Tutto quello che non vi ho ma...

By fede_for_music

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Mrs Styles 1 - Il mare nel cuore (4 milioni di visualizzazioni) Mrs Styles 2 - Il cielo d'inverno (2 milioni... More

Un nuovo inizio
Trama
Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Epilogo
Ringraziamenti

Capitolo 27

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By fede_for_music

Capitolo 27 - Mrs Styles 4

Iniziai a chiamare Louis a ripetizione per le due ore successive. Non mi rispose. Non rispose a nessuna delle mie 104 chiamate. Ero talmente disperato! Come avevo potuto rovinare tutto di nuovo? Non stavo più nella pelle. Io dovevo trovarla e dirle quanto l'amassi perché non volevo che tutto questo finisse. Sperai solamente che Elsie mi perdonasse, o sarebbe stata la fine.
Presi di nuovo il cellulare ed iniziai a chiamare Louis, Elsie aveva sempre la segreteria. Se stavolta non mi avesse risposto, sarei subito corso a cercarli ovunque fossero. Poi avvenne un miracolo, sentii la voce di Louis dall'altro capo del telefono.
-"È con te?"- chiesi subito.
-"Sì."-
-"Come sta?"-
-"Sta bene."-
-"E Travis?"-
-"Anche lui."-
-"Louis, per favore, dimmi dove siete."- era una minaccia, non una pretesa.
-"Harry, ti prego! Non voglio che tu venga, lasciala in pace per ora!"-
-"Ma che cavolo! Lo sai che c'è Fast in giro. Non dovrebbe stare da sola, in qualsiasi posto voi siate. Quindi adesso mi dici dove siete e vi raggiungo."-
-"No cazzo! Smettila per una buona volta, lei è al sicuro. Fast non potrebbe mai conoscere il posto quindi sta tranquillo."-
-"Louis, Elsie è mia moglie. Dimmi dove siete, io ho bisogno di parlare con lei, adesso."-
-"Assolutamente no, smettila per una buona volta. Lasciala in pace."- Louis chiuse la chiamata ed io mi ritrovai con un pugno di mosche tra le mani. Non sapevo dove fosse andata, ma ero contento che Louis fosse lì, nonostante tutto. Lei non era da sola, poteva contare su un ottimo amico e sfogarsi un po' con lui per le mie cazzate.

Quella mattina ero irrequieto. Non avevo chiuso occhio per tutta la notte pensando e ripensando a quello che era successo in quel bar. Se avessi potuto frantumare il tempo e i ricordi, l'avrei fatto. Ma la realtà era che io detenevo il record per essere lo stronzo più stronzo di sempre. Un coglione che continuava a rovinarsi la vita con le cazzate che commetteva. Mi morsi le mani, potevo evitare tante cose, arrivare un attimo prima e dire "No, non devo farlo." ed invece ci cascavo sempre. Elsie mi aveva dato un'ultima possibilità e l'avevo sprecata per uno stupido schifosissimo bacio con una bionda ubriaca. Ero un deficiente.

Louis, sto andando al tuo appartamento. Ti prego, vieni. Ho bisogno sul serio di un amico.

