Stava passando Clarissa.
Indossò una camicia rossa e dei Jeans.
Mi guardó e divenne subito rossa.
"Ciao."
"Stai cercando mia sorella?" Le domandai.
"No..."
"E allora cosa ci fai qui?"
"Sono venuta per te." Rispose.
Finì di fumare e cominciai a guardarla.
"Per me?"
"Sì, per te."
"Cosa vuoi da me?"
"Beh, mi piacerebbe creare un'amicizia con te. Sai, tutta scuola parla di te, dicono che sei un ragazzo così in gamba." Disse toccandosi una spalla.
La guardai meglio e la riguardai.
"Ci stai provando con me?" Domandai perplesso.
Non rispose immediatamente.
"Nono assolutamente però..."
" Tornatene da dove sei venuta, farai più bella figura."
Mi guardò e poi se ne andò.
Entrai dentro e raccontai l'accaduto a mia sorella e a mia madre.
"Perché ti sei comportato così?" Domandò mia madre.
"Semplice, perché sono fatto così."
"Alex, non si fa così con le ragazze." Continuò.
"Nessuno le ha detto di venire fin qui."
Mio padre stava ascoltando con attenzione e poi disse:
"Alex ha una ragazza che è cotta di lui?"
"Sì papà, ma a me non interessa."
"Sei un mostro." Disse Federica.
"Tu stanne fuori, anzi credo che sei stata tu a chiamarla per farla venire qui."
"Io non ho fatto nulla, non ne sapevo niente di questa storia."
"Federica sei solo una bugiarda."
"Alex, pensala come vuoi, io non le ho detto nulla, è stato un gesto bellissimo da parte sua e tu cos'hai fatto? L'hai lasciata morire dal freddo li fuori e per di più hai respinto un'amicizia. Vergognati."
"Ti ricordo che siamo a Settembre e non a Dicembre. Non fa così freddo."
"Sì, ma il suo gesto è stato un gesto carino, Clarissa é una brava ragazza e non merita ciò che hai fatto."