Fire Love

By DilettaMessina

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Claudio & Mario...sempre loro. Per loro. Di loro. Un incendio... .....Mario professore e Claudio infermiere... More

Capitolo 1 - Fuoco
Capitolo 2 - Dolore
Capitolo 3 - Paura
Capitolo 4 - Simili
Capitolo 5 - Noi
Capitolo 6 - Scoprirsi -
Capitolo 7 - 🐼🐒
Capitolo 8 - Legati dentro -
Capitolo 9 - Lui & Lui
Capitolo 10 - 👱🏻‍♂️🧔🏻🏡 -
Capitolo 11 - Fire Love -
Capitolo 12 - 🖤 -
Capitolo 13 - Beautiful disaster -
Capitolo 14 - Ti prendo e ti porto via -
Capitolo 15 - Ti sento vivere -
Capitolo 16 - Tutto l'amore che c'è -
Capitolo 18 -Ricordati di me-
Capitolo 19 - Portami via -
Capitolo 20 - Te che fai rima con me -
Capitolo 21 - 'Ohana -
Capitolo 22 - Eternamente ora -
Capitolo 23 - I'll never love again -
Epilogo 🖤

Capitolo 17 - Pezzi di noi -

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By DilettaMessina


'Vuoi dell'acqua?"
'No grazie..."
"Ti faccio un tè? Una camomilla?"
"No..."
"Sicuro? Vuoi mangiare qualcosa? Posso farti quello che vuoi..."
"No Claudio no...sto bene così..."
"Davvero, se hai voglia di qualcosa basta che me lo dici..."
"Claudio basta...Non mi va niente...tanto l'unica cosa che voglio non me la dai"
"E che cos'è? Se non me lo dic..."
"Te. Voglio te."
"........Ma io sono qua..."
"No, non ci sei. Fidati che non ci sei. "
"Mario ma che dici..."
"Dico che...che ci sei fisicamente, ma...È come se tu fossi altrove. N-non mi tocchi, n-non mi sfiori nemmeno per sbaglio...a malapena mi parli...la n-notte te ne stai fermo immobile dalla tua parte del letto e n-nemmeno mi.....Claudio sono passati dieci giorni da quella sera maledetta.
E per te sono invisibile. Io non so più che fare per...per farti tornare da me...sei rimasto fermo a quel giorno, mentre tutti stiamo cercando di andare oltre. Io mi sento inutile. Tu non parli e io non so più che pensare. "
"Mi dispiace...mi dispiace tanto. Io sto cercando di non farti mancare niente, di farti stare ben..."
"Claudio io sto bene solo se tu stai bene. E tu non sei tranquillo. Non mi interessa mangiare o bere. Non me ne frega niente se mi lavi, mi sfami e mi vesti. Io ho bisogno dei tuoi baci, delle tue carezze, delle tue mani su di me. E ho bisogno di poter fare lo stesso con te. Claudio ho bisogno del mio uomo, non di un maggiordomo. Perché non...Non mi dici cosa ti passa per la testa? Perché quando succede qualcosa mi tagli fuori così? "
"Succede qualcosa??? Qualcosa Mario??? Davvero per te è solo "qualcosa"? Ma te lo ricordi cosa è successo in quei giardini del cazzo? O No?"
"Ehi c'ero anche io...o te lo sei dimenticato tu?pensi di essere il solo a stare male? "
"Beh tu non dovevi esserci...Ma devi fare sempre di testa tua se no non sei contento"
"Ma senti chi parla!!! L'eroe dei due mondi!!! Ti ricordo che la grandiosa idea, del cazzo tra l'altro, di andare lì, è stata tua!! Quindi non venire a fare la morale a me!!! Tu hai dato il via a 'sto casino!!!"
"Si sono stato io a creare tutto questo, non importa che me lo ricordi! Mi maledico già da solo ogni giorno...grazie!"
"Lo sai che non volevo dire questo...Ma non puoi farmene una colpa nemmeno a me...Mi sono affacciato al balcone e ti ho visto lì. Che dovevo fare? Starmene in casa? "
"Beh sarebbe stato meglio...così me la vedevo da solo. Questa era una cosa mia, io dovevo essere l'unico a rischiare...cosa pensavi di fare? Così hai fatto in modo che la mia cazzata coinvolgesse anche te...Non me lo perdonerò mai di averti messo in pericolo...Io sono un cretino e tu lo sei più di me..."
"Quindi è questo...È questo che non ti da pace...beh buongiorno principessa! Ti do una notizia dell'ultima ora...questa storia non riguarda solo te!! Io ci sono dentro più di te e da molto più tempo! O mi devo spogliare per ricordarti come sono conciato e perché? Ma che cazzo stai dicendo io non lo so...qui se c'è qualcuno che doveva stare al suo posto sei tu. Potevi morire idiota. POTEVI MORIRE GRANDISSIMA TESTA DI CAZZO!!! E io che avrei fatto...che avrei fatto senza di te...!??!
Non posso crederci che mi stai dicendo queste cose...Io non..."
"Saresti stato meglio. Non avresti avuto un completo idiota nella tua vita. Un pazzo che non riflette e ti mette in pericolo con niente."

