Wicked Game

By onlyyyvibes_

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La città del peccato, Las Vegas, è un luogo dove la vita è sempre in movimento. Anche se all'apparenza sembra... More

𝖕 𝖑 𝖔 𝖙
𝖕 𝖑 𝖆 𝖞 𝖑 𝖎 𝖘 𝖙
𝖈 𝖆 𝖘 𝖙
𝖉 𝖊 𝖉 𝖎 𝖈 𝖆
0 - 𝒯𝒽𝑒 𝑅𝑜𝒶𝒹 𝒲𝒶𝓇𝓇𝒾𝑜𝓇𝓈
1 - Me, Myself & I
2 - Fast Car
3 - Trust Issues
4 - What's My Age Again?
5 - Young Folks
6 - The Purge
7 - Video Games
8 - Stranger
9 - Disco inferno
10 - Do I Wanna Know?
10 - And the winner is...
11 - You can't say you know yourself if you've never fought...
12 - Unexpected
13 - Because we're the same person?
14 - That's right
15 - Broken heart
17 - Definitely not
18 - Iris
19 - Suffering and crying means living
20 - Drive or die, remember?
21 - Dirty Diana
22 - Take me back, to the night we met
23 - Stop trying to always control everything. You have to let you go...
24 - But I would be nothing without the touch

16 - Under the sea

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By onlyyyvibes_


Questo capitolo non è tanto tranquillo.
Ci sono alcune tematiche che probabilmente potranno
urtare la vostra sensibilità, quindi se siete persone
facilmente impressionabili vi consiglio di saltarlo e di
aspettare il prossimo aggiornamento, anche se
questo punto di vista è molto importante
per la storia🙏

TW: omicidio

J A D E N

2 anni fa

L'ultimo colpo dell'anno è andato a buon fine.
Le auto che abbiamo rubato sono state consegnate a Tom e adesso si trovano da qualche parte pronte ad essere usate per una gara illegale.

Ma qualcosa che non fa filare liscio il piano ci deve sempre essere e in questo caso è un povero giardiniere che si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato...

«Allora carissimo Brian, io e i miei colleghi attendiamo una risposta», Andrew gira intorno al povero uomo legato alla sedia.

Ci troviamo nel nostro magazzino, dove nascondiamo le auto e "interroghiamo" gli uomini che si mettono in mezzo ai nostri affari.

Interroghiamo si fa per dire, la maggior parte delle volte li torturiamo.

L'uomo scuote la testa, «io non so nulla, lo giuro. Poi vi ho già promesso che non dirò nulla a nessuno, quindi lasciatemi andare», parla con tono freddo.

Sono davvero stupito, di solito la gente che finisce nel magazzino è sempre spaventata.
La sua tranquillità mi fa capire che c'è qualcosa sotto.

«Tu non sei un fottuto giardiniere in quella villa del cazzo!» esclama di rimando Andrew. Si è stufato della situazione, infatti io e i miei amici lo vediamo prendere un enorme sospiro e togliere la sicura alla pistola.

Mike accanto a me sobbalza, avvicinandosi con grosse falcate ad Andrew.
Gli poggia una mano sul braccio steso in avanti che mira la testa calva dell'uomo.
«Andrew no.»

Lo guarda serrando la mascella e infine annuisce. Lancia la pistola sul tavolo e lentamente si avvicina a Brian.
«Ti decidi a darmi una cazzo di risposta?», borbotta piegando di poco le ginocchia e appoggia le sue mani sulle cosce.

«Ragazzi, così state esagerando», arriva a tutti e quattro la voce angelica di Chloe dagli auricolari che indossiamo, «come ha già detto, si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Lasciatelo andare.»

Andrew geme frustato, «puoi chiudere quella dannata bocca Chloe? Sono affari che non ti riguardano» le risponde male.

Mi stacco dal muro, indurendo tutti i muscoli del mio viso.
Nessuno può permettersi a parlare male alla mia ragazza.

Nessuno.

«Chiedile immediatamente scusa. Ora», ringhio arrabbiato.
Non importa se lui è il mio migliore amico, anzi in questo caso non importa assolutamente nulla perché non si risponde in modo così scorbutico.

«Fino a prova contraria vi sto salvando dalle situazioni spiacevoli cancellando le prove del vostro furto. Quindi sono anche affari miei», ribatte Chloe leggermente arrabbiata.

