THE ECHOING WATER - Il ciclo...

By darkwaystofly

4K 669 1.9K

Aggiornamenti: ogni Mercoledì alle 21 🌊 Il mondo di Kiross vive quasi completamente avvolto dall'Energia: le... More

☁️ PRE-LETTURA
☁️ PERSONAGGI
☁️DISCLAIMER e PREMI
☁️MAPPA e CAST
0 • Prologo
💧PRIMA PARTE
🌊BRENTAL🌊
1 • Acque ordinarie
2 • Per gli altri
3.1 • Ciò che non è umano
3.2 • Ciò che non è umano
4.1 • I pilastri di vetro
4.2 • I pilastri di vetro
5 • Impazzire
6.1 • Il marchio
6.2 Il marchio
7 • Erdelia: cosa é rimasto
8.1 • I primi tuoni del cielo
8.2 I primi tuoni del cielo
8.3 • I primi tuoni del cielo
9.1 • Avere paura
9.2 • Avere paura
10.1 • Nessuna dea
10.2 • Nessuna dea
💧 SECONDA PARTE
⚡️XEKA⚡️
11 • Brucia
12 • Erdelia: le origini
13 • A chi sussurra
14.2 • Scegli l'arma
15.1 • Assorbimento
15.2 • Assorbimento
16.1 • Repulsione magnetica
16.2 • Repulsione magnetica
17 • Con chi parlano le dee
18.1 • La biblioteca delle bugie
18.2 • La biblioteca delle bugie
19 • Accenditi
20.1 • Il sottotuono
20.2 • Il sottotuono
💧 TERZA PARTE
🔮KIROSS🔮
21 • Erdelia: riformulare
22.1 • Il freddo nelle ossa
22.2 Il freddo nelle ossa
23.1 Il ballo di Vetro
23.2 Il ballo di Vetro
☁️ AMBIENTAZIONI, GLOSSARIO e PERSONAGGI
☁️ GRAFICHE
☁️ RECENSIONI

14.1 • Scegli l'arma

41 8 30
By darkwaystofly

"Some people survive chaos
and that is how they grow.
And some people thrive in chaos,
because chaos is all they know."

Song: Run boy run - Woodkid

————-𓆩♡𓆪————-

Odiai quel mattino con tutta me stessa, perché il raggio di luce che proiettava la mia finestra all'Accademia era maledettamente uguale a quello che si formava in camera mia a Brental. Odiai ancora di più il mal di testa e il sentore di alcol che ancora aleggiava nell'aria, ma mi vestii rapidamente non appena sentii Nathan bussare alla mia porta, cantilenando un: «Vi mollo tutte e due qui se non vi sbrigate».

«Stai bene», esclamò Nathan quando uscii dalla stanza con la divisa che mi stava alla perfezione, non fosse stato per i pantaloni leggermente corti alle caviglie.

«In che senso?», domandai, non capendo a cosa si riferisse.

«Dopo ieri sera pensavo avresti fatto fatica a reggerti in piedi.»

L'unica cosa che mi appariva fuori posto erano le croste di sangue sotto i miei polpastrelli, ma niente di grave.

«Oh no, l'alcol penso di averlo smaltito», confessai nonostante il lieve giramento di testa, «e alle brevi dormite sono abituata, con i turni notturni in ospedale.»

Una strana espressione smosse il viso di Nathan, ma alla mia richiesta di spiegazioni, disse solo: «No, niente. Reggi l'alcol meglio di Nora, sicuramente».

Scoprimmo presto che la ragazza era la versione umana di un ghiro e, se possibile, ancora più dormigliona.

Ci vollero dieci minuti di scossoni e l'aria gelida che veniva dall'esterno per farla destare completamente. Mi stupii di quanto la temperatura fosse scesa nel giro di una notte, ma tra le montagne il clima era sempre imprevedibile e nei territori degli Elettro quella era nient'altro che una piacevole sorpresa.

«Vi strozzo tutti e due», ci rimproverò lei mentre si infilava al contrario la tunica, che le accarezzava le cosce sventolando a causa del vento. «Va benissimo, poi spiega ad Alastair perché non arriviamo», bofonchiò Nathan allacciandosi i lacci dello stivale destro, probabilmente di una lunghezza maggiore di quelli del sinistro, perché rimanevano a penzoloni lungo il fianco della scarpa.  La nostra divisa era diversa rispetto a quella delle guardie che avevo sempre visto a Brental.