Claudio si accascia sulla sedia della cucina.
Mario lo guarda dal divano.
Piangono lacrime disperate.

"Tu sei pazzo Claudio...pazzo...stai dicendo una marea di cazzate...Non te ne rendi neanche conto...sei fuori di testa..."
'Si forse sono pazzo...altrimenti non mi troverei in questa situazione di merda..."
"Quale situazione Claudio? Mmhhh? Quale? Quella in cui un povero storpio bruciato ti sta implorando di smetterla di sentirti in colpa per niente o quella in cui ti sei reso conto che lo storpio non ti va più bene?"

Claudio alza la testa. Lo guarda.

"Questa te la potevi risparmiare. Sul serio.
Chiudi la bocca prima che sia troppo tardi."
"Troppo tardi per cosa Claudio? Non hai bisogno di pretesti, se vuoi mandarmi a fanculo puoi farlo liberamente. "
"Ma che cazzo stai dicendo? COSA CAZZO HAI IN QUELLA TESTA?"

Si alza di scatto, facendo sbattere la sedia contro il mobile della cucina.
Mario sussulta.
Lo guarda.
Un leone ferito. Che sa che per curarsi ha bisogno di qualcuno, ma non si fa avvicinare.
Forse la rabbia, la delusione, la colpevolezza per un qualcosa che si poteva evitare.

"Potrei farti la stessa domanda. Mi piacerebbe tanto saperlo cosa hai lì dentro. Siamo qui, tutti e due vivi, finalmente sta per concludersi questa storia assurda, e l'unica cosa a cui tu pensi è...Non lo so...Non lo so cosa è...Ma so che non ci sta facendo bene. Ti senti in colpa per qualcosa di cui non sei artefice. È vero, potevi evitare di andare lì da solo, ma per come si sono messe le cose, forse dovremmo tutti dirti grazie.
Sei stato un incosciente, potevi davvero morire.
Ma se tu non fossi andato lì, adesso saremmo ancora in balìa di quei due pazzi.
E non devi sentirti in colpa per me.
Io ho deciso di venire, io ho deciso di espormi.
Come tu hai deciso da solo di andare lì.
Forse avremmo dovuto parlarne e decidere insieme. Ma non me ne hai dato la possibilità.
Quindi siamo pari. Abbiamo fatto una cazzata entrambi. Ma sei veramente uno stronzo se non ammetti che l'abbiamo fatto l'uno per l'altro.
Tu volevi proteggere me, io ti ho visto e volevo aiutarti in qualche modo.
E forse ci sono riuscito, anche se poi alla fine qualcuno si è fatto male.
Ma quel qualcuno non sei tu, e forse sarò egoista, ma è l'unica cosa che mi interessa.
E a te cosa interessa Claudio? Ti importa davvero di come sono andate le cose prima o ti importa che siamo qui insieme e vivi? Puoi mettere da parte la tua sconfitta personale, il tuo rimorso, la tua rabbia e cercare di ricominciare a vivere serenamente la nostra vita? Credi di riuscire a farlo?"