Questa sì che è la mia ragazza.

Il moro rotea gli occhi al cielo, ignorando ciò che, sia io e sia Chloe, abbiamo detto.
Rivolge di nuovo l'attenzione all'uomo.
«Che c'è, hai paura?» chiede Andrew sghignazzando.

Brian in risposta brontola un leggero "sì" e Andrew scoppia in una risata.
«Ohh, fai bene ad averla.»

Mi sa che non ha capito che quel "sì" è stato detto in modo ironico.

Kai scuote la testa in senso di negazione, odia tanto quando Andrew crede di essere l'uomo più potente al mondo.

Infondo è solo un ragazzo di diciott'anni.

«Rispondici Brian», si intromette Mike con voce più calma.

L'uomo seduto ci squadra dalla testa ai piedi a tutti e quattro.
Poi scuote la testa in disappunto.

Andrew ringhia dalla rabbia e gli scaraventa un pugno sul viso.
Scattiamo tutti e tre per fermare Andrew ma il nostro gesto è stato invano, siccome l'uomo ha iniziato a sputare sangue e a gemere dolorante.

«Ragazzi!» esclama stupita Chloe.

«Andrew!» lo rimproveriamo tutti e tre.

Il moro si sistema meglio la maschera sul viso e ci guarda con uno sguardo ovvio, «non vuole parlare? Lo faccio parlare io con le maniere forti», alza le spalle.

«Con la violenza non risolvi un cazzo!» parla Kai arrabbiato.

Andrew inarca un sopracciglio, «e chi te lo dice?», chiede in modo ironico.

Il sangue inizia a uscire a raffica dal naso di Brian e i suoi gemiti doloranti riempiono il magazzino.
«Sei un figlio di puttana ragazzo», urla l'uomo.

Andrew sghignazza.
«E tu sei un figlio di troia se non mi rispondi. Come la mettiamo?», inclina la testa e incrocia le braccia al petto, «te lo ripeto per l'ultima volta, per quale motivo ti trovavi lì?»

Mi porto una mano sul viso, stanco della situazione creatasi e mi avvicino a Andrew.
«È un fottuto giardiniere Andrew! In quella casa ci lavora», sbotto.

Non ci vuole una laurea per capirlo.

Andrew mi fulmina con lo sguardo, «io non credo che sia solo un giardiniere. Non so con quale forza mi sono trattenuto quando l'ho trovato a spiarci dietro quel fottuto cespuglio e ho scoperto chi è e cosa ha fatto

Si mette di nuovo con la schiena dritta e cammina fino al tavolino dove sono presenti tutte le nostre armi.
Ma mi stupisco quando invece di prendere un'arma afferra un fascicolo e me lo lancia contro.
«Leggi.»

I fogli raccolti nella cartella mi sbattono contro il petto e gli afferro prima che cadono a terra.
Faccio un'espressione confusa.

Che cazzo sono?

Apro la cartella gialla e inizio a leggere ciò che c'è scritto.
I miei occhi analizzano attentamente ogni parola e appena realizzo ciò che ho letto spalanco gli occhi facendo cadere a terra il fascicolo.

I fogli e alcune foto cadono a terra, tappezzando il pavimento malconcio del magazzino.
Alcune fotografie sono messe in risalto.

Foto di una donna che conosco fin troppo bene.

«Tu!», esclamo avvicinandomi a passo spedito verso Brian.

Andrew si è appoggiato al muro e osserva la situazione con un'espressione dura, mentre Mike e Kai non sanno cosa diavolo sta succedendo.

«Ragazzi cosa succede?», domanda preoccupata Chloe.

Non ora piccola.

«Sei stato tu!», continuo a urlargli contro fuori di me.
Gli tiro un pugno sullo zigomo destro, che prende a sanguinare per colpa dei miei anelli.

Kai si avvicina a me, «Jad cosa? Calmati!» mi poggia una mano sulla spalla, «Cosa hai letto?», domanda confuso.

Non è semplice dirtelo, Kai...

Dietro di noi Mike borbotta un paio di parolacce stupito.
«È stato lui...» sussurra indicando Brian con l'indice. Nella mano libera ha una delle tante foto che sono cadute a terra e guarda me ed Andrew con uno sguardo preoccupato.

Kai mi scuote leggermente le spalle per farmi girare nella sua direzione, «volete dirmi quello che sta succedendo o no?!», esclama arrabbiato.

