ed io ringraziai imbarazzato. La riunione proseguì bene, subito dopo decisi implusiviamnete di mandare un messaggio a Mia dopo la nostra ultima sfuriata non ci eravamo più sentiti, ne avevo provato a scriverle, ogni volta che digitavo qualche parola finivo per cancellarla. Presi finalmente coraggio e le scrissi.

Michael:"Come stai?"

Aspettai con ansia ma nessuna risposta. Infilai arreso il cellulare nella tasca interiore della mia giacca per poi chiudermi nel mio ufficio fino a tardi.

***

Mancavano soltanto un giorno alla mia premiazione, ne ero davvero entusiasta, Bruce aveva trascorso maggior parte del tempo nella mia villa, a giocare a carte e sorseggiando della birra fredda, insomma diede una boccata d'aria a quell'enorme casa "vuota".

«Beccato Mike!! Sei un traditore» afferrò la sigaretta fra le dita che qualche secondo prima teneva salda fra le labbra per adagiarla sul posacenere.

«Ho vinto amico, arrenditi» scoprì le mie carte, egli sbuffò pesanemnte scoprendo le sue.

«Voglio una rivincita sporco uomo d'affari!!» risi di gusto, mischiando nuovamente le carte, mentre lui fece un lungo tiro dalla sua sigaretta. Poi, la figura di moglie entrò in salotto: stranamente era struccata, in vestaglia e perdeva a tratti l'equilibrio.

«Annie stai bene?» le chiesi, aggrottando la fronte.

«Si, cioè no.. ho l'influenza» mia moglie si appoggiò dolorante al marmo della cucina, inserendo in gola una pasticca aiutandosi con dell'acqua.

«L'influenza? Ma hai la febbre alta?»

«Si, suppongo di si» affermò infastidita.

«Annie io non credo che tu possa uscire domani, il primo aperitivo verrà servito su uno Yatch. Lì prenderai freddo» suggerì la voce profonda di Bruce.

«No, sto bene sul serio posso farcela» tossicchiò un po', soffiandosi successivamente il naso.

«No che non stai bene, tu domani te ne stai a letto Annie» le raccomandai gentilmennte avvicinandomi e incitandola a recarsi in camera daletto.

«Ne riparliamo domani» controbatté.

«Okay va risposare ora» lei annuì, la lasciai sulla soglia della camera da letto poi tornai a sedere di fronte al mio amico.

«Non puoi andare senza un'accompagnatrice, lo sai vero?» sussurrò egli.

«Lo so, ma non sarà grave» scrollai le spalle. Il mio amico fece un lungo tiro dalla sigaretta quasi finita.

«E, quella ragazza? Mia? Potrebbe accompagnarti lei» spalancai gliocchi, cadendo in una risata imbarazzata e nervosa.

«Non dire sciocchezze, Annie andrebbe su tutte le furie» sventolai la testa, guardando fuori dalla fienstra.

«Non è una cattiva idea però, potresti provarci» scrollò le spalle con noncuranza Bruce. Taqui per un po.

«Le cose fra voi come vanno a proposito?»

«Vanno come devono andare Bruce, non è possibile, non lo sarà mai» mi alzai, recuperando le bottiglia di birre finite e gettandole nella pattumiera.

«Non per forza Mike, insomma tu non stai più bene con Annie giusto? E Jamie è il tuo migliore amico dovrebbe essere felice che sua sorella stia con te piuttosto che con uno sconosciuto» raggiunse la mia figura all'isola della cucina.

«Non è cosi semplice, io Mia la conosco da quando aveva due anni le ho pulito il naso e in oltre c'è troppa differnza d'eta» sospirai.

«La differenza d'età non conta più ormai al giorno d'oggi. Fossi in te almeno ci proverei se mi ti rende felice» non risposi, mi strofinai il mento con le dita e abbozzai un piccolo sorriso guardando il pavimento.

«Dì la verità furbacchione, è già successo qualcosa fra voi??» mi canzonò, provando a farmi il solletico.

«No Bruce, fermati, dai sul serio» risi anch'io, ma poi calò il silenzio. Costatai se Annie stesse dormendo.

«L'ho baciata» affermai con un sorriso ebete sul volto.

«Grande amico!! Sei un grande» mi diede una pacca sulla spalla.

«E' fatta, devi solo trovare il coraggio tutto qui»

«Già, è questo il grande problema»


Mia's point of view

La musica danzava nelle mie orecchie attraverso gli auricolari attacate al mio smartphone. Il letto era talmente comodo che ci sarei rimasta in eterno, o al massimo fino al giorno dopo, ma il ticchettio di un paio di dita alla porta mi fece sobblazare costringendomi a liberarmi degli auricolari.

«Mia potresti scendere un secondo?» disse Lil con dolcezza, io le feci un cenno mi lisciai la maglietta e sollevai meglio i pantaloni sui fianchi per poi scendere la rampa di scale canticchiando la rampa di scale. Smisi di cantare quando la figura di Michael si presentò imponente sulla soglia della porta dell'ingresso accompagnata da Bruce, suo collega e complice.