Claudio fa qualche passo, si avvicina.
Mario allunga un braccio nella sua direzione.
Lo ferma da lontano.

"Non avvicinarti. Puoi rispondere anche da li.
Pensaci bene però. Questa cosa può spezzarci oppure unirci ancora di più."

Claudio tentenna. Apre bocca un paio di volte e poi la richiude. Si guardano. Mario annuisce tra le lacrime.

"Va bene. Ho capito."
"Mario...ho bisogno di tempo..."
"Io no. Io so che ti voglio per tutta la vita nonostante tutto. Tu a quanto pare hai bisogno di pensare...Stiamo viaggiando su binari diversi Claudio. Non c'è più molto da aggiungere. "
"No Mario. Non è così. Lo sai che non è così. È solo che...che è stato un duro colpo questo...Io non..."
"È stata dura per entrambi Claudio. Tu hai rischiato di morire...e io con te. Ed è dura anche ora. Ma tu ti scordi sempre che adesso c'è un noi, che non sei solo. Io non posso sentirmi sempre messo da parte mentre tu elabori le tue cose. Io soffro quanto te, ma al contrario tuo, io voglio uscirne con te. "
"Mario...È difficile...tu non..."
"Cosa Claudio? Non capisco? Beh, difficile farlo quando dall'altra parte c'è un muro. Ma va bene così. Hai deciso. "
"Ma io non ho deciso proprio niente...Non ho aperto bocca..."
"Oh si che l'hai fatto. Hai deciso per tutti e due. Nuovamente."
"Mario ti prego...che stai cercando di dirmi?"
"Che ti lascio tutto il tempo che vuoi. Me ne vado. Torno a casa mia."

Claudio cade a sedere a terra.
Lo guarda imbambolato.
Le mani aperte sul pavimento.

"Mi stai...lasciando?"

Mario si tira su, facendo forza sulle stampelle.
La voce incrinata.

"L'hai già fatto tu qualche giorno fa. Quando hai deciso di escludermi dalla tua vita come l'ultimo degli stronzi"

Va in camera, chiude la porta.
Si accascia sul letto.
Prende il telefono, avvia una chiamata.

"Ehi Amò!!! Come stai?'
"Vale...mi vieni a prendere per favore?"

**************

"Mario...ti aspetto giù al portone..."
"Ok Vale...arrivo subito."

Mario si guarda intorno. Claudio non c'è.
Poco dopo che si è chiuso in camera, l'ha sentito uscire sbattendo la porta.
Ormai è fuori da circa due ore.

Si avvicina al tavolo della cucina, solleva il vaso con i rami di lavanda che Claudio gli ha portato a casa qualche giorno fa. I suoi fiori preferiti.
Non ha fatto in tempo a dire che gli piacevano che se li è ritrovati sul tavolo.

Non mi toccavi, non mi parlavi, ma facevi di tutto per me. Ah Claudio. Ma perché tutto sto caos. Perché sei così...Perché ti amo così tanto...

Mette un foglio ripiegato sotto al vaso, lo accarezza e ci mette sopra il suo mazzo di chiavi.
E la mente gli vola a quel momento in cui Claudio ha fatto di tutto per dargliele. Nemmeno dieci giorni fa. Appena entrati in quella casa.

