the border between us - Chish...

By irrelevantuserrr

26.5K 1.5K 822

Non cercavo un supporto, né fisico né morale. Avevo sempre puntato all'indipendenza più assoluta, ad uno sta... More

Prologo
•1•
•2•
•3•
•4•
•5•
•6•
•7•
•8•
•9•
•10•
•11•
•13•
•14•
•15•
•16•
•17•
•18•
•19•
•20•
•21•
•22•
•23•
•24•
•25•
•26•
•27•
epilogo
Ringraziamenti
The border behind us!

•12•

784 46 12
By irrelevantuserrr

Era vero, in quei giorni mi ero ritrovata spesso a desiderare che Chishiya sparisse, ma non immaginavo che avrebbe potuto portare Arisu con sé. Non avevo la minima idea di cosa stesse combinando, ma il mio amico sembrava essersi volatilizzato. Non lo vidi nemmeno per tutto il giorno seguente al suo incontro con quei due, ed ero preoccupata.

La faccenda di Chishiya mi aveva cambiata, e me ne resi conto solo un po' alla volta; ero più ansiosa, cercavo di essere più vigile e distaccata da tutto, perché un timore nuovo, struggente, sembrava essersi impossessato di me. Ormai non ero nemmeno più certa di cosa volessi ottenere, alla fine.

Avrebbe avuto davvero senso tornare a casa, senza i miei amici? Non riuscivo nemmeno a pensarci.

Il cambiamento più importante che notai, fu la mia totale indifferenza in seguito a ciò che avevo scoperto su Chishiya; certo, ne avevo sofferto, e allo stesso tempo il dolore collegato ai miei due lutti si era abbattuto su di me con potenza, costringendomi momentaneamente a letto. Ma quando mi ero alzata ed ero uscita, nonostante non mi andasse assolutamente di vedere la sua faccia in giro, percepivo che in me c'era qualcosa di diverso, come se una parte di me si fosse arresa, ed un'altra parte invece fosse molto più determinata e spietata di prima.

Era una sensazione strana, non definita, ma l'unica cosa di cui ormai ero certa, era che mi era rimasto solo Arisu. Non ero stata accanto a Chota e Karube come avrei dovuto, e mi sarei portata dentro quel peso per il resto della mia vita; ma Arisu per fortuna era ancora con me, e decisi che in fin dei conti, al momento quella era l'unica cosa che avesse effettivamente valore. Per questo ero così preoccupata, non vedendolo in giro e sapendo che quasi sicuramente stava collaborando con Kuina e Chishiya.

La sera seguente a quando avevo conosciuto Usagi e parlato per l'ultima volta con il mio amico apparentemente scomparso, vidi Kuina che si affrettava ad uscire dall'albergo. Avrei potuto fermarla, in fondo era possibile che lei davvero non sapesse niente del giochetto di Chishiya, ma non lo feci. Decisi che, seguendo la mia nuova logica pragmatica  e soprattutto diffidente, la mossa migliore in quel momento sarebbe stata seguirla, sperando che mi conducesse da Arisu. Lui non sarebbe mai stato in grado di mentirmi, quindi era quello giusto a cui chiedere spiegazioni.

Camminai per un po' dietro di lei, a distanza di sicurezza, finchè non si fermò, sul portico esterno che si trovava di fatto sul retro dell'edificio. Era un posto tranquillo, illuminato da una luce soffusa, ma quando notai la presenza di Chishiya decisi che non ci sarei mai venuta da sola, in modo da evitare spiacevoli incontri.

-Sei in ritardo-, affermò lui all'amica, e il suo tono piatto e totalmente nella norma mi ricordò, come un pugno nello stomaco, che dal suo punto di vista era davvero come se nulla fosse successo. Deglutii, imponendomi di non fuggire nonostante fosse doloroso solo sentire la sua voce. Mi fermai un po' prima e rimasi dietro ad un muro, abbastanza vicina a loro da poter sentire la conversazione molto chiaramente, e in parte anche da vedere le loro mosse, ma sempre con estrema cautela.

-Sono stata trattenuta da quella ragazza, Usagi. Era piena di dubbi sul piano, mi ha fatto un sacco di domande-, sbuffò Kuina, portandosi come al solito una sigaretta rigorosamente spenta alle labbra.

Sentii Chishiya sbuffare.

-Sembra diffidente, troppo. Credi che ci darà problemi?-

-Beh, ormai è andata. Se in qualche modo ci avesse scoperti, o se le fosse passata per la testa qualche trovata geniale per salvare il suo amico, a quest'ora sarebbe comunque troppo tardi-

Il mio battito accelerò. Arisu era nei guai, lo sapevo.

