IDOL: Sasaeng [completata]

By ElaineAnneMarley

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*Sequel di "IDOL: Nightmare Bloom". La trama contiene spoiler sul primo libro della saga* I Nightmare Bloom h... More

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E ora?

Bugie (III)

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By ElaineAnneMarley

Jisang aveva spalancato con un calcio la porta del tetto perché aveva bisogno di una boccata d'aria. Non gli interessava che in quel momento ci fossero almeno cinque gradi sotto zero e lui era senza giacca, né gli interessava che fosse vietato uscire sul tetto d'inverno perché si rischiava di scivolare sul ghiaccio... in quel momento neanche Song PD in persona sarebbe riuscito a contenere la furia che l'aveva colto non appena aveva superato lo shock di aver incrociato, dopo mesi, lo sguardo di Kim Hyorin. Era stata giusto la frazione di un secondo, ma era bastata a confermare che i suoi sentimenti per la ex avevano la stessa intensità di sempre. Era talmente fuori di sé che ci mise un po' a realizzare chi erano le due persone con cui si era quasi scontrato una volta attraversata la soglia.

Prima che i due potessero reagire, lo sguardo di Jisang si spostò dai loro volti colpevoli alla mano di Salt infilata nella tasca della giacca di Yongsun. Scoprire i segreti di ben due membri nel giro di pochi minuti era statisticamente improbabile, eppure, sebbene la ragazza avesse ritirato in fretta la mano, c'era poco da nascondere: quei due erano chiaramente una coppia.

«Non ci posso credere» sibilò Jisang.

«Non stiamo facendo nulla di male, hyung» saltò subito su Yongsun.

In un altro momento Jisang avrebbe fatto del suo meglio per evitare una discussione, perché il suo rapporto con Yongsun era particolarmente delicato. Non avevano mai superato del tutto i litigi che avevano avuto in passato, ed entrambi pesavano bene le parole per non compromettere l'armonia del gruppo. Entrambi instauravano legami con facilità, Jisang perché era gentile e lungimirante, Yongsun perché era generoso e aveva un carisma naturale; eppure nessuno dei due aveva mai provato a fare un passo verso l'altro.

«Non state facendo qualcosa di male, ma state facendo qualcosa che potrebbe creare antipatie tra i fan dei due gruppi e intaccare la vostra immagine. Sapete che è meglio rimanere single all'inizio della carriera... e non solo perché è una distrazione, ma anche per evitare di passare per persone che prendono una relazione alla leggera...»

«Pensi che abbiamo preso questa decisione superficialmente?»

«Invece di preoccuparti di noi, perché non tieni d'occhio il vostro maknae?» intervenne Salt.

Yongsun la incenerì con lo sguardo, facendole cenno di tacere.

«Non ho la minima intenzione di parlare di Wonbin con te. Non basta così poco a farmi cambiare argomento!» Per Jisang non era una sorpresa che Yongsun avesse una ragazza, così come lo sospettava di Wonbin da tempo. Erano gli unici due che sparivano del tutto quando avevano un giorno libero, e durante le pause erano perennemente incollati ai loro smartphone. Un comportamento che lui conosceva bene, perché era ciò che aveva fatto lui stesso finché aveva frequentato Hyorin. Se non aveva deciso di mettere Yongsun e Wonbin con le spalle al muro era solo perché erano entrambi due teste calde e voleva evitare che si impuntassero ancora di più. Se in quel momento non riusciva a tenere a freno la lingua come al solito era solo perché era scosso dalla scoperta che aveva appena fatto: mai e poi si immaginato che Chanwook e Hyorin fossero diventati amici.

«Io ho fatto dei sacrifici per il bene del gruppo! Pensi che a me non piacerebbe stare con la persona di cui sono innamorato? Ho rinunciato ad avere una relazione finché non saremo un gruppo affermato e tu, tu e Wonbin, ve ne andate in giro a fare quello che vi pare. La verità è che non vi importa niente dei Nightmare Bloom!»

«Non è che siccome a te sta bene vivere di compromessi, dobbiamo farlo anche noi! Se tu vuoi sacrificare te stesso e la tua ex per la carriera, è una tua decisione, ma non puoi obbligare noi a fare lo stesso. Non stiamo facendo nulla di male! Io e Salt ci piacciamo e abbiamo deciso di uscire, come fanno migliaia di ragazzi della nostra età. È vero, i fan non la prenderebbero bene se venisse fuori, ma tu vuoi davvero quel tipo di fan, hyung

Salt guardava Yongsun con occhi adoranti, tanto che Jisang si innervosì ancora di più. «Lo so, i sacrifici sono una cosa che fanno gli adulti, i bambini viziati si prendono tutto quello che vogliono senza preoccuparsi di fare del male alle persone che hanno accanto!»