Era composta da una tunica viola scuro con ricami dorati, e copriva le gambe fino a metà coscia. I pantaloni erano di pelle e, nonostante fossero stretti, non limitavano i movimenti.

L'elemento finale che la componeva sarebbe dovuto essere costituito da una cintura, anche essa di pelle, da legare intorno alla vita, ma la mia l'avevo tagliata in due parti uguali affinché potessi bendarmi i polsi.

Non che servisse a molto e, purtroppo, senza le cure giornaliere di mio padre sentivo di star peggiorando, ma almeno servivano a tenermi più rigide le mani e circoscrivere i tremori. «Siamo tutti pronti?", chiese retoricamente Nathan sottraendomi ai miei stessi pensieri. Annuii, mentre Nora bofonchiò mettendosi in testa. Se non ci fosse stata lei a guidarci nei corridoi, quel giorno più bui del precedente, mi sarei persa nel tempo di un respiro.

La stanza designata all'allenamento fisico, quello guidato da Alastair, era tanto immensa da sembrare una delle sale da ballo che sapevo esistere nei territori dei Silenti, di cui avevo visto solo qualche disegno nei libri illustrati. La stanza aveva le pareti di uno strano marmo screziato, le cui sfumature onice si sposavano alla perfezione con il soffitto intarsiato. Le ampie porte-finestre che erano presenti su tre lati della stanza erano state aperte, permettendo al pizzicore del vento di entrare.

«Non chiuderò le finestre», annunciò Alastair come leggendo nella mente dei presenti. Claudia tirò su col naso, ma fece partire una piccola scarica elettrica tra lei e Quinlan, che la rimproverò ma non si sottrasse.

Alastair camminò al centro della stanza, lasciando delle impronte umide sulle assi di legno. «Io sarò il vostro insegnante per il combattimento corpo a corpo e per quello armato», ci informò mostrandoci la parete di armi che troneggiava alle nostre spalle.

Mi era impossibile riconoscere alcune armi, ma mi cadde l'occhio sulle frecce e le spade. Le volte in cui avevo visto Loris in azione, non mi era nemmeno sembrato che l'arco gli fosse necessario, era come se le frecce gli uscissero direttamente dal braccio, tanto era un tutt'uno con la sua arma. «Gli armamenti non sono la nostra prima risorsa, in combattimento", continuò Alastair allungando una mano verso la parete. «Servono a darci tempo di ricaricare le batterie, per evitare il surriscaldamento. Motivo per cui, per queste prime volte, la stanza sarà tenuta fredda.»

Una ragazza alzò la mano e, quando Alastair lo acconsentì, domandò: «Potrebbe spiegare questa cosa del surriscaldamento? Non ho mai usato a tal punto la Magia...» Deglutì a fatica, ma aggiunse rapidamente un "la ringrazio".

Alastair annuì. «La Magia ha delle regole, non è altro che una forma derivata della natura. Se un albero riceve troppo sole, vedrà le sue foglie seccare: questo è quello che succede agli exousies dell'Elettro se usano troppa energia. Ed è anche il motivo per il quale siete in gruppi tre.»

Alastair sì sposto una ciocca di capelli lontano dal viso, disordinandosi il folto sopracciglio.

«Se userete troppa energia, la vostra temperatura corporea diventerà estremamente alta, e i vostri organi inizieranno a bruciare. In sintesi, morirete. Le batterie servono per donarvi la loro energia prima che questo accada. E le armi vi serviranno per difendervi mentre sarete a corto dei poteri.»

La realtà della situazione mi arrivò come un pugno allo stomaco. Tutto stava diventando sempre più vero e mi stavo rendendo sempre più conto che non era nulla di quello che avrei desiderato per me stessa, o per qualcun altro.

Nathan si mordicchiava forsennatamente le unghie, mentre Nora era più impassibile del solito, immobile nella sua rigidità, come se una corda invisibile la stesse trattenendo dallo schizzare in avanti.

«Potete decidere tra di voi chi sarà la batteria, ma vi ricordo che gli altri due componenti devono essere exousies del sesso opposto. Appena avrete deciso, vi farò scegliere le vostre armi.»