Ci fu qualche istante di silenzio, poi lui annuì.

-Sono d'accordo. A questo punto è questione di poco-

Dovetti davvero trattenermi per non andare da loro e costringerli a darmi delle risposte; non sarebbe stata una mossa efficace, solo avventata.

-Chishiya, sei sicuro che fosse l'unico modo?-, la voce di Kuina era esitante, forzata.

-Sono sempre sicuro, lo sai. Dopo quello che è successo con Y/n, ovviamente non potevamo più contare su di lei come esca. Arisu è l'unico in questo momento che possa aiutarci. Sveglio, efficiente, ma non abbastanza diffidente da dubitare molto di noi-

Kuina esitò, poi gli diede un pugno sul braccio. Lui ovviamente non si scompose, ma la guardò sorridendo divertito.

-Cavolo, questo per cos'era? Non ti sarai mica già presa una cotta per quel tipo-

-Non te lo avevo ancora dato, ma te lo dovevo, per ciò che hai fatto con Y/n. Lo sai anche tu che potevamo benissimo farci aiutare senza che tu ti fingessi improvvisamente cotto di lei; le avresti risparmiato un dolore inutile-, che lei ne fosse stata a conoscenza per tutto il tempo o no, almeno era dalla mia parte.

-Ma non sarei stato mai sicuro di ottenere la sua lealtà, il suo silenzio-, lo disse con tranquillità, come se stesse parlando di una normale azione di routine. Mi sentivo male, ma dovevo restare in ascolto, per Arisu.

-Sì, beh, te lo dico sempre che le persone non sono giocattoli, Chishiya. Prima o poi spero con tutto il cuore che ti renderai conto che al mondo esistono sentimenti veri, non solo astuzia e meschinità-

-Senti, "mamma", la tua predica è durata abbastanza. Ho capito-

-Io non credo che tu capisca, invece. Se non ti fossi comportato in quel modo, molto probabilmente ora lei ci starebbe aiutando a trovare un'altra soluzione senza alcun bisogno di esche-

-No, non avrebbe potuto. Anche se è intelligente, non esiste comunque un piano senza un'esca, non nel nostro caso-

-E allora perché le hai confessato la verità proprio prima di agire? Avresti potuto mentirle ancora per qualche giorno, non ti sarebbe costato nulla, bravo come sei a fingere-, ringraziai mentalmente Kuina per avergli posto quella domanda, perché a dire il vero me lo ero chiesta spesso anche io.

-Insomma, se ci tenevi così tanto ad avere un'esca, potevi tenerti buona lei ancora per un po'. Non avresti avuto la rottura di dover raggirare il suo amico-

-Parli come se fossi l'unico coinvolto in tutto questo-

-Ti ho fatto una domanda, e sono davvero curiosa di sentire ciò che hai da dire. Non mi dai mai delle vere e proprie risposte, ma stavolta non te la caverai cambiando discorso-

-Ma perché ti importa tanto? Forse è Y/n che ti piace, invece di Arisu?-, scherzò lui.

-O magari è a te, che piace.-











*********************************

Mi sentii stupida, ma il mio cuore perse un battito dopo quella frase.

Sapevo già cosa avrebbe risposto lui, ma il fatto che la sua migliore amica mettesse la cosa anche solo in discussione mi destabilizzò.

Ci furono dei lunghi istanti di silenzio, come se lui fosse sorpreso da quella insinuazione.

-Mi fa ridere anche solo il fatto che tu abbia potuto pensare una tale sciocchezza-

-Allora, dammi un motivo diverso per il quale hai deciso di risparmiarla-

-Non ho mai detto che è andata in questo modo. Non è per quello che le ho detto la verità-

-Allora perché?-

-Faceva troppe insinuazioni, e ci stava già arrivando-, per la prima volta, il suo tono sembrava un po' seccato.

-Potevi comunque continuare a mentirle, e lo sai benissimo. Non avresti avuto alcuna difficoltà nel convincerla che era tutto nella sua testa, che poteva fidarsi di te-

Chishiya sospirò, poi chiuse gli occhi.

-Senti, non lo so, va bene? Non è importante perché l'ho risparmiata-

Lo sguardo di Kuina brillò, trionfante, e mio malgrado anche il mio.

-Allora lo ammetti, che non ti andava a genio che rischiasse la vita-

Rischiare la vita? Che cosa diavolo stavano facendo fare ad Arisu?