Kim Yongsun strinse i pugni perché dare a lui del bambino viziato, a lui che era cresciuto in orfanotrofio ed era stato sballottato da un affido all'altro, a lui a cui nessuno aveva mai regalato nulla della vita, era crudele. Sebbene non avesse mai parlato con Jisang del suo passato, era sotto gli occhi di tutti che in quasi tre anni non aveva mai ricevuto neanche una visita da parte della sua famiglia.

«Almeno siate più discreti!» esclamò ancora il madhyung.

«Siamo sul tetto, in pieno inverno, sebbene ci sia un divieto. Per settimane nessuno è mai venuto qui. Che ci fai tu, qui, scusa?» Yongsun parve rendersi conto solo in quel momento che Jisang non era in sé.

«E senza neanche una giacca! Ci sono meno otto gradi centigradi in questo momento» osservò Salt mostrando la temperatura sul cellulare.

Non appena la ragazza ebbe fatto quel commento Jisang li sentì tutti insieme, i gradi sotto zero. Aveva le dita delle mani congelate, non riusciva neanche ad aprire e chiudere il pugno, e ogni parte del suo volto aveva perso la sensibilità. Con una fatica enorme aprì la porta antincendio alle sue spalle e si trascino giù per la prima rampa di scale, lontano dagli spifferi gelidi.

Yongsun lo raggiunse con un paio di balzi e senza pensarci due volte si tolse il piumino per avvolgerlo attorno all'altro ragazzo. Da quando erano un gruppo si erano resi conto quanto difficile fosse performare senza un membro, e ciò li aveva portati a essere tutti più attenti per essere sicuri che nessuno si infortunasse o si ammalasse.

Jisang lo ringraziò a denti stretti e si accasciò per un attimo a terra, sedendosi su uno scalino.

«Che cosa ti è successo, hyung?» si decise infine a chiedere Yongsun.

L'altro, però, non se la sentiva di confidarsi con lui, soprattutto non davanti a Salt, che continuava a fissarli entrambi con curiosità. Quella ragazza aveva la capacità di metterlo profondamente a disagio, ed era stato così fin dall'inizio. Ricordava ancora la prima volta che l'aveva vista, quando Chili aveva detto loro che la ragazza che aveva portato fino a quel momento il nome "Salt" si era infortunata gravemente e avrebbe dovuto rinunciare al debutto. La nuova arrivata non aveva chiesto ai trainee più grandi e con più esperienza di avere cura di lei, come era consuetudine fare, ma si era limitata a guardarli uno per uno con quei suoi occhi indagatori, rivolgendo un mezzo sorriso solo a Yongsun. E da allora i suoi sorrisi e mezzi sorrisi erano stati pochi e spesso sprezzanti, tanto che la ragazza stava poco simpatica a tutti, inclusi i manager e le sue stesse compagne. Eppure Kim Yongsun, che avrebbe potuto scegliere chiunque, aveva una relazione con quella tipa spocchiosa che non perdeva occasione di fare commenti velenosi. Anche Yongsun era alquanto sfacciato, ma raramente sparlava di qualcuno per il semplice gusto di farlo, cosa che invece Jisang aveva visto Salt fare un'infinità di volte. Era un mistero cosa ci trovasse uno come lui in una come lei.

Aiutato da entrambi Jisang si tirò su e restituì il giaccone al compagno senza neanche guardarlo negli occhi. Lasciò poi la coppia nella tromba delle scale, tornando sul pianerottolo per fiondarsi sul primo distributore automatico. Non appena si sentì rinvigorito dal tè bollente estrasse il cellulare.

Dove sei, Wonbin? - Jisang

......

Wonbin stava impiegando più tempo del solito a digitare una risposta.

Nella sala danza numero 5 - Wonbin

A passo svelto Jisang si diresse lì, sperando che il maknae fosse solo. Lo trovò che stava ballando free style su una musica che lui non conosceva, completamente sudato e con il volto adombrato dalla preoccupazione. Le sue cose erano gettate alla rinfusa sul pavimento, incluso il cellulare in quel momento illuminato da una chiamata.

«Non rispondi?» gli domandò.

«No, non è il momento adatto. Devo schiarirmi le idee...»

Jisang immaginò che si trattasse della ragazza che stava frequentando e non insistette. Si stupì che l'altro non gli chiedesse perché fosse lì. Continuava invece a ballare con una foga esagerata.

«Puoi spegnere la musica, per favore? Sono venuto qui per fare due chiacchiere.»

«Lo so di cosa vuoi parlarmi, hyung. Sei venuto a farmi una predica.»

Jisang rimase spiazzato dalla sua aggressività. Wonbin era alquanto impulsivo, ma vista la grande differenza di età si rivolgeva a lui sempre in modo rispettoso. Invece, in quel momento, aveva quasi usato il linguaggio informale e si era corretto all'ultimo con fatica.

«Era ovvio che voi mi avreste riconosciuto» disse ancora il ragazzo raccogliendo lo smartphone. «Pensi che mi riconosceranno anche gli Stem? Yongsun dice di no.» Wonbin allungò il braccio per mostrargli qualcosa sullo schermo.

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