La sua pazienza ormai ha superato il limite.

Brian scoppia in una fragorosa risata e ciò fa scattare lo sguardo di tutti e quattro su di lui.
«Che cazzo ti ridi?» lo ammonisce Andrew con la voce che gli trema leggermente.

Brian ride di gusto e poi fa un sospiro divertito, «ci siete arrivati finalmente... Ci sono voluti esattamente dieci anni!»

Kai fa un passo indietro e ci guarda tutti, in attesta di una risposta.

Andrew guarda in basso, con le braccia incrociate al petto in un confronto silenzioso con sé stesso. Mike si tortura i capelli passandoci ripetutamente le mani e inizia a mordersi il labbro inferiore in preda al panico e poi ci sono io, che lo guardo fisso negli occhi trovando un modo in cui dirglielo senza ferirlo.

«È stato lui. È lui il responsabile del rapimento di tua madre», rivelo abbassando il tono di voce.

In quel momento, il tempo sembra fermarsi, la realtà si trasforma in un universo di sensazioni e di pensieri, dove l'elevata soglia di dolore del mio amico è come un pugno che si schianta sul volto, dove la verità spiana la strada a un mare di incertezze e di domande.

Il suo sguardo da preoccupato diventa cupo, vedo qualcosa distruggersi dentro di lui e gli occhi diventare colmi di lacrime.

È il momento in cui la verità si manifesta in tutta la sua forza, in cui la disperazione si imposta su tutto, in cui la paura e la tristezza sembrano prendere il sopravvento. In quel momento non si capisce più nulla, si perde il concetto del tempo, del luogo e della realtà.

È il momento in cui tutto va in frantumi.

«E omicidio, se vogliamo dirla tutta», si intromette Brian sghignazzando.

Kai inizia a scuotere la testa in disappunto, «omicidio...» sussurra, «ma cosa stai blaterando! Mia madre è viva, devo solo trovarla!» esclama furioso.

Tutti quanti osserviamo attentamente le mosse di Kai.
Inizia a guardarsi confuso intorno e a respirare affannosamente mentre alcune lacrime scivolano lungo le sue guance.
Singhiozza e cade in ginocchio a terra.

«Kai!» esclama Mike andando velocemente vicino al suo migliore amico.
Andrew e io ci avviciniamo a Kai con cautela.

Ogni secondo che passa è un pezzo della sua anima che continua a disintegrarsi.
Ha perso sua madre all'età di otto anni ed è dovuto crescere in un ambiente davvero orribile.

Con suo padre.
I mostri a suo confronto non sono nulla.

Ma infondo questo è ciò che accomuna tutti e quattro ciò
che ha portato alla nascita del nostro legame:

Un infanzia in un'ambiente mostruoso.

E la nostra amicizia è stato lo spiraglio di luce che ci ha salvati da quel buco orribile.

«Lei non è morta. Non può esserlo,» singhiozza tra una parola e l'altra il mio amico, che adesso è appoggiato al petto di Mike, «mia mamma è viva.»

Brian schiocca rumorosamente la lingua, «mi dispiace sgretolare i tuoi sogni, ma purtroppo è morta, Miller. Era anche una bella donna ad essere sincero.»

Indurisco la mascella, così come fanno anche Mike e Andrew.

Ma il gesto più inaspettato è quello di Kai.
Si fa forza con le braccia per alzarsi da terra e in un gesto fulmineo afferra un coltello dal tavolo, lanciandolo alla ceca.

Penso che non abbia colpito Brian, ma quando vedo il sangue schizzato da tutte le parti, sulla mia maglietta bianca e il mio volto, capisco che il bersaglio lo ha preso e come.

Guardo nella direzione di Brian e lo vedo con un coltello piantato nella giugulare che pian piano si sta affogando con il suo stesso sangue.

Geme e annaspa in cerca di aria, ma ciò non succede e lentamente si lascia abbandonare alla morte.

Kai è quello messo peggio. Il suo volto è interamente coperto da sangue e guarda il corpo ormai senza vita di Brian con disprezzo e soddisfazione.

«Oh mio Dio...» esclama in un sussurro spaventato la mia ragazza.

Spalanco gli occhi quando realizzo che ha visto tutta la scena dalle microcamere che abbiamo tutti e quattro sulle maschere.