-Smettila, abbiamo cose più importanti a cui pensare adesso-, il suo tono stavolta era sbrigativo, quasi leggermente imbarazzato.

-Wow. Se non ti conoscessi, mi sembrerebbe quasi di vederti arrossire-, lo prese in giro lei.

Uno sparo ai piani alti dell'edificio riecheggiò nell'aria, facendoci sobbalzare. Loro si guardarono, e la faccia di Kuina era sinceramente spaventata.

-Probabilmente era solo Niragi, lo sai che quell'idiota spara a caso-

-Sì, beh, lo spero, ma in ogni caso credo che il suono provenisse dalla stanza del Cappellaio. Dici che Arisu possa essere già entrato in scena?-

-No, gli ho espressamente detto di comunicare con me mentre faceva irruzione, tramite walkie talkie. Non credo sia così stupido da disobbedire, o magari lo avevo sopravvalutato, chissà-, sorrise lui.

-Non è uno scherzo del cazzo. Dovremmo andare a vedere cosa succede-, si decise lei, e la sua era più un'imposizione che una proposta.

-Se ci tieni così tanto, andiamo. Ma sono abbastanza convinto che si tratti solamente di uno dei soliti deliri psicotici di Niragi, niente di più-




Beh, che dire, il caro Chishiya stavolta aveva torto.

Quando entrammo nel salone, io sempre a debita distanza, non trovammo la minima traccia di caos.

-Te l'ho detto che c'era qualcosa di strano. Dovresti provare a contattare Arisu, vedere se sta bene-

-E rischiare di far crollare tutto il piano? Non se ne parla. Se in questo momento lui si dovesse trovare con uno dei membri del consiglio e lo contattassimo, ci saremmo scavati la fossa con le nostre stesse mani-

Un rumore di passi veloci, o per meglio dire di corsa, annunciò la comparsa di un uomo armato, che quindi doveva far parte delle forze di sicurezza, le quali da come ero riuscita a capire durante la mia permanenza in quel posto, erano capeggiate da quell'uomo possente, Aguni, che aveva aiutato Karube durante il secondo game a cui avevamo preso parte, e che aveva ripreso scherzosamente Niragi quando aveva cominciato a farmi un po' troppe avances, quella sera della festa in spiaggia.

Quella in cui Chishiya aveva dichiarato di essere il mio finto fidanzato.

Scacciai immediatamente quel ricordo, perché mi causava dolore fisico.

L'uomo si affacciò alla balaustra sopra di noi, e con aria affannata per la corsa, cercò lo sguardo dei due ragazzi a lui visibili, al contrario di me che ancora mi nascondevo e rimanevo a distanza.

-Che cosa succede?-, domandò Kuina.

-Ti sei iscritto alla staffetta?-, non serve nemmeno che io specifichi il geniale autore di questa pessima battuta.

-Non è il momento di scherzare, Chishiya!-, lo riprese il tizio, con più preoccupazione e serietà di quanto mi aspettassi.

-Non avete idea di cos'è appena accaduto...merda, è incredibile, assurdo... non riesco ancora a capacitarmene, al consiglio siamo tutti sconvolti-

-Quando hai finito di giocare ad Akinator, ascoltiamo volentieri la tua rivelazione-, Chishiya incrociò le braccia, divertito ma impaziente, beccandosi un'occhiataccia di Kuina.

-Gli hanno sparato. Qualcuno ha ucciso il Cappellaio.-

NOTA AUTRICE

Ciao a tutti, volevo ringraziarvi per i bei commenti, per i feedback in generale che mi state dando. Mi sto divertendo un mondo a scrivere questa storia, e mi fa tanto piacere che vi stia piacendo!

Continue Reading

You'll Also Like

25.9K 1.8K 40
"Creare un ghoul... non credo sia possibile. E poi, chi vorrebbe mai creare un mostro simile?" .................................... << Una perf...
36K 1.4K 42
Un gruppo di amici, tutti legati da un'unica passione. Un viaggio che porterà confusione, delusione e promesse come se fosse un freddo gelido e proba...
857K 25.7K 46
"Sei mia mezzosangue, mia e di nessun'altro." Mi faceva male, era sbagliato per me, eppure era l'unico in grado di curare le mie cicatrici. Isabel Sm...
41.2K 1.9K 30
Emily Evans, figlia di Mark Evans e Nelly Raimon, fin da piccola sogna di poter giocare nella squadra di calcio della Raimon per diventare una giocat...