"Dai Clá!!! Ma che me ne faccio delle chiavi? Tanto se esco tu sei sempre con me!! Al massimo arrivo giù a prenderti la posta e torno su!"
"Ma è uguale! Prendile! Non si sa mai...E poi guarirai prima o poi e ti serviranno se vuoi rientrare a casa..."
"Casa? Quindi è anche la mia..Posso fare quello che voglio...attento a te Sona...stai firmando la tua condanna..."
"Se la condanna porta il tuo nome la firmo ad occhi chiusi...vieni qua dammi un bacio..."
"Si ma così non vale..."
"Vale vale.................allora le prendi le chiavi?"
"Si le prendo....dai qua..."
"Bravo amore...adesso dammi un altro bacio...."

Un sorriso gli si forma sul viso.
Sembrano passati secoli. Ma le labbra tornano a formare una linea piatta appena una lacrima ci si posa sopra.
Si asciuga gli occhi, dà un altra occhiata alla casa e se ne va.

***********

È quasi sera quando Claudio rientra a casa.
Si aspettava già di non trovarlo al suo rientro, ma aprire quella porta, varcare la soglia, è stata una vera e propria tortura.
Si chiude il portone alle spalle e si accascia ad esso scivolando piano piano a terra.
Annusa l'aria.
Sente il profumo di Mario ovunque.
Odore di lui, odore di amore, odore di loro.
Si guarda attorno.
Non c'è un angolo, una parete, un mobile dove il loro amore non si è posato.
Non ce la fa, non resiste.
Piange.
Piange e si chiede perché.
E non lo sa nemmeno lui.
Lo sguardo gli cade sul tavolo della cucina, sul vaso pieno di lavanda. Sorride al pensiero della faccia di Mario quando si è visto quei fiori davanti.

"Ma sul serio mi hai comprato la lavanda? Ma dove l'hai trovata? "
"Beh hai detto che ti piace e che il suo odore ti rilassa...te l'ho presa..."
"Claudio...Ma così mi vizi..."
"E che male c'è...se posso fare qualcosa per farti stare bene, la faccio senza pensarci su..."
"Lo so...È per questo che ti adoro...grazie...se vieni qua ti ringrazio a modo mio..."
"Devo andare un attimo in bagno e arrivo..."
"....ok...."

Non si è più avvicinato a quel divano per prendersi il grazie.
Uscito dal bagno si è messo a cucinare sotto gli occhi stupiti di Mario.
Lasciandolo lì, pensieroso e inebetito da tanta contraddizione.

Si alza dal pavimento, va verso la cucina.
Vede le chiavi sul tavolo. Si ferma.
Si arregge allo schienale della sedia per non crollare di nuovo.
Tira su col naso, prova a guardare oltre quella coltre di lacrime, trova il foglio sotto alle chiavi.
Allunga una mano, ma la ritira subito.
Un singhiozzo lo scuote da capo a piedi.
Ci riprova. Prende il foglio con due dita, le chiavi scivolano sul tavolo, il vaso si rovescia.
La lavanda si sparge ovunque e con lei tutte le piccole pietre viola che erano sul fondo del vaso.
Se ne frega del casino combinato e va a sedersi ai piedi del divano.
Si spoglia, rimane in mutande e maglietta.
Sta sudando, ha il viso roseo e gli occhi fanno fatica a stare aperti. Appiccicati da ore di pianto.
Si passa la maglietta sul viso, apre il foglio.
Un tormento.
La sua fine.