Scrissi questo sms a Louis e mi preparai per andare da lui. Avevo ancora i vestiti del giorno prima e le mani sporche, ma non me ne curai. Non mi importava nulla, volevo indietro Elsie e mio figlio.
Louis arrivò al suo appartamento dopo circa due ore, lo vidi arrivare e scendere dall'auto per raggiungermi. Mi guardò in modo strano, vide quanto io fossi distrutto per Elsie. Noi soffrivamo se stavamo molto lontani, entrambi non potevamo vivere senza l'uno l'altra. Stavamo così bene quando eravamo insieme, fino a quando il coglione che era in me non rovinava tutto.
-"Louis..."-
-"Sei un fottuto coglione, amico."- mi meritavo ogni parola di quella frase.
-"Già."- mi limitai a dire, senza obiezioni. Stavolta non avevo scusanti. Louis mi fece segno di seguirlo dentro ed io mi sedetti sul divano. Fremevo sul posto, volevo notizie di Elsie e lui era l'unico a sapere qualcosa.
-"Come sta..?"- domandai tristemente.
-"Non mi ha voluto dire nulla...forse ancora non è pronta o sta decidendo che fare."- sospirai.
-"Voglio vederla."-
-"No, Harry. Lasciala respirare."- mi consigliò un po' duramente.
-"Non posso. Io devo riprendermela. Non respiro senza di lei. Mi manca e la amo più di ogni altra cosa!"- urlai in preda alla rabbia cioè che sentivo.
-"Potevi pensarci prima no?"- aveva ragione, potevo pensarci prima. Fottuto idiota che non sono altro!
-"Cazzo, Louis! Ma da che parte stai?"- sbottai furioso.
-"Da nessuna parte. Sto solo dicendo che potevi rimediare quando ti ha dato una possibilità per stare insieme, e non rovinare tutto con le tue solite cazzate."-
-"Fanculo."- imprecai, cercando un modo per fargli dire dove fosse Elsie.
-"Harry, smettila."-
-"Okay, farò come dici. Ma solo per 2 giorni. Poi farò a modo mio."- era il massimo che potessi tollerare. Due giorni senza di lei, mi sarebbero sembrati un'eternità.
-" È la decisione migliore al momento."-
-"Amico posso restare qui? Almeno per un po'..."- non mi andava di restare nella nostra casa, non senza di lei.
-"Certo, tanto io starò da Elsie."-
-"Ti ha chiesto di restare da lei?"- gli domandai con un tono di gelosia. Lui annuì ed io persi le staffe.
-"Louis, ti avverto. Non la sfiorare nemmeno."- ringhiai a denti stretti. -"Limitati a proteggerla."-
-"Harry, lei ha bisogno di me, di un buon amico. Non ci proverò con Elsie!"- Stava mentendo, stava mentendo!
-"Bene. Perché te la vedrai con me se dovesse accadere."- lo minacciai in maniera piuttosto seria. Lui cominciò a deglutire a fatica, poi lo vidi lasciare la stanza ed andare a prendere qualcosa nell'altra.
Solo due giorni.

Erano già passati due giorni, due fottutissimi giorni senza lei: Elsie. Avevo promesso a Louis di restare calmo, di non contattarla per questi due giorni e così avevo fatto. Ma quel giorno non potevo restare qui, chiuso in casa a non fare nulla. Era il suo compleanno e volevo passarlo con lei. Come l'anno scorso, quando stavamo ancora insieme. Anzi, noi stavamo insieme. Io e Elsie stavamo insieme. Quella era solo una litigata per una mia cazzata, Elsie mi perdonerà, l'avrebbe fatto. Lei amava i miei difetti, mi rendeva un uomo migliore. Io non sapevo come avrei fatto senza di lei. Era l'unica persona che era felice di stare con me e con le cazzate che facevo. Le avevo comprato un regalo, mentre Louis era da lei a badare a Travis. Mi mancava mio figlio, mi mancava la mia Elsie. Sarei andato da lei quel giorno per farmi perdonare. Io ero il suo punto debole, sapevo bene che non resisteva al mio tocco, alle mie labbra. Aveva lo stesso effetto su di me, questo era indubbio. Io adoravo le sue labbra, i suoi occhi, ogni centimetro del suo corpo e del suo cuore. Era mia, e non potevo farla soffrire di nuovo. Non era giusto. Lei non meritava di essere trattata come facevo io. Lei meritava qualcuno migliore di me, ma ero troppo egoista per lasciarla andare così. Era la mia áncora di salvezza. Non potevo lasciarla andare.
Il suono del mio cellulare mi risvegliò dai pensieri. Era Louis.
-"Pronto?"-
-"Harry, puoi venire a casa di Elsie?"- ecco dov'era! Scattai e presi subito le chiavi della macchina.
-"Che è successo?"- domandai in modo duro. Giurai che se le fosse accaduto qualcosa, lo avrei fatto fuori. Doveva proteggerla lui in questi giorni mentre io non c’ero.
-"Nulla. Mi ha lasciato Travis per tutto il giorno. Lei ha voluto la mia macchina ed è andata da suo fratello Holder."- rimasi incredulo a quelle parole. Non era possibile. Perché l'aveva lasciata andare da sola? C'era Fast ancora in giro e avevo paura per lei.
-"Cazzo, Louis! Come fai ad essere così scemo? Non dovevi mandarla da sola! Fast è ancora nei paraggi!"- urlai al telefono mentre percossi a gran velocità la strada per arrivare in tempo da lui.
-"Scusa!"- gridò arrabbiato chiudendomi la chiamata. Non mi importava più di tanto, dovevo chiamare Elsie, subito. Il mio telefono squillò ancora e risposi senza neanche vedere chi era.
-"Che cazzo vuoi Louis?"- risposi infastidito.
-"Harry..."- la sua voce. La riconoscerei tra mille altre. Era esile, spezzata dal pianto.
-"Elsie, dove sei?"- domandai preoccupato.
-"Harry...scusa...mi dispiace...sono orribile...ti amo così tanto..."- continuava a dire cose senza senso tra i singhiozzi. Volevo essere lì e tenerla stretta tra le mie braccia in quel momento.
-"Cazzo Elsie, dove sei!?"- urlai disperato.
-"Da Holder..."- rispose poco dopo. La voce ancora piccola e terrorizzata.
-"Arrivo subito, amore mio."- Cazzo! Il telefono si scaricò e la chiamata si chiuse. Lo gettai con forza sul sedile posteriore e iniziai a premere il piede sull'acceleratore. Volevo arrivare il prima possibile da lei.

