L'AMORE NON ESISTE

Od SeryyA

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[COMPLETA] IN TUTTE LE LIBRERIE. VINCITORE di Concorsiamo 2k17 terza classificata sezione romantici. Dylan... Více

PREFAZIONE
PROLOGO
PROMISE
I Dylan: SIGARETTA E BARRACUDA
II Iris: DUE BALORDI
III Dylan: LA LEGGENDA DI BAGGER VANCE
IV Iris: CASA DOLCE CASA
V Dylan: SHE
VI Iris: MY FRIEND STEVE
VII Dylan: PUNIZIONE
VIII Iris: GRIGIO
IX Dylan: SENZA SCELTA
X Iris: TERAPIA D'URTO
XI Dylan: UNA PRESENZA INQUIETANTE
XII Iris: FAME D'ARIA
XIII Dylan: IL SEGNO DI VENERE
XIV Iris: A UN PASSO DAL CIELO
XV Dylan: UNA STRANA MALATTIA
XVI Iris: ANCORA GRIGIO
XVII Dylan: DUE FARI IN MEZZO AL MARE
XVIII Iris: UN ANGELO BRUNO
XIX Dylan: FIBROSI CISTICA
XX Iris: AMICI O QUALCOSA DI PIÚ
XXI Dylan: SEGRETI IN AUTO
XXII Iris: DESTINO
XXIII Dylan: GOMITOLO UMANO
XXIV Iris: COME UNA FURIA
XXV Dylan: UOVA AL PADELLINO
XXVI Iris: REGISTA UNICORNO
XXVII Dylan: NEWYORCHESE IN ESILIO
XXVIII Iris: QUALCOSA DI SOLO MIO
XXIX Dylan: WHISKY E CANNELLA
XXX Iris: SEI IL MIO MIGLIORE AMICO
XXXI Dylan: I RAGAZZI E L'AMORE
XXXII Iris: LICENZIAMENTO
XXXIII Dylan: BED OF ROSES
XXXIV Iris: A DURA PROVA
XXXV Dylan: BUGIA
XXXVI Iris: UN FIORE NEL TASCHINO
XXXVII Dylan: SINGHIOZZI
XXXVIII Iris: LA LUNA
XXXIX Dylan: ANIMA A METÀ
XL Iris: NESSUN DIRITTO DI AMARE
XLI Dylan: LA MALATTIA DEI NON PUOI
XLII Iris: UNA BAMBINA DIFETTOSA
XLIII Dylan: IL PATTO
XLIV Iris: PRETTY WOMAN
XLV Dylan: SILVER SHADOW 1975
XLVI Iris: UNA FAVOLA MODERNA
XLVII Dylan: QUESTIONE DI ATTERRAGGIO
XLVIII Iris: SOLO FINZIONE
XLIX Dylan: ZOMBIE
L Iris: EDWARD & BELLA
LI Dylan: UNA GRANDE STORIA
LII Iris: MURO INVISIBILE
LIII Dylan: ALLIE & NOAH
LIV Iris: ADRENALINA A MILLE
LV Dylan: ROCKY BALBOA
LVI Iris: ALL THE SMALL THINGS
LVII Dylan: WHEREVER YOU WILL GO
LVIII Iris: QUALCOSA CHE SA DI AMORE
LIX Dylan: ABITUATO A SANGUINARE
LX Iris: IL GIOCO NON È FINITO
LXI Dylan: MY IMMORTAL
LXII Iris: SPIDERMAN
LXIII Dylan: SALTO NEL VUOTO
LXIV Iris: COSÍ PER SEMPRE
LXV Dylan: PRINCIPE E GUERRIERA
LXVI Iris: RAFE & EVELIN
LXVII Dylan: DANNY & EVELIN
LXVIII Iris: GHOST
LXVIX Dylan: QUASI FELICE
LXX Iris: PERCHÉ
LXXI Dylan: IL NOSTRO FILM E' LA VITA
LXXII Iris: MOLLY & SAM
LXXIII Dylan: ORMONI AL MASSIMO
LXXIV Iris: GLI EFFETTI CATASTROFICI DELL'AMORE
LXXV Dylan: HEROES
LXXVI Iris: IL TEMPO DELLE MELE
LXXVII Dylan: TI VOGLIO BENE
LXXVIII Iris: SORPRESA
LXXVIX Dylan: SOLO LA MUSICA
LXXX Iris: DREAMS ARE MY REALITY
LXXXI Dylan: NIENTE PIÚ COME PRIMA
LXXXII Iris: CONOSCERSI
LXXXIII Dylan: MESSO A NUDO
LXXXIV Iris: CONFESSIONE
LXXXV Dylan: UNA MOSSA VINCENTE
LXXXVI Iris: LOVE ACTUALLY
LXXXVII Dylan: TEMPESTA
LXXXVIII Iris: OPERA D'AMORE
LXXXIX Dylan: COSA MI HAI FATTO, IRIS?
XC Iris: SOTTO SOPRA
XCI Dylan: PEACE
XCII Iris: LO STACCHETTO
XCIII Dylan: THE FULL MONTY
XCIV Iris: IL MIO OSSIGENO SEI TU
XCV Dylan: L'ALBA DI UN NUOVO GIORNO
XCVI Iris: LA FINE DEL MONDO
XCVII Dylan: ADDIO AL PASSATO
XCVIII Iris: TITANIC
XCIX Dylan: INVITO A CENA
C Iris: SALTI TU, SALTO IO
CI Dylan: JACK E ROSE
CII Iris: LA FAVOLA PIÙ BELLA
CIII Dylan: VI PRESENTO JOE BLACK
CIV Iris: SOPRA UNA NUVOLA
CV Dylan: CORSA CONTRO IL TEMPO
CVI Iris: JOE E SUSAN
CVII Dylan: DENTRO A UNA LACRIMA
CIX Dylan: 365 GIORNI
CX Iris: CUSTODIRE L'AMORE
CXI Dylan: IN EQUILIBRIO CON TE
MIRACOLI
RITROVARSI
UNA RAGAZZA MANDATA DAL CIELO
UN SERPENTE INTORNO AL CUORE
IN PRIMA FILA
L'AMORE ESISTE
EPILOGO
RINGRAZIAMENTI
NUOVO LIBRO: ENDLESS || Ian Somerhalder
L'AMORE NON ESISTE CARTACEO
VINCITORE XX EDIZIONE PREMIO LETTERARIO TAGETE
NUOVO LIBRO: Ti vedo scritta su tutti i muri