Sei l'amore della mia vita.
Stare con te, è la cosa migliore che abbia mai fatto in tutti questi anni.
Non lo so da quanto ti conosco.
Forse da sempre, forse da mai.
Non sono il tipo che si ricorda gli anniversari, per me le date non sono mai state importanti.
Quello che conta è la vita di tutti i giorni.
Per me conta baciarsi al mattino, dopo una lunga notte di litigi. Contano quegli sguardi che vanno a sostituirsi alle parole. Le parole d'amore che vanno a scacciare i malintesi.
Per me è importante andare al supermercato per fare la spesa e tornare a casa solo con le cose che piacciono a te. Per me è importante aspettarti a casa quando torni da lavoro, con la cena pronta e un film da guardare.
Per me è importante coccolarti, amarti, ascoltarti, toccarti. Per me l'importante è vederti felice nonostante tutto e tutti.
Ma la cosa che conta di più per me, è la condivisione. Non può esistere un "noi", se continuiamo a vivere le nostre vite come due estranei. Non possiamo condividere solo le cose belle. La vita è fatta di altro Claudio.
E io non posso morire dentro ogni volta, aspettando che tu capisca questo.
Non posso sentirmi rifiutato e messo da parte ogni volta che non sai come affrontare le cose.
Io non voglio più soffrire.
Forse così, soffrirò una volta per tutte e prima o poi ti dimenticherò.
Claudio, io ti amo di un amore assurdo.
Un amore che nessuna parola di questo mondo potrà mai descrivere.
E so che anche tu mi ami.
Ma forse non sei la persona giusta per me.
O forse non lo sono io per te.
Pensavo che saremmo potuti andare d'accordo, pensavo che sarei riuscito a capirli i tuoi silenzi.
Ma non ce la faccio.
Io ho bisogno di continue conferme, ho bisogno di sentirmi amato anche quando sono da biasimare.
Io ho bisogno di te sempre.
Forse quello sbagliato sono io. Anzi mi sa che è così. Probabilmente ho un idea del "noi" diversa dalla tua. Non lo so Claudio. Non so più niente.
Ma so che ti amo e che questa decisione mi peserà sul cuore peggio di un macigno.
Sei un ragazzo magnifico, con un cuore immenso, ti fai in quattro per tutti. Preferisci deludere te stesso che gli altri, hai una parola buona sempre per chiunque e ami tanto e in un modo travolgente.
Ma così non può continuare.
Io non esisto senza di te. Ma tu senza di me si.
Ed è la cosa che mi fa più soffrire.
Riesci a creare dei muri dal niente.
Lo so che quello che ti è successo è stato grave e importante. Ma io ti avrei aiutato Claudio.
Insieme siamo invincibili. E tu lo sai. Ma non lo vuoi a quanto pare. Non più.
Era una mattina grigia e fredda quando mi hai detto queste parole: "E dove vuoi che vada? Sarà difficile continuare a vivere facendo finta di non averti mai conosciuto."
Non lo so quanto è passato Claudio. Poco credo.
O forse una vita. Quella che alla fine ci ha diviso.
Ma quella che ringrazierò sempre per avermi fatto incontrare l'amore vero.
Sarà difficile. Sarà proprio come morire stare senza di te. Ma ci devo provare. Perché altrimenti potrebbe diventare pure peggio.
Cerca di star bene amore mio.
Un bacio

Mario



Perché? Perché amore mio perché??? Oh Mario ti prego....ti prego....Mario....Riesco a rovinare sempre tutto...tutto...
Che faccio adesso...MARIO CHE FACCIO SENZA DI TE!!! Sono un uomo finito. Finito.
Ed è solo colpa mia.

Trema come una foglia, suda freddo, il cuore gonfio che sembra un tamburo impazzito.
I conati di vomito lo fanno alzare di scatto e correre verso il bagno.
Si svuota in quella stanza buia.
Prende un asciugamano per pulirsi il viso, c'è il profumo di Mario sopra.
Urla e vomita di nuovo.
Si sdraia a terra.
Stremato e poco lucido.
Chiude gli occhi, quando li riapre, fuori è giorno.
Dentro di lui però, c'è solo tenebra.
Angoscia totale.


"Tornerai anche tu tra gli altri
e mi sentirò impazzire
Tornerai e ti avrò davanti,
spero solo di non svenire
Mentre torni non voltarti
che non voglio più sparire
nel ricordo e nei miei giorni
resta fino all'imbrunire..."

(Negramaro -resta fino all'imbrunire-)

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