«Ciao Bruce, che piacere vederti!» mi finsi il più normale possibile, corsi ad abbracciarlo caldamente lui ricambiò con un sorriso e una stretta.

«Un piacere anche per me Mia, tu stai bene?»

«Si, uhm.. alla grande» sorrisi, ma questo mi morì lentamente sul viso quando dovetti educatamente salutare anche Michael.

«Ciao, come mai sei qui?» mi rivolsi a Michael, baciandogli la guancia. Dall'altro vi era mio fratello appollaiato sul bracciolo del divano a braccia incrociate.

«In realà Michael voleva chiederti una cosa» aggiunse mio fratello, mentre l'amico dell'uomo d'affari sorrise compiaciuto.

«Be' ecco, sono stato nominato imprenditore dell'anno e.. » spalancai gliocchi, andandogli incontro per abbracciarlo.

«Davvero? Oh mio dio, congratulazioni!!» per timidezza, iniziò come suo solito a grattarsi la nuca.

«E a proposito di questo, io ecco.. volevo chiederti una grosso favore»

«Certo, dimmi pure» sorrisi gentilmente, lui fece un lungo respiro.

«Ti andrebbe di venirci, con me?» alzai un sopracciglio, spalancando leggermente gli occhi e la bocca.

«Ma chi? Io? Stai scherzando spero» sprofondai  in una risata nervosa e imbarazzante, gesticolando in maniera teatrale con le mani.

«No affato. Non scherza» enfatizzò Bruce, io alzai gli occhi al cielo.

«Non vuoi andarci?» domandò perplesso mio fratello avvicinandosi alle mie spalle.

«Non è che non voglia ma.. » poi continuai

«Non sono mai stata ad una serata importante, non so come ci si comporta e poi ci sarà la Stampa tanti fotografi, gente importante.. Oh no non ce l'ha posso fare» feci per risalire su per le scale quando la mano possente  di Michael mi afferò per il polso costringendomi a fare marcia indietro.

«Ehi no, no, aspetta non dire così sono sicuro che andrai benissimo invece» i suoi occhi color mare si incastrarono nei miei e mi persi per qualche istante.

«E se dovessi fare delle figuracce?» piagnucolai dopo di che Lil entrò in merito, strofinandomi leggermente il braccio con amore.

«Non farai nessuna figuraccia tesoro, sta tranquilla. Ma se non vuoi andarci non sei mica costretta»

«Come mai vengo io e non tua moglie?» domandai d'un colpo.

«Annie.. ha l'infulenza, e a Michael serve un'accompagnatrice c'è già un altro biglietto e non possiamo sprecarlo» gesticolò in modo teatrale Bruce.

«Ma potrebbe venirci Jamie con te, vero Jamie?»

«No no, io passo. E poi penso che Michael l'abbia chiesto a te perchè gli farebbe piacere la tua compagnia»

Quanto eri ingenuo fratellino, così cieco da non riuscire a capire che io quell'uomo l'amavo, e che lui non mi guardava come sua sorella o come sua figlia.

Feci un lungo sospiro, le persone lì presenti aspettavano una mia risposta la verità è che avevo tremendamente paura di restare da sola con Michael, oltre al fatto che avrei potuto sbalziate qualcosa ma forse ne valeva la pena.

«Ok, ci vengo» degli applausi riempirono l'ingresso, mentre lo sguardo dolce e comprensivo di Michael si posò su di me.

«Ma mi servirà un vestito decente, delle scarpe eleganti, dovrei andare dal parrucchiere? I miei capelli sono orrendi» mi rivolsi a Lil che come sempre premurosa mi massaggiò la guancia sorridendo appena.

«Siamo ancora in tempo, sono soltanto le quattro, possiamo andare adesso a cercare qualcosa di elegante e poi al resto posso pensarci io cosa ne pensi?» spalancai gli occhi entusiasta, avevo sempre sognato di condividere un momento intimo fra sole donne, con mia madre specialmente, ma era ormai troppo tardi lei mi aveva lasciato quando ero soltanto una bambina molto piccola, ma per fortuna Lil riusciva a non farmene sentire la pesante mancanza, lei c'era sempre stata e ci sarà sempre.

«Sul serio? Si, sarebbe fantastico» ci abbracciammo forte.

«Vi do un passaggio allora, io e Bruce stiamo andando via» insieme annuimmo, corsi a prendere la mia borsa a tracolla sistemai il laccio sciolto delle mie converse e andammo alla ricerca di un abito elegante, fine, ma appariscente, dedicato alla mia personalità.


#SPAZIOAUTRICE

Buonasera Twentine!!! 😍 cosa ne pensate di questa premiazione? 🤔 succederà qualcosa di signficativo o andrà tutto lisci come al solito? be' alla prossima e buona lettura!❤️❤️

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