CVIII Iris: DI NUOVO LA LUCE

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Od SeryyA

Canada, 1 agosto 2010

Una luce lontana e sfuocata è l'unica cosa che riesco a scorgere. Una luce piccola, ma che si ingrossa pian piano. Tutto è ovattato intorno a me. Mi sembra di essere in un mondo fantastico e parallelo. Sento anche delle voci. Voci che non conosco affatto, ma che sembrano chiamare proprio il mio nome.

Schiudo le palpebre e due volti indistinti si piazzano di fronte alle mie iridi stanche.
Sbatto le ciglia.
Qualcosa dentro il mio corpo mi dice di prendere aria. Qualcosa mi stimola a espandere i polmoni e incamerare ossigeno.
Lo faccio.
Lo faccio come se fosse la cosa più normale del mondo ma, proprio mentre sto ispirando, una fitta mi colpisce al centro del petto.
Un dolore forte, quasi irresistibile. Un dolore che mi fa lanciare un grido, ma che in realtà è solo un mugugno strozzato.

"Iris, eccoti qua, sei di nuovo con noi" dice una voce femminile.

Adesso i miei occhi non sono più appannati, ma riescono a mettere a fuoco le due ombre sopra di me. Un uomo e una donna.
Mi soffermo sui loro sguardi come fossero la sola e unica cosa che mi permette di rimanere agganciata al mondo. E in effetti è così perché non scorgo nient'altro, solo ed esclusivamente quattro occhi luminosi e sconosciuti. I volti dei due soggetti sono coperti da una maschera e anche i loro capelli sono costretti dentro ad una cuffia.

"I parametri sono ottimi. Aiutiamola solo con dell'ossigeno" dice il tizio con sicurezza.

La donna porta una mascherina sul mio volto, a coprirmi il naso e la bocca.

Respiro. Questa volta lo faccio piano, senza troppa energia, ma avverto comunque una notevole oppressione al centro del torace. Istintivamente muovo una mano a comprimere la zona dolorante. Ho come la sensazione che abbiano tagliato il mio corpo esattamente in due parti.

"Iris, tranquilla, è solo la ferita. Hai avuto un intervento, ricordi? Adesso hai dei polmoni nuovi..."

Scivolo il braccio di nuovo lungo il corpo.

"Provi dolore?"

Gli occhi della donna sbattono di fronte al mio volto, fiduciosi di una mia risposta.

"Fammi solo un cenno, così che io possa capire..."

Muovo la testa in alto e in basso.
Ho dolore. Ho davvero molto dolore.

"Tu prepara l'antidolorifico, penso io a tenerle l'ossigeno" dice l'uomo.

Pian piano giro la testa, guardandomi intorno. Sono in una sala azzurra, dello stesso azzurro delle pareti del centro di cura, forse di qualche tono più scuro. Intorno a me ci sono monitor e macchinari che non ho la più pallida idea di cosa siano e a cosa possano servire.

"Ecco qua, con questo starai meglio!"

La donna posiziona una bottiglia di vetro esattamente sopra la mia testa. Al braccio ho ancora il mio catetere. Muovo le dita, sgranchendole. Su una di esse vi è posizionata una luce, collegata con un lungo filo al monitor adiacente. Emette un bip bip continuo.
Lentamente sposto l'attenzione sull'altro braccio. E' quasi immobile, costretto dentro a un grande bracciale di stoffa che si stringe e si rilascia dopo alcuni secondi.

"Dove sono?" riesco finalmente a biascicare.

L'uomo allontana la maschera dal mio viso.
I suoi occhi si spostano dai miei al monitor affianco.

"Sei nel reparto di terapia intensiva" afferma, "ti abbiamo appena tolto la respirazione artificiale..."

"Hai fatto un viaggio di un giorno e mezzo, spero solo che sia stato bello..." interviene la donna con un sorriso. "Scusaci, non ci siamo neanche presentati, io sono Grace, l'infermiera che si è occupata di te fino ad oggi e lui è il dottor Roy. Tranquilla, sembra burbero ma ha un cuore grande!" scherza, lanciando uno sguardo all'uomo che finge di non sentirla, occupandosi di riposizionare di nuovo la mascherina sul mio volto.

Socchiudo gli occhi. I miei ricordi sono ancora piuttosto vaghi, anzi decisamente vaghi. Sono confusi dall'anestetico che mi ha fatto riposare fino ad adesso e assopiti dal dolore della ferita.

"Iris, cara" riprende a parlare la donna che dice di chiamarsi Grace, " fuori ci sono i tuoi familiari, consentiremo loro di entrare uno per uno così potrai rivederli. Solo che non possiamo farli restare troppo a lungo. Nei prossimi giorni avrai tutto il tempo per stare con i tuoi cari, oggi devi assolutamente riposare. I tuoi polmoni hanno bisogno di tutta la tranquillità necessaria per mettersi in forma!"

Annuisco. L'antidolorifico deve iniziare a fare il suo effetto. La morsa che poco fa sentivo al centro del petto sembra allentarsi.

"Chi vuoi che entri per primo?" chiede l'uomo, infilando le mani dentro al camice.

"Io..."

Ho la bocca impastata ma, soprattutto, ho un vero e proprio black out. Non ricordo nessun nome e neanche i volti dei miei amici.
Non ricordo niente.
Per fortuna è solo un momento. Pian piano dentro la mia testa riaffiorano tutti i ricordi.
Eva, mio padre, Rose. A una a una compaiono le lentiggini di Steve.

E poi ecco che arrivano quegli occhi scuri e ombrosi che mi hanno stravolto la vita.
Quello sguardo buono e sfuggente.
Quel profumo, quelle mani, quei capelli costantemente arruffati che mi hanno fatta innamorare.

"Dylan.." sussurro, "voglio vedere Dylan"
***

"Ciao"
"Ciao"

Il rumore che emette il monitor non è più un semplice suono di sottofondo, ma un bip bip forte e ritmico. Credo che sia la voce del mio cuore.

"Sei bellissima"

La mano di Dylan mi sfiora una guancia, lentamente. Il suo tocco riporta a galla tutte quelle sensazioni nascoste proprio sotto la mia pelle.

"Non scherzare, sono divisa in due..." sussurro, improvvisando un sorriso, se pur con molta fatica.

Dylan ha una cuffia verde e anche un camicie addosso. Porta una mascherina che gli copre il naso e la bocca.

"Stai bene?" chiede, sfiorandomi una mano.

"Ho un po' di dolore, ma con le medicine credo di riuscire a sopportarlo"

Dylan stringe le mie dita nelle sue. Il tepore della sua mano riesce a riscaldarmi il corpo intero. Sono stesa su un letto, coperta da un orrendo telo, eppure riesco a sentirmi a mio agio, come non lo ero fino a pochi attimi prima.

"Avevo voglia che arrivasse questo momento. Ne avevo davvero una voglia immensa" La voce di Dylan è musica, è una dolce melodia, proprio quella che avevo bisogno di sentire. "I minuti là fuori non passavano mai..."

I miei occhi restano incollati a quelli di Dylan. Lo fanno per molto o almeno così mi sembra, dal momento che il concetto di tempo, in questo posto, è piuttosto relativo.

"Non avrei dovuto coinvolgerti..." butto fuori in un sospiro. "Io...non avrei dovuto lasciarti entrare nella mia vita e nei miei problemi così..."

Lui scuote leggermente la testa. I suoi occhi si scuriscono più del dovuto.

"E' stata l'estate più bella della mia vita" dice.

Sento le sue dita sudare leggermente e il suo respiro far rumore dentro la mascherina che porta. Mi lascio andare ancora in un sorriso, la sola cosa che posso e che riesco a fare.

"Devi rimetterti in forma presto" La mano di Dylan è strettamente legata alla mia. "Abbiamo quel cinema che ci aspetta, ricordi?"

Annuisco.
Ricordo. Ricordo tutto molto bene. Il patto e le nostre promesse andate in fumo. Per le mie lacrime e per la sua dichiarazione.
La sua e la mia, infondo.

Improvvisamente sento la gola pizzicare e tento di emettere un colpo di tosse, ma il mio torace sembra non rispondere ai miei voleri.
Il monitor inizia a suonare ripetutamente, facendo comparire Grace alla porta.

L'infermiera fa allontanare Dylan e si occupa di aiutarmi a liberare le vie respiratorie con un lungo e stretto strumento di plastica che mi ficca in gola. Resisto alla tentazione di vomitare fuori i miei due polmoni nuovi.
Grace toglie la sonda e mi posiziona di nuovo l'ossigeno. Lo fa in modo gentile, dandomi il tempo per riprendermi.

"Iris, tranquilla. Tutto questo è normale. Sei ancora stanca e hai difficoltà ad espellere da sola le secrezioni. Vedrai, nei prossimi giorni andrà molto meglio..."

La donna si allontana, lasciando spazio di nuovo a Dylan, che torna vicino. E' pallido adesso, molto più di quanto lo era prima.
Ed io mi sento in colpa perchè lui debba assistere a tutto questo. Non mi sento affatto degna di lui. Non lo sono.

"Scusa" sussurro.

Dylan si piega vicino a me. Il suo respiro è udibile nonostante la mascherina che indossa. Socchiudo gli occhi e cerco di incamerare tutto il suo profumo. E' il suo odore, quello che mi fa stare bene. Quello che posso di nuovo sentire.

"Non scusarti, Iris. Non farlo neanche per scherzo..."

"Dylan" soffio fuori il suo nome, assaporandolo, sillaba dopo sillaba, "raccontami qualcosa di bello, voglio immaginarmi qualcosa di bello. Voglio non pensare a tutto questo dolore..."

"Qualcosa di bello..." sussurra lui, sfiorandomi la fronte con un piccolo bacio.

Un bacio che è dolce e speciale. Un bacio che mi fa venire i brividi. Un bacio che fa suonare di nuovo il monitor in modo più ritmico del solito.

"Potrei raccontarti di ciò che succederà dopo quel cinema..." parla, dolcemente.

Mantengo gli occhi chiusi e mi lascio andare alla sua tiepida carezza.

"Avrò finito il mio volontariato qui in Canada e tornerò a casa. Riprenderò l'università, ma non lo farò da solo, ti porterò con me. A New York tu starai bene, avremo una casa nostra e saremo felici. Potrai fare shopping e continuare la tua vita e le tue cure là. Ah! E poi passerà il tempo e avremo un lavoro, saremo indipendenti. Avremo una figlia, Violet, e torneremo tutte le estati qui a Banff da tuo padre. Ci godremo l'estate e la montagna. Lo faremo insieme, lo faremo in tre..."

Le mie labbra si piegano nell'ennesimo sorriso.
Il dolore adesso è più lontano.
Riapro gli occhi e incontro quelli del ragazzo che mi sta rendendo la vita migliore. Le sue parole colorano i miei giorni, uno dopo l'altro, trasformandoli in momenti semplicemente speciali.

"Dylan prendi il mio diario" volto la testa a destra e a sinistra, cercando di capire dove possano essere state riposte tutte le mie cose. "Chiedi dove l'hanno messo, per favore..."

Dylan si allontana. Lo vedo cercare dentro ad un armadietto in fondo alla stanza.

"Qui ci sono alcuni dei tuoi effetti personali..." dice, aprendo e chiudendo alcuni cassetti.

Poi, dopo una manciata di sencondi torna vicino a me con in mano il mio diario.

"Credo di averlo trovato" lo agita in aria.

"Voglio che scrivi una cosa per me"

Lui mi guarda strano, come se gli avessi chiesto qualcosa di inopportuno o di eccessivamente complicato.

"Io, scrivere...nel tuo diario?"

Muovo la testa in un leggero cenno affermativo. Dylan prende la penna appesa al quaderno. Lo apre e resta in attesa di una mia indicazione.

"Voglio che scrivi così: Dylan ti amo" dico, decisa.

Il suo sguardo si sofferma sulle mie labbra, che si muovono a fatica, poi risale sui miei occhi che lo incitano a mettere in pratica il mio ordine. E allora la sua mano si muove sulla pagina bianca. Lo fa dapprima in modo incerto, poi con maggior sicurezza. Le lettere scivolano sulla carta, mettendo nero su bianco i miei sentimenti.

"Grazie" affermo.

Dylan alza per un solo istante gli occhi nei miei. Poi li riabbassa e con la mano che trema scrive subito sotto: <<Anche io>>

Sorrido.

I nostri sguardi restano incollati l'uno all'altro. Uniti da una luce invisibile, una strada comune, che parla di noi e di quanto il nostro incontro ci abbia fatto crescere e cambiare.
In meglio, naturalmente.
Dylan è divenuto un uomo. Un vero uomo.
Ed io ho rinforzato la mia corazza. Con lui vicino sarò capace di combattere ogni battaglia, sarò in grado di vincere qualsiasi conflitto.
Mi sento forte. Mi sento invicibile.
E forse lo sono davvero.

Poi, improvvisamente, la nostra alchimia si dissolve. Sento qualcuno bussare al vetro, oltre il tendaggio. Dylan si sporge e subito dopo alza gli occhi al cielo.

"Steve!" sbuffa.

Nel frattempo la voce di Grace ci raggiunge: "Scusate! Ci sono altre persone che vogliono vederti, Iris. Devo far uscire il tuo ragazzo per far entrare un altro dei familiari, d'accordo?"

Dylan chiude il mio diario e va a riporlo nell'armadio dove lo ha trovato. Torna da me.

"Vado. È giusto così. Anche gli altri devono salutarti. Ci vediamo domani, piccola guerriera" mi accarezza la guancia.

Socchiudo gli occhi, seguendo il calore del suo palmo. Le mani lisce del mio principe sono proprio la cosa che mi ci vuole adesso.

"A domani" annuisco.

Domani. Già so mi sembrerà non arrivare mai!

Pokračovat ve čtení

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