CIRQUE - KFA2019

By danbixx

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|| KPOP FANFICTION|| Un orribile delitto sconvolge il Circo delle Meraviglie: il direttore, il famosissimo K... More

TRAILER!
PLOT ;
S L O T S + M O D U L O + R E G O L E
S L O T S M A S C H I L I + I N F O ;
C H A R A C T E R S (part I)
C H A R A C T E R S (part II)
A - Inizio
A2 - Secondo
A3 - Terzo
A4 - Quarto
A5 - Quinto
A6 - Sesto
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× | P R O L O G U E

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By danbixx


 Vedo che il tendone color rosso cremisi e bianco è già gremito. Voi, circa un migliaio di persone, siete seduti sugli spalti, impazienti di scorgere coi vostri occhi la bravura dei componenti dello storico Circo delle Meraviglie.

Come dite? Mi chiedete perché abbia denominato "storico" il mio Circo?

Dovete sapere che, ogni volta che ci fermavamo in una città, correvano dicerie sul nostro conto. Il pubblico, composto per la maggior parte da soli umani, sospettava che, tra le carovane, si celasse qualche losco segreto... ma, ovviamente, tutto ciò contribuì a fare pubblicità.

Era proprio il mistero a rendere il Circo così... come posso definirlo? Accattivante.

Non abbiate paura, miei prodi.

Il Circo delle Meraviglie... è totalmente innocuo.

Nella carovana calò il silenzio. Il legno delle pareti, dipinte rigorosamente di bordeaux, aveva assorbito l'odore acre delle fiamme arancioni che provenivano dalla pallina che Ira, la giocoliera Phyros, faceva roteare tra le lunghe dita affusolate. Era l'unica fonte di luce nel piccolo spazio, nel quale le sette persone erano sedute in cerchio su comodi cuscini di raso.

A Donghyun non piaceva la luce.

Quest'ultimo abbassò lentamente il foglio. — Dovrei dire questo mucchio di baggianate? — brontolò, grattandosi lentamente la testa. Il suo bel viso si contrasse in una smorfia colma di disappunto. — Mi dispiace. Io non sono il tipo da presentare uno spettacolo con un copione già scritto, — le sue labbra rosse si incurvarono in un ghigno malevolo, — io improvviso. È per questo che la gente mi ama.

Chanhee ridacchiò, incrociando le braccia al petto formoso. — No, la gente ti ama perché sei un gran figo. — Dopo aver pronunciato ciò, la giovane rimase per più di due secondi a fissarlo intensamente.

Kim Donghyun, l'unico figlio del direttore Kim Hyunwo, era di una bellezza sconvolgente. Aveva i capelli bianchi, spettinati, che gli ricadevano elegantemente sugli occhi color sangue. La pelle lattea, quasi trasparente, mostrava le venature bluastre su tutto il profilo del volto. Una bellezza strana, inquietante; tuttavia affascinante come poche.

Grazie alla sua parlantina veloce ed, ovviamente, al suo aspetto, Donghyun aveva da poco sostituito il padre come presentatore. E stava facendo un ottimo lavoro.

Il ragazzo le rivolse un mezzo sorriso ed accennò ad un inchino. — Grazie, tesoro. — Dopodiché si levò il cremisi cappello a cilindro, per poi posizionarlo con delicatezza sul capo di Chanhee. Quest'ultima arrossì vistosamente.

Renée roteò gli occhi. — Donghyun, non fare storie. Quella parte l'ha scritta tuo padre. — La ragazza era già truccata e vestita, in vista dell'imminente show. Il volto totalmente bianco rifletteva le fiamme di Ira; dagli occhi scendevano due rombi color cobalto e le labbra carnose erano dipinte di rosso acceso. Le lunghe ciocche bionde della parrucca le ricadevano sul seno, coperto da un corpetto scarlatto colmo di catene dorate e pizzi neri.

Christian ammiccò. — Lo sai anche tu che questo discorso fa schifo. — Si passò la mano tra i capelli scuri. — Ma ti sforzi di fartelo piacere solo perché l'ha scritto il direttore. — La sua voce era calma e controllata, non priva di una evidente nota di scherno.

Renée fece per replicare con altrettanto veleno, ma la fidanzata del giovane la precedette. — Sant'Iddio, Chris! — sbottò Adèlaïde. — Non sai proprio quando devi tacere!

— Dovresti mettergli una museruola — le fece eco la gemella, Maëlys.

Il ragazzo chiuse gli occhi e portò entrambe le braccia muscolose e coperte di tatuaggi dietro la nuca. — Le museruole si mettono ai cani. Io sono una pantera.

— Direi più un minuscolo gatto nero.

— Adèl, metti una museruola a tua sorella.

— Io ti...

Donghyun bloccò quell'inutile discussione con una grossa risata. — Dio, siete così adorabili. — Congiunse le mani e sbatté velocemente le palpebre, con gli occhi vermigli che brillavano innaturalmente.

Ira assottigliò lo sguardo e smise per un attimo di giocherellare con le lingue di fuoco. — Non mi piace quando fai quell'espressione.

La risposta del presentatore non tardò ad arrivare. — Chiudi quella deliziosa bocca, tesoro, sto pensando. — Non staccò nemmeno una volta lo sguardo da Christian e Maëlys.