Ci dirigemmo verso una delle finestre della stanza per discutere di chi, tra me e Nora, sarebbe stata la fonte di energia. Appoggiai il braccio nudo contro il vetro, un po' per sentire il freddo e un po' per tenermi in piedi, avendo saltato la colazione. L'idea di mangiare mi aveva fatto venire una strana sensazione di nausea, quindi avevo evitato. «Lo faccio io», dichiarò Nora incrociando le braccia al petto.

Alzai un sopracciglio. «Io non so neanche come si faccia ad usare l'elettro, lo faccio io», ribattei sorpresa dalla sua affermazione.

«Decidete voi, a me non cambia nulla», puntualizzò Nathan alzando entrambe le braccia in aria, quando entrambe lo guardammo per rassicurazioni.

«Ari», continuò Nora, «non offenderti, ma penso di poter avere più energia nel caso ce ne fosse bisogno. E voi due vi conoscete da più tempo, sicuramente c'è più intesa.»

Mi sentii le guance avvampare, Nathan tirò un colpo di tosse. «Per... per me va bene», dichiarai infine mentre il ragazzo mise sospesa una mano aperta fra di noi.

«Che è 'sta roba?», domandò Nora con la testa di sbieco. Tra i capelli e la divisa, sembrava una violetta di campo.

«Una stretta di mano per tre», sorrise lui, «siamo una squadra.»

Nora cedette dopo le preghiere di Nathan, e mise un dito – ci disse che non ci avrebbe concesso di più – sospeso sopra la sua mano. Io feci lo stesso. «Se abbiamo finito con le smancerie...», continuò Nora dirigendosi nuovamente verso Alastair e facendoci cenno di seguirla. «A seconda delle vostre caratteristiche», continuò l'insegnante, «siete stati divisi in armi a corto raggio e lungo raggio. Leggete su questo foglio i vostri nomi, poi scegliete quale arma di quella categoria fa più al caso vostro.»

Alastair appese ad una bacheca di sughero un pezzo di carta sgualcito, su cui i nostri nomi brillavano in inchiostro nero. Mi avvicinai per leggere il mio e, con poca sorpresa, vidi di essere stata assegnata agli armamenti a lungo raggio. Tirai un sospiro di sollievo per il fatto di essere scampata al combattimento corpo a corpo, non tanto per la mia salute fisica - che sicuramente non ne avrebbe giovato e non mi avrebbe avantaggiata - ma anche per la realizzazione che non sarebbe stato necessario toccare nessuno.

Mi diressi verso la teca delle armi osservandola in rigoroso silenzio. Era fatta di legno massiccio, con le due ante in vetro che impedivano di vederne il contenuto a causa del riflesso della luce. Un ragazzo davanti a me la aprì per primo, estraendo un arco scuro insieme ad una faretra di pelle ancora più fosca.

Inclinai la testa, cercando di sbirciare fra le varie spalle delle persone in fila davanti a me. Quando fu il mio turno, una vasta gamma di armi era ancora rimasta ad attendermi: lance, ventagli, fruste e falci.

Soppesai le mie scelte, cercando di intuire quale di esse mi avrebbe richiesto il minor dispendio energetico, per evitare di sovraccaricare le mie mani.

Istintivamente – più per sensazione che per altro – allungai la mano sulla falce, un lungo bastone di legno rigido e una lama ricurva, sottile ma lunga ed affilata.

————-𓆩♡𓆪————-

Mi scuso per aver diviso il capitolo in due parti strane per accorciarlo, ma purtroppo era davvero troppo lungo. Spero che comunque vi possa piacere ed intrattenere, e preparatevi al capitolo 15 perché sarà introdotto un nuovo mistero.

A mercoledì prossimo, grazie per aver letto!

Continue Reading

You'll Also Like

97.6K 5.9K 40
Reincarnata come la sorella del crudele cattivo della novel che aveva letto prima di morire, la giovane Scarlett decide di crescere il fratello minor...
227M 6.9M 92
When billionaire bad boy Eros meets shy, nerdy Jade, he doesn't recognize her from his past. Will they be able to look past their secrets and fall in...
235K 5.6K 51
Book two of Carlo. I think I've figured out why I always dwell on the pain so much; because unlike the happy moments, which are few in itself, the su...
9.6M 654K 82
[ BOOK 1 OF AZITERA: YTHER'S QUEEN ] Consumed by avarice, the four human kingdoms-the Infernal Empire, the Kingdom of Caelum, the Kingdom of Treterra...