«Ragazzi... Avete appena ucciso una persona», sussurra esterrefatta. Percepisco tutta la sua ansia dalla frase detta.

Sono immobile, così come tutti e tre i miei amici.
Mike è ancora a terra con le braccia spalancate e gli chi fuori dalle orbite. Andrew ha le braccia conserte e un'espressione sul viso come se il gesto di Kai fosse una cosa, per lui, aspettata.

Kai prende respiri profondi e abbassa lo sguardo sulle sue mani.
Ancora non realizza di cosa ha fatto.

Chiudo gli occhi e faccio un respiro profondo prima di borbottare un: "pensateci voi" e  uscire dal magazzino per andare al furgone da Chloe.

Ho una brutta sensazione e ad ogni passo che faccio avvicinandomi al furgone aumenta di più.

«Chloe», la richiamo per tranquillizzarla da fuori e apro lo sportello del furgone.

Spalanco gli occhi, rimanendo con il braccio teso sopra alla porta del furgone.

No.
Non ci posso credere.

«Che cazzo sta succedendo?», chiedo confuso, con gli occhi fuori dalle palpebre.

Tom ha afferrato Chloe per il collo e gli punta una pistola sulla tempia.

«Tom! Lasciala!» urlo spaventato.

Non so cosa fare.
Sono paralizzato.

Sapere che la mia ragazza può ricevere una pallottola in testa mi manda in confusione.

«Sai cosa voleva fare questa puttana?», chiede spingendo ancora di più la pistola sulla sua tempia.

Chloe singhiozza in preda al panico e cerca di liberarsi dalla presa di Tom.

Scuoto la testa incapace di parlare.
«Ha cercato di chiamare la polizia», sbotta togliendo la sicura dalla pistola.

La mia ragazza geme impaurita.
Scuote la testa e mormora un "non è vero", che esce soffocato per colpa della forte presa di Tom sulla sua gola.

Io sono senza parole.
Ha cercato di chiamare la polizia?

Ha infranto la prima regola.

"Non chiamare nessuna forza dell'ordine in caso di omicidi o situazioni simili."

E lei lo ha fatto.

Sospiro facendo dei passi lenti ed entro all'interno del furgone, «abbassa la pistola. Risolverò io questo fatto», mi avvicino con le mani messe davanti in guardia.

Tom passa lo sguardo da Chloe a me e annuisce.
Lancia Chloe nelle mie braccia ed esce dal furgone borbottando varie parolacce.

La bionda singhiozza contro il mio petto, voglio rassicurarla ma non riesco.
La mia mente è ferma al pensiero dell'azione di lei.

Cazzo.

Non avrei mai pensato che questo suo passo falso avrebbe comportato tantissimi, e dico tantissimi, giochi malvagi.

★★★

Ehilà!
Finalmente sono tornata🤸‍♀️.

Ho finito di scrivere questo capitolo ieri sera e fino alle due di notte l'ho revisionato, siccome ho l'influenza e non riesco a dormire per niente😀.
Per qualsiasi errore che trovate, segnalatemelo, provvederò a correggerlo subito.

Eh nulla, come vi avevo detto nel plot della nuova storia ero in blocco. Questione di ore e sono riuscita a continuare a scrivere🧍🏻‍♀️.

Per quanto riguarda il capitolo ho messo in ripetizione le canzoni più tristi della mia playlist, pur di esprimere tutto il dolore che il piccolo Kai ha provato quella maledetta sera di due anni fa.

Pian piano i primi pezzi inizieranno a venire a galla e a incastrarsi tra di loro.

Avrei da chiedervi anche un parere:
Ho alcuni capitoli già pronti nelle bozze, bisogna solo revisionarli, quindi per il prossimo capitolo preferite una scena (non pensate male, biricchinə🌚), tra Blair e Andrew oppure preferite scoprire il passato di uno dei Devil's sons?

Vi avverto anche qui, se sceglierete il passato di uno dei quattro ragazzi, non sarà un capitolo tanto tranquillo.

Eh niente, mentre sto scrivendo questo è partita dalla mia playlist Senza giacca e cravatta di Nino D'Angelo. Mi sto muovendo come un'anguilla nel letto💃💃.

Per qualsiasi cosa mi trovate su Ig e TikTok con il nome @/daphnecolee💗

Hasta la vista!🐧

- Daphne.

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