All'improvviso, le porte della carovana si aprirono con uno stridio fastidioso. Minjee fece capolino nella stanzetta. Era già vestita e truccata per lo spettacolo. Tremava un po' per l'agitazione, ma era normale: se si fosse visto che faceva uso dell'aria per rimanere in equilibrio, l'avrebbero catturata e rinchiusa nel carcere riservato agli Jadoos. — Scusate se vi interrompo. — Quando scorse Christian, avvampò ed abbassò il viso. — Avete visto il direttore? Devo dirgli una cosa.

Donghyun smise di fissare quei due e si accarezzò il mento, pensoso. — Non so, tesoro. Prova nella gabbia di I:ota. Probabilmente è lì.

Minjee sospirò rumorosamente e diede un calcio ad un sassolino. — Che ha combinato questa volta? — Non le piaceva I:ota: era scontroso, odioso, scorbutico e non parlava con nessuno, nemmeno coi componenti del suo branco. E poi cercava di ammazzare tutti i domatori. Odiava essere controllato da qualcuno.

— Ha quasi staccato un braccio a Sunggi — rispose infatti Renée con una scrollata di spalle. — Non gli piace proprio prendere ordini.

Donghyun ridacchiò. — Sai come ha reagito la mia domatrice? — Si leccò le labbra, — gli ha quasi staccato un occhio con la frusta. Non trovate sia la persona più dolce del mondo?

— Uno zuccherino — acconsentì Christian con sarcasmo.

— Altroché — gli fece eco Adèlaïde.

Minjee annuì. — D'accordo, grazie mille. Chiudo?

— Chiudi. Odio la luce, tesoro.

La ragazza obbedì e si incamminò verso la gabbia di I:ota. In realtà non aveva tutta questa urgenza di parlare con Hyunwo. Voleva solamente ringraziarlo un'altra volta per averla accolta nel Circo delle Meraviglie due anni addietro. Lei e Danhee, la funambola, non perdevano occasione per ricoprirlo di regali ed attenzioni: il direttore aveva salvato la vita ad entrambe.

Durante il tragitto, ingombro di Jadoos che correvano e si preparavano, incontrò F:ie, uno dei componenti del branco di I:ota. Il ragazzo stava vagando senza meta, con un'espressione affranta stampata sul bel volto spigoloso.

Minjee lo affiancò. — F:ie! Hyunwo è ancora nella gabbia di I:ota?

Lui scosse la testa e fece roteare la lunga catena che aveva al collo tra le dita. — No, è appena andato via. Perché lo cerchi? — Un'ombra calò sui suoi occhi affilati.

— Devo dirgli una cosa.

— Bene, — il ragazzo annuì, grattandosi nervosamente il mento. Gli tremavano incontrollabilmente le mani. — Riferiscigli anche questo: — Le sue iridi erano diventate completamente rosse, quando puntò lo sguardo sulla trapezista, — "Da parte di F:ie e B:eta: va a farti fottere."

Minjee sussultò, spaventata. — Che è successo?

F:ie digrignò. — Ha punito I:ota. — La sclera fu pervasa da venature rossastre e divenne completamente nera. — Non riesce nemmeno a tenere gli occhi aperti per quanto l'ha frustato. Ha esagerato questa volta. — Il giovane la superò con una spallata, continuando a mugugnare: — Giuro su Annigan che lo faccio secco.

La ragazza deglutì rumorosamente e si mordicchiò il labbro inferiore. Abbassò lo sguardo sui piedi nudi e continuò ad avanzare. A volte il branco di F:ie e I:ota le faceva paura, molta paura; tuttavia, in fondo, sapeva che i ragazzi erano gentili. Solo un po' scontrosi.

Cercò dappertutto, ma non trovò Hyunwo da nessuna parte. Tutti le davano la stessa risposta: "È nella gabbia di quel cretino di I:ota."

Ma lì non c'era.

Minjee iniziava a preoccuparsi, tanto che una violenta folata di vento le scompigliò i lunghi capelli scuri. Strinse le mani in pugno. Doveva calmarsi.

Voltò un angolo, fino a trovarsi dietro la carovana dove dormivano le lanciatrici di coltelli. Avevano parcheggiato in un posto talmente buio, che Minjee non sapeva dove stesse mettendo i piedi.

Ma il corpo lo vide lo stesso. In realtà fu l'odore pungente del sangue a farle capire la presenza di un cadavere. Quando, però, la luce lunare filtrò tra i rami rinsecchiti degli alberi, la giovane non ebbe più dubbi: quel morto coperto di tagli, abrasioni, squarci e morsi era il direttore. Hyunwo.

La fissava con occhi spenti, come in una muta richiesta di soccorso. Aveva le labbra viola, la pelle pallida quasi quanto quella del figlio. Il sangue imbrattava il completo da presentatore e l'erba sotto di lui.

Minjee lanciò un urlo straziante.

Ed un tornado iniziò ad avvicinarsi alle carovane. 

a/n: salve. ecco il prologo! spero vi piaccia e mi dispiace avervi fatto attendere. ho avuto un contrattempo.

ps: mancano ancora tre personaggi, MA ho sbagliato il nome del personaggio di @Jushichan sul banner ed ho perso la fiducia in photoshop quindi non mi va di farne altri per il momento lol. provvederò questa sera. 

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