Finalmente dopo minuti di agonia arrivai al cimitero dove avevano sepolto suo fratello. Mi ricordai il luogo perché una volta venni qui con lei per il compleanno di Holder. Ci teneva così tanto che non volevo deluderla.
Camminando velocemente, finalmente la scorsi sul terreno. Era accasciata a terra con la testa tra le gambe e il suono dei suoi singhiozzi che rompeva il silenzio nell'aria. Mi avvicinai a passi svelti verso di lei. Quando fui abbastanza vicino da toccarla lo feci senza preoccuparmi di nulla, sedendomi accanto a lei. Alzò la testa e incontrai i suoi occhi grigi, gonfi per via delle lacrime. Era distrutta.
-"Harry, sei venuto..."- sussurrò piano. Era sconvolta e non sapevo perché lo fosse così tanto.
-"Sono qui, amore."- dissi dolcemente prendendola tra le braccia. Mi era mancato tantissimo l'odore della sua pelle, il suo corpo stretto al mio.
-"Non farlo. Sono una persona orribile."- mormorò allontanandomi. Stavolta ero confuso. Dovevo essere io la persona orribile, non lei.
-"Elsie, perché dici così?"- domandai riprendendola tra le mie braccia. Lei si nascose nell'incavo del mio collo lasciandomi un bacio umido. Sentii i brividi in tutta la schiena. Cavolo, mi faceva sempre lo stesso effetto, quanto potevo amarla!
-"Harry..."- scoppiò a piangere di nuovo. Non mi aveva tradito con Louis vero? O comunque con qualche altro ragazzo? Scossi la testa a quel pensiero infuriandomi ancora di più.
-"Cosa è successo?"- domandai serio.
-"Ho...io..oh cavolo. Ho baciato Louis."- mormorò dopo un lasso di tempo che mi sembrò infinito. Mi salì un nodo in gola. Volevo spaccare la faccia a Louis perché gli avevo detto che non doveva provarci. Però allo stesso tempo mi sentivo in colpa perché forse ero stato proprio io a spingerla tra le sue braccia. Ero di nuovo un fottuto coglione.
-"Non me ne fotte un cazzo, Elsie. Voglio te e basta."- affermai deciso prima di avventarmi sulle sue labbra e baciarla senza nemmeno prendere fiato. La volevo e la desideravo con tutto me stesso. Sapevo che lei mi amava e se aveva baciato Louis era stato solo per me, forse per ripicca. Ma non mi importava più. Lei era qui, tra le mie braccia, bocca contro bocca. Era qui ed era mia.
-"Ti amo tanto, amore."- sussurrò sulle mie labbra. Sorrisi perché ero troppo felice in quel momento.
-"Anche io Elsie, anche io."- dissi prima di baciarla ancora e con più foga. Il suo sapore mi mandò in estasi. -"Mi porti in spiaggia?"- domandò quando ci staccammo per riprendere fiato. La guardai confuso prima di capire di cosa stava parlando. Il suo compleanno.
-"Certo, piccola. Dimenticavo..."- sorrisi -"Buon compleanno, amore."-

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