Cami si sedette dietro due ragazze, una bionda e una mora, in terza fila.
Mentre il professore esponeva il programma dell'anno, la mora si voltò a guardarla.
- Camila, giusto? - sussurrò.
- Sì... Cami. - rispose Cami timidamente.
- Io sono Lauren, lei invece è Halsey.
- Piacere di conoscervi, ragazze. - mormorò Cami, sorridendo.
Quando si accorse del silenzio che regnava, indirizzò lo sguardo verso il professore, che la fissava serio.
Abbassò gli occhi, rossa di vergogna.
Perché dovevano guardarla tutti?
Finita l'ora, Lauren e Halsey uscirono dall'aula con Cami e le fecero delle domande.
- Vengo dall'Arizona. Domenica ho perso il volo a causa del traffico, così ho dovuto aspettare fino a martedì per poterne prendere un altro e arrivare qui a New York.
- Da che città dell'Arizona vieni? - chiese Lauren immediatamente.
- Phoenix.
- Oh... Io abitavo a Tucson prima di venire qui a New York. Mi sono trasferita quest'estate, per poter lavorare un po'.
- Sei di Redington, stupida. - la corresse Halsey.
- Dov'è Redington? - chiese Cami.
- In qualche collina inculata nella Green Valley a centoventicinquemila ore da Tucson. - rispose piatta Halsey.
- È a Tucson! E poi la Green Valley è opposta a Redington, idiota. - rimbeccò Lauren.
- Come vuoi, zappaterra. - ridacchiò Halsey.
- Zappache? Guarda che tu non sei meglio di me, sottospecie di s...
- Ragazze... - azzardò Cami.
- No no, lasciala parlare. Sentiamo la cretinata del secolo. - sorrise Halsey.
- Si sta facendo tardi... Dobbiamo andare a lezione. E io non ho ancora l'orario. - insisté Cami.
Tra sbuffi e punzecchi, percorsero il corridoio e arrivarono a destinazione.
- Cosa si fa adesso?
- La Parke insegna canto. Ti anticipo che adora la lirica e la musica classica. - rispose Lauren.
- Sì, tutta quella roba pallosa a note alte e stridule. - aggiunse Halsey.
- Se tu sei stonata non è colpa della lirica, cara la mia Halsey.
E lì iniziò un nuovo battibecco.
***
Shawn decise di passare la giornata in camera a suonare per conto proprio, senza immischiarsi con quel mondo che l'aveva tanto fatto arrabbiare.
Improvvisamente, mentre era immerso nella composizione di una melodia, sentì bussare alla porta.
- Signor Mendes?
Era la ragazza al punto accoglienza, Shawn riconobbe la sua voce.
Posò la chitarra e cercò di sembrare calmo e non incazzato col mondo.
- Avanti.
La ragazza entrò.
- Volevo avvisarla che la signorina Cabello si sistemerà domani in questa stanza. - disse, con voce cordiale e distaccata.
Lui fece una smorfia. Non poteva impedirlo, suo padre aveva già deciso come liquidare la faccenda.
- D'accordo. Grazie Suzie. - mormorò, tutt'altro che grato.
Si ritrovò di nuovo solo qualche attimo dopo. Immerso nel silenzio, ritrovò le note su cui stava lavorando prima e continuò a ricamarci sopra fino a tardo pomeriggio.
Non che lui volesse smettere: Ashley aveva insistito per uscire insieme e prendere un aperitivo. Contraddirla sarebbe stato equivalente a perdere più tempo dell'uscita in sé per giustificare la non-uscita. In più avrebbero litigato.
Seppur di malavoglia, si alzò dal divanetto e andò nella stanza armadio per prendere i vestiti.
Si chiese distrattamente come avrebbe potuto comprimere tutta la sua roba per fare spazio a Camila. Che poi, se fosse stata come Ashley, non sarebbero bastate tre stanze per contenere tutte le paia di Christian Louboutin che aveva.
Sistemò i capelli al volo e uscì, sperando che Ashley si stancasse presto di stare seduta a bere un aperitivo.
Shawn apprezzava la compagnia di Ashley e la trovava una ragazza perfetta per alcuni aspetti, ma a volte proprio non voleva vederla. In quel momento l'avrebbe sopportata solo con la consapevolezza che dopo si sarebbero appartati per fare sesso.
Avrebbe perdonato ad Ashley mille chiacchiere in più se avesse scoperto, inoltre, che portava le mutandine rosse che aveva visto la settimana precedente.
Rasserenato da tali pensieri e progetti, raggiunse la bionda addirittura sorridendo.
- Amore! Che bello quando sei puntuale! - esclamò Ashley.
Shawn inquadrò in un'istantanea occhiata la figura della sua ragazza: i pantaloni scuri non lasciavano spazio all'ipotesi delle mutandine cui aveva pensato negli ultimi dieci minuti, ma la camicetta bianca un po' sbottonata lo risarcì a pieno della piccola delusione.
Entrarono al locale più vicino e ordinarono stuzzichini e due cocktail.
- Non mi piace quella nuova. - affermò Ashley.
- Sono della stessa opinione. Mi scoccia dover stare in stanza con lei. - si lamentò Shawn.
Ashley lo fissò attentamente.
- Ascoltami bene: se osi anche solo farle un complimento, parlarle per più di cinque secondi o avere contatti sessuali con lei, te ne pentirai. - chiarì.
- È l'ultima persona che mi verrebbe mai voglia di scopare, te lo assicuro. - fu la replica simultanea, forse troppo.
- Così mi piaci, amore. Se riesci ad odiarla è anche meglio.
Shawn sorrise. Ashley aveva una vena comica particolare, tutta sua.
- In più l'ho vista in giro con quella sfigata della Jauregui e mia sorella. Ha scelto di essere una perdente dall'inizio. - disse con sufficienza la bionda.
- Lauren Jauregui? - domandò Shawn sgranocchiando una patatina.
- Sì, quella poveraccia che faceva le fotocopie da mio padre quest'estate. E pensare che mia sorella è stata capace di farsela amica! Pura follia.
- Halsey è diversa da te, non giudicarla male solo per questo.
- La stai difendendo? - Ashley sorseggiò la sua bevanda.
- No, assolutamente. Solo... Non essere troppo severa con lei. Dopo tutto ciò che ha passato...
- Lo so, lo so. Tranquillo tesoro, mia sorella sa che non sarei mai cattiva con lei. - sorrise Ashley falsamente.
Shawn non sapeva esattamente che rapporto avevano la sua ragazza e la sorella, ma sapeva che fra loro non correva buon sangue tanto che forse, di sangue, non ne scorreva affatto.
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THE PLACE YOU LOSE YOUR FEELS!
Ta-dah! Ecco Lauren e Halsey.
Questo capitolo è stato un parto, mi si chiudono gli occhi. Però avevo promesso che ce l'avrei messa tutta per aggiornare oggi così mi sono messa a finirlo. Dovete amarmi ❤
Sono fissata con Pillow Talk. #SoCheNonVeNeFregaUnCazzoGiustamenteMaOkay
Mi è venuta in mente un'idea per una nuova storia, molto diversa dal mio solito genere, che però rimarrà nelle bozze per moooolto tempo (visti i progetti infiniti che ho).
Ho le bozze strapiene. Perché non posso avere più tempo per scrivere? Uffi.
Dopo tutte queste informazioni che ci cambieranno la vita, vi saluto.